Scorci di fantasia

Post N° 10

(qualche tempo più tardi la giovane si riprende con un gemito)
Nefer: (porta una mano alla testa tastandosi con delicatezza il bernoccolo) Ahi ahi….ma cosa ha fatto? Mi ha colpito? (si accorge della spada) E mi ha lasciato questa. (fa un sospiro) Avrei dovuto immaginarlo. (si alza allacciandosi l’arma alla vita e prendendo in spalla il sacco) E ora cosa faccio? Potrei andare a nord come mi ha consigliato…..se non mi vuole con lui perché dovrei seguirlo? (fa per avviarsi, ma poi si ferma) Accidenti! Non posso fregarmene. Spero solo di riuscire a raggiungerlo. Non so nemmeno quanto vantaggio abbia. (fa un sospiro) Sento che me ne pentirò. (raccoglie i rami di calendula e artemisia rimasti e li mette nel sacco, poi comincia a camminare velocemente verso sud)
(la scena si sposta su Kir che sta avanzando sempre più debole attraverso una pianura sterminata, le forze lo hanno quasi abbandonato e la febbre minaccia si sopraffarlo ad ogni passo)
Kir: (tra sé) Maledizione…..non riesco a proseguire….ma non posso fermarmi….qui sono troppo allo scoperto…..
(continua a camminare più simile ad uno zombie quando ad un certo punto davanti ai suoi occhi febbricitanti appare l’inizio della zona montuosa. Alcune alte pareti di roccia con degli anfratti frastagliati)
Kir: (tra sé, sempre più debolmente) Devo raggiungerlo….questo sole….mi sento svenire…(l’uomo cade a terra sfinito e perde i sensi)
(la giovane intanto ha percorso la strada quasi correndo. All’inizio seguire le tracce di Kir è stato semplice, da molti giorni nessuno passava di lì e le tracce d’erba calpestata potevano appartenere solo a lui, ma ora tutto è diventato più difficile in questa sterminata brughiera dove gli steli si rialzano non lasciando alcuna traccia del suo passaggio)
Nefer: (si ferma sfinita) Sono ore che corro….non ce la faccio più. Non so più che fare….non so nemmeno dire da che parte è andato. Forse è stato tutto un errore. (si passa una mano tra i capelli) E poi ho una strana sensazione, una sensazione di pericolo…..come se qualcuno mi stesse dicendo di fare in fretta.
(in quel momento coloro che lo inseguono raggiungono il campo abbandonato dalla giovane. No, di certo non sono esseri umani.)
Demone1: Kir è sicuramente stato qui, posso sentire il suo odore. C’era anche qualcun altro con lui……un odore molto strano….davvero mai sentito prima…interessante.
Demone2: (indica il sud) E’ andato da quella parte. In quanto all’altra persona…sembra sparita.
Demone3: (annuisce) Lasciamola perdere, è lui che ci interessa. Dobbiamo sbrigarci. Il nostro re vuole avere il piacere di strappare il cuore di quell’uomo al più presto. E io non voglio certo rischiare di deluderlo….ci tengo alla mia testa.
(si dirigono nella direzione stabilita correndo talmente veloce che paiono solo sfiorare il terreno)
(Nefer intanto ha continuato ad avanzare ancora, e adesso sta seriamente pensando di tornare indietro, quando improvvisamente il sole si riflette su qualcosa a cinquanta metri da lei, la giovane corre a vedere e trova Kir disteso nell’erba, svenuto e bruciante di febbre)
Nefer: (si china si di lui) Ha la febbre di nuovo….dobbiamo andarcene di qui….(una sensazione terribile le penetra nel cuore, come lo stridio di centinaia di pipistrelli) Che diavolo….? (spalanca gli occhi) Devo fare presto, qualcosa sta arrivando….qualcosa che sicuramente non voglio incontrare. Troppo vicini non faremo in tempo ad arrivare a quelle pareti…..
(con uno sforzo la giovane riesce a trascinare l’uomo fino a delle rocce vicine. Una cavità si apre su una di esse, un varco parzialmente celato da dei rovi e dei cespugli molto simili a quelli in cui Kir ha nascosto Nefer)
Nefer: (spinge dentro l’uomo con un ultimo sforzo e poi entra anche lei graffiandosi le gambe e le braccia con le spine di quelle piante, tra sé) Speriamo non ci trovino…..ho la sensazione che siano coloro che inseguono Kir….aveva ragione erano davvero vicini…(si rannicchia più in profondo possibile trascinando con sé l’uomo ancora privo di sensi)
(i demoni li cercano ma non riescono a trovarli anche grazie a quella pianta capace di celare il loro odore)
Demone2: (indica l’ovest) In quella direzione dovrebbe esserci un villaggio, forse è andato lì a nascondersi….
(i demoni scompaiono in quella direzione)
Nefer: (tra sé) Mi pare se ne siano andati….ma non voglio rischiare, rimarremo qui ancora per un po’. (rabbrividisce) Non sono uomini….sono mostri….ho avvertito la loro malvagità……erano come macchie nere nella mia mente….non ho mai provato nulla di simile…..e sinceramente non so nemmeno come abbia potuto percepire una cosa del genere.
(per alcune ore la giovane rimane nascoste, poi esce lentamente guardandosi intorno e non sembrando esserci pericoli, estrae Kir e lo distende a terra)
Nefer: (tra sé) Non possiamo rimanere qui….potrebbero tornare in qualsiasi momento. Non so cosa fare…..(chiude gli occhi cercando di pensare ad una soluzione) Intanto avviciniamoci a quelle pareti…..
(la giovane facendo appello alle ultime energie trascina il corpo dell’uomo alla parete. Alzando lo sguardo si accorge che uno degli anfratti è abbastanza largo da permettere loro di passare. Trascina dentro Kir. Dall’altra parte si svela un piccolo lago)
Nefer: (guarda quello spettacolo sbalordita) Questo posto è quasi invisibile…..(da un lato del lago circondato dalle rocce, su una delle pareti opposte, un po’ rialzata rispetto all’acqua, si apre una caverna) Quella andrà bene. Così potrò anche accendere un fuoco senza paura di essere vista….
(la giovane adagia l’uomo all’interno della grotta, poi raccoglie il necessario per accendere il fuoco. In poco tempo fiamme allegre illuminano il buio antro)
Nefer: (posa una mano sulla fronte di Kir, tra sé) Sta bruciando…..devo fare qualcosa. (solleva la camicia e scopre la ferita che si è arrossata e gonfiata di nuovo, scuote il capo) Di male in peggio….(apre lo zaino del guerriero e prende la pentola di legno con cui scende al lago per riempirla d’acqua) Devo preparare nuovamente l’infuso….spero solo di avere abbastanza fiori….
(la giovane fa bere all’uomo il febbrifugo e poi ricopre la ferita con la poltiglia di calendula, infine strappa un altro pezzo della camicia che ha nel sacco per fargli una fasciatura nuova)
Kir: (si lamenta) Brucio…..acqua……
Nefer: (gli avvicina alle labbra la coppa e lo aiuta a bere) E ora posso solo attendere e sperare. (dopo un po’ il sonno dell’uomo si fa meno agitato)