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Post N° 18

Post n°18 pubblicato il 04 Maggio 2007 da Shanea

(la mattina dopo il vento soffia ancora furioso portando con sé un odore particolare)
Nefer: (si sveglia e vede l’uomo in piedi davanti all’apertura) Cosa succede? (si alza e gli va accanto)
Kir: Non lo senti questo odore? Si sta preparando una tempesta.
Nefer: Saremo bloccati, non è vero? Quanto credete che durerà?
Kir: Non lo so. A volte in questi monti durano per giorni. Sono assai violente, non potremo uscire, no. (fa un sospiro) Accidenti. Sembra che tutto cospiri che farci rallentare.
(un’ora dopo la tempesta scoppia furiosa e ogni sferzata di vento minaccia di spegnere il fuoco attorno a cui si stringono i due compagni)
Kir: (si porta una mano alla ferita) Non so se abbia funzionato il tuo infuso, sai.
Nefer: Fatemi vedere. (toglie la fasciatura) No, va meglio di prima, però è il caso che ne prendiate un altro po’. (si mette preparare la medicazione)
(la tempesta continua per un giorno intero senza sosta, per fortuna la mattina seguente la sua furia pare essersi placata)
Kir: (comincia a raccogliere le sue cose) Dobbiamo andarcene subito. Abbiamo perso un altro giorno. Se andiamo avanti così non ce la faremo mai.
Nefer: Come volete (riempie il suo sacco e si allaccia spada e pugnale alla cintura) Prima però fatemi dare un’ultima occhiata alla ferita. (solleva la camicia e fa un sospiro) Va meglio.
Kir: Presto sbrighiamoci.
(il freddo è ancora pungente , ma il vento è calato. Il cammino è comunque faticoso e sdrucciolevole ed essi procedono lentamente dovendo sempre stare attenti a dove mettono i piedi. Per delle ore continuano ad arrancare su quel sentiero scosceso fino a che il sole è alto nel cielo, ma il panorama non sembra cambiare mai, solo rocce e neve)
Kir: Non manca molto ormai al passo. Poi dovremo scendere dall’altra parte. Tra poco raggiungeremo il punto più alto.
(un passo dietro l’altro, la fatica che fa bruciare il petto, continuano ad avanzare. Altre due ore passano lentamente prima che il terreno si spiani)
Kir: Ecco ci siamo…..siamo in cima….
Nefer: (si ferma ansante e poi inizia a tossire non riuscendo a riprendere fiato)
Kir: (la prende velocemente per le spalle e la fa inginocchiare) Piano, lentamente. Cerca di fare un respiro profondo. (la giovane riesce a riprendere fiato) C’è meno aria qui, devi stare attenta, devi respirare piano.
Nefer: (voce bassa) Facile quando si sta scalando una montagna…..
Kir: (le indica un punto nella valle sottostante) Dobbiamo arrivare lì, poi saliremo un altro po’. Da qui non si vede l’entrata della montagna è ben nascosta. Una volta giunti lì saremo relativamente al sicuro.
Nefer: (si rialza) Cosa c’è lì, all’interno?
Kir: Gallerie, cunicoli. Una parte della montagna è scavata a formare un immenso labirinto sotterraneo. Chi si perde lì dentro muore. Io lo conosco, ma i demoni che mi inseguono no, e come ti dicevo al buio il loro fiuto non funziona. (la prende per un braccio) Su, muoviamoci.
(Nefer e Kir scendono lentamente facendo molta attenzione, mettere il piede in fallo costerebbe loro la vita. Quando finalmente raggiungono la valle sta calando la notte)
Kir: Non possiamo continuare. E’ troppo tardi. Ci ripareremo in quella boscaglia. Ma niente fuoco sta notte. Avremo freddo, lo so, ma non voglio rischiare. Oramai saranno vicini.
Nefer: (segue l’uomo in mezzo agli alberi) Cosa vi fa pensare che sia così? Possono sentire il nostro odore da così lontano? Sono andati nella direzione opposta.
