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Post N° 43

Post n°43 pubblicato il 22 Giugno 2007 da Shanea

(in quel momento all'orizzonte compaiono i soldati)
Alin: Sono in dieci. Non ce la farà mai. Dobbiamo andare ad aiutarla. (fa per andare)
Ramal: (lo blocca) No. Se ci vedono uscire dal villaggio sarà tutto vano. Dobbiamo lasciarla fare.
Alin: Morirà.
Ramal: (scuote il capo tristemente) Il punto è che, se riesce a convincerli che il villaggio è estraneo.....che viva o che muoia non fa alcuna differenza. E lei lo sa. Dobbiamo rimanere qui e attendere. Dobbiamo pensare alla vita di tutte queste persone. Lei ha fatto la sua scelta. (tra sè) Maledizione ragazza non dovevi! (fa un sospiro) Non so se tu sia più stupida o più coraggiosa.
(la giovane in quello stesso momento sta aspettando, la testa appoggiata sulle mani)
Nefer: (alza lo guardo e li vede arrivare, si solleva rimanendo però seduta, tra sè) Eccoli. E ora si vedrà.
(il gruppo si avvicina a lei appena la vede)
Soldato1: (sghignazza) Guarda un po' qui che c'è. Una ragazza armata.......molto eccitante, davvero.
Nefer: (li guarda derisoria) Voglio vedere per quanto la penserete ancora così.
Soldato1: Cosa stai facendo qui?
Nefer: (voce assolutamente calma) Vi stavo aspettando.
Soldato2: Ah sì? Avevi voglia di divertirti un po' eh?
Nefer: (sorriso gelido) In un certo senso. (si alza) So perchè siete qui. Posso darvi io la risposta alla vostra domanda. La donna e il bambino sono morti.
Soldato1: (freddo ma portando una mano alla spada) Ah sì? E i soldati?
Nefer: (voce carica di rabbia) Loro hanno ucciso i vostri fuggitivi.......e io ho ucciso loro.
Soldato1: (sguaina la spada) Non sei molto intelligente a venircelo a dire così.
Nefer: (estrae la spada con un movimento fluido) E perchè? Tanto ora morirete anche voi.
Soldato3: Quelli del villaggio ti hanno aiutato vero? Chi sei?
Nefer: Il villaggio? No, loro non hanno mosso un dito. (si finge disgustata) Sono dei codardi. No, passavo di qui e ho visto lo scempio compiuto da quei soldati. E così li ho puniti.
(i soldati si gettano su di lei, le spade in pugno. La giovane scarta di colpo abbassandosi e girando su se stessa. Uno dei soldati cade a terra morto con una profonda ferità all'addome. Nefer piroetta ancora e affonda la spada in profondità nel petto di un secondo soldato che si accascia)
Nefer: (si scosta i capelli dal viso) Meno due. Ancora tanto sicuri?
Soldato1: Non riuscirai ad ucciderci tutti.
Nefer: Vedremo. (tra sè) Assai probabile.....questa volta ho l'impressione che il viaggio sarà assai breve.
(sono veloci i colpi di spada della giovane, saettano tagliando l'aria e sibilando, ma i suoi nemici sono molti. In breve altri due uomini cadono a terra privi di vita, e lei comincia a dare i primi segni di stanchezza)
Soldato1: (ironico) Stanca?
Nefer: Non abbastanza.
Alin: (sta guardando da lontano con gli altri) Accidenti se è brava. Ma non ce la potrà fare comunque.
Ramal: (scuote la testa) Però un risultato lo ha ottenuto. Quei soldati le hanno creduto. Lasceranno in pace il villaggio per ora.

