(il giovane intanto viene trascinato in una stanza non molto grande con al centro un braciere fumante)
Alin: (cerca di sfuggire alla presa dei due uomini) Lasciatemi maledetti!
Askil: (ride uscendo dall’ombra) Cosa credi di fare? Tu sei mio prigioniero e io ti torturerò fino a che non urlerai, fino a che non mi implorerai di smettere, e lo farai, vedrai. Non hai modo di fuggire.
Alin: (smette di divincolarsi) Forse. Ma la vera forza non sta nel non urlare ma nel non parlare. Io potrò anche urlare, anche arrivare a supplicarvi, ma solo se non parlerò non tradirò me stesso.
Askil: (sogghigna) Punto di vista interessante…..beh vedremo se sarai in grado di mantenerlo.
Alin: (stringe i pugni mentre i due uomini gli stringono le braccia dietro la schiena immobilizzandolo ancora più strettamente)
(Askil gli strappa la camicia scoprendo il petto solido, poi prende un lungo ferro rovente e lo fa scorrere sopra la pelle sudata)
Alin: (le unghie gli penetrano nel palmo delle mani mentre inarca indietro la testa stringendo i denti per non urlare)
Askil: (sorride sadicamente) Mi stupisci, ragazzo, davvero. Ridurti ad un ammasso sanguinante ed implorante sarà un vero piacere.
Alin: (gli lancia uno sguardo pieno d’odio, tra sé) Maledetto!....Nefer…. dove sei? Dove ti hanno portata?....
Askil: (interrompe i suoi pensieri afferrandolo per i lunghi capelli e costringendolo a guardarlo negli occhi) Dove si trova il vostro campo e come si supera la barriera magica?
Alin: (rimane immobile, i suoi occhi sono ancora puntati su quelli del tiranno)
Askil: (tenendolo ancora per i capelli gli preme il ferro all’altezza delle costole strappandogli un gemito) Rispondimi.
Alin: (si morde le labbra a sangue scuotendo il capo)
Askil: (continua a tenere premuto il ferro) Risparmiati questo dolore.
Alin: (i suoi muscoli sono tesi fino allo spasimo ma i suoi occhi non si staccano da quelli di Askil e sfolgorano di rabbia e dolore) No!
Askil: (preme con più forza la barra) Come preferisci.
Alin: (un grido gli sfugge dalle labbra ma continua a tacere)
Askil: (rimette il ferro nel braciere per arroventarlo nuovamente) Prima o poi cederai, è solo questione di tempo…e se non lo farai tu, lo farà la ragazza…..(lo scruta) la giovane maga.
Alin: (sobbalza) Dov’è? Cosa le state facendo?!
Askil: (ride) Niente per ora. Ma verrà anche il suo turno.
Alin: (cerca di lanciarsi contro l’uomo ma viene trattenuto dalla forti braccia che lo immobilizzano) Non riuscirai a vincere! Potrai anche ucciderci, ma alla fine ti sconfiggeremo! I nostri compagni ci riusciranno!
Askil: (gli tira un violento manrovescio lasciando trapelare la sua rabbia) Taci! (riprende in mano la sbarra e gliela preme con forza all’altezza dello stomaco strappandogli un urlo) Dove vi nascondete?!!
Alin: (il suo corpo si inarca alla crudele tortura e grida la sua pena, ma le parole che il tiranno aspetta rimangono non dette)
Askil
: (dopo qualche minuto abbassa il ferro)
Alin: (si accascia nella presa dei due uomini, voce roca) Pagherai…..
Askil: (con sarcasmo) Non certo per mano tua.
Alin: (solleva il volto sudato per guardare negli occhi Askil) Pagherai per tutto…..per tutto quello che hai fatto alla mia gente…..te lo giuro….
(il crudele signore continua a torturare il giovane per molte ore avvalendosi dell’aiuto del mago suo servitore per diminuire a tratti la sofferenza di Alin, e per curargli le ferite, in modo da poter proseguire)
Askil: (osserva il giovane nuovamente svenuto) Risveglialo.
Tarkir: (gli fa riprendere conoscenza per l’ennesima volta) Mio signore, questa è l’ultima volta che posso farlo…..le mie energie sono al minimo….e inoltre se continuassi a forzarlo così, il suo corpo rischierebbe di non sopportarlo. Dovete dargli un po’ di tregua.
Askil: (annuisce) Morto non mi servirebbe a nulla.
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