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Post N° 15

Post n°15 pubblicato il 03 Maggio 2007 da Shanea

Kir: (col fiato corto) Accidenti….abbiamo percorso solo la metà della strada che avrei voluto.
Nefer: Siate felice che siamo riusciti a fare questa. Nemmeno quando andavo con mio padre in montagna camminavo così tanto…..ma suppongo che per voi sia diverso. Siete molto più abituato alle fatiche di me…..
Kir: (borbotta, poi a voce normale) Devi accendere il fuoco, altrimenti questa notte moriremo congelati….siamo in alto.
(la giovane annuisce e in qualche minuto il fuoco è pronto)
Nefer: Domani dovremmo portarci dietro dei rami. Se saliamo ancora non ne troveremo più.
Kir: (annuisce e si appoggia alla parete) Mangiamo qualcosa, che ne dici?
Nefer: (tira fuori la frutta e poi inizia a scaldare l’acqua)
Kir: (tiene mezzo frutto nella mano) Cosa fai? Non abbiamo ancora l’infuso nella borraccia?
Nefer: Sì, ma sto preparandone uno con la corteccia di salice. Funziona meglio. (addenta un frutto mentre aspetta che l’acqua bolla, poi getta dentro la corteccia) Naturalmente se fosse trattata per ricavarne la tintura sarebbe ancora meglio. (appena pronta gli porge la ciotola) Oltre che per la febbre, serve anche per il dolore…..(fa un mezzo sorriso) Dalle mie parti si chiama aspirina.
Kir: (beve) Strano nome.
Nefer: (sorride divertita) Strano posto.
(la notte cala lentamente e l’oscurità cala attorno ai due compagni fermata dal fuoco. Un ululato si esprime in lontananza)
Nefer: (si volta di colpo) Ci sono lupi?
Kir: (divertito) Non ti piacciono?
Nefer: Oh, come animali mi piacciono molto. Ma in questo momento preferirei non trovarmene uno davanti……soprattutto se affamato.
Kir: (sorride) Non ti preoccupare, non corriamo pericoli. Hanno molte prede tra questi monti. Non gli interessiamo.
Nefer: Va bene, se lo dite voi……(rabbrividisce per l’aria della notte, e allunga una mano infilandola dentro il suo sacco per prendere la coperta) Tenete copritevi.
Kir: Ma non ci penso neanche! Copriti tu, io non ho freddo.
Nefer: (sorride) Non dubito che non abbiate freddo. Siete un guerriero, e i guerrieri non hanno mai freddo…..però siete ferito e se la febbre vi risale saremo bloccati qui. E poi è una questione di logica……se voi moriste io sarei perduta in queste terre sconosciute. Lo avete detto voi stesso. Non sono nemmeno in grado di difendermi. (tra sé) Gli uomini sono tutti uguali. Come i bambini. Potrò visitare decine di dimensioni e saranno sempre gli stessi.
Kir: (allunga una mano) Va bene, ma dopo quando dormiremo ci copriremo entrambi. E’ abbastanza grande.
Nefer: Eh? Scusate?
Kir: O così oppure mi rifiuto di prendere la coperta.
Nefer: (fa un sospiro) Voi uomini e il vostro orgoglio!
Kir: (sorride) Già.
Nefer: Beh perlomeno non vi siete offeso a queste mie ultime parole…..molti lo avrebbero fatto. (sorride)
Kir: Io non mi offendo facilmente. E poi offendersi quando l’altra persona non aveva nessuna intenzione di offendere è stupido.
Nefer: E’ un bel modo di vedere.
Kir: Comunque vedo che la mia idea non ti piace…..non ti fa sentire a tuo agio, vero?
Nefer: In effetti per niente.
Kir: Capisco. Ma se vuoi venire dovrai fidarti di me. Non ho nessuna intenzione di farti del male. Te lo giuro….sul mio nome e il mio onore. Ma probabilmente questo non significa nulla, non è abbastanza, vero?
Nefer: (lo guarda negli occhi, tra sé) Mi fido a tal punto di lui? Queste strane sensazioni mi dicono di sì. Posso vedere nei suoi occhi la sua sincerità, il suo giuramento è sincero e profondo. (a voce alta) Sì invece che lo è. Va bene, sì mi fido di voi. Guardate che anche se sono una donna so benissimo cos’è l’onore. Conta molto anche per me, come l’amicizia e la lealtà.
Kir: Non lo dubitavo affatto. Volevo solo spingerti a darmi una risposta. Certo che sei strana comunque.
Nefer: (sorride ironica) Strana per essere una donna, o strana in generale?
Kir: (inarca un sopraciglio) Tu vuoi mettermi in bocca cose che non ho detto. Credi davvero che io pensi che una donna non possa avere lo stesso coraggio e senso dell’onore di un uomo? (tra sé con dolore) Miri…..tu avevi più coraggio di me……
