Impronte - Poesia, arte, cultura
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Clochard

Fervida l'estate terso il cieloIl sole scalda il mio viso nero,rannicchiato su polvere ed urinaun estraneo a questa Roma latrina,mi ricordo un uomo di successoche ora vive di espedienti e senza un tetto,al riflesso di una vetrina al centrochiedo chi ha voluto tutto questo.        
 

L'amore

L'amore è un bacio che spesso diventa un lontano ricordo,l'amore è la fragranza dell'ariae il peso del mondo,l'amore è il crepitaredel fuoco che scalda il cuore,l'amore è la vita chepulsa nel ventre di una donna.
 

Luce

Tu mio colore primario,il tuo volto dipinto dentro mi vezzeggia,cosi irraggiungibile, immensa,una stella che illuminail buio di questo universo.
 

Il poeta secondo me

Il poeta è un uomo che vive maleche come me trova confortoin un bicchiere di vinoe un pò di tabacco,galvanizzato dall'amoree dal suo terreno fertile,non tace davanti all'indifferenzae mai lo farà,nel suo dragaggio ingerisce il sale del mare,ma poi dopo aver tanto lavoratosi distende su un'amacanell'isola felice chiamata poesia.
 

La notte

Anche questa notte son desto,prendo ispirazione dallo scroscio della pioggia,fino all'alba resterò sveglio,la luce è la mia salvezza,il nero non mi fa respiraremi toglie il sonno,il tuo corpo irradia la stanzama il buio è dentro di me amore. 
 

Cercando la libertà...

Dietro un sottile vetro, infrangibilecerchiamo di ghermirla,soffochiamo nel cemento che chiamiamo dimora,siamo una torma di gente frustata da padroniche siedono su questa piramide,ma cantiamo, balliamosenza catene e lucchetti,perchè lei non va cercata,lei è innata.
 

Vita

Sentimenti si incrinano,sublimi voglie divampano,coiti interrotti da fitte tempeste,la mia vita sul palmoin balia del vento a terra cade.
 

Metropoli

Legati a ciò che è futile,inosservate anime tra la folla,negozi gremiti di voci,un uomo canuto il giovane osservae pensa alla verde età passata.In questa città sono solo e lisotra innumerevoli sguardi.
 

Melancholy

Corriamo da noi per non incontrarci più,distanti in questa notte, troppo distanti,il funicolo ombelicale che ci univasembra essersi lacerato,la mia chitarra scordatadepressa fa vibrare una corda,il suono è pessimo, isolato,perchè non sei qui?Quanta malinconia se ricordo,il silenzio mi trafigge il cuoree penso ancora a quel nudo corpoche tanto somiglia a una rosa vigorosa.
 

Zoo

Da dietro grandi vetri e gabbieil tumulto di voi, come ventosecercare ogni movimento nostroscattando la condanna,i vostri cuccioli divertirsicon la nostra vita grama,in un habitat artefatto me ne stomescolando ricordi lontanisovrapponendoli a questi inferi.
 

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