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« Parla potabile!Parla potabile! »

Parla potabile!

Post n°28 pubblicato il 03 Novembre 2008 da annamariacorallofdc
 

Manuale semiserio
di annuncio biblico popolare   /4

LA DECISIONE IRREMOVIBILE

Avevo 6 anni quando presi la decisione.
Ed ero irremovibile.

Non avrei mai fatto l’insegnante.
Mai.

Avevo affrontato, con mia sorella, le prime classi elementari in una scuola di suore dai metodi pedagogici quantomeno discutibili, come sapevano esserlo solo certi ambienti educativi
(g)retti da certe religiose.
Per me poteva bastare.

A nulla valse l’ottima esperienza delle restanti classi elementari con la maestra Giacinta, né il fatto che mia madre fosse una delle insegnanti più apprezzate del suo plesso scolastico.
No. Io non avrei mai fatto l’insegnante.
Ed ero irremovibile.

Ebbi pure conferma della validità del mio tenace proposito frequentando le scuole medie.
Lì anzi perfezionai la tesi:
non avrei mai fatto l’insegnante in generale,
ma, meno che meno quella di religione.

Raramente avevo visto bistrattare insegnanti come avevo visto fare con quelli di religione.
Li compativo.
E mi persuadevo:
io non avrei mai fatto l’insegnante, di religione.

E sono stata irremovibile.
Fino ai 30 anni suonati.
Poi la sorpresa.

«Visto che hai studiato teologia per tutti questi anni, ora potrai finalmente avere la tua cattedra di religione al nostro liceo di Palermo».
Quando si dice: “la telepatia dei superiori”!

Finalmente!
(Era il caso di dirlo…).

Finalmente insegnante. Di religione.
(Appunto…).

Non piansi, sia chiaro. Non subito almeno.
E neanche svenni.
Niente.
Bisognava darsi un tono davanti a quella Sorella tanto lieta di comunicarmi la nuova attività che per me aveva pensato il Consiglio Provinciale al completo.
Sorrisi (una banale contrazione nervosa), abbassai il capo (un malore improvviso) e tacqui (afasia post-trauma).
A conti fatti sembrò quasi un sì.

Nell’affascinante terra di Sicilia mi attendeva una delle esperienze più intense e feconde della mia attività apostolica.
Rinnovata prova della mia teoria secondo la quale gli errori degli altri non sono l’ultima parola: un grosso impegno crocifiggente può fare miracoli.

Insegnando nel liceo di Palermo imparai la regola che vi presento oggi [vedi post 20].
E scusate la lungaggine introduttiva.

Facendo di necessità virtù, avevo strutturato le lezioni di religione come un corso di teologia. Con tanto di prove scritte e valutazioni.
Da qualche settimana, in II A, parlavo dell’ambiente storico di Gesù e, in particolar modo, dei gruppi religiosi del suo tempo, comunemente definiti “sette”. Ma senza alcuna accezione peggiorativa. “Sette” in quanto gruppi ben definiti. Le sette giudaiche erano 4: i farisei, gli zeloti, gli esseni e i sadducei.

Lezioni, dispense, appunti. E venne il giorno della prova scritta.
«Buongiorno, ragazzi!»
«Buongiorno, professoressa!»
«Non chiamatemi professoressa, ragazzi! Lo sapete che non mi piace»
«Va bene, professoressa!».
Appunto.
Passammo dunque alla prova scritta. Era meglio.
Traccia, fogli, penne. Gran silenzio. Tutti con la testa sul foglio. Io che contemplavo il silente spettacolo dalla cattedra. Raramente mi sedevo lì. Amavo far lezione passeggiando, come i filosofi antichi, come Gesù… (E che ve lo dico a fare!?).

D’un tratto una tipetta frizzante, e poco dedita all’arte dello studio, giunse pensierosa alla cattedra, con il foglio sgualcito del suo compito tra le mani.
«Professoressa!»
«Dimmi!»
«Delle sette giudaiche, io mi ricordo i farisei…»
«Bene. Scrivi pure!»
Tornò al posto.

Probabilmente stava scopiazzando dalle mie dispense. Chiusi un occhio.
Con l’altro la vidi tornare dopo pochi minuti.
«Dimmi!», sorrisi benevola.
«Professoressa, delle sette giudaiche io mi ricordo anche gli zelati»
«Zeloti, cara, zeloti!»
Bene.
Stava scopiazzando. Ne ero certa. Chiusi anche l’altro occhio.

