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Un blog creato da vecchiozappa il 30/11/2004

radio star

.....ci vuole un caos dentro di te,per generare UNA STELLA DANZANTE

 
 

vecchiozappa (blog radiostar)

è il secondo premio che ti do, ma noi due siamo due anime un po' aeree un po' passionali un po' sognatrici, siamo l'espressione umana di un capolavoro, siamo le ali del gabbiano jonathan livingstone

VELODIMAIA

le tue parole mi riempono di gioia e mi fanno andare avanti perche' e' bello che ci siano delle comunioni mentali anche in un luogo come questo,dove la "non materia" la fa' da padrona

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Post N° 290

Post n°290 pubblicato il 12 Maggio 2008 da vecchiozappa

                steve ray vaughan

l'anima bianca del blues...ascoltarlo da un senso di piacere profondo,cosi' com'e' profonda l'impronta lasciata, al punto che lo si ricorda anche con una statua....mi ricorda qualcuno :)) filo.

 
Rispondi al commento:
mafico1
mafico1 il 15/05/08 alle 07:26 via WEB
Sale zapp!!!! E come dici tu mi ricorda qualcuno chi? Jimi Hendrix :)))))) Dopo Jimi Hendrix è lui il mio secondo idolo e si può intuire il perché :))) Il nome di Stevie Ray Vaughan è uno di quelli da appuntare all'interno della propria agenda delle cose preziose. Guitar hero quant'altri mai (in compagnia di illustri colleghi, soprattutto neri, lui bianco del Texas, chiamato da alcuni il Jimi Hendrix bianco), Stevie è nato il 3 Ottobre 1954 a Dallas, USA, dimostrando fin da subito un legame praticamente vitale con la musica e con la parte più spirituale e "antica" di essa: il blues. Si avvicina alla chitarra grazie al fratello più grande, Jimmy, futuro chitarrista dei Fabulous Thunderbids, il quale non solo gli offre notevoli spunti artistici in quanto strumentista lui stesso ma lo introduce all'ascolto di tutte le leggende di quel genere musicale. Nei momenti di relax, ma non solo, fra le mura di casa Vaughan risuonano continuamente le note di maestri come Albert King, Otis Rush, Lonnie Mack, per la delizia delle sensibili orecchie di Ray, sempre pronto a rubare tutti i più piccoli particolari di quei mostri sacri. Dopo le prime prove in duo con il fratello in qualche classico complessino locale, si trasferisce ad Austin nel 1972 con intenti seri, deciso a dimostrare quello che vale. Gira così come una trottola da un gruppo all'altro, eternamente insoddisfatto e sempre alla ricerca di quel "qualcosa in più" che fa la differenza e che solo il vero artista sa percepire. Fra i "Nightcrawlers" e "Paul Ray & the Cobras" (con i quali nel 1974 registra "Texas Clover"), nel 1977 forma i "Triple Threat Revue" insieme alla cantante Lou Ann Burton, poi diventati "Double Trouble" (il nome viene preso dal titolo del mai dimenticato Otis Rush). Nel 1979 la Burton decide di lasciare per intraprendere la carriera solista e dal quel momento i Double Trouble diventano un trio, con Stevie Ray voce e chitarra solista, Chris Layton batteria e Tommy Shannon al basso. Stevie trova finalmente il suo equilibrio ideale e i frutti di questo stato di grazia cominciano a farsi vedere. Pochi sanno che il vero scopritore del chitarrista americano è nientemeno che Mick Jagger. Il carismatico leader dei Rolling Stones, entusiasta delle sue esecuzioni, lo segnala al produttore Jerry Wexler che lo porta subito al Festival Jazz di Montreux nel 1982. L'esibizione ha tale risonanza che David Bowie decide di ingaggiarlo per la registrazione del suo disco "Let's dance" e per il tour mondiale legato all'album; a metà tour Vaughan, poco soddisfatto dal genere di musica a cui, nel bene e nel male, Bowie lo costringe (e che non sente adatto a sé), decide di lasciare. Grazie al produttore John Hammond Sr, nel 1983 incide finalmente il suo primo album "Texas Flood". Vaughan ha 28 anni ed è in piena maturità artistica: i suoi assoli sono travolgenti e cristallini, la padronanza dello strumento è di una qualità rara a vedersi. Anche la sua voce non sfigura affatto, rivelandosi adattissima per qual genere senza fronzoli che è il Blues. Il ritorno in studio nel 1989 coincide con l'uscita di "In step" con il quale, grazie anche al record di vendite che supera il milione di copie, vince il suo secondo Grammy. Nel 1990 collabora nuovamente con il fratello al disco di Bob Dylan "Under the red sky"; in seguito incidono il deludente "Family style". Il 27 agosto 1990, la tragedia: dopo aver partecipato ad un concerto con Eric Clapton, Robert Cray e Buddy Guy, Stevie sale su un elicottero che lo dovrebbe portare a Chicago ma subito dopo il decollo, causa la fitta nebbia che imperversava sulla zona, il velivolo si schianta contro una collina. Questa tragica fatalità pone fine alla breve vita di Stevie, quella vita che lui aveva così maltrattato con i suoi eccessi. La morte prematura lo ha proiettato nella leggenda, ma ha privato irrimediabilmente la musica di uno dei suoi interpreti più accesi e sensibili. Il resto è storia Un salutone e un grosso bacione smacccckkk mafico ;))) E' da ricordare il bellissimo brano strumentale "SRV" che Eric Johnson, un altro mostro delle sei corde, ha dedicato a questo artista dopo la sua scomparsa.Alla prossima e buona musica ;)))))
 
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VELODIMAIA :radiostar di vecchiozappa: perché è una persona piacevole, perché il suo blog è musicale e rilassante... per il discorso in pvt sull'arte e sul gabbiano jonathan livngston  

MAFICO :vecchiozappa    Perché lui è… ZAPP!!!!Lui è!!! Radio Star  !!!    E prendendo in prestito il sotto titolo del suo blog...ci vuole un caos dentro di te,per generare UNA STELLA DANZANTE…Per me queste parole dicono tutto. Un blog che parla di musica, vivamente consigliato!!

ANTONIOLARETINO : radiostar di VecchioZappa.
Grande musica, grande DJ,siculo, a Voscenzà baciamo le mani...

grazie ragazzi,se volessi definirfi direi nell'ordine:la giovinezza,la sapienza e la saggezza.... :)filippo.

 
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