24 aprile 2006

Post n°29 pubblicato il 24 Aprile 2007 da anfibia

Buffo e amaro questo giorno, con questa nuova consapevolezza, proprio oggi...oggi che la mente va ad un anno fa esatto, ai miei pantaloni di lino azzurri, la camicetta rosa con le righe verticali blu, il maglioncino di cotone anch'esso celeste, le ballerine e il mio sorriso raggiante, perchè correvo da lui.

Ma ora è morto. Non c'è più.

Va be'.

 
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Post N° 28

Post n°28 pubblicato il 23 Aprile 2007 da anfibia

"

La sentiva aggrovigliarsi nelle lenzuola la notte.
Nel buio avvertiva il profumo leggero della sua pelle.
Con le nocche delle dita si avvicinava al suo volto.
Temeva sempre che il suo sonno non fosse tranquillo.

Marie si voltò verso di lui.
Era sveglia.
Anche nel buio, si potevano scorgere le piccole pagliuzze luminose del suo sguardo.

Marie si fece più vicina...
Il volto proteso..
La sentiva respirare sempre più vicina..

...nemmeno un secondo e la sua pelle godeva del calore di Marie..

Le piaceva lasciarlo senza respiro.
Adorava sorprenderlo..  e sentirlo arrendersi con ansimante rassegnazione.

Lo andava a cercare  nel buio.
Si andava a donare nel buio.

Marie e Antonio..."

Dal blog di aer de ja vu

E' un'emozione che non ho mai provato in vita mia. Dormire insieme dopo l'amore o prima...vegliare ed essere vegliata, di notte, in un abbraccio dolce dell'uomo che amo...

In fondo è bello sapere che esiste qualcosa che ancora non so com'è; non posso neppure immaginarlo.

Forse capiterà e sarà un'emozione fortissima.

E' una possibilità.

 
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Post N° 27

Post n°27 pubblicato il 23 Aprile 2007 da anfibia

Dopo più di un mese, come da un anno a questa parte, mi ritrovo ancora con le fitte allo stomaco per la tensione, la testa che esplode, la totale assenza di fame, lo smarrimento e la mancanza di forze. E tutto perchè ho intuito, leggendo le sue righe, che un'altra persona sta entrando nella sua vita...Ma non è stato chiaro. Non ne ho la certezza, e questo mi consuma ancora di più...E non posso fare nulla per sapere, perchè tutto ciò che mi è concesso sapere è nelle righe che lui scrive nel suo blog...

Allora...

Lo devo fare per me. E' una questione di sopravvivenza, fisica, prima che mentale, perchè non reggerò molto così.

Adesso basta. Tiro giù quell'ascia che si sta portando via una parte di me a poco poco, con un dolore insopportabile che si trascina da un'infinità di giorni.

Devo tagliare. Da adesso deve essere come morto per me.

Altrimenti sarò io a morirci.

Mors tua, vita mea.

 
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Post N° 26

Post n°26 pubblicato il 23 Aprile 2007 da anfibia

Uffi!!!

Sono magra da fare schifo!

Devo ingrassare, porca miseria!

(So che ce la farò; è che sono impaziente, e soffro all'idea del tempo che ci vorrà...sarà faticoso e doloroso fare tutto ciò che va fatto...)

 
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Post N° 25

Post n°25 pubblicato il 23 Aprile 2007 da anfibia

Mi sento la febbre...

Ho il viso che scotta.

Lo stato fisico che riflette lo stato mentale.

Eppure io so che cosa dovrei fare...che cosa devo fare...

(Ci sto lavorando, davvero)

 
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Post N° 24

Post n°24 pubblicato il 23 Aprile 2007 da anfibia

Che fastidio sta luna in toro che ho!

Dolce, fedele, nostalgica, appassionata...

Così ci metto un sacco di tempo a non pensare più a qualcuno di importante!

Che guaio....

So esattamente che cosa mi aspetta, che cosa devo e voglio fare, ma ugualmente mi sento un tuffo al cuore quando ripenso a lui e ai nostri momenti insieme...

E di altri uomini, per ora di sicuro, non se ne parla proprio...

Per me, semplicemente, non esistono: esiste solo lui.

