Dubbi

Post n°49 pubblicato il 27 Aprile 2007 da anfibia

In giorni come questo trovo pace solo qui, tra queste pagine, dove il mio caos prende una forma fuori da me.

Dove sono le mie certezze?

Quali?

Fino a un mese fa credevo di avere amato un uomo per la prima volta in vita mia...

Ma adesso...

Adesso mi chiedo: si può amare qualcuno che non esiste?

Non si tratta più soltanto del dolore di aver scoperto di non essere stata amata; io mi sento svuotata dei miei sentimenti. Ho amato?

Chi? Chi, se tutto quello che credevo di sapere di lui non era vero, e ciò che è io lo ignoravo.

Certezze...

Forse dovrei interrogarmi sulla mia immaturità, quell'immaturità che non mi ha fatto vedere, che ha creduto a tutto, che non si è accorta...

Dove vivevo? Nelle favole? Credevo ai principi e alle fate? Era ovvio che a me si sarebbero avvicinate persone con intenzioni poco buone...

Mi illudevo che con la mia evidente innocenza le persone avrebbero usato tutto il riguardo possibile con me. Come a dire che se qualcuno vuole tagliarmi la gola basta dirgli "no, non farlo, perchè io sono fragile e indifesa".

E' da pazzi!

Eppure è quello che ho fatto. E' quello che è accaduto.

Come posso pensare di proteggermi per il futuro? Come posso pensare di essere sicura, speciale, unica, quando metto in atto simili difese suicide?

Ho la brutta sensazione che il mondo si divida in mangia-anime, in agnelli sacrificali e in chi si barcamena tra le due tipologie per non essere divorato e non divorare.

E io sono incappata in un esemplare della prima categoria, da buon agnellino.

Può davvero essere che non mi sia creata gli anticorpi, le difese, quell'involucro di protezione che mi permette di sopravvivere e di non soccombere?

Ora ho davvero paura di qualunque contatto umano...Temo che chi si avvicinerà troppo sarà un mangia-anime che in me vedrà soltanto un agnellino. E la storia si ripeterà.

Non so più nulla. Non so più riconoscere l'affetto sincero.

Probabilmente non l'ho mai saputo fare.

 
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Dubbi

Post n°48 pubblicato il 27 Aprile 2007 da anfibia

Il futuro...

(E la paura di sprecarmi e di sprecarlo. Non vivere)

(Paura di me oltre che delle possibilità che la vita potrebbe non offrirmi).

(E poca lucidità per guardare al passato e intravedervi una vita vissuta).

Forse non si era capito, ma sono confusa e persa...tanto...

 
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Post N° 47

Post n°47 pubblicato il 27 Aprile 2007 da anfibia

Ecco l'inaffidabile, incorreggibile, asociale, antivitadamilanesetipicachevaperlocali, insomma...IO!,

L'ho fatto di nuovo...

Come facevo fino a un anno fa...sempre...

Ho paccato i colleghi.

Sì, lo ammetto, sono terribile, è più forte di me: Biagio parte e chi sa se e quando lo rivedrò più...e io che faccio? Sto a casa.

E' che ho bisogno di posti solitari...o meglio, luoghi naturali pieni di gente che non conosco, che fa le sue cose, mentre io cammino pensierosa, osservando tutto...

Comunque la scusa c'era: Attila proprio non sta bene...Sono settimane ormai che un giorno sì e due no lo porto dal veterinario; mi ero accorta che ha ancora dei problemi, e allora l'ho portato a farlo vedere prima che l'ambulatorio chiudesse.

Non so...A pelle non mi piace la preoccupazione del dottore...Continua a farmi domande su di lui, a chiedermi se noto cose particolari...

E mi fa notare l'età...

Allora, lo scrivo qui e sia chiaro: caso o dio o pinco pallino o qualunque cosa faccia girare il mondo, mi sta bene che tutti i miei uomini se ne vadano a quel paese, ma a lui ci devi badare!!! E' l'essere più importante della mia vita, e deve stare con me ancora molto, ma molto, ma molto, a lungo. Non transigo.

 
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Post N° 46

Post n°46 pubblicato il 27 Aprile 2007 da anfibia

E' che fa ancora male, brucia, l'aver capito che quello che credevo un grande amore (il grande amore) per lui era soltanto una storiella anti noia, perchè il grande amore l'aveva già...

