Vertigine

Inquietanti facilitą di analisi

E’ sorprendente, tavolta, la facilità con cui certe persone che conosciamo appena riescono a leggerci dentro. Sorprendente ma anche inquietante. Conosco Sandro da pochi mesi e le nostre frequentazioni sono legate esclusivamente al lavoro. Un uomo così, uno dei tanti che conosco. O meglio: una delle tante persone con cui mi capita di entrare in contatto. L’altro giorno abbiamo fatto insieme un lungo tragitto in macchina. Ho preso la mia macchina perché amo guidare e perché tutte le volte che posso voglio avere il controllo della situazione. E stare al volante, soddisfa questo mio bisogno. Ad un certo punto gli ho chiesto di aprire uno sportellino per prendere un cd. Dentro quel cassettino ci sono un bel po’ di cosine mie: cd, ma anche penne, foglietti, appunti, biglietti d’auguri, qualche foto, dei fermagli per i capelli, una matita contorno labbra e altri oggetti minuti che ogni volta mi ricordano e mi raccontano storie speciali. Sandro deve essere rimasto colpito da quell’insieme di cose, alcune delle quali, come i biglietti d’auguri, ormai consumate dal tempo.
”Narcisista”? mi ha chiesto.

“Non proprio” ho risposto.
”Direi di sì da tutte quelle cosine che conservi qui dentro” fa lui.
”Sono cose a cui tengo, cioè alcune delle cose a cui tengo, altre sono ingombranti e non posso portarle con me altrimenti lo farei”.
”Si chiama narcisismo” insiste lui.
”Non lo so, so che ho bisogno di avere con me delle cose. Sempre”.

“Freud ha indagato questo senso di possesso degli oggetti, è una forma accentuata di narcisismo, ossia proiettiamo noi stessi nelle cose che ci appartengono e a cui non rinunciamo mai”, mi spiega.

Una caratteristica che mi sono ripromessa di approfondire.

“Non vale lo stesso per le persone – dico io – nemmeno per quelle più care. Vanno, vengono, sono da una parte o da un’altra, vicino, lontano, con me o con altri. Importanza zero”.
Approfondirò.