Urka che stanza !

Buon Compleanno Gino Paolii

Una lunga storia d’amore tra musica e poesia.

Postato da luigispi

Nel corso degli anni ho assistito a molti concerti di Gino Paoli. L’ultimo l’anno scorso al Teatro Petruzzelli di Bari. Negli anni 70 al “Las Vegas”di Riccione la sua perfomance fu particolarmente godibile perché si era in pochi intenditori in un’arena quasi vuota. L’Artista –pur ispirato- era inuna fase di stanca e tutt’intorno le rumorose discoteche calamitavano frotte sempre più numerose di giovani. Sembrava la fine di un’epoca. La poesia in musica tramontata per sempre? Affatto. Perché il talento del personaggio, al di là di mode e tempi, insiste e resiste. Non perde mai il feeling magico col pubblico più sensibile e approda nel post-duemila al mondo del Jazz. Con i "Milestones" : Enrico Rava (tromba), Danilo Rea (piano), Rosario Bonaccorso (contrabbasso) e Roberto Gatto (drums). Tutti grandi jazz-leader in un ensemble "miracolosamente" paritario. E miracolo nel miracolo, il“milestone” per eccellenza. Un eccezionale ed      adorabile ” Gino Paoli . E tal proposito ecco il mio racconto pubblicato nel 2008 su quello che fu definito un formidabile INCONTRO DI JAZZ. <…Dismessi i pesanti occhiali "alla-onassis" e gli atteggiamenti scostanti di unagiovinezza ribelle ora sfoggia -in concerto, in teatro o in tv- impeccabili aplombdi grande sobrietà ed eleganza : da "adorabile" gentiluomo, appunto. L'ultima leggenda della scuola genovese illumina subito la scena e "Sapore di sale", in raffinata elaborazione jazzistica, diffonde sulla platea gremita la magìa dellapoesia paoliana. Lampante emerge, inoltre, la piacevolissima sensazione di quantosi sia affinata la voce del cantautore genovese. Abbandonate le aspre vocalità"in maschera" e le cadenze gregoriane "prima maniera" (mai stato un urlatore,comunque) ora porge da grande crooner -nel pieno rispetto delle tonalità originali-fraseggi seducenti e accattivanti che, esaltando il taglio lirico ed ispirato delle suecreazioni, dimostrano -tra l'altro- una convinta riscoperta di espressività ripostee, soprattutto, una rinnovata adesione agli stilemi jazz di alto profilo. E se il lookè mutato, le atmosfere evocative Anni 60-70 sono rimaste intatte.  Emergono nitide ed attuali nella riproposizione dei brani che hanno scandito gli "happy days" di tante generazioni (La gatta, Il cielo in una stanza, Senza fine, Sassi, Che cosa c'è e lo struggente Quando di Luigi Tenco..).  E nell'immensità spazio-tempo fluttuano nel vissuto personale e collettivo ricordi e immagini dolci e banali delle stagioni dell'amore : la terrazza sotto la luna, i balli sulla mattonella, l'ansia, l'attesa, l'incontro, il bagno di mezzanotte, la sabbia umida, i sapori salati e l'onda che accarezza e cancella...Grande sensibilità interpretativa, inoltre, il vocalist genovese dedica ad alcuni evergreen. Notevole -tra gli altri- la sua versione del bellissimo "I should care" prima di concedere -a richiesta del pubblico mai appagato- il rituale bis con uno standard autografo di recente successo "Una lunga storia d'amore". La scelta è felicissima ed il titolo allusivo. Infatti, se c'è qualcosa che caratterizza il bel rapporto tra Gino Paoli e il suo pubblico è proprio una lunga storia d'amore che dura da oltre quarant'anni. Una storia che realizza -tra l'altro- l'impagabile privilegio che il tempo generosamente ancora ci regala : la bella prospettiva, cioè, "d'invecchiare serenamente con i talentuosi idoli della nostra giovinezza". E se non è poco per noi, per il caro Gino rappresenta un evento certamente prodigioso. Anzi un miracolo : il miracolo di un "colpo al cuore" rimasto a mezza strada per la fortuna di tutti>>FELICE COMPLEANNO da Luigispi, Chat-Leader e Amici della stanza Urka .