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Come hai potutoVolevo solo VIVERE

 

 

mie gif

Post n°41 pubblicato il 02 Dicembre 2011 da sciladgl11
 
Tag: mie gif

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se trovi un,animale abbandonato

Post n°40 pubblicato il 02 Dicembre 2011 da sciladgl11
 

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Se si tratta di un gatto che si è perso o è stato abbandonato ed è abituato al contatto con l’uomo non dovresti avere grandi difficoltà ad avvicinarlo. Se è proprio timido prova a offrirgli un po’ di cibo. Se invece si tratta di un gatto randagio oppure di un gatto molto spaventato, riuscire a prenderlo potrebbe essere molto difficile. In questo caso è meglio rivolgersi direttamente a una delle numerose associazioni per la tutela degli animali che hanno le competenze e le attrezzature necessarie per recuperarlo senza eccessivi traumi. - Una volta avvicinato puoi fare due cose: chiamare qualche associazione di volontariato che si occuperà di lui; oppure portarlo dal veterinario che controllerà il suo stato di salute e ti darà le indicazioni su come occuparti di lui - Mentre i cani per la legge hanno un proprietario individuabile (o dovrebbero averlo visto che per legge devono essere tutti registrati) per i gatti non esiste un anagrafe e quindi anche se si è perso – e non è stato abbandonato - è quasi impossibile risalire al suo proprietario. Prova a mettere dei cartelli in giro nella zona dove lo hai ritrovato o senti il veterinario di zona. - Se decidi di portalo a casa, prima di farlo entrare in contatto con altri eventuali amici a quattro zampe, consulta il veterinario. Si accerterà che non abbia malattie trasmissibili e ti consiglierà il modo migliore per inserire l’animale in modo da evitare traumi anche agli altri animali di casa.-

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Avvicinati all’animale con calma e non camminare in maniera diretta verso di lui: il cane potrebbe interpretare questo gesto come una minaccia, spaventarsi e scappare o diventare aggressivo. Stai accucciato e presta attenzione ai suoi segnali: denti scoperti, ringhi, pelo irto devono metterci in guardia. Nei casi più difficili, se il cane è molto impaurito e diffidente è meglio non avvicinarsi e far intervenire gli esperti del canile, della ASL o di una delle tante associazioni di tutela degli animali presenti in tutta Italia. Se invece si lascia avvicinare puoi rifocillarlo con un po’ di acqua e di cibo. Il cibo spesso è anche un ottimo modo per fare “amicizia” e per far capire all’animale che non vogliamo fargli del male. - Poi chiama la Polizia Locale, oppure il servizio veterinario dell’ ASL, o l’Ente Protezione Animali (Enpa) o una delle associazioni di volontari che si occupano di animali abbandonati e informali del ritrovamento. Una volta che l'avranno recuperato il cane sarà portato nel canile e rimarrà in osservazione per circa 10 giorni. Al termine dei quali, se non verrà trovato il legittimo proprietario, sarà disponibile per l’adozione. - Controlla che non abbia il tatuaggio, guardando nell’interno coscia o all’interno del padiglione auricolare (spesso è difficile da vedere a causa del pelo, quindi meglio rivolgersi al veterinario) - Vuoi portarlo temporaneamente a casa? Prima di tutto è bene farlo controllare dal veterinario, anche se il suo stato di salute è apparentemente buono. Il veterinario oltre a visitarlo e ad accertarsi che l’animale non sia malato o che non abbia parassiti, può verificare anche la presenza del tatuaggio o del microchip di identificazione (con un apposito lettore) ed eventualmente risalire al proprietario, oppure ti darà tutte le informazioni necessarie per la sua cura. - Se è visibilmente ferito, magari a causa di un incidente, non somministrargli alcun farmaco (i farmaci che vanno bene per noi spesso non vanno bene per gli animali) né cibo, né acqua e portalo subito dal veterinario. Per evitare di peggiorare eventuali traumi o fratture appoggialo su qualcosa di rigido che faccia la funzione di una barella.

