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RESTA CU' ME

       A volte non credo di avere la pazienza di aspettare eppure è una vita che aspetto. (rossella porro)

 

L'esortazione conosci te stesso è un motto greco, iscritto sul tempio dell'Oracolo di Delfi e può ben riassumere l'insegnamento di Socrate, in quanto esortazione a trovare la verità dentro di sé anziché nel mondo delle apparenze.

 

donne: diavoli senza i quali la vita sarebbe un inferno

 

L'ATTESA

L'ATTESA DEL PIACERE è ESSA STESSA PIACERE 

 



 

VANITÀ

 

VENIRSENE

lei è la sua fi**

eterna, la sua fi** eterna è lei.

c'è un luogo o un istante di morte in vita.

è il piacere nel finale.

venirsene e venirsene in quel mondo.

lei è la sua fi**, di donna, calda e vera.

lei è i suoi occhi, socchiusi o maledettamente spalancati.

lei è il gesto ultimo nel quale sprofondare.

c'è un ritorno alla vita in quella morte in vita.

c'è una condizione di volo arrendevole.

ci sono miliardi di donne ed occhi e vino e c'è una notte che andrebbe bene per ogni donna.

e per ogni uomo.

c'è un seme di piacere che va a chiudere il cerchio dei suoni sul filo del collo di una donna, se riesci, se ti sforzi, e riesci a sfiorarlo, con le labbra, mentre prendi quella che è la rivincita che prendi dalla vita.

lei non è lo strumento, non è uno strumento.

ti suoni in tutte le apparenze possibili, ogni santo giorno.

non in quel momento.

non in quel tempo in cui te ne stai a scorrere, uomo fiume, in lei.

se riesci, se riesci, posa le labbra sul suo collo mentre ti spremi la vita, finendo il principio dell'inizio dell'amarla, in quella sua carne.

una disperazione trattenuta, conservata, sciolta.

lei è la tua disperazione, il tuo secondo vino, senza vetro. eppure di quella trasparenza che è perfetta, anche nel buio più totale.

lei è la sua fi**, e la sua fi** è lei che si fa donna in quel modo di darsi che solo le donne hanno.

le donne non fnano l'amore, le donne, quando amano, te lo fanno vedere, cosa sia l'amore.

quando stai per finire quella morte in vita, posale le tue labbra di uomo su quel collo di quella donna che è la tua sconsiderata fuga dall'esistere quotidiano.

solo in quel preciso momento, mentre stai per strapparti a questo ed ad ogni altro mondo reale, quando stai per compiere quell'ascesa e quella fuga dal probabile, finisci per capire ogni improbabile necessità.

lei è la sua fi**, e la sua fi** è il luogo, l'unico luogo, dove perdere il senno.

non c'è vino, droga, religione, che sappia rivelare la rivoluzione che è la vita, che non sia quel luogo, quella donna, che ti regala il ricordo della tua stessa nascita. (GGINOPINO)

 

 

A volte l'uomo inciampa nella verità,ma la maggior parte dei casi,si rialza e continua per la sua strada

QUESTO BLOG NON E' UNA TESTATA GIORNALISTICA, DATO CHE NON E' AGGIORNATO PERIODICAMENTE E NON HA FINI DI LUCRO: AI SENSI DELLA NORMATIVA VIGENTE, NON PUO' CONSIDERARSI UN PRODOTTO EDITORIALE (L.62 DEL 7/3/'01).

PER QUANTO ATTIENE AL COPYRIGHT DELLE IMMAGINI E I VIDEO USATI, PRESI DALLA RETE, NON HO ALCUN PROBLEMA AD ELIMINARLE...

 

 

 

 

sbagliare è umano perseverare è diabolico

Post n°173 pubblicato il 22 Dicembre 2012 da vesirene
 

 La forma della lingua italiana è estremamente complessa: aggettivi, avverbi, subordinate, pronomi, nominalizzazioni, forme impersonali e forme passive,se non ben colti nel loro significato ,fanno si che si capisca in modo superficiale i significati della comunicazione. l'italiano utilizza metafore e modi di dire strettamente legati alla sua personale interpretazione del mondo e della realtà. Le parole ,per formare una frase di senso compiuto si uniscono tra loro da legami logici e concettuali: relazioni logiche, temporali, causali, spaziali, seriali, .... Per comprendere,un testo bisogna essere in grado di cogliere tali relazioni. Spesso due frasi simili ma costruiti o con i tempi del condizionale,o congiuntivo,o condizionale,danno vita a un significato diverso; troppe regole che nessuno conosce alle perfezione.Tutti sbagliamo,tutti abbiamo pecche e lacune .

