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Che alternative abbiamo

Post n°35 pubblicato il 12 Settembre 2007 da vudej
 

Messaggio di Milena nel forum di Report del 15 06 2007 (in linea con lo spirito del V Day di Grillo) (Ho evidenziato in blu le parti che coincidono conle intenzioni del V Day)
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Cari frequentatori del forum, con un po’ più di tempo per pensare, rispondo ai molti di voi che si chiedono e mi chiedono: “Che alternative abbiamo?”. E’ una domanda che mi pongo ogni volta che raccontiamo una storia che smaschera azioni criminose, comportamenti non responsabili da parte dei rappresentati delle istituzioni, la pervasività del malaffare. Nella migliore delle ipotesi parte un’indagine della magistratura che qualche impressione lì per lì provoca, qualche volta una sentenza arriva, ma spesso si perde nel porto delle nebbie. Una qualche interpellanza parlamentare a cui segue risposta oppure no, un po’ di indignazione collettiva, ma nessuna azione concreta che manifesti la volontà di rimuovere il marcio.
Il nostro paese è da tanti anni nelle mani delle stesse persone, che hanno dimostrato di non avere a cuore il destino del paese, ma in ordine
1) il loro personale interesse,
2) quello dei loro sponsor.

Per volontà, per inadeguatezza e anche per colpa nostra. Se non vogliamo essere buttati fuori dall’Europa e tornare alla lira (o più semplicemente desideriamo per i nostri figli una vita dove le regole abbiano un senso), bisogna interrompere questa catena di indifferenza. Cambiando i comportamenti e prendendo qualche decisione. Non so voi, ma io da almeno 20 anni voto contro qualcuno, adesso vorrei votare per qualcuno. Chi? Non più quelle facce che sono sempre le stesse e che, nel migliore dei casi, hanno dimostrato di non essere all’altezza dell’emolumento. Nel peggiore, hanno svenduto il paese. Una onorevole parte ha condanne alle spalle, un’altra è inquisita. Complessivamente incompetenti, non hanno il coraggio di fare quello che dicono, spesso parlano e decidono di una cosa senza conoscerla. E sono lì votati con il naso turato... o con voti di scambio. So di essere ingiusta verso quei pochi che si sbattono, che sono bravi e onesti. Ma anche loro non hanno saputo interferire e sono rimasti lì protetti dal generale senso di impotenza.

Un pessimo politico non sceglie in base a criteri di merito e si circonda di consulenti mediocri, che a loro volta vareranno leggi inapplicabili o ad personam o per favorire questa o quella categoria, anche quando vanno contro l’interesse della collettività. Nominerà i manager della pubblica amministrazione e delle aziende pubbliche e partecipate (Eni, Enel, Ferrovie, Alitalia ecc) secondo valutazioni che prescindono dal risultato. Certamente ricorderete che Elio Catania è stato costretto ad andarsene l’anno scorso da Ferrovie, ha lasciato un buco da 3 miliardi di euro e si è portato a casa una buonuscita di 5 milioni di euro (per 2 anni e mezzi di lavoro – lavoro??). E’ stato incapace. Un mese fa gli è stata affidata la dirigenza della terza azienda di trasporti del paese, l’ATM! Un pessimo politico provoca una effetto domino su tutto il paese. Senza contare gli effetti che un simile modello di riferimento provoca sui comportamenti generali.

Credo che l’unica cosa possibile da fare sia, come sempre nell’esercizio del diritto di voto. In questo caso: scheda bianca. E’ una scelta da non confondere con l’astensione (la gente si è disaffezionata) o l’annullamento della scheda (è un popolo di vecchi e i vecchi sbagliano). Il messaggio è : non vi vogliamo più, nessuno di voi! Io sono certa che dentro a tutti i i partiti ci sono persone preparate e per bene, alle quali viene impedito di emergere perché i soliti noti, forti della propria clientela, non ci pensano proprio a mollare la poltrona. Che rischio corriamo se i voti andranno dispersi? Nessuno, ci terremo la stessa situazione di oggi, ma almeno avremo fatto un test. E se invece si arrivasse ad un numero interessante? Credo non occorra avere fretta, ma puntare su una tappa per volta. E non fare nemmeno troppo clamore (i partiti nuovi nascono come funghi e in pancia hanno la solita compagnia di giro). Basta il passaparola. Cosa potrebbe succedere di fronte ad un 20% di persone che non si sentono rappresentate e lo hanno anche detto? Se ne dovrà discutere in sede europea. La partita è lunga e anche la strada, ma io credo che l’unica alternativa che abbiamo sia cominciare da qui. La situazione è tale da non permetterci più discorsi tipo “il meno peggio”. Discutiamone.
Tanto per evitare fraintendimenti: io voglio continuare a fare il mio mestiere.
Avete chiesto il mio parere…l’ho espresso.

Milena Gabanelli

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