 
 
 

adottini

Post n°39 pubblicato il 02 Dicembre 2011 da sciladgl11
 

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no alla caccia

Post n°38 pubblicato il 02 Dicembre 2011 da sciladgl11
 

 

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Caccia: rischio stagione più lunga - firma la petizione

Nonostante i numerosi appelli, la commissione Agricoltura della Camera ha approvato con 21 sì e 17 no il sub-emendamento all'art. 43. La Ue in teoria ci aveva chiesto proprio il contrario e ora la stagione venatoria sarà più lunga con facoltà delle Regioni di determinare periodi e specie abbattibili.
Ora la questione passa alla Camera che se darà il suo Si definitivo sarà drammaticamente minato alle fondamenta il percorso faticosamente avviato dall’Italia per una Strategia Nazionale sulla Biodiversità con un effetto devastante sulla conservazione dell'avifauna migratrice.
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Vi chiediamo 2 azioni a sostegno dell'azione comune con oltre 100 associazioni:
1 - FIRMATE e fate firmare on-line la NOSTRA PETIZIONE
http://www.italiameravigliosa.org/caccia-berlusconi-ferma-la-strage
2 - partecipate al presidio che si terrà a Roma da lunedì 19 ore 11 fino a martedì 20 in piazza Montecitorio per chiedere ai parlamentari di fermare caccia selvaggia

 

Invia una mail ai deputati : clicca qui

Inizia oggi, 19 aprile, alla Camera dei Deputati, l’esame del Disegno di Legge “Comunitaria 2009” che al suo interno prevede, all’articolo 43, alcune modifiche alla legge nazionale che regola l’attività venatoria.

Se il testo dovesse venire approvato senza alcuna modifica rispetto a quanto approvato dal Senato e dalle Commissioni Agricoltura e Politiche europee di Montecitorio, saranno eliminati i limiti della stagione di caccia e si potrà sparare tutto l’anno. Oggi i cacciatori possono già sparare per ben cinque mesi, dal primo settembre al 31 gennaio. Ma la nuova legge, così com’è formulata, consentirebbe alle Regioni di procrastinare, di anno in anno e senza alcun limite, la chiusura della stagione di caccia.

“Un abominio tutto italiano che non ha nulla a che vedere con le prescrizioni inoltrate dalla Commissione europea al nostro Paese. Un regalo ai “fucilatori” della natura con danno per tutti” commenta Massimo Vitturi, responsabile LAV del settore caccia e fauna selvatica.


“Così – prosegue Vitturi – contro chi vuole oscurare definitivamente la natura italiana, abbiamo deciso di oscurare il nostro sito, www.lav.it, in segno di protesta, e di renderlo nero come è il futuro degli animali selvatici, nel mirino 365 giorni l’anno”.


La LAV, inoltre, oggi e domani presidierà l’ingresso della Camera, insieme alle altre associazioni animaliste e ambientaliste.


“Ora è di fondamentale importanza che i tanti deputati PdL che, come noi, stanno dalla parte degli animali – conclude Vitturi – riescano a coinvolgere i loro colleghi per chiedere di bloccare in aula il famigerato articolo 43 “caccia no-limits”.

Segnaliamo questo sondaggio sulla caccia su Kataweb:

La Camera ha approvato, con voto trasversale, un subemendamento al
disegno di legge Comunitaria per limitare alla prima decade di febbraio
la deroga alla chiusura del calendario venatorio. Il periodo di caccia
si allungherà quindi solo di ulteriori 10 giorni. Il testo ha voluto
essere una mediazione tra maggioranza e opposizione. Il Pd si è quindi
astenuto sull'articolo 43 del ddl 2009, ovvero il ddl relativo agli
adempimenti degli obblighi comunitari e ha rinunciato al voto contrario.