 
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Post N° 42

Post n°42 pubblicato il 19 Giugno 2007 da Shanea

(la mattina sorge delicata e illumina la stanza. La giovane guarda sorridendo la donna e il bambino che riposano)
Selenia: (si sveglia e guarda la giovane ponendo una silenziosa domanda)
Nefer: (sorride annuendo) Sta andando tutto bene. Ovviamente bisogna continuare a fare gli impacchi e a dargli il salice. Ma i bambini guariscono più in fretta. In una settimana sarò pronta per togliere i punti. Per il polso ovviamente ci vorrà più tempo. Dovrà tenere la steccatura per almeno una luna. Ma non avrà nessuna conseguenza.
Selenia: (annuisce guardandola con gli occhi lucidi) Grazie....ti ringrazio dal profondo del cuore. (il suo sguardo si fa serio) Gli altri soldati verranno, vero?
Nefer: E' molto probabile. Ma non dovete perdere la speranza. C'è sempre qualcosa che si può fare.
(il sole si alza nel cielo e un'ombra inizia a crescere nel cuore della giovane che si alza con un sospiro guardando le persone che sono venute a vedere come va)
Nefer: (a nessuno in particolare) Devo andare, devo fare una cosa. Ma non preoccupatevi tornerò. E se non tornassi....Ramal saprebbe cosa fare perchè il bambino guarisca completamente.
Selenia: (la guarda impensierita) Cosa vuoi fare?
Nefer: (raccoglie il suo zaino, la spada e l'arco, mettendosi in spalla la faretra) Non datevi pensiero. (esce e si incammina oltrepassando le ultime case e spingendosi ancora più avanti, oltre il punto in cui il sangue dei soldati macchia ancora il terreno, fino ad un'enorme sasso semi sporgente dalla terra dove si siede) E ora posso solo aspettare. Arriveranno.
(poco più tardi Ramal entra nel villaggio, a seguirlo una decina di uomini tutti coperti da mantelli verdi)
Majer: (è un uomo sulla quarantina alto e muscoloso con i capelli neri e scomposti) Credete davvero che verranno Ramal? E poi chi è questa ragazza?
Ramal: (scuote la testa) Verranno. In quanto alla ragazza...non ne sono del tutto certo.
Alin:(è un giovane sui ventitre anni snello ma forte, i suoi capelli castano chiaro gli ricadono oltre le spalle in morbidi ricci) Anche se li uccidessimo ne arriverebbero altri. Dovremo portare questa gente da noi, lo sapete Ramal.
Ramal: Hai ragione ragazzo. A meno che non si trovi una soluzione sicura, dovremo. (fa un cenno ai suoi uomini di rimanere fuori ed entra nella casa dove c'è il bambino seguito solo da Majer e Alin) Selenia?
Selenia: Siete tornato.
Ramal: (annuisce) Come sta?
Selenia: Riposa. Nefer Ha detto che sta andando tutto bene.
Alin: (stringe i pugni vedendo i vestiti sporchi di sangue del bambino)
Ramal: (sorride) Ne sono felice. Dov'è Nefer ora?
Selenia: (fa un sospiro) Non lo so. Ha preso le sue cose.....beh non le piante. Ed è uscita. Ha detto che sarebbe tornata. Ma che se non lo avesse fatto voi ci avreste aiutato.
Ramal: (impensierito) Certo, non preoccuparti di questo. (esce seguito dai suoi compagni)
Majer: Che accade?
Ramal: Non lo so. Ma non mi piace. (ferma un uomo) Ah ecco. Hargar! Sai dov'è la ragazza?
Hargar: (lo guarda e sbotta) Sì. E' lì. (indica un punto lontano dove si scorge la figura della giovane seduta sul masso)
Alin: Cosa fa?
Ramal: (chiude gli occhi e li riapre di scatto) Accidenti! Aspetta i soldati.
Majer: (sbalordito) Fa cosa?!
Ramal: Vuole dire loro che è stata lei a uccidere quelli che sono venuti qui. Spera di poter salvare il villaggio.
Majer: E' impazzita? Si farà uccidere!
Ramal: Da ciò che ha detto alla madre del bambino, penso lo abbia messo in conto. Ma non è detto. Tutto dipende da quanti saranno. Con la spada è davvero molto brava.