Kir: (appoggia a terra lo zaino e si sfila la spada posandosela accanto) No, ma credo di sapere dove sono andati dopo non averci scoperto. A poche ore di cammino dal punto dove mi hai trovato c’è un villaggio……o farei meglio a dire c’era……non trovandoci si sono sicuramente diretti là.
Nefer: (china la testa) Lo avranno sicuramente distrutto, non è vero?
Kir: (stringe i pugni con rabbia) Non ci sono dubbi. Quando penso a questo, a volte, credo che farei meglio a consegnarmi a loro…..ma poi….tanto so che non farebbe alcuna differenza…..
Nefer: Ma chi sono e perché vi inseguono?
Kir: (la guarda sorpreso) Mi chiedi chi sono? Ma da dove vieni?
Nefer: Ve l’ho detto. Da molto lontano.
Kir: (scuote la testa) Va bene…..sono apparsi circa cinque anni fa. Non sappiamo da dove sono venuti. Sono demoni Tyacur, i più terribili che esistano, ma erano scomparsi da centinaia di anni. Nessuno si è mai saputo spiegare come siano tornati. Insomma hanno cominciato a devastare le nostre terre, a distruggere i villaggi. Da cinque anni la gente vive nel terrore di vederli comparire all’orizzonte. Non sappiamo quante persone siano state uccise, quante rapite, quante rese schiave……Abbiamo provato a combatterli ma è tutto inutile. Sono troppi e troppo forti.
Nefer: (pallida)E’ orribile….(fa una pausa) E voi? Chi siete davvero? Perché vi inseguono così?
Kir: Io sono…ero il capo. Comandavo coloro che li combattevano. Ma ora è tutto finito. Molti dei miei uomini sono stati uccisi o catturati, gli altri si sono dispersi. E ora io sto cercando una risposta.
Nefer: Cos’è successo?
Kir: (china la testa) Mi hanno teso una trappola mentre…..(deglutisce) mentre ero solo, mi hanno ferito e così sono fuggito per salvarmi. Mi hanno creduto morto. La gente che ho incontrato mi ha detto che i miei uomini non se la sono più sentita di combattere senza di me…..stupidi! Avrebbero dovuto continuare! (fa un sospiro) Ma in fondo sapevo che era la mia rabbia a dar loro la forza, la mia guida e la mia esperienza a tenerli uniti. Sono stati sconfitti in un baleno.
Nefer: Però i demoni sanno che se tornaste da loro potreste riunirli, no? E’ per questo che vi danno la caccia. Avrebbero voluto uccidervi ma non ci sono riusciti e ora cercano di rimediare al loro errore. Sbaglio?
Kir: No. E’ così.
Nefer: Dove volete cercarle queste risposte?
Kir: Ragazza, fai davvero molte domande, sai?
Nefer: Se non volete parlarmene non importa.
Kir: (fa un sospiro) E’ normale che tu voglia saperlo. E poi il solo stare con me ti fa rischiare la vita, è tuo diritto sapere almeno perché. Il punto è che anche se tornassi da loro non cambierebbe nulla. Non abbiamo la forza di batterli, non in battaglia, non con l’acciaio. Ma deve esistere un altro modo. Non so, un punto debole. Qualcosa che possiamo usare contro di loro. C’è una leggenda tramandata dagli anziani, di un oracolo che può rispondere a qualsiasi domanda. Voglio trovarlo e chiedergli se esiste un modo per sconfiggerli definitivamente.
Nefer: Capisco……credete davvero nella sua esistenza?
Kir: Non lo so. Ma devo almeno tentare.
Nefer: (annuisce) Ora fatemi vedere come state.
(giovane prepara nuovamente l’infuso di timo e l’impacco di calendula e li usa entrambi sulla ferita, poi entrambi si distendono e cadono in un sonno profondo)

 
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Anonimo il 04/05/07 alle 19:51 via WEB
Ciao...il tuo racconto prende...è bello...sembra in parte una scenggiatura...sei proprio brava...complimenti...e l'oracolo sono sicura che c'è...ci sono anche ai giorni nostri...perchè non è cambiato nulla...solo l'apparenza...ti saluto e ti abbraccio ...Lillifiore
 
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