 
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Post N° 23

Post n°23 pubblicato il 23 Aprile 2007 da anfibia

Ho lasciato per qualche minuto lo studio semibuio e fresco, troppo fresco, e ...sorpresa: un sole piacevolmente caldo mi ha investita, mentre andavo a comprare la mia focaccia per il pranzo. Ma la sorpresa non era finita lì: delle note, le note di un pianoforte, si susseguivano velocissime inondando la strada...Non sono riuscita a localizzare la fonte. Probabilmente uno degli abbaini spalancati all'ultimo piano della palazzina che dà sulla via...

La musica, il calore...mi sono ritrovata serena.

Ma che mi era accaduto stamattina?

Quell'ira, quella gelosia immotivata per aver appreso che a lui sta a cuore un'altra ragazza, una ragazza con cui si è visto.

Ho dimenticato per qualche ora che non esiste più un MIO e un SUA.

Non stiamo più insieme. Nè io a lui nè lui a me ci dobbiamo spiegazioni al riguardo.

Quando due persone non stanno più insieme si rompe il patto di complicità: è implicito che hanno il diritto di interessarsi a nuove persone.

E' la vita.

 
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Sogni

Post n°22 pubblicato il 22 Aprile 2007 da anfibia

Sto raccogliendo tutte le mie forze (spero di scoprire che ne ho qualcuna in più, se no, sono messa maluccio...), aiutandomi con il gesto di raccogliermi fino ad abbracciarmi le gambe, per non disperdere energia in cattivi pensieri e dolorose sensazioni...

Per reagire mi sto concentrando sulla mia mente, trascurando, e molto..., l'esteriorità. Ora la curo al minimo, perchè non ho abbastanza risorse per farlo.

Ma, sapete, resto una sognatrice, perciò mi sgrido da sola, e mi obbligherò tra poco a mettere le mie creme per la pelle, per esempio, perchè da qualche parte nel mondo io so, sento, deve essere così, che c'è l'uomo che mi sta aspettando da sempre, l'uomo che mi amerà davvero, con tutto se stesso, e che per la prima volta mi farà sentire la sua principessa. So che c'è da qualche parte e che mi troverà.

E so che poi mi incavolerò se non mi farò trovare bellissima al nostro appuntamento :p

 
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Post N° 21

Post n°21 pubblicato il 22 Aprile 2007 da anfibia

Qualche minuto di sconforto...

Che stupida!

Avevo dimenticato che sono splendida!

;)

 
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La verità sta nel mezzo

Post n°20 pubblicato il 22 Aprile 2007 da anfibia

Non credo alla convinzione di chi professa che l'uomo ha dentro di sè tutto ciò che gli occorre per essere felice. Altrimenti vivremmo isolati, senza interagire con gli altri esseri, conclusi e perfetti nella nostra autosufficienza, senza aspirare ad alcunchè, senza desideri; che l'uomo sia prima di tutto, prima ancora che essere razionale, relazione con l'altro, bisogno di socialità e di confronto è evidente.

Sono ancora convinta che la massima felicità, più o meno per tutti, consista nel trovare l'altra metà della mela, la parte che ci completi, dandoci un senso di appartenenza profonda al mondo.

Ciò detto, credo anche però che ogni persona abbia dentro di sè, se non tutto ciò che le occorre per essere pienamente felice, almeno le risorse, la forza interiore, per resistere ai violenti urti della vita, ai colpi pesanti spesso crudeli che l'esistenza ci procura: quella forza non può impedire nè il dolore nè i colpi stessi, ma riesce a tenerci in piedi, anche se magari un po' malfermi i primi istanti, dopo un evento traumatico; è la forza che ci impedisce di crollare rovinosamente a terra, esangui e vinti, e che di contro ci fa affrontare anche ciò che è spiacevole (spesso molto più che spiacevole...), consentendoci di andare avanti.

Ecco, è questa forza nascosta che vorrei tirare fuori, portare allo scoperto dall'antro buio in cui è nascosta, sepolta da tonnellate di materiale, fino alla luce, armandomi della pazienza e la perseveranza dell'archeologo...