 
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Post N° 41

Post n°41 pubblicato il 18 Giugno 2007 da Shanea

(la giovane torna verso il bambino e si siede su una sedia portale da un uomo, dopo aver posato una mano sulla fronte del piccolo. Le ore trascorrono lentamente. Ad un certo punto la donna si sveglia e si guarda intorno fino a che il suo sguardo di posa sulla giovane seduta nella penombra)
Selenia: Cosa mi hai fatto bere?....
Nefer: Un infuso di valeriana. Serviva per calmarvi, a quanto pare però vi siete addormentata. Forse è stato ancora meglio.
Selenia: (accarezza la fronte del figlio) Come sta?
Nefer: Per ora dorme, ma tra poco gli salirà la febbre. Se riesce a superare la notte vivrà.
Ramal: (le posa una mano sulla spalla) Mi dici dove stavi andando, donna? Non sai quanto sia pericoloso andare in giro? (si ferma) Non mi pare di conoscerti. Non sei di questo villaggio, vero?
Selenia: (china il capo) No. Avete ragione. Veniamo da un paesino a pochi giorni da qui, verso nord. Gli uomini di Askil sono arrivati....volevano prendere delle ragazze. Gli uomini si sono ribellati e li hanno scacciati. (scoppia a piangere) Ma sono tornati.....in tanti. Noi eravamo fuori. Stavamo raccogliendo della frutta. E li abbiamo visti...abbiamo sentito le grida.....sono morti, tutti morti....(singhiozza) Ho preso mio figlio e sono fuggita. Avevamo un cavallo. Ma i soldati ci devono aver visti. Devono aver seguito le nostre tracce. Il cavallo è morto e così abbiamo continuato a piedi. Quando ho visto le case ho pensato di essere finalmente al sicuro e invece....invece sono apparsi....e il mio bambino.....(piange) il mio bambino....
Nefer: (stringe i pugni con ira, ma la sua voce suona dolce) Calmatevi, andrà tutto bene, vostro figlio guarirà. E' un bambino forte. (fa un cenno a Ramal e si allontana) Questo cambia le cose, non credete? I loro compagni sapranno benissimo che cosa stavano facendo. Li cercheranno. Verranno qui.
Ramal: (assai preoccupato) Hai ragione. E' un problema. Devo pensare a cosa fare. Qui ci serve aiuto. (le mette una mano sulla spalla) Tu occupati del bambino. Io tornerò domani.
Nefer: (annuisce e lo guarda uscire, poi torna accanto al letto facendo un cenno di incoraggiamento alla giovane madre) Si risolverà tutto per il meglio, vedrete. (tra sè) se solo ne fossi davvero convinta.....
(giunge la sera, la stanza è illuminata solo dal fuoco del camino e da una candela posata su uno sgabello accanto al letto, il bambino comincia ad agitarsi, la sua fronte si copre di sudore, le sue labbra invocano la madre)
Selenia: (lo abbraccia) Sono qui tesoro mio...sono qui. (guarda spaventata la ragazza)
Nefer: (si alza e va verso il focolare dove prende una coppa di infuso poi torna indietro) Ecco, lo avevo già preparato. Corteccia di salice. (glielo fa bere lentamente, poi cambia l'impacco sulla ferita) Non va male. Rassicuratevi Selenia. (prende delicatamente il polso che si è gonfiato sotto la fasciatura) Lo immaginavo....(disfa la steccatura e spalma nuovamente l'unguento di consolida prima di rimettere tutto a posto allentando la fasciatura)
(a metà della notte il bambino comincia a dormire più tranquillo, il suo respiro regolare)
Nefer: (tocca la spalla della donna) Dovete cercare di riposare anche voi. Stendetevi accanto a vostro figlio. Fategli sentire che gli siete accanto. Io veglierò su entrambi.
Selenia: (si stende, sprofondando nel sonno) Grazie....tu devi essere una Mahaler.....
Nefer: (sorride) Solo una ragazza. (tra sè) Se i ricordi di questo corpo non si sbagliano sono il nostro corrispondente degli angeli…divertente. (fa un sospiro) Sono davvero preoccupata. Ma non per il bambino. Il peggio è passato, se la caverà. Ma quei soldati? Ne sono certa, domani saranno qui....e come sempre non so perchè lo so. (sbuffa, poi si prende la testa tra le mani)Penseranno di sicuro che si sia rifugiata qui. Lo distruggeranno come hanno fatto col suo. Cosa posso fare? L'unica possibilità sarebbe riuscire a far credere loro che questo posto è estraneo e che sia la madre che il figlio sono morti. Qualcuno dovrebbe presentarsi come l'uccisore dei soldati. (fa un respiro profondo) Dato che sono stata io, sarei la persona più indicata......è un suicidio. Non so nemmeno in quanti saranno.

