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Post N° 41

Post n°41 pubblicato il 18 Giugno 2007 da Shanea

(la giovane torna verso il bambino e si siede su una sedia portale da un uomo, dopo aver posato una mano sulla fronte del piccolo. Le ore trascorrono lentamente. Ad un certo punto la donna si sveglia e si guarda intorno fino a che il suo sguardo di posa sulla giovane seduta nella penombra)
Selenia: Cosa mi hai fatto bere?....
Nefer: Un infuso di valeriana. Serviva per calmarvi, a quanto pare però vi siete addormentata. Forse è stato ancora meglio.
Selenia: (accarezza la fronte del figlio) Come sta?
Nefer: Per ora dorme, ma tra poco gli salirà la febbre. Se riesce a superare la notte vivrà.
Ramal: (le posa una mano sulla spalla) Mi dici dove stavi andando, donna? Non sai quanto sia pericoloso andare in giro? (si ferma) Non mi pare di conoscerti. Non sei di questo villaggio, vero?
Selenia: (china il capo) No. Avete ragione. Veniamo da un paesino a pochi giorni da qui, verso nord. Gli uomini di Askil sono arrivati....volevano prendere delle ragazze. Gli uomini si sono ribellati e li hanno scacciati. (scoppia a piangere) Ma sono tornati.....in tanti. Noi eravamo fuori. Stavamo raccogliendo della frutta. E li abbiamo visti...abbiamo sentito le grida.....sono morti, tutti morti....(singhiozza) Ho preso mio figlio e sono fuggita. Avevamo un cavallo. Ma i soldati ci devono aver visti. Devono aver seguito le nostre tracce. Il cavallo è morto e così abbiamo continuato a piedi. Quando ho visto le case ho pensato di essere finalmente al sicuro e invece....invece sono apparsi....e il mio bambino.....(piange) il mio bambino....
Nefer: (stringe i pugni con ira, ma la sua voce suona dolce) Calmatevi, andrà tutto bene, vostro figlio guarirà. E' un bambino forte. (fa un cenno a Ramal e si allontana) Questo cambia le cose, non credete? I loro compagni sapranno benissimo che cosa stavano facendo. Li cercheranno. Verranno qui.
Ramal: (assai preoccupato) Hai ragione. E' un problema. Devo pensare a cosa fare. Qui ci serve aiuto. (le mette una mano sulla spalla) Tu occupati del bambino. Io tornerò domani.
Nefer: (annuisce e lo guarda uscire, poi torna accanto al letto facendo un cenno di incoraggiamento alla giovane madre) Si risolverà tutto per il meglio, vedrete. (tra sè) se solo ne fossi davvero convinta.....
(giunge la sera, la stanza è illuminata solo dal fuoco del camino e da una candela posata su uno sgabello accanto al letto, il bambino comincia ad agitarsi, la sua fronte si copre di sudore, le sue labbra invocano la madre)
Selenia: (lo abbraccia) Sono qui tesoro mio...sono qui. (guarda spaventata la ragazza)
Nefer: (si alza e va verso il focolare dove prende una coppa di infuso poi torna indietro) Ecco, lo avevo già preparato. Corteccia di salice. (glielo fa bere lentamente, poi cambia l'impacco sulla ferita) Non va male. Rassicuratevi Selenia. (prende delicatamente il polso che si è gonfiato sotto la fasciatura) Lo immaginavo....(disfa la steccatura e spalma nuovamente l'unguento di consolida prima di rimettere tutto a posto allentando la fasciatura)
(a metà della notte il bambino comincia a dormire più tranquillo, il suo respiro regolare)
Nefer: (tocca la spalla della donna) Dovete cercare di riposare anche voi. Stendetevi accanto a vostro figlio. Fategli sentire che gli siete accanto. Io veglierò su entrambi.
Selenia: (si stende, sprofondando nel sonno) Grazie....tu devi essere una Mahaler.....
Nefer: (sorride) Solo una ragazza. (tra sè) Se i ricordi di questo corpo non si sbagliano sono il nostro corrispondente degli angeli…divertente. (fa un sospiro) Sono davvero preoccupata. Ma non per il bambino. Il peggio è passato, se la caverà. Ma quei soldati? Ne sono certa, domani saranno qui....e come sempre non so perchè lo so. (sbuffa, poi si prende la testa tra le mani)Penseranno di sicuro che si sia rifugiata qui. Lo distruggeranno come hanno fatto col suo. Cosa posso fare? L'unica possibilità sarebbe riuscire a far credere loro che questo posto è estraneo e che sia la madre che il figlio sono morti. Qualcuno dovrebbe presentarsi come l'uccisore dei soldati. (fa un respiro profondo) Dato che sono stata io, sarei la persona più indicata......è un suicidio. Non so nemmeno in quanti saranno.

 
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