E' strano, lo so da più di un mese ormai, ma ci sono giorni come questi in cui è come se mi svegliassi dopo un lungo sonno, e con gli occhi di una ragazzina mi stupissi, come il primo istante che l'ho capito, di che cosa sono stata per lui: una meteora per stare più allegro...una cosa piacevole, sì...già, una cosa.

Vorrei arrivasse almeno il giorno in cui non me ne stupirò più.

 
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Post N° 45

Post n°45 pubblicato il 27 Aprile 2007 da anfibia

No, oggi non va.

La relativa tranquillità dei giorni scorsi è sparita.

Mi sento come imprigionata in uno schermo trasparente. La gente mi vede e mi parla ma io non riesco a sentirla come vorrei, con le mie mani, toccando, con la voce, guardando negli occhi...

Non riesco a 'sentire'.

Non sento nulla.

E mi sembra di implodere in me stessa avvolta da questo nulla.

Odori, profumi, suoni, sorrisi.

Non sento niente.

Come morta.

Tutto resta dentro di me, senza avere un canale per comunicare empaticamente...Sì, l'empatia...quella sensazione che qualcuno si cali in me e io in lui...

Quante cazzate, tutte inutili.

E' che questa solitudine con lo spessore di un muro in cemento armato mi sta mangiando viva...viva? Mi sta mangiando e basta.

 
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Post N° 44

Post n°44 pubblicato il 27 Aprile 2007 da anfibia

Oggi dovrò svegliarmi dal mio torpore inerte per un aperitivo di saluto al collega Biagio che ha trovato lavoro nella sua città.

E sì, uscire mi fa bene, la gente, il caos metropolitano, i locali, i ragazzi, le chiacchiere disimpegnate. Sì, sì.

Poi penso a che cosa mi piacerebbe davvero fare: andare al mare, quando il cielo è solcato di nuvole di ogni forma e tonalità, quando in spiaggia non c'è nessuno, se non qualche passante solitario o qualcuno che porta il suo cane a giocare, sedermi vestita sulla sabbia fredda, ma a piedi scalzi. E stare un po' lì, così...Magari con un'amica che si mette silenziosa vicino a me.

O anche sola. E poi passeggiare tranquilla, guardando il mondo che vive, la gente per strada che ride e si insulta, si bacia e litiga, cammina sovrappensiero, fa la spesa, qualunque cosa...

E poi respirare a fondo l'odore del mare per avere la sensazione di sentire ancora qualcosa di bello, e di poterlo avere qualcosa di bello...

E ripensare alla canzone di ieri, che soltanto io so che cosa rappresenta per me, e ,  dando un ultimo sguardo alle onde, caricarne una di tutti questi pensieri e queste emozioni collegate tra loro e poi lasciarli andare con lei, dove vuole, con fiducia nell'affirdarglieli perchè facciano il loro viaggio fuori da me, ma senza mai perdermi, come fossero la mia barca che consegno al mare, che sa che è mia e me la tratterà bene, facendole attraversare gli oceani con la mia essenza dentro. E ovunque andrà, tutti sapranno che è la mia barca, senza nessuno a bordo, ma con il mio spirito dentro.

 
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Post N° 43

Post n°43 pubblicato il 27 Aprile 2007 da anfibia

Stavo per uscire, quando mia madre mi ha chiesto di allontanare il mio coniglietto dalla tenda, chè se la stava rosicchiando e mia madre l'aveva messa nuova da pochi mesi!

E' stato un attimo; d'impulso l'ho annusata, respirando forte...

Questa estate, passandoci vicino, avevo sentito lo stesso profumo di quelle camere emanare dalla stoffa della tenda...

Oggi non profumava più. L'odore se ne è andato.

 
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Post N° 42

Post n°42 pubblicato il 26 Aprile 2007 da anfibia

So che cazzeggio troppo in internet, ma oggi avevo questo noioso 3d, assegnatomi più per passare il tempo che non per emergenza...E poi ho bisogno, troppo bisogno, di sfogare qui i miei pensieri e abbandonarli come messaggi in una bottiglia, immaginando che qualcuno li capisca...che riesca a sentire quello che sento io...forse soltanto per avere la sensazione , per quanto illusoria, che esista ancora qualcuno che possa e voglia capire i miei pensieri.

Come ogni giovedì tra poco mi aspetta la psycho...

E come avrete ormai capito non mi va...Torno sempre a casa con un peso in più sul cuore, come se ogni giovedì cancellassi un po' dei progressi che la mia mente e il mio cuore e la mia autostima hanno fatto nei sette giorni precedenti.