Voi che ne pensate?

- La caccia è uno sport e una passione come tutte le altre: è giusto
venire incontro alle richieste dei cacciatori

- Bisogna trovare il giusto equilibrio fra i diritti dei cacciatori e la
difesa della natura. La caccia va consentita, ma le norme mi lasciano
perplesso

- È sbagliato: la caccia andrebbe vietata su tutto il territorio
nazionale, non bisognerebbe difendere gli interessi di chi mette in
pericolo le vite degli altri e la natura

Ovviamente bisogna scegliere la terza risposta.

Potete partecipare dalla pagina:
http://canali.kataweb.it/kataweb-consumi/2010/04/14/caccia-no-limits-la-lega-ci-prova-sondaggio/

 
 
 

bocconi avvelenati

Post n°37 pubblicato il 02 Dicembre 2011 da sciladgl11
 

TUTTI COLORO CHE ABITANO A ROMA ZONA TUSCOLANA!!!NON PORTATE IL VOSTRO CANE AL PARCO DELL'ACQUEDOTTO DOVE UN PAZZO PREPARA LE POLPETTE AVVELENATE, DUE CANI MORTI

 

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scodinzolante animale, è l'ultimo caso in ordine di tempo. «È successo due giorni fa - racconta - io abito vicino al parco. L'ho lasciata uscire come ogni giorno e dopo un'ora e mezza è tornata a casa. Ho visto subito che c'era qualcosa che non andava. Oltre a respirare male ha cominciato a vomitare, le usciva bava dalla bocca. Sono andata subito dal veterinario che le ha fatto una flebo e le ha dato l'ossigeno, ma non c'è stato nulla da fare. Vivo sola e quella cagnolina me l'aveva regalata mio figlio. Era la mia compagnia, la mia piccolina. Come si può essere così cinici, come si può far morire un animale in un modo così atroce?». Paolo Losi, il veterinario che ha tentato con ogni mezzo di strapparla alla morte, non sottovaluta il problena. Anzi. «Qualche giorno fa nella stessa zona è morta anche una gattina - racconta - e altri due mici sono in fin di vita. La situazione è preoccupante, anche perché gli episodi continuano in zone diverse». Altre segnalazioni di gatti avvelenati, infatti, arrivano dalla parte che confina con il territorio di Magncavallo. Preoccupante anche per il modo con cui questi animali vengono uccisi. Non solo con le uova sode, ma anche con le spugne imbevute d'olio e fritte come le patatine. I cani le divorano e rimangono soffocati. E pensare che in quel parco, oggi intitolato al fondatore dei boy scout, non viene fatto nessun tipo di trattamento chimico per tutelare la salute dei bambini. Non è la prima volta che qualcuno semina bocconi avvelenati, ma di solito questo avveniva in aperta campagna per disfarsi per lo più delle volpi. Ora però la cosa è ben diversa. Hanno scelto di uccidere in un parco giochi e questo è veramente inaccettabile. Da criminali. I veterinari hanno provato di tutto per cercare di salvare gli animali ma certi veleni come gli antiparassitari sono così potenti che, una volta ingeriti, non lasciano alcun scampo né a cani né a gatti. Per non parlare dell'altissimo valore affettivo che queste bestiole hanno per chi ogni giorno condivide con loro le giornate. La proprietaria della cagnolina non si rassegna e nelle prossime ore presenter?nbsp; denuncia ai carabinieri nei confronti di ignoti. di Giancarlo Oliani ATTENZIONE A NON FARE MANGIARE NIENTE HAI VOSTRI ANIMALI NEI PARCHI PUBBLICI E AREE DESTINATE A LORO IN TUTTA ITALIA ANCHE LUNGO TEVERE,ARNO CANALI,ALTRI FIUMI ECC,E'PERICOLOSO L'HO LETTO IO SU FB VE LO MANDO COSI' COME E'SCRITTO

