(L’uomo e la giovane raccolgono le loro cose, si allacciano le armi alla cintura e, usciti dalla fenditura cominciano a salire per un sentiero scosceso che porta verso le montagne. Il cammino è faticoso e Kir ad un certo punto comincia ad ansimare)
Nefer: (lo guarda preoccupata, tra sé) Dovrebbe riposare, ma tanto anche se lo dico non lo farà.
Kir: (continua a camminare tenendosi una mano sul fianco, tra sé) Maledizione! Sono ancora troppo debole….
(in quel momento l’uomo scivola sul terreno ghiaioso perdendo l’equilibrio)
Nefer: (lo afferra riuscendo ad evitare che cada) Permettete almeno che vi aiuti. Tra poco dovremmo raggiungere una specie di altopiano.
Kir: (a denti stretti accettando l’aiuto della giovane) Sì, e lì saremo completamente allo scoperto…
Nefer: Quanto dista questo luogo che volete raggiungere? Non possono essere le montagne in generale, no?
Kir: Ci vorranno ancora dei giorni…..se non fossi ferito potrei arrivarci in due…ma così ce ne vorranno perlomeno quattro. Dobbiamo raggiungere il centro di questa catena e risalire per un pezzo dall’altra parte…..(si ferma per riprendere fiato) fino a raggiungere l’entrata di una caverna.
Nefer: Ho capito. Ve bene.
(ancora per qualche ora i due continuano a camminare per finalmente giungere all’altopiano)
Nefer: ora dovete sedervi. Siamo entrambi sfiniti e io devo controllarvi la ferita, devo cambiare l’impacco. Non preoccupatevi, in dieci minuti potremo ripartire.
Kir: (si siede sull’erba) Va bene….tanto non credo che riuscirei a proseguire subito.
(la giovane toglie con delicatezza la fasciatura e dopo aver bagnato la ferita schiaccia i fiori di calendula nell’acqua formando una nuova poltiglia da metterci sopra)
Nefer: (rimette strettamente la fasciatura, poi fruga nel suo zaino tirandone fuori una borraccia di pelle) Bevete.
Kir: (la guarda incuriosito) E’ mia quella?
Nefer: Sì. Ho riempito nuovamente quella dell’acqua. Poi ho buttato via il vino da questa e l’ho riempita dell’infuso di artemisia che era rimasto. Non credo sia una buona idea che vi risalga la febbre. Prendetene tre sorsi.
Kir: Hai buttato via il vino?
Nefer: Non avevate altre borracce e io nemmeno.
Kir: (fa un sospiro) E va bene…..(beve e poi gliela ridà)
(continuano a camminare fino al tramonto, quando al riparo di alcune alte e sporgenti rocce si accasciano sfiniti a terra)
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