Ma voglio provare ad insistere, evitando di far prevalere la mia testa calda che lascia subito il colpo.

Mi prendo tempo per decidere.

Certo è che la previsione per stasera non mi alletta.

Lo confesso: mi sento triste.

 
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CRESCERE

Post n°41 pubblicato il 26 Aprile 2007 da anfibia

                                     Dopo un pò impari la sottile differenza

tra tenere una mano e incatenare un'anima.

E impari che l'amore non è appoggiarsi

a qualcuno e la compagnia non è sicurezza.

E inizi a imparare che i baci

non sono contratti e i doni non sono promesse.

E incominci ad accettare le tue sconfitte

a testa alta e con gli occhi aperti con la grazia

di un adulto non con il dolore di un bimbo.

Ed impari a costruire tutte le strade oggi,

perchè il terreno di domani è troppo incerto

per far dei piani.

Dopo un pò impari che il sole scotta

se ne prendi troppo.

Perciò pianti il tuo giardino e decori

la tua anima, invece di aspettare

che qualcuno ti porti dei fiori.

E impari che davvero puoi sopportare,

che sei davvero forte

E CHE VALI DAVVERO.

                             - K.T. -

(dal blog di deianira)

 
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Il vuoto

Post n°40 pubblicato il 26 Aprile 2007 da anfibia

Ci sono persone che si stupiscono della mia non voglia di divertirmi, uscire, incontrare gente...Credono che basti la rabbia per resettare ed avere voglia di allegria e di vita.

Credono sarebbe anche una bella vendetta nei suoi confronti, come se poi a me di questo importasse qualcosa...

Io sto soltanto pensando a me.

Ho appena fermato il martello che continuava a farmi a pezzi sempre più piccoli. Ora il dolore si è placato, ma io resto qui, con chili di colla finissima, seduta a terra ad incollare i pezzi di grandezza microscopica.

Di socialità e divertimento non ho proprio voglia adesso. Mi basta la quiete per fare il mio lavoro con arte certosina: incollare tutto perfettamente...perchè è difficile far combaciare i pezzettini, alcuni polverizzati...

E poi, nonostante tutto, nonostante la mia convinzione, la mia voglia in un futuro di tornare allegra e di innamorarmi, forse, nonostante le reazioni di lui, tutto, tutto, tutto

io mi sento svuotata.

Come se la mia anima si fosse addormentata.

Devo aspettare che si svegli. Forse ha bisogno di riposare.

 
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Post N° 39

Post n°39 pubblicato il 26 Aprile 2007 da anfibia

Il destino che si compie, gli eventi e la vita stessa che proseguono imperterriti a dispetto e a favore del mondo che si è fermato dentro di me, l'accorgermi che oggi non è come ieri che non era come l'altro ieri, avendo come unica certezza che domani sarà diverso...

Mi lascia sgomenta.

Il perchè non lo so. So solo che è così.

 
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Post N° 38

Post n°38 pubblicato il 26 Aprile 2007 da anfibia
Foto di anfibia

"If you can't dance, you at least be able to do a happy hop"

Ce l'ho scritto sulla maglietta di Snoopy che indosso oggi...

Vero!

(ma non può valere per il lavoro che sto facendo ora: DEVO riuscire con un nuovo disegno in 3d...Cavoli!)

 
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Problemi tecnici

Post n°37 pubblicato il 26 Aprile 2007 da anfibia

Mmm...ma perchè mi si è rimpicciolito il carattere dei miei post? Non ci vedo più!!!

 
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Post N° 36

Post n°36 pubblicato il 25 Aprile 2007 da anfibia

E' strano come a volte le lacrime arrivino prima che io ne capisca il motivo...

Avevo appena chiuso il libro che sto leggendo, Lolita, ma subito ho sentito gli occhi non trattenersi, forse perché quel momento è l’unico in cui posso lasciarmi andare, senza essere vista, e perché l’acqua su di me ha un potere liberatorio…

Mi sono passati per la testa i giorni e le notti, quanti…, passati a piangere perché lui non c’era; i miei messaggi con cui lo supplicavo di chiamarmi, perché volevo mi dimostrasse che mi amava, che c’era per me, che non aveva paura di dirle che mi amava e che non mi nascondeva al mondo. Ma nulla, invariabilmente venivo calpestata dall’uomo che amavo, e a me restavano soltanto le sue assenze, i suoi silenzi, pur sapendo bene, lui, quanto mi ferisse. Eppure lo faceva…Con freddo cinismo mi ignorava.