Ma dovetti ben presto riaprirli entrambi quando tornò per la terza e poi la quarta volta, aggiornandomi sulle sette giudaiche che “ricordava”.
«Bene!», annuii nuovamente entrambe le volte.
Non tornò al suo posto. Fremeva.
La guardai con aria interrogativa.
«Ma io… io… non ne ricordo più!»
(Chiaro! Ne ce ne erano più!)
Annuii con aria ammiccante.
Non capì.
«Sono queste!» dissi a mezza voce, con l’aria complice di chi vuole dare una dritta.
«Ma queste… ma queste…!»
«Cosa, cara?», sibilai.
«Ma queste sono quattro, non sette!»

Il mondo si fermò intorno a me.
Vidi anche una mosca paralizzarsi in volo e restare a mezz’aria. Credo.
Mi voltai lentamente verso la ragazza.
Magari era solo un brutto sogno, un incubo;
magari non c’era davvero…
Magari!

Era lì.
Con l’aria di chi vuol conto e ragione.

Ci misi un po’ a riprendermi.
Fu dura!

Quella volta imparai che le parole andavano spiegate anche quando erano chiare;
che andavano spiegate fino a quando non diventavano trasparenti.
Solo allora si poteva cominciare a rispiegarle…

Annamaria Corallo FdC

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Commenti al Post:
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 03/11/08 alle 14:03 via WEB
bellissimo! è una cosa che ho imparato anche io... esercitandomi a fare "lezioni": non dare nulla per scontato e spiegare a piè sospinto, ogni parola... bè, qualcuna... l'ho fatto soprattutto coi bambini mentre leggevamo insiem il vangelo della domenica... e funzionava! i bambini la volta dopo, se trovavano la stessa parola spiegata già, non la chiedevano più! grandiosi! aspetto altre lezioni! un abbraccio, vanessa fdc
 
noodless78
noodless78 il 03/11/08 alle 23:32 via WEB
Ma annamaria, questo blog è imperdibile! per ciò che riguarda la religione, io l'ho scampata; è stata una fortuna, soprattutto per gli studenti. a presto
 
 
annamariacorallofdc
annamariacorallofdc il 04/11/08 alle 08:48 via WEB
Sarebbe stato più saggio e opportuno che l'insegnante di religione lo facessi tu! Eri il primo della classe in facoltà!! E scommetto che lo sei stato anche dopo! Un bacio
 
   
noodless78
noodless78 il 06/11/08 alle 01:03 via WEB
cara annamaria, la comune esperienza sui banchi della facoltà credo ci abbia insegnato che non sempre un ottimo studioso diventa un buon insegnante. anzi. oh, aspetto gli aggiornamenti di parla potabile!
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 04/11/08 alle 00:49 via WEB
Grande Corallo! Sei MITICA!!
 
 
annamariacorallofdc
annamariacorallofdc il 04/11/08 alle 08:49 via WEB
Questo commento si firma da solo. Lina, sei ESAGERATA!!!
 
meryalipervolare
meryalipervolare il 04/11/08 alle 22:51 via WEB
UN PENSIERO X TE NASCE NELLA MIA MENTE...UNA PREGHIERA X TE SBOCCIA DAL MIO CUORE...E RAGGIUNGE LE SFERE CELESTI....DOVE DIMORANO LE PERLE DEL REGNO DI DIO... LE QUALI LE VUOL DONARE A TE...ED INSEGNARTI AD AFFERRARLE...TI PORTO NELLE SFERE CELESTI...LASSU'...DOVE C'E' RISTORO...PACE....TI SOSTENGO NELLA TERRA QUAGGIU'...DOVE PUOI IMPARARE A SENTIRE IL SUO AMORE.... UNA NOTTE SERENA...MERY....TVB
 
paola66_2008
paola66_2008 il 06/11/08 alle 09:33 via WEB
Bella e dolce come te la tua scrittura!..è vero a volte le parole e i concetti, anche i più semplici, vanno messi "in trasparenza" perchè non vengano travisiti, ma recepiti con il senso che noi gli attribuiamo. Ma tu lo farai senz'altro nel modo migliore! Un bacio, Paola
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 17/04/09 alle 18:26 via WEB
figuriamoci se gli spiegavi la settanta!!!!! stava ancora lì a pensarci!!!.... una mia collega di università ebbe il barbaro coraggio di dire che era la traduzione in inglese della bibbia!!! Ma da dove cacchio aveva preso gli appunti!!!
 
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