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bocconi avvelenatiTUTTI COLORO CHE ABITANO A ROMA ZONA TUSCOLANA!!!NON PORTATE IL VOSTRO CANE AL PARCO DELL'ACQUEDOTTO DOVE UN PAZZO PREPARA LE POLPETTE AVVELENATE, DUE CANI MORTI
scodinzolante animale, è l'ultimo caso in ordine di tempo. «È successo due giorni fa - racconta - io abito vicino al parco. L'ho lasciata uscire come ogni giorno e dopo un'ora e mezza è tornata a casa. Ho visto subito che c'era qualcosa che non andava. Oltre a respirare male ha cominciato a vomitare, le usciva bava dalla bocca. Sono andata subito dal veterinario che le ha fatto una flebo e le ha dato l'ossigeno, ma non c'è stato nulla da fare. Vivo sola e quella cagnolina me l'aveva regalata mio figlio. Era la mia compagnia, la mia piccolina. Come si può essere così cinici, come si può far morire un animale in un modo così atroce?». Paolo Losi, il veterinario che ha tentato con ogni mezzo di strapparla alla morte, non sottovaluta il problena. Anzi. «Qualche giorno fa nella stessa zona è morta anche una gattina - racconta - e altri due mici sono in fin di vita. La situazione è preoccupante, anche perché gli episodi continuano in zone diverse». Altre segnalazioni di gatti avvelenati, infatti, arrivano dalla parte che confina con il territorio di Magncavallo. Preoccupante anche per il modo con cui questi animali vengono uccisi. Non solo con le uova sode, ma anche con le spugne imbevute d'olio e fritte come le patatine. I cani le divorano e rimangono soffocati. E pensare che in quel parco, oggi intitolato al fondatore dei boy scout, non viene fatto nessun tipo di trattamento chimico per tutelare la salute dei bambini. Non è la prima volta che qualcuno semina bocconi avvelenati, ma di solito questo avveniva in aperta campagna per disfarsi per lo più delle volpi. Ora però la cosa è ben diversa. Hanno scelto di uccidere in un parco giochi e questo è veramente inaccettabile. Da criminali. I veterinari hanno provato di tutto per cercare di salvare gli animali ma certi veleni come gli antiparassitari sono così potenti che, una volta ingeriti, non lasciano alcun scampo né a cani né a gatti. Per non parlare dell'altissimo valore affettivo che queste bestiole hanno per chi ogni giorno condivide con loro le giornate. La proprietaria della cagnolina non si rassegna e nelle prossime ore presenter?nbsp; denuncia ai carabinieri nei confronti di ignoti. di Giancarlo Oliani ATTENZIONE A NON FARE MANGIARE NIENTE HAI VOSTRI ANIMALI NEI PARCHI PUBBLICI E AREE DESTINATE A LORO IN TUTTA ITALIA ANCHE LUNGO TEVERE,ARNO CANALI,ALTRI FIUMI ECC,E'PERICOLOSO L'HO LETTO IO SU FB VE LO MANDO COSI' COME E'SCRITTO
Tipi di esche e veleni usati Anche i veleni usati per imbottire i bocconi sono molti e diversi: spesso vengono usati prodotti chimici facilmente reperibili in commercio, come pesticidi, diserbanti, topicidi o anche semplici liquidi antigelo. In altri casi si usano prodotti di non facile reperimento, quali cianuro e stricnina, veleni molto potenti e dall’effetto devastante, la cui libera vendita è vietata dalla legge ma di cui esiste un vero e proprio mercato clandestino che coinvolge anche titolari di farmacie. Oltre alle sostanze velenose, per imbottire i bocconi vengono usati anche materiali di diverso tipo, come frammenti di vetro, spilli o spugne fritte. Cosa fare se si rinviene un boccone sospetto Sintomi di avvelenamento Cosa fare in caso di avvelenamento In assenza di farmaci specifici (emetici), vi sono diversi modi per procurare il vomito: Per somministrare la soluzione ad un cane, bisogna usare una siringa (senza ago), sollevare il labbro superiore dell’animale da un lato e appoggiare il beccuccio della siringa appena dietro i denti canini, dove in tutti i cani e’ presente uno spazio libero da denti. Nel caso di un gatto, invece, basta inserire il beccuccio della siringa forzatamente su un lato della bocca. Sia con un cane che con un gatto, non cercare di tenere aperta la bocca, ma tenere la testa del soggetto leggermente sollevata. Quindi premere lo stantuffo della siringa: la somministrazione dovrà avvenire con rapidità ma lasciando all’animale il tempo di deglutire, per evitare che una parte della soluzione raggiunga la trachea inducendo la tosse. Eventualmente, se dopo la prima dose non siamo riusciti a provocare il vomito, si può ripetere una seconda somministrazione dopo 10-15 minuti. Sia che si riesca a provocare il vomito o meno, l’animale va poi portato subito in una clinica specializzata, mettendosi prima in contatto telefonico con il centro veterinario in modo da allertare il medico perchè si renda immediatamente disponibile al momento del vostro arrivo. Negli orari di chiusura degli ambulatori e nei giorni festivi è in funzione, in molte città, un servizio di guardia medica presso le Asl veterinarie disponibile 24 ore su 24. Nel caso invece nell’animale compaiano sintomi da intossicazione a tardo effetto (provocata da veleni emorragici, come descritto sopra, cioè che agiscono a distanza di giorni), è inutile in questo caso tentare di provocare il vomito, ma occorre recarsi subito in una clinica specializzata, sempre avvisando per telefono il centro veterinario del vostro arrivo. Ricordatevi sempre di mantenere il soggetto tranquillo, ed evitare qualsiasi inutile stimolo sonoro o visivo che possa scatenare una crisi convulsiva. Cosa fare dopo l’emergenza |
Inviato da: byxcleox
il 22/06/2011 alle 09:49
Inviato da: AMOREVITAMIA
il 03/04/2010 alle 13:34
Inviato da: AMOREVITAMIA
il 12/03/2010 alle 09:03
Inviato da: sciladgl11
il 23/03/2009 alle 13:34
Inviato da: byxcleox
il 23/03/2009 alle 13:09