Creato da amnesty208 il 10/03/2007
Viaggio nel Kurdistan turco, Newroz 2007

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Agnoletto sul processo democratico in Turchia

Post n°199 pubblicato il 09 Maggio 2009 da gaibo

Vittorio Agnoletto (GUE/NGL ). - Signor Presidente, onorevoli colleghi, Presidente mi lasci innanzitutto salutare il presidente del Partito DTP, il signor Ahmet Türk che è qui con noi in tribuna d'onore e che segue il dibattito. Caro Ahmet, sappi che siamo solidali con te, che sosteniamo la lotta democratica che il tuo partito conduce in Turchia per il riconoscimento dei diritti fondamentali del popolo curdo.Riconosciamo nel DTP uno strumento irrinunciabile per la promozione della democrazia in Turchia e per questo condanniamo con fermezza le operazioni di polizia che il primo ministro Erdogan ha ordinato contro di voi, incarcerando tutti e tre i vicepresidenti del DTP insieme a oltre 300 militanti e simpatizzanti. La vittoria del DTP alle ultime elezioni amministrative dimostra che il partito del DTP è un partito dal forte sostegno popolare democratico. Il Parlamento europeo, nelle sue risoluzioni, ha chiesto al premier Erdogan di intavolare discussioni dirette con il DTP e invece la sua risposta è stata più repressione, più polizia, più autoritarismo, più carcere.Tutti sanno che il mio gruppo parlamentare e la sinistra in Europa hanno sin qui appoggiato il processo di adesione della Turchia all'Unione europea, sostenendo allo stesso tempo il processo di riforma in quel paese. Credo però che in questi ultimi due anni, e soprattutto negli ultimi mesi, Erdogan abbia mostrato un'altra faccia, quella di un leader compromesso con la parte peggiore dell'esercito turco che vuole semplicemente massacrare i curdi.Il processo di riforma è praticamente morto, le prigioni si riempiono di curdi, è Erdogan stesso che sta chiudendo qualsiasi prospettiva di adesione della Turchia, è sua e solo sua la responsabilità di ciò che sta accadendo nelle relazioni euro-turche e nella perplessità crescente dell'opinione pubblica europea verso la Turchia.Voglio lanciare un messaggio politico molto forte a Erdogan: o fa della ricerca di una soluzione politica negoziata alla questione curda una priorità che passa, sia chiaro, attraverso i negoziati diretti col DTP, o saremo noi a chiedere la sospensione dei negoziati di adesione all'Unione europea. La strada dell'adesione della Turchia all'Unione passa per Diyarkabir e per il DTP, altrimenti saremo noi, ovvero coloro che hanno più sostenuto il processo di adesione, a chiedere una pausa di riflessione che rischia di essere definitiva.

 
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l leader del Pkk chiede la fine degli scontri

Post n°198 pubblicato il 07 Maggio 2009 da gaibo

Mentre si mostra apertura dalla leadership continuano le incursioni di ribelli ed esercitoDal suo nascondiglio sui monti Qandil il leader del Partito dei Lavoratori del Kurdistan (Pkk), Murat Karayilan, ha rilasciato un'intervista al quotidiano turco "Hurriyet" nella quale lancia segnali di apertura per la fine delle violenze."Innanzitutto le armi devono cominciare a tacere - ha dichiarato - Non bisognerebbe lanciare nuovi attacchi e a quel punto dovremmo confrontarci. Non con le armi, ma con il dialogo". Ha inoltre aggiunto: "Vogliamo che si metta fine allo spargimento di sangue, perché gli anni passano e continuiamo a tornare sempre allo stesso punto. Non si metterà fine al Pkk con l'uso delle armi". Karayilan è alla testa del Pkk dal 1999 quando il suo leader e fondatore, Abdullah Ocalan fu messo in carcere. Nell'intervista è stata inoltre menzinata la morte di 11 soldati turchi avvenuta nei giorni scorsi, a causa dell'esplosione di mine piazzate dal Pkk: "Siamo dispiaciuti per questi fatti - ha detto - Non sono stati pianificati dal centro, si tratta di iniziative prese a livello locale per autodifesa". Intanto L'agenzia Anadolu ha reso noto che 10 ribelli del Pkk sono stati uccisi dall'aviazione turca nel nord dell'Iraq. Il raid aereo si sarebbe svolto il 30 aprile in risposta all'uccisione di 10 soldati tuchi avvenuta il giorno precedente. Il nord dell'Iraq è una delle roccaforti del Pkk dal quale i ribelli lanciano offensive contro i militari turchi.

