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...in taberna....Molto affollato, stasera, il bar del porto. Non avevo mai visto tanta gente ai tavoli e tutti a bere come spugne. Come se volessero annegare nell'alcol le loro preoccupazioni: la mancanza del posto di lavoro, le liti in famiglia, gli amori finiti, i tradimenti, le speranze disilluse, la scarsa comunicativa con i figli, l'ora di religione, la bancarotta che imperversa, il papa che non si fa i cazzi suoi, quel minchione di Bersani, Berlusconi imperatore, Saviano santo subito. A contare i boccali di birra e vino, che la ragazza e Stella s'affrettavano a portare, ho dedotto che i cattivi pensieri sanno nuotare benissimo. Visi stanchi, tirati, rugosi e in ogni ruga la marcata firma della sofferenza. Occhi persi nel vuoto, sorrisi, artefatti, consapevolezza che, usciti da quel luogo, ognuno, ritornando a casa, s'accompagnerà alla propria solitudine , rimarrà solo sulla strada della vita. E mi viene in mente un pensiero di Bukowski: "Sulla via dell'inferno c'è sempre tanta gente, ma è comunque una via che si percorre in solitudine." Ma "in taberna" non ci si andava per lasciare alle spalle, almeno per qualche ora, guai e pensieri tristi?
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L'assurdo è la lucida ragione
che constata i suoi limiti.
(A. Camus)
Inviato da: cassetta2
il 23/09/2020 alle 09:53
Inviato da: kiku0
il 14/01/2016 alle 18:12
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il 31/01/2015 alle 20:57
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il 05/12/2013 alle 13:42
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il 03/12/2013 alle 17:48