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Tipi di esche e veleni usati
Le esche usate possono assumere forme diverse, a seconda della situazione specifica e del tipo di animale che si intende uccidere. Il boccone avvelenato classico è quello nella forma di una polpetta di carne arrotolata, tuttavia vengono usati anche altri cibi invitanti per l’animale, come pezzi di carne, prosciutto, salsiccia, formaggio, uova o pesce. Ma l’esca può assumere anche forme meno sospette, come colli di pollo o palline da tennis; nelle campagne e nei boschi vengono usate carcasse di animali (come vitelli) imbottite di veleno per attirare i predatori selvatici, o addirittura animali vivi, come fagiani o polli legati per le zampe e fissati in punti strategici, ai quali viene posizionato un involucro di sostanza tossica nella pelle del collo, poi richiusa con filo da cucito (di fronte ad un animale vivo, un predatore, al contrario di quanto può accadere con un semplice boccone avvelenato, non mostra alcuna diffidenza, attaccando subito il povero animale al collo).

Anche i veleni usati per imbottire i bocconi sono molti e diversi: spesso vengono usati prodotti chimici facilmente reperibili in commercio, come pesticidi, diserbanti, topicidi o anche semplici liquidi antigelo. In altri casi si usano prodotti di non facile reperimento, quali cianuro e stricnina, veleni molto potenti e dall’effetto devastante, la cui libera vendita è vietata dalla legge ma di cui esiste un vero e proprio mercato clandestino che coinvolge anche titolari di farmacie. Oltre alle sostanze velenose, per imbottire i bocconi vengono usati anche materiali di diverso tipo, come frammenti di vetro, spilli o spugne fritte.

Cosa fare se si rinviene un boccone sospetto
Se si rinviene un boccone sospetto occorre procedere nel modo seguente:
1) non annusare mai l’esca, potrebbe contenere sostanze volatili altamente tossiche (come il cianuro);
2) avvertire gli organi di polizia;
3) prelevare con cautela l’esca facendo attenzione a non toccarla con le mani (usare guanti in lattice o sacchetti in plastica) e chiuderla in un contenitore a tenuta stagna, per consegnarla poi al Servizio Veterinario del Comune o agli organi di polizia accorsi;
4) accertarsi che nella zona non vi siano altri bocconi avvelenati.

Sintomi di avvelenamento
La gravità dei sintomi dipende da tre fattori principali: peso dell’animale, dose del veleno e tipo di veleno; anche la velocità di azione del veleno e i sintomi variano a seconda del tipo di veleno. I veleni neurotropi iniziano a fare effetto dopo mezz’ora ed entro le due ore e i sintomi allarmanti che possono presentarsi (tutti o alcuni) sono: salivazione eccessiva, respiro difficoltoso, tremori muscolari, vomito, diarrea, incapacità a mantenere l’equilibrio, irrigidimento degli arti, crisi convulsive. Con questi veleni, data la rapidità con cui agiscono, è difficile riuscire a salvare gli animali, e le probabilità di riuscirci dipendono solo dalla tempestività con cui si interviene. I veleni emorragici (come il veleno per i topi) iniziano a manifestare effetti dopo un paio di giorni, ma solitamente solo dopo quattro o cinque giorni i sintomi si mostrano con evidenza. I sintomi allarmanti che possono presentarsi (tutti o alcuni) sono: debolezza, perdita dell’appetito, respirazione difficoltosa, perdita di sangue dal naso o dalla bocca, tosse; non c’è mai vomito. Si tratta di sintomi con esordio lento e subdolo e a volte, quando ci se ne rende conto, le condizioni dell’animale sono ormai troppo gravi.

Cosa fare in caso di avvelenamento
Se l’animale ha ingerito qualcosa di sospetto, anche solo nel dubbio, bisogna cercare di farlo vomitare subito. Anche quando l’animale presenta sintomi da intossicazione rapida (provocata da veleni neurotropi, come descritto sopra, cioè che agiscono dopo mezz’ora ed entro le due ore) intervenire subito provocando il vomito può salvare in molti casi la vita all’animale.

