Dicerie dell'Untore
Riflessioni dell'anima neraok, ok, par condicio, porco cane, mi pesa dirlo, ma per chi vuole, e solo dopo attenta riflessione, calatevi, sempre se c'avete pensato bene, sempre se avete fugato ogni minimo dubbio, sempre se non pensiate che forse, sì insomma, potreste poi pentirvene, insomma se proprio volete calatevi anche lo gnocco, ecco l'ho detto, mannaggia che mi tocca fare per gli amici...
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ALLORA QUESTO E' IL MIO 201 POST, CAVOLO, VOGLIO UN APPALUSO...
FORZA...
TANTI AUGURI A ME, TANTI AUGURI A ME....
P.S.
Tanto per chiarire, il racconto Special K è un frutto di fantasia, non prendete Gniente, non calatevi, chè non vale la pena.
Calatevi di gnocca, se proprio volete esagerare.
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10 minuti, sento che arriva, ho la sensazione di uscire dal corpo e di guardarmi da fuori, che schifo, almeno la barba, non riesco a toccarmi le mani, non le sento, non sento dolore, cazzo, sono morto, finalmente, orrendamente, morto, terribilmente morto e guardo in faccia la morte, altro che falce, non è che un buco,nero, amici andati, Ga, ti ricordi, sei bella come la prima volta che ti ho visto,come la prima volta che mi baciasti, MariaFrancesca, anche tu, che fine hai fatto, lo so, lo so, sono stato uno stupido, come sei dolce ancora a distanza di vite parallele che abbiamo vissuto oddio, che belle mani, dove sei andata tutto questo tempo, e la prima volta che abbiamo fatto l’amore te la ricordi, che strana, che viaggio anche quello tra le tue cosce inesperte le mie mani vogliose, Vale, anche tu qui e non credevo di incontrarti, i tuoi occhi bellissimi del colore delle castagne profumati di bosco e le tue di maniletuelericonosco
nonsonopiùgonfiedallamalattia
sonobelleneituoisenisento
ancorailmiocuorediquando
ancoranonavevapauradibattereancora.
Giulia, tesoro mio, come sei piccola, ancora non ti hanno lavata, sei ancora quel batuffolo che strinsi la prima volta in sala parto, i capelli neri, il profumo, il tuo profumo, della vita, ragno indifeso ed io come adesso a commuovermi a giurare di pendermi cura di te, no, non temere, addormentati, qui adesso su questebraccia
fortipertedormimiotesoro
ediomiproteggerònelletue
bracciafortidallavitada
quellachechiamiamo
vitamiotesoromialuce.
Mi illumini adesso, di una luce che guida, mi indichi la strada, per me, sciamano di periferia, che conosce riti pagani per approcciarmi a Dio, che ha dimenticato il modo di parlare alle divinità della terra e adesso prende farmaci sintetici per aver l’impressione di affondare le mie mani in qualcosa di reale.
Resto fermo, seduto, e mi guardo, sento il battito di un metronomo in mezzo al petto, cuore pulsante e preciso, 40 battiti al minuto, 30,20, 10, sono morto di nuovo eppure mi chiama, quel pesante fardello, infinito involucro di materia, mi volto, amici, dove andate? MariaFrancesca no, non piangere, io ho smesso di piangere per te, sii felice, tu che puoi, dovunque tu sia, addio, Ga, statti bene anche tu, anche se ti reputo stupida lo sai quanto affetto mi leghi a te, abbi cura di te, di marcolino, del mio cuscino e di mia figlia; Vale, anche tu, beh, allora adesso, sì lo so, ci dobbiamo salutare, dai non piangere, prometto che non lo farò neanch’io, sei bellissima, te l’ho mai detto? Ci hai mai creduto? Addio, amore, addio. Giulia, tesoro, mia piccola, indifesa, grande perfetta creatura, abbi pietà di me, di questo dio che non ha più ali per volare, vola tu che puoi, tu che hai ancora tutto da imparare e tutto ancora da sbagliare.
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Avevo cancellato tutto
Con cura
Maniacale persino
Non mi ero lasciato nessuna backdoor, scappatoia o passaggio di ritorno.
Nessuna passerella
E allora cosa è andato male?
Quando tutto è imploso di nuovo?
Ketamina. Dov’è? Ne ho bisogno, eppure la scatola dei draghi è vuota, dall’ultima volta, da quando ho smesso: niente siringhe, lacci, aghi.
La fiala però la trovo, nascosta nella borsa del nuoto.
Quanto tempo, Amore, hai ragione, avevi regione tu quando dicevi che sarei ritornato, poca retorica, pochi cazzi.
Il cucchiaio, rompo la fiala e scaldo la cheta al punto i far precipitare i cristalli, quella desiderata polvere bianca.
Ti ricordi?
Amicizie curate, false, farmacisti, veterinari, medici, per una fiala facile, qualcosa da provare in cambio di…
Lasciamo perdere
Niente è più desiderato del contatto con l’altro e niente è più detestabile.
Prostituzione facile, per viaggi allucinati.
In fondo cosa non farebbe la gente per non sentirsi sola!
La polvere è pronta, una sottile striscia, ad occhio e croce saranno 80-100 mg, veloce la sniffo, cannuccia di ceramica bianca, dono di un amico partito per un viaggio e mai più ritornato.
Mi calmo, finalmente, quella calma che bramavo e che non esiste per me in questa cattività poliedrica che chiamiamo società, me la ricreo in una cattività ristretta a mia misura.
La mia calma si chiama ketamina.
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Vorrei postare un raccontino.
Di solito nascono dentro e così li scrivo come vengono, con pochi filtri.
Alche i temi, nascono da soli, non so sceglierli a priori
perciò lo posto correndo il ischio di essere Bannato dalla community, ma ricordate che sono solo CANZONETTE
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Inviato da: toorresa
il 25/03/2009 alle 09:29
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il 25/03/2009 alle 09:12
Inviato da: lottergs
il 25/03/2009 alle 08:44
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il 25/03/2009 alle 08:28
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il 25/03/2009 alle 08:15