Ho stretto i pugni, forte, lasciando scendere le lacrime, calde, e distorcendo la bocca in quello che avrebbe voluto essere un urlo…Avrei voluto urlare, per allontanare il dolore, ma non potevo. Ne è uscito un grido silenzioso, ma lacerante.

Il ricordo di tutte quelle umiliazioni, di tutte quelle lacrime versate per nulla, mentre mi illudevo che fossero sacrifici che mi avrebbero premiata perché non vani, perché alimentati da un amore reciproco…E’ stato troppo.

E senza che me ne rendessi subito conto, quando poche ore prima ancora mi ero persa nei dolci ricordi della nostra intimità, con un gesto istintivo ho serrato le gambe, come a volermi chiudere a lui, come fosse lì e io volessi tenerlo lontano dalla mia parte più intima, estraneo.

I singhiozzi hanno rallentato il ritmo soltanto quando, stringendomi forte, ho realizzato che era tutto finito, lasciandomi uscire un  ‘mai più’: l’incubo era finito, lui non può più farmi del male…

Solo allora mi sono calmata.

Dopo la doccia, cullata dal senso di protezione del mio accappatoio col cappuccio tirato su, mi sono osservata allo specchio: gli occhi ancora lucidi, le ciglia bagnate, le guance e il naso arrossati per il vapore e per il pianto…Mi sono sentita tranquilla; quell’uomo è lontano. E io ora sono al sicuro. Mi sento di nuovo piccola, tenera, senza la sensazione di sporco dell’essere stata usata e poi buttata.

Guardavo lo specchio: ho visto di nuovo, dopo tanto tempo, il viso da bambina, con i colori accesi che mi lascia il bagno caldo, e il mio pigiama azzurro un po’ grande.

Notte.

 
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Post N° 35

Post n°35 pubblicato il 25 Aprile 2007 da anfibia

Cavoli, quanto mi piace il caffè offertomi nella mia tazzina a fico d'india (quando la mamma decide di farlo stretto!) sorseggiato piano in un momento tranquillo.

E' uno dei sommi piaceri della vita.

 
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Da qualche parte in fuga dalla realtà

Post n°34 pubblicato il 25 Aprile 2007 da anfibia

Era un giorno fresco, semipiovoso, con quel cielo sfaccettato e intenso che mi piace tanto.

E' stato all'incirca all'inizio di tutto, nella nostra unica gita insieme, in fuga in macchina dalla sua vita, verso la terra, il profumo della natura, dei mattoni medievali e del suo passato. Voleva che vedessi i suoi luoghi, che i miei occhi si posassero su particolari che lui aveva guardato per anni; forse desiderava che i miei occhi vedessero le cose come lui le aveva viste...

C'erano i portici e la nostra allegria sotto la pioggia.

Poi d'un tratto un campanile, bellissimo, con un orologio e una scritta latina che stranamente non riuscivo a decifrare...

Ma, insieme, avevamo una caratteristica: eravamo così felici da attirare l'attenzione, la curiosità e la benevolenza di chi ci vedeva; così una professoressa di lettere, che ci passò di fianco mentre tentavamo di capire la scritta, ci sorrise e ci svelò l'arcano.

"(Le ore) tutte colpiscono, l'ultima uccide".

A ripensarci adesso ci vedo un segno; troppo stridente il contrasto tra un ammonimento tanto sinistro e la nostra felicità del momento.

Era la sintesi di ciò che sarebbe stato, in ogni momento, fino all'epilogo finale.

Certe storie non si sa perchè nascono. Si sa solo che sono condannate in partenza, perchè, semplicemente, non devono esistere, perchè hanno sfidato l'ordine precostituito delle cose con il loro solo nascere, perchè nessuno dei due è predestinato per l'altro.

O forse dico solo un mare di cazzate e mi andava di ripensare a quella giornata di cui mi resta qualche foto nel pc.

(Noto comunque che ormai parlo al passato...L'aver ucciso le speranze si sta rivelando utile)

 
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Post N° 33

Post n°33 pubblicato il 24 Aprile 2007 da anfibia
 

C'era un uomo.

Esisteva un uomo dolcissimo ma con un modo di fare apparentemente minaccioso, per difendersi dal mondo...gli piaceva lo chiamassi 'il mio orso veneto', il mio Trevigiano trapiantato a Venezia.