Quanti di noi  sbaglia l'accento? ecco alcune regole .

L'accento,.Scritto da Marika Piscitelli

Naturalmente, parliamo di accento "grafico".

Quello "tonico" è una questione di fonologia. Non riguarda, cioè, il modo di scrivere, ma individua la vocale della sillaba sulla quale occorre elevare il tono, e la sua funzione è di garantire un'esatta pronuncia.

L'accento che viene segnato sulle parole, invece, si chiama accento grafico.

La sua posizione coincide con l'accento tonico, ma l'accento grafico svolge anche un'altra importante funzione, ossia chiarisce se abbiamo a che fare con una vocale aperta o con una vocale chiusa: l'accento "grave" (') indica la vocale aperta; l'accento acuto (΄), quella chiusa. L'accento grafico è obbligatorio solo per talune parole e talvolta tracciarlo è addirittura scorretto. Perciò, ho pensato di segnalarvi alcuni casi "critici", di quelli che talvolta generano dubbi anche nei conoscitori della lingua.

Ovviamente, non mi impegolerò con la classificazione delle parole (tronche, piane, polisillabiche... e chi più ne ha più ne metta) né troverete una tabella con tutti i casi di scuola, pronti per ogni evenienza: il mio vuole essere solo un semplice promemoria, uno schema utile ad evitare gli errori più comuni.

 Vogliono l'accento:

  1. affinchécosicchéfinchégiacchépoiché, purché, più,  giù,  già , ciò, può
  2. ché, inteso come "poiché"
  3. dà, verbo "dare" (per distinguerlo dalla preposizione)
  4. , sostantivo (per distinguerlo dalla preposizione)
  5. e , avverbi di luogo
  6. , pronome (per distinguerlo dalla congiunzione)
  7. , affermazione (per distinguerlo dal pronome)
  8. , bevanda

 Non vogliono l'accento:

  1. do, prima persona singolare del verbo "dare"
  2. qui e qua
  3. sta, terza persona singolare del verbo "stare"
  4. va, terza persona singolare del verbo "andare"
  5. fa, terza persona singolare del verbo "fare"
  6. fu
  7. tre
  8. me
  9. so e sa

 Ancora:

  1. la parola "su" è preferibile non accentarla
  2. quanto al dilemma "se stesso" o "sé stesso", non potendo in questo caso il pronome confondersi con la congiunzione, molti tralasciano di indicare l'accento, senza che ciò costituisca un errore. Per i più, comunque, anche quando il "se" pronome è seguito da "stesso" o "medesimo", andrebbe accentato

Alcune regole per le doppie:

- la lettera q raddoppia solo nella parola "soqquadro" (che vuol dire "confusione").

- non si ha raddoppiamento con il prefisso -contro- es.: controcorrente

- la lettera b non raddoppia nella parte terminale di -bile, per esempio:
agibile, preferibile, amabile.

  - le lettere z e g non raddoppiano mai davanti a parole che finiscono in -ione, per esempio: ragione, stagione, azione, emozione.

 

 
 
 

NON DESIDERARE LA DONNA D'ALTRI

Post n°172 pubblicato il 19 Dicembre 2012 da vesirene
 

Da secoli e secoli la donna ha avuto sempre un ruolo secondario;  questo avviene  nella vita politica, nella religione per non parlare di quella pubblica che domestica. La donna è sempre stata un passo dietro l'uomo .Gli uomini hanno sempre fatto leggi che tutelavano il loro interesse : leggi a "personam" (sessista) Le donne prima degli anni 80 se subivano uno stupro non erano tutelate, la polizia non interveniva se non in caso di denuncia, e sempre in tal caso non si parlava di "dignità della persona", ma in senso etico. Negli ann'50 il marito cornificato poteva assassinare tranquillamente la moglie facendo appello all'onore. Il delitto d'onore infatti non era perseguibile. Sentirsi veri uomini equivaleva alla sottomisione della donna  al loro volere che doveva stare muta e nella maggior parte dei casi subiva anche violenze domestiche e per quelle.... non era  neanche garantita protezione alcuna; nemmeno tramite denuncia. Anche nella religione la donna non è mai stata considerata. Se leggiamo i 10 comandamenti nel nono si legge NON DESIDERARE LA DONNA D'ALTRI". Sul desiderare l'uomo d'altri non vi è cenno alcuno: non c'è scritto nero su bianco che la donna non deve desiderare l'uomo di altri. Bene... cio significa che se una donna desidera l'