 
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Post N° 19

Post n°19 pubblicato il 21 Aprile 2007 da anfibia

"Ecco quindi che solo chi è sicuro di se stesso può alla fine aprirsi al nuovo senza timori, perchè quello che doveva dimostrare l'ha già dimostrato, si è già sentito almeno una volta “unico ed eccezionale”... e non teme nessun confronto con l'altro; così, chi ha assimilato interiormente delle basi solide sulle quali costruire il proprio sostentamento e la propria capacità di godersi la vita, non avrà più paura di sentirsi minacciato tutte le volte che qualcuno lo mette di fronte ad una scelta, che nel caso contrario, potrebbe condizionare la sua vita. L'equilibrio, non è mai facile da trovare, la vita si basa su quattro tipi di certezze diverse, quelle che corrispondono ai quattro elementi, alle quattro braccia della croce, ai quattro punti cardinali, e ai quattro modi di esperienza attraverso i quali è possibile conoscere se stessi e gli altri, e questo lacera a volte l'individuo in mille frammenti che egli deve ricomporre trovando la propria unità e la via per l'integrazione".

(Dal blog di codice_astrale)

Per oggi ho scritto pure troppo...Ho bisogno di riposare.

 
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Post N° 18

Post n°18 pubblicato il 21 Aprile 2007 da anfibia

Mi pesa la mano a scrivere, e la testa è pesante...Mi costa fatica, perchè queste riflessioni sono l'esito, scomodo, di pensieri più profondi...

Ho anche io le mie colpe...Ero al supermercato con mia madre, ma sovrapensiero...E pensavo che, anche se non mi va, anche se mi fa male ammetterlo, lui si è stancato di me per il mio modo di essere, incompatibilità di carattere...C'è anche questo in ciò che è accaduto.

C'è che in amore non sono ancora cresciuta e che pretendo dal mio uomo che mi faccia da compagno ma anche da madre e padre...E se questo è pesante per tutti, per lui lo è stato di più, perchè lui sente il bisogno di amare una donna sicura, forte e indipendente, anche da lui...

Così l'amore si è sgonfiato, fino a sparire, lasciando il vuoto.

A lui...

PEr me no, non è andata così...

E' assurdo fare finta di nulla.

Lo amo ancora.

Ma se ora ho provato la strada de lrancore e del seguirlo nel suo blog, con pessimi risultati, adesso ne provo un'altra. Devo.

Smettere di sapere che pensa e che fa.

E non avere fretta: siamo diversi. In lui l'amore è già esaurito, ma in me no, e non avrebbe senso intraprendere una gara di velocità.

Ci metterò tutto il tempo necessario per smettere di amarlo, piano piano, non un minuto di meno.

L'amore, a forza di non essere alimentato con nulla di concreto, a poco poco svanirà...Ci metterò molto, lo so, ma è l'unica strada: devo rispettare i miei tempi.

Prima o poi anche io smetterò di amarlo.

Devo solo cercare di seguire la mia natura, lasciando uscire tutto quello che sento...

Piano piano.

 
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Post N° 17

Post n°17 pubblicato il 21 Aprile 2007 da anfibia

Sto aspettando mia madre: l'accompagno a fare a la spesa. Tutto pur di non restare chiusa qui, a pensare ai sabati a chiacchierare con lui che non ci sono più...Tutto pur di non sentire questa fitta e quella sciocca meraviglia con cui quasi non credo che lui non pensi a me e non voglia sentirmi. Quando invece so bene che è così.

Mi piacerebbe imparare il suo trucco, che è anche di altri: il trucco per non avere più voglia di qualcuno quando ci si rende conto che non è più possibile andare avanti.

Intendo il modo di pensare di molte persone che, se si rendono conto che , volenti o nolenti, una relazione non può continuare, troncano, stanno in botta due giorni e poi si rimboccano le maniche e ricominciano, con la voglia di vivere, la voglia di conoscere e amare le persone nuove, senza più voltarsi indietro.

Questa è la mia debolezza più grande.

Giuro che vorrei imparare.

Se solo ci fosse un corso da seguire.

Se solo qualcuno mi spiegasse il trucco, me lo volesse insegnare.

Sarebbe tutto diverso. Non sarebbe così buio.

 
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Post N° 16

Post n°16 pubblicato il 21 Aprile 2007 da anfibia

I sabati pomeriggio sono i momenti più duri...quelli in cui sento il vuoto e la solitudine rimbombare dentro di me. Quelli in cui vorrei voltarmi e non andare via da quella porta chiusa, dove ormai dietro non c'è più nessuno...

Qualcuno mi ha detto che sono forte...

Se lo fossi ora non starei così. Sarei fuori, vestita e sorridente, a impegnarmi in qualcosa, a stancarmi. E non in pigiama ferma senza reagire.

Cazzo, perchè è così dura?