 
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Post N° 40

Post n°40 pubblicato il 11 Giugno 2007 da Shanea

Ramal: (le va accanto) Bene, adesso che non possiamo fare altro che attendere, mi spieghi cosa volevi dire prima.
Nefer: (scuote le spalle senza guardarlo) Mi sbaglio? Non lo siete?
Ramal: (rimane in silenzio per un istante) Servirebbe a qualcosa dirti che ti sbagli?
Nefer: (sorride lievemente) No. Sono certa di avere ragione. Ma non vi preoccupate, non lo dirò a nessuno.
Ramal: (borbotta) Se io sono un mago, lo sei anche tu.
Nefer: Vero.
Ramal: Ah....non mi sbagliavo allora.
Nefer: No, neppure voi. Però non so fare molto. Semplicemente ho delle percezioni riguardo ciò che mi circonda. Se qualcosa è pericoloso, se velenoso, se un cuore è puro o malvagio. Nulla di più. Utile però.
Ramal: (tra sè) Come se fosse poco. Non è che non possa fare di più, non sa fare di più. (a voce alta) Capisco. E funziona sempre?
Nefer: (scuote le spalle) Quasi. Naturalmente una barriera magica vanifica ogni cosa. Nulla è perfetto.
Ramal: Hai ragione, raramente.
Nefer: (si volta all'improvviso) Potete dirmi una cosa? (prende lo zaino e tira fuori il sacchetto con la polvere dorata) Sapete cos'è questa? (glielo dà facendo attenzione)
Ramal: (lo apre prudentemente e rimane stupito) Come ne sei venuta in possesso?
Nefer: Diciamo che l'ho trovata. Cos'è?
Ramal: (lo richiude strettamente) Questa è una polvere magica, serve a creare illusioni. Ovviamente bisogna saperla usare. (gliela porge)
Nefer: (la prende) Capisco. (la soppesa in mano, poi gliela tende nuovamente) La volete?
Ramal: (sbalordito) Ma sai quanto è preziosa?
Nefer: (alza le spalle) Tanto non la so usare. Ma scommetto che voi potete. Prendetela.
Ramal: Sei sicura di quello che fai?
Nefer: (sorride) Sì. (l'uomo la prende e la lega alla cintura) Bene....ora parliamo d'altro. Cosa pensate che accadrà adesso?
Ramal: Cosa intendi?
Nefer: (seria) Quegli uomini che ho ucciso appartenevano di certo al tiranno. Non pensate che si accorgeranno della loro scomparsa? Forse ciò che ho fatto ha messo in pericolo l'intero villaggio.
Ramal: Li cercheranno, ma non li troveranno. Sarebbe stato diverso se anche solo uno fosse riuscito a fuggire.
Nefer: Capisco. Quindi pensate che nessuno sapesse dove erano diretti?
Ramal: Anche se venissero qui non troverebbero nulla.
Nefer: (fa un sospiro) Bene, ne sono sollevata.

 
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Post N° 39

Post n°39 pubblicato il 09 Giugno 2007 da Shanea

(la giovane si avvicina al letto dove anche la madre si è addormentata e sorride lievemente, poi si china sul piccolo e sollevandogli delicatamente la testa gli fa bere il decotto in piccoli sorsi)
Nefer
: Ecco bravo, così....(apre la scatolina contenente la pasta di calendula e la spalma delicatamente, poi prende le strisce di lino e fascia la ferita) E ora aspettiamo. (in quel momento il suo sguardo si posa sul polso del bambino che è gonfio) Cavoli! Questo mi pare rotto...(fa un sospiro)
Ramal: Cavoli? Cosa c'entrano i cavoli?

Nefer: (lo guarda) Eh? (sorride divertita) Ah, è un modo di dire del mio paese. Significa qualcosa come accidenti. (va a prendere la borsa con le piante e cerca al suo interno) Consolida.....consolida.....ah! Eccola! (torna con una scatolina in mano)
Ramal: Non mi pare scomposta, no?

Nefer: (tasta delicatamente il polso) No, non lo è. E' una fortuna. (spalma l'impiastro sulla frattura e poi si volta verso le persone che stanno ancora ad osservare) Ho bisogno di due stecche di legno non troppo lunghe. Qualcuno me le può procurare?
(uno degli uomini annuisce ed esce per tornare poco dopo con quanto richiesto)
Nefer: Vi ringrazio. (Blocca con delicatezza il braccio del bimbo fasciandolo poi perchè rimanga fermo) Ecco. (si va a lavare le mani strofinandosele con uno straccio bagnato che poi immerge nuovamente per togliere il sangue dai capelli)

 
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