attimi fuggenti

16 agosto 2010: tocca a noi

contro il volere e il parere di un medico che stimo ma con la cui parte ciellina faccio spesso a botte, oggi ho fatto l'amniocentesi. fuori regione, gentilmente ospitata, forse giusto perchè il sedici di agosto le mamme non pensano proprio tutte a fare questo tipo di esame. quando aspettavo tommaso l'amniocentesi non l'ho fatta. ero più giovane, ma non in modo significativo, e lavoravo già con i disabili. però non ero mai stata mamma. ora lo sono, e da quando lo sono, molte cose nel mio modo di vivere e di pensare sono cambiate. la prima, su tutte, che mi ha mosso è la responsabilità nei confronti di mio figlio. aspettiamo un fratellino o una sorellina e se ci fosse qualcosa che davvero non va in maniera piuttosto grave, sarebbe opportuno saperlo e farglielo sapere prima. conosco da vicino le storie di moltissime famiglie che si sono autodistrutte e autoflagellate per una vita intera per la presenza di un figlio disabile. fratelli trasparenti, schiacciati sotto il peso della responsabilità di vivere accanto all'handicap, mamme e papà che smettono per sempre di essere uomini e donne, di amarsi, di guardarsi allo specchio, come se il purgatorio non fosse già abbastanza duro e dovessero continuamente punirsi di qualcosa. di fronte ad un risultato drammatico, non so cosa farei. non ho fatto l'amniocentesi già in funzione di una eventuale interruzione di gravidanza. l'ho fatta per poter essere più tranquilla nel vivere e nel far vivere questa pancia a mio figlio se il risultato sarà a nostro favore. e l'ho fatta per potermi stringere al mio uomo e decidere insieme a lui qualcosa che oggi non possiamo stabilire, nel caso in cui ci dicessero che c'è qualcosa che non va. in ogni caso, io credo fermamente, è una volontà e una decisione intima quella che ti porta ad affrontare questo esame. nessuna mamma ci va a cuor leggero. e il riposo dei giorni successivi ti permette di avere il tempo di pensare e di rivedere quell'ago sottile che entra a scrutare tuo figlio per poi venirti a dire molte cose di lui. non tutte, perchè la vita è un mistero, ma qualcuna che conta, questo sì.

mamma