Una pera al giorno

È ormai una settimana che i tg a reti unificati continuano a ripeterci l’ossessionante, ipnotica litania: “è finito il mito della superiorità morale della sinistra”.
A segnare la fine di questo mito, ci dicono, è stata una rivelazione scottante: Fassino è stato intercettato mentre s’informava telefonicamente da Consorte su alcuni dettagli dell’operazione Unipol-Bnl.

La telefonata tra Fassino e Consorte si può considerare inopportuna, ma rientra a pieno titolo nella tradizione politica italiana, da sempre interventista in campo economico. Nessuno s’è scandalizzato quando, in molte altre occasioni, partiti e politici hanno avallato importanti operazioni economiche. Basti pensare alle varie crisi economiche e finanziarie della Fiat, che hanno visto da sempre intervenire in maniera più o meno attiva tutti i partiti dell’arco costituzionale e non.

Adesso le stesse persone che dicono che i trasferimenti di denaro dai conti correnti di Berlusconi a quelli dei giudici non bastino a dimostrare l’immoralità di Berlusconi, vogliono farci credere che una telefonata priva (per quanto emerso fin’ora) di qualsiasi rilevanza processuale basti a dimostrare l’immoralità di Fassino.

Ma più di tutto fanno tristezza le parole sulla “fine del mito della superiorità morale della sinistra”. Parole che suonano come un’ingenua ammissione: sull’immoralità della destra non esistono dubbi già da molto tempo.