In assenza di farmaci specifici (emetici), vi sono diversi modi per procurare il vomito:
- somministrazione orale di chiara d’uovo montata a neve unita ad acqua calda molto salata;
- somministrazione orale di acqua e sale: prendere un bicchiere d’acqua e aggiungere sale fino in quantità progressive mescolando bene fino a che rimanga sale non disciolto sul fondo del bicchiere;
- somministrazione orale di acqua ossigenata nella dose di circa 1 ml per ogni kg di peso dell’animale.
In ogni caso, non dare mai latte ed evitare di tentare di far vomitare l’animale mettendogli le dita in gola, perchè, oltre che essere un sistema poco efficace, l’animale potrebbe mordervi involontariamente, in particolare se ha tremori e contrazioni.

Per somministrare la soluzione ad un cane, bisogna usare una siringa (senza ago), sollevare il labbro superiore dell’animale da un lato e appoggiare il beccuccio della siringa appena dietro i denti canini, dove in tutti i cani e’ presente uno spazio libero da denti. Nel caso di un gatto, invece, basta inserire il beccuccio della siringa forzatamente su un lato della bocca. Sia con un cane che con un gatto, non cercare di tenere aperta la bocca, ma tenere la testa del soggetto leggermente sollevata. Quindi premere lo stantuffo della siringa: la somministrazione dovrà avvenire con rapidità ma lasciando all’animale il tempo di deglutire, per evitare che una parte della soluzione raggiunga la trachea inducendo la tosse. Eventualmente, se dopo la prima dose non siamo riusciti a provocare il vomito, si può ripetere una seconda somministrazione dopo 10-15 minuti. Sia che si riesca a provocare il vomito o meno, l’animale va poi portato subito in una clinica specializzata, mettendosi prima in contatto telefonico con il centro veterinario in modo da allertare il medico perchè si renda immediatamente disponibile al momento del vostro arrivo. Negli orari di chiusura degli ambulatori e nei giorni festivi è in funzione, in molte città, un servizio di guardia medica presso le Asl veterinarie disponibile 24 ore su 24.

Nel caso invece nell’animale compaiano sintomi da intossicazione a tardo effetto (provocata da veleni emorragici, come descritto sopra, cioè che agiscono a distanza di giorni), è inutile in questo caso tentare di provocare il vomito, ma occorre recarsi subito in una clinica specializzata, sempre avvisando per telefono il centro veterinario del vostro arrivo.

Ricordatevi sempre di mantenere il soggetto tranquillo, ed evitare qualsiasi inutile stimolo sonoro o visivo che possa scatenare una crisi convulsiva.

Cosa fare dopo l’emergenza
Se si è stati testimoni di un caso di avvelenamento di un animale (di vostra proprietà, randagio o selvatico e deceduto o ancora in vita) è molto importante esporre un denuncia, anche se contro ignoti. Il problema dei bocconi avvelenati infatti fatica ad emergere e ad essere considerato nella giusta misura dalle varie istituzioni sociali proprio perchè, pur essendo un fenomeno molto diffuso e che provoca un alto numero di vittime, i casi spesso non vengono segnalati. La denuncia e le informazioni fornite dai cittadini inoltre agevolano le autorità nella ricerca dei colpevoli e permettono di individuare le aree più a rischio. La denuncia deve contenere le prove dell’avvelenamento (allegando tutti i documenti veterinari) e può essere consegnata a qualsiasi organo di polizia. Il modello per la denuncia può essere scaricato direttamente dal sito del Ministero della Salute » qui.

 
 
 
 
 

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Un blog di: sciladgl11
Data di creazione: 18/02/2009
 

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ke bello il blog con tutti i cuori che brillano!! ti...
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