Perchè non riesco ad avere voglia del nuovo?

In momenti come questo ho solo l'impressione di essere una debole che non ce la fa.

 
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Dentro la foto

Post n°15 pubblicato il 21 Aprile 2007 da anfibia
 

Premessa: il racconto dei sogni mi serve per poter iniziare l'analisi con la psicologa; li scrivo qui per ricordarli e poi riferirglieli.

Stavo guardando un'illustrazione, una grande fotografia, trovata in un non ben definito libro o rivista, scattata da una pare famosa e promettente fotografa ma anch'essa non ben definita (ricordo soltanto che era una giovane donna).

La foto ritraeva, così era scritto nella didascalia, un paesaggio di montagna in un paesino che io ricordavo essere uno di quelli confinanti col paese di lui...(tempo fa mi misi a fare delle ricerche in internet perchè ero curiosa di scoprire com'erano quei posti che, credevo, mi sarebbero diventati presto familiari).

La didascalia parlava di locus amoenus, un paesaggio molto piacevole ed accogliente...Ma in realtà io, guardando bene la foto, lo trovavo spoglio e angosciante. C'erano delle montagne strane: bianche, di un bianco finto e artificioso, con la forma anch'essa innaturale...Ma ricordo bene che, seppure il mio istinto mi rimandasse una sensazione poco piacevole, io ho dato retta alla descrizione, convincendomi che quello fosse un bel posto, anche perchè mi parlava di lui...

In un secondo mi ritrovo dentro la foto. Il paesaggio è perfino peggiodi quello che d'istinto avevo percepito: le montagne erano nere, aguzze, con buche e nient'altro.

E io mi ritrovo a spostarmi in bilico sulle rocce. Mi accorgo che intorno a me, un po' distanti, ci sono altre persone, ma soprattutto vicino a me c'è mio padre.

La sua presenza non mi tranquillizza. Anzi...Come sempre è un continuo"ma che combini?". E sì, perchè io lì non ci voglio stare. Mi sembra un posto del cavolo. Non ne vedo il senso e in più rischio di sfracellarmi ad ogni passo.

Il punto in cui mi trovo poi è orribile: davanti ad una parete rocciosa scavata da quello che una volta doveva essere un corso d'acqua ma che ora non è più nulla. Mio padre mi dice che ora il fiume scorre più giù, e io ho ancora più paura, perchè capisco che cammino su piani sfalsati. E lui, mio padre, torna a rimproverarmi e a dirmi prima che da sola non sono buona a niente e poi che devo appoggiarmi a lui. Io gli dico che non voglio perchè preferisco andare piano e da sola, che se cado è peggio, perchè mi porto dietro pure lui.

Poi d'improvviso non sono più lì, ma sto salendo per una scala...

Mio padre è avanti. Nno lo vedo nemmeno: sento solo il suo continuo borbottio. Dietro di me c'è D., lui... Io non posso vederlo, ma sento la sua voce. E' dolce, gentile e rassicurante...Mi dice di salire tranquilla, chè dietro di me c'è lui a tenermi. Ma io non mi sento per niente tranquilla. Sento che lo dice soltanto per farmi salire (D. nella realtà faceva spesso così: usava le parole per farmi stare tranquilla, indipendentemente dalla verità...Ricordo che quando facevamo l'amore, soprattutto all'inizio, e a me faceva male, lui mi guardava sicuro e calmo e mi diceva: "no, non stai sentendo male, è solo un'impressione". Lui lo faceva per aiutarmi a non pensare al dolore e per poter fare l'amore, perchè in realtà io sentivo davvero male, ma la sua voce e le sue parole mi rasserenavano davvero, e io poi riuscivo a lasciarmi andare...)

E non vedo la fine della scala.

Fine.

 
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La gelosia

Post n°14 pubblicato il 21 Aprile 2007 da anfibia
 

Per molte persone è una semplice parola che non significa nulla. Per me purtroppo è un tallone (uno???) d'Achille.

Vorrei rifletterci sopra meglio, per comprendere e, possibilmente, superare.

E sì, perchè è una sensazione con cui convivo da quando ho iniziato ad interessarmi ai ragazzi (12/13 anni).

In realtà le mie gelosie sono sempre state abbastanza giustificate, perchè qusi sempre ho dovuto assistere alla scena del ragazzo a cui tenevo che si interessava ad un'altra ragazza...

Detto così insomma farei bene e avrei motivo di provare gelosia.

