Creato da mrjnks il 28/08/2008

in vacanza

La vita umana è breve, ma io vorrei vivere sempre

 

 

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Leggende Siciliane.

Il triangolo del Basso Tirreno, compreso fra le coste Campane, l’arcipelago Eoliano e lo Stretto di Messina fino all’Etna, ha una rilevanza particolare, già a partire dalla mitologia classica, Omero lo citava già Renato Guttuso - Colapesce nell'Odissea con Sirene e mostri (Scilla e Cariddi) Ciclopi e Dei (Eolo e Vulcano con la sua fucina all'interno dell'Etna), per l’eccezionalità di certi suoi fenomeni naturalistici, dove la luce metafisica può generare un rarissimo effetto ottico conosciuto come "Fata Morgana", o dove “il mare è mare” come disse Stefano D'Arrigo.

L’uomo sin dalla notte dei tempi ha conferito un alone magico e fiabesco a questo luogo.

Molte sono le leggende Siciliane, parecchie evocano il mare.

Forse quella più suggestiva di tutto l`immaginario siciliano è quella di Colapesce.

Essa è ambientata a Messina, ma si è diffusa in una vasta area, anche fuori della Sicilia.

Parla di unScilla e Cariddi certo Nicolò o Cola, giovane bello e robusto,la sua gioia era d'immergersi profondamente nell'acqua e, quando vi si trovava dentro, si meravigliava anche lui come non sentisse il bisogno di ritornare alla superficie se non dopo molto tempo.

Poteva rimanere sott'acqua per ore e ore, e quando tornava su, raccontava alla madre quello che aveva visto: dimore sottomarine di città antichissime inghiottite dai flutti, grotte piene di meravigliose fosforescenze, lotte feroci di pesci giganti, foreste sconfinate di coralli e cosi via.

La famiglia, a sentire queste meraviglie, lo prendeva per esaltato; ma, insistendo egli a restar fuori di casa, senza aiutare i suoi fratelli nella dura lotta per il pane, e vedendo che egli passava veramente il suo tempo dentro le onde e sotto il mare, come un altro se ne sarebbe andato a passeggiare per i campi, si preoccupò e cercava di scacciare quei pensieri strani dalla testa del figliuolo.
Cola amava tanto il mare e per conseguenza voleva bene anche ai pesci: si disperava a vederne le ceste piene che portavano a casa i suoi fratelli, ed una volta che vi trovò dentro una murena ancora viva, corse a gettarla nel mare.
Essendosi la madre accorta della cosa, lo rimbrotto acerbamente:

– Bel mestiere che sai fare tu!
Tuo padre e i tuoi fratelli faticano per prendere il pesce e tu lo ributti nel mare!
Peccato mortale è questo, buttare via la roba del Signore.
Se tu non ti ravvedi, possa anche tu diventare pesce.

Un Angelo che passava udì la madre ed esaudì il suo desiderio.

Cola pian piano vide modificarsi il suo corpo e prendere certe fattezze tipiche dei pesci tanto che poteva stare a lungo nell`acqua, nuotare per molte miglia, giocare con gli altri pesci, indicare la via migliore ai naviganti e disincagliare le reti dei pescatori.

Pertanto fu chiamato Colapisci

Un giorno il re (Federico II? Guglielmo II?) per metterlo alla prova buttò in acqua degli oggetti preziosi e gli chiese di recuperarli.
Cola per farlo dovette passare sotto la Sicilia e al ritorno disse al re che la Sicilia si reggeva su tre colonne, delle quali una, quella sotto la città di Messina, era molto deteriorata e poteva spezzarsi.
Quando il re buttò in acqua un anello, Cola si rituffò, ma non riemerse più.

Colapisci regge la Sicilia

Qualcuno sostiene ch'egli non è morto

, mache sia rimasto in fondo al mare,perché si era accorto che la terza colonna su cui poggia la Sicilia stava per crollare e la volle sostenere,
cosi come la sostiene tuttora.

Cè chi sostiene che Cola tornerà in terra quando fra gli uomini non vi sarà nessuno che soffra per dolore o per castigo.

Monumento a

Un anonimo cantastorie ha dedicato una canzone che è fra le cose più belle ispirate dalla leggenda di Colapisci.
Secondo il cantastorie, Cola, al re che lo chiama insistentemente, risponde così: I Cantastorie

- Maistà, maistà, sugnu ccà, sugnu ccà,
intra lu funnu di lu mari chi nun pozzu cchiù turnari e pregai alla Madonna chi la rreggi `sta culonna,
ca sennò si spezzerà
e a Sicilia svanirà.
 
Poi l`autore conclude:
- So` passati tanti anni, Colapisci è sempri ddà.*

 *- Maestà, maestà, sono qua, sono qua,
in fondo al mare perché non posso più tornare
e ho pregato la Madonna di reggere questa colonna altrimenti si spezzerà e la Sicilia sprofonderà.
- Sono passati ormai tanti anni, Colapesce è sempre là.

Vi lascio con questa canzone in dialetto siciliano ma di semplice comprensibilità...

A la prox..

Sayonara

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