Nefer: (si rilassa) Capisco….scusatemi, ma sono diffidente di natura.
Kir: (le lancia un frutto sorridendo) Tieni. (si avvolge nella coperta) Perché non mi parli un po’ di te? Prima dicevi che andavi in montagna con tuo padre.
Nefer: (sorride) Sì. Amo la montagna. I suoi boschi, le sue vette. I suoi prati. Mi è sempre piaciuto percorrere i sentieri per raggiungere la cima e da lì poter spaziare lontano fino all’ultimo orizzonte.
Kir: (sorride) E così abitavate vicino ai monti.
Nefer: (scuote la testa) No. Vicino al mare a dir la verità. In montagna ci andavamo solo ogni tanto. Era un bel viaggio.
Kir: E quale preferisci? Il mare o la montagna?
Nefer: (appoggia il mento alle mani) Sul mare ci sono nata. Non credo che potrei vivere per sempre lontano da esso. Amo viaggiare, ma so sempre che poi ritornerò. Il profumo del mare, i suoi colori, la sua anima che a volte appare e urla tanto potente…. non molto dissimile dalla nostra, no?.....però….voi avete mai visto il mare….perchè altrimenti ciò che dico non ha senso.
Kir: Certamente. Neppure io vivevo tanto lontano dal mare. E’ un’emozione unica. Ma cosa intendi quando lo paragoni alla nostra anima?
Nefer: (scuote le spalle) Beh…..il mare a volte è calmo e a volte e irato e tempestoso. Quando la sua superficie è calma però nelle sue profondità si agitano correnti misteriose e pericolose. E quando è tempestoso, in profondo si cela un cuore, un centro di serenità. Nessuno sa davvero cosa nasconda il mare. Le sue parti più buie sono ancora inesplorate. In esso convive la vita con la morte, il male con il bene. Da lui traiamo la vita, il sostentamento, ma la sua furia può uccidere, proprio come nel cuore di ognuno coesiste il bene e il male, l’amore e l’odio.……beh direi che non c’è altro…..
Kir: (ha ascoltato la giovane con stupore) Accidenti ragazza. Un bel pensiero anche il tuo. (la guarda) Ma non sei un po’ troppo giovane per pensare al bene e al male. Alla tua età dovresti pensare alle feste e ad innamorarti. Quanti anni hai?
Nefer: Non so…..non mi sono mai innamorata…..non amo le feste. Non mi piace stare in mezzo a troppa gente. Amo il silenzio. (si ferma un attimo) E ho….ho 21 anni.
Kir: Sei giovane. Ma ne dimostri meno. Non ti sei mai innamorata eh? Beh succederà anche a te prima o poi. L’amore è splendido….(la voce diventa lontana e dolorosa)….. ma a volte fa tanto male……(fa un sospiro) Comunque sei giovane. Nefer…sei troppo giovane per rischiare la tua vita venendo con me, non lo capisci?
Nefer: Forse avete ragione…..so che rischio molto venendo con voi, ma non posso lasciarvi ora…..non me lo perdonerei mai e non voglio vivere sapendo di avervi abbandonato ferito con quei mostri che vi inseguono. Probabilmente la mia presenza non cambierebbe nulla, ma non posso andarmene lo stesso. Non lo posso fare…..
Kir: In un certo senso ti capisco ragazza, io farei lo stesso, ma non vuol dire che sia felice di vederlo fare a te. Ora dobbiamo dormire, domani sarà una giornata altrettanto faticosa. Vieni qui. Distenditi.
(la giovane esita ancora per un attimo, poi si distende accanto all’uomo che spiega la larga coperta sopra entrambi. In pochi minuti entrambi dormono sfiniti)
(nel frattempo i demoni che inseguono Kir sono giunti al villaggio e presto si sono resi conto che la loro preda non si trova lì)
Demone1: Non è qui! Non è mai venuto da questa parte. Dove si può essere diretto?
Demone2: Che ne dite delle montagne?
Demone3: Le montagne di Jirem! Può essere andato solo lì.
Spera di potersi nascondere nelle sue valli.
Demone2: E se stesse pensando di entrare nel labirinto? Sa bene che noi non ci arrischieremmo.
Demone1: Impossibile. Morirebbe pure lui. Nessuno conosce quei cunicoli.
Demone3: Sì ma se lo facesse non saremmo in grado di portarlo dal nostro re….forse mira a questo.
Demone2: E il re ucciderà noi…..Sbrighiamoci!
(corrono veloci lasciandosi alle spalle il villaggio distrutto, i corpi straziati degli abitanti sul terreno rosso di sangue e il fumo che sale nero dalle case in fiamme)

 
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