Se non fosse che mi sono accorta che la mia gelosia è viva pure a rapporti finiti. Anzi, addirittura l'ho provata anche in casi in cui io non ero innamorata del ragazzo in questione, solo non sopportavo che si interessasse ad un'altra ragazza.

Ecco allora che la mia gelosia inizia a prendere i contorni dell'assurdo, del non utile e del dannoso...

Ma la riflessione va avanti: penso a quelle persone che non sanno che cosa significhi essere gelose; perchè non provano questa sensazione?

Insensibilità? Disinteresse? Freddezza?

Non credo.

Se cerco di coglierne i motivi reali, comprendo che queste persone non provano gelosia per un semplice e logico motivo: se amano e stanno bene con qualcuno, questo qualcuno le ama a loro volta, quindi evidentemente hanno ciò che desiderano e le altre persone potenzialmente 'rivali' non esistono, perchè in amore non esiste e non può esistere il concetto di rivalità: si è in due. Stop. La terza persona non esiste. E qui subentra il passo successivo: le persone che non provano gelosia sanno che nel momento in cui la persona che amavano (o amano) non le ama più, non possono perdere nulla; l'eventuale interessamento del loro ex o non ex ad un'altra persona non toglie loro nulla. Casomai è il non amore a toglierlo. Ma questo evidentemente non ha nessuna attinenza con l'interessamento ad un'altra persona, perchè è ovvio che finchè il cuore è occupato dall'amore non ci sarà posto per nessuno, come è vero che, se il posto c'è, allora a non esserci è l'amore, quindi meglio voltare pagina e non soffrire inutilmente per qualcosa che ormai non ci dà nè ci toglie nulla.

Vista così la gelosia è pura illusione, insicurezza in se stessi, possessività e nulla più. 

 
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A M.

Post n°13 pubblicato il 20 Aprile 2007 da anfibia
 

Oggi una piccola mail inaspettata mi ha commosso...Mi ha fatto versare lacrime e aprire una falla nel cuore che in questi giorni avevo serrato, ma credo sia un bene, perchè fingere non serve a nulla...

Ma non è questo che volevo dire.

Volevo solo ringraziarti, perchè il tuo gesto è stato come una coccola, dolce, disinteressata e profonda...E leggere di te, vedere te, serena e forte senza ciò che a me manca, mi fa pensare che potrò esserlo anche io: profonda e viva pure senza più il mio amore.

Grazie...

 
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Post N° 12

Post n°12 pubblicato il 20 Aprile 2007 da anfibia
 

A volte mi chiedo se ogni tanto, almeno una volta, è tornato a rileggersi il suo blog, indietro anche soltanto di poco tempo...

Mi chiedo che può pensare di quelle parole.

Mi chiedo con che razionale spiegazione giustifichi a se stesso un tale ribaltamento della realtà.

Anche solo leggere che non mi avrebbe mai più fatto del male...

Mi chiedo come possa giustificare a se stesso tanta freddezza ora.

E sono sicura che troverà ottime spiegazioni.

Chi ha amato sente dentro di sè un vuoto che non gli fa desiderare nulla, perchè nulla può essere paragonato alla persona che è andata via...Chi non ha amato non vede l'ora di sentire ancora il cuore pulsare, sperando, cercando qualcuno con cui riuscirci...

E per rubare le parole a qualcuno, chiuderei con un : Chi cazzo c'era con me in quelle stanze? L'amore non è un rubinetto.

 
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Senza un perchè

Post n°11 pubblicato il 20 Aprile 2007 da anfibia

E gli anni passano gli amori finiscono
le band si sciolgono senza un perché...

E nascono canzoni tristi che un po’ ci piacciono senza un perché
esplodono canzoni tristi che un po’ ci scaldano senza un perché
si suonano canzoni tristi che un po’ ci fan cantare e ridere senza un perché

Lalalalalala...Mi si è appiccicata addosso questa canzone. 

 
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Post N° 10

Post n°10 pubblicato il 20 Aprile 2007 da anfibia

L'Amore è sempre reciproco e condiviso.

L'Amore c'è dove ci sono due persone che si aspettano.

L'Amore esiste soltanto quando si costruisce, insieme.

L'Amore, solo lui, non può finire. Mai. 

Soltanto questo è Amore. Ogni altra cosa ha un altro nome.

 
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io, a volte...

 

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