 
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Il nostro impegno è per il dialogo, non per la violenza.

Post n°197 pubblicato il 04 Maggio 2009 da gaibo

DİHA 02.05.2009 - Il sindaco di Diyarbakir, Osman Baydemir nella suadichiarazione rilasciata alla stampa in occasione dello sciopero dellafame di due giorni che il DTP sta svolgendo da ieri, ha detto che "Ilnostro impegno è per il dialogo, non per la violenza". Anche idetenuti, arrestati nell'ambito della grande operazione contro il DTPdi due settimane fa, sono in sciopero della fame per dimostrare laloro vicinanza ai sostenitori del DTP che numerosi si sono avviatidalle altre città verso Diyarbakir. I politici del DTP consideranoquesta azione come una maniera potente per dimostrare al paese lapropria sincerità nei confronti della pace. Nella sua dichiarazioneBaydemir ha enfatizzato gli sforzi in atto, affinché le armi restinoin silenzio e si mantenga la possibilità di una soluzione politicanell'agenda. Attualmente l'opportunità per il dialogo è buona edovrebbe essere usata per dei buoni propositi, come la pace e ilcessate il fuoco, prima che sia troppo tardi.

 
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BUON COMPLEANNO LEYLA!

Post n°196 pubblicato il 03 Maggio 2009 da gaibo

Oggi è il compleanno di Leyla Zana , per dimostrarle che condividiamo la sua lotta e la vogliamo libera ,questo è l'appello che possiamo firmare:http://leyla-zana.blogspot.com/

 
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Primo Maggio a Istanbul, fra fiori e qualche scontro con la polizia

Post n°195 pubblicato il 01 Maggio 2009 da gaibo

Per la prima volta dopo 30 anni si fa la Festa del lavoro. Piazza Taksim blindata dalla polizia. Un gruppo di sindacalisti ha messo ghirlande di fiori a ricordo delle vittime del 1977. Ma alcuni manifestanti hanno attaccato la polizia e rotto vetrine di banche e supermercati.Deserta e blindata fin alla prime ore del mattino, la piazza di Taksim, la grande piazza di İstanbul, dove 32 anni fa durante la Festa del Primo Maggio 36 lavoratori persero la vita negli scontri tra polizia e manifestanti. Da allora è proibito farvi manifestazioni. In ogni caso, per la prima volta dopo tre decenni anche in Turchia il primo maggio è stata dichiarata Festa dei lavoratori. É stato un giorno di vacanza, ma anche di sfilate e manifestazioni pubbliche in ogni città turca. Secondo gli ordini del Prefetto di Istanbul, nessuno doveva occupare la piazza di Taksim: solo i dirigenti dei sindacati ed esponenti politici con previa autorizzazione.Migliaia i poliziotti stanziati a proteggere e bloccare l’accesso a questo “spazio conteso”, durante la cerimonia organizzata per la prima volta, a ricordo delle vittime del 1977.Sotto gli occhi vigili della polizia i manifestanti hanno sfilato per le strade del Bosforo con le bandiere della confederazioni sindacali Disk e Kesk, dei partiti di sinistra e della formazione filocurda Dtp, scandendo slogan quali: "mano nella mano contro il fascismo"; "la repressione non ci fermerà";"lunga vita al primo maggio"; "lunga vita alla rivoluzione e al socialismo". Intanto, solo un gruppo di sindacalisti ha posto ghirlande di garofani bianchi e rossi ai piedi del monumento a memoria del “primo maggio di sangue”, e due poliziotti incaricati dalla prefettura hanno distribuito fiori a tutti i partecipanti.Nelle strade laterali, giovani con il viso coperto da mascherine o bandane hanno lanciato pietre con fionde e molotov contro la polizia e hanno rotto le vetrine di banche e supermercati. Gli agenti in tenuta anti-sommossa hanno disperso questi manifestanti incattiviti con idranti e gas lacrimogeni. Alcuni dei manifestanti sono stati arrestati."Questi non sono lavoratori e non hanno niente a che fare con i lavoratori. Sono gruppi radicali e separatisti che provocano la polizia", ha subito precisato il governatore di Istanbul Muammer Guler, che, a manifestazione conclusa, e dispersa ormai la folla, ha commentato a caldo la mattinata ritenendosi, nonostante tutto, soddisfatto. “Rispetto agli anni scorsi – ha detto - posso dire che tutto si è svolto in tranquillità”. Grandi sfilate di lavoratori si sono svolte pure ad Ankara, Smirne e altre città della Turchia. Si aspettano ora i commenti dei sindacati e del governo.i( Geries Othman AsiaNews) )

 
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