Mi ha insegnato a fare l'amore. Mi ha insegnato la passione e la voglia di ascoltare e di essere ascoltata.

Era bello, tanto...

Scriveva parole meravigliose e guardava il mondo dall'alto della sua intelligenza, conservando la sua umiltà di manovale...

Si paragonava spesso all'essenza del mio legno preferito, l'ulivo: deformato dalle avversità, ma forte e inconfondibile...

Amava la musica e amava me.

Disegnava e scolpiva...una volta mi sono anche vista in un suo ritratto, e mi è sembrato quasi un sacrilegio diventare 'arte', la sua arte...che emozione...

Era un lavoratore instancabile ma anche un sognatore...e con lui mi sentivo sicura...

Poi è morto: un'altra persona ha preso il suo posto.

(O forse la realtà ha preso il posto della mia immaginazione. Ma cambia poco: lui non c'è più....)

 
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A passeggio col mio coniglio

Post n°32 pubblicato il 24 Aprile 2007 da anfibia
 
Foto di anfibia

Ho fatto la solita fatica a convincerlo ad entrare nel trasportino: io a spingerlo per il sedere e lui a frenare con le zampine anteriori. Ma alla fine con le buone maniere si ottiene tutto: l'ho sollevato di peso e l'ho sbattuto dentro!

Abbiamo fatto la nostra passeggiatina attraversando un parchetto, quello con le panchine lungo il marciapiede, e poi siamo entrati dal veterinario, che l'ha trovato meglio, anche se ancora un po' debilitato.

Ma poi c'è stato un momento topico, che finora non si era mai presentato e ormai  non ci speravo più...Perchè in anni e anni io dal veterianrio ho incontrato padroni con cani e gatti, senza mai poter condividere un parere.

Invece oggi, mentre mi accingevo ad uscire con lui, vedo una ragazza con un trasportino...Dò un'occhiata pensando al solito gatto, invece vedo dei colori familiari: grigio, marroncino, rossiccio, bianco: i colori del mio Attiluccio!

Con gli occhi illuminati le chiedo "E' un coniglio???"

Lei apre la porticina, e ne esce un coniglio enorme, ma identico al mio, solo con le orecchie pendule!

Allora mi trovo, entusiasta, a domandare l'età, il sesso, che cos'ha, conversando con lei come fosse la mia migliore amica (una ragazzina che non avrà avuto neanche 20 anni).

Bello. La conversazione ha attirato anche il veterinario che ha reso onore ad Attila, conferendogli la carica di paziente coniglio più anziano; mentre l'altro coniglio ha solo 2 anni.

Se ci penso, dovevo sembrare una di quelle mamme che si trovano con le mamme degli altri bambini e che si accendono nel poter parlare dei loro piccoli.

Va be', mi andava di raccontarlo.

Ora però è meglio che spenga e faccia qualcosa di attivo, frenando i pensieri...

 
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Post N° 31

Post n°31 pubblicato il 24 Aprile 2007 da anfibia

Ah (sospiro)...la crisi d'astinenza da blog (suo) si fa sentire e non è che io sia stata proprio bravissima, ma una caduta la ipotizzavo...Niente di grave insomma.

Però ammetto che mi sento un po' sola...Stamattina ho lavorato in studio, poco fa ho finito le ripetizioni con yuri e poi ho avuto una mezz'ora di vuoto totale, pure se cercando di aiutare una ragazza in una situazione non dissimile dalla mia (da che pulpito!)...

Ma sono convinta,sempre di più, di quel che ho scritto ieri.

Questa tristezza, questo vuoto...è mille volte meglio dell'angoscia e della sofferenza di tenere una porta aperta a lui, con quel passato pesante come un macigno: imperdonabile.

Cià, prendo il mio coniglietto e lo porto dal veterinario a fare una punturina.

E intanto ci facciamo una piccola passeggiata.

 
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25 aprile

Post n°30 pubblicato il 24 Aprile 2007 da anfibia

Che fa la gente domani, il 25 aprile?

Le mie previsioni contemplano l'aggiornamento dell'ipod e il cambio stagionale di vestiti e scarpe nell'armadio.

Anche se ho una tale voglia di natura...Una bella passeggiata da qualche parte.

Mi va di ascoltare il 25 aprile degli altri, così mi sembrerà un po' anche mio.

 
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