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La volontà governativa di procedere alla realizzazione di un programma nucleare si presenta scientificamente inconsistente e irrazionale.
Essa viene motivata per riparare il “danno” fatto al Paese con il referendum del 1987, che avrebbe privato l’Italia di energia abbondante, pulita e a basso costo.
L’energia nucleare non è abbondante: essa fornisce oggi un contributo al fabbisogno mondiale di energia pari ad un modesto 6,4% e, secondo le stime dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica delle Nazioni Unite, persino a questo ritmo, c’è uranio solo per 30 anni. Se l’energia nucleare dovesse rappresentare l’alternativa al petrolio, ci scanneremmo per l’uranio come ci scanniamo per il petrolio.
L’energia nucleare non è pulita: dosi comunque piccole di radiazioni, aggiungendosi al fondo naturale di radioattività, possono causare eventi sanitari gravi sui lavoratori e sulle popolazioni, nel funzionamento “normale” degli impianti e, ovviamente, nel caso di incidenti; resta irrisolto il problema dei rifiuti radioattivi, materia tuttora di ricerca, dopo il fallimento della prospettiva di utilizzare strutture saline. E quanto ai cambiamenti climatici, anche un raddoppio – invero improbabile - dei reattori oggi esistenti nel mondo darebbe un contributo insignificante alla riduzione della concentrazione di anidride carbonica.
L’energia nucleare non è a basso costo: la complessità del ciclo del combustibile, i dispositivi sempre più impegnativi per mitigare l’impatto sanitario degli impianti sono alla base della lievitazione del costo dell’energia prodotta e della situazione di crisi nei paesi più avanzati, che pure avevano perseguito con decisione nel passato questa produzione di energia.
Si aggiunge a questo il rischio di proliferazione – certificato nel 1980, per qualsiasi ciclo del combustibile nucleare, dallo studio INFCE delle Nazioni Unite - e di terrorismo.
E’ difficile tuttavia credere che gli elementi sin qui ricordati, noti a quanti – ricercatori, docenti, studenti – si occupino di energia nucleare, non siano stati portati a conoscenza del Governo e dunque è inevitabile cercare di individuare i motivi reali che hanno portato a questa decisione.
Si potrà oggi lucrare, con questa e con le altre iniziative di grandi opere pubbliche, un’immagine, di crescita e di capacità di decidere.
Si giustificherà, con questa immagine, una pratica – già inaugurata col decreto di Prodi sul segreto di stato sull’energia (DPCM 8.4.08) - di gestione autoritaria del rapporto con i cittadini, ai quali si potranno imporre procedure disinvolte, che potranno ampiamente generalizzarsi ad altre realizzazioni.
Si potranno estorcere allo Stato rilevanti risorse finanziarie per distribuirle a gruppi di imprese, indipendentemente dalle realizzazioni che si faranno o non si faranno. Ma in questo modo si sottrarranno risorse finanziarie rilevanti in termini di ricerca e soprattutto di realizzazioni in materia di tecnologie per l’uso efficiente dell’energia e per l’impiego delle fonti rinnovabili: si toglieranno cioè risorse vitali per una strategia alla quale siamo impegnati nel quadro degli obiettivi che l’Unione Europea si è data per il 2020: riduzione dei consumi del 20% e contributo del 20% delle fonti rinnovabili.
CANTICO DELLE CREATURE
IN EQUILIBRIO
Secondo molte medicine gli uomini sono creati per vivere e per funzionare in armonia con se stessi e con il loro ambiente. Ogni persona e quindi l'intera collettività influenza lo spazio intorno e al tempo stesso ne viene influenzata. Ogni individuo e tutta l'umanità nel suo insieme hanno pertanto la possibilità di elevarsi, facendo evolvere la creazione. La corrispondenza tra uomo e natura è la condizione necessaria per la salute e quindi deve essere abbandonata la credenza che l'io sia un tutto unico separato dagli altri organismi.
LE NUOVE FRONTIERE DEL CAMBIAMENTO
La missione mondiale dei Verdi è sempre più quella di diffondere consapevolezza e di cambiare le politiche e gli stili di vita per costruire un’alternativa culturale, etica, economica e sociale in armonia con i cicli naturali. Ciò è condizione essenziale non solo per salvare il pianeta ma anche per garantire il benessere dei cittadini, sempre più minacciato da una crescita quantitativa incontrollata.
Quella che ci proponiamo è la politica della qualità e dell’armonia, di un benessere vero non minacciato dall’inquinamento, dagli sconvolgimenti climatici dalle guerre e dalle ingiustizie.
Inviato da: magazine enfance
il 12/08/2013 alle 09:57
Inviato da: giovanni
il 06/03/2011 alle 19:46
Inviato da: giancvilla
il 08/11/2009 alle 16:24
Inviato da: marco
il 19/10/2009 alle 18:39
Inviato da: paolo trezzi
il 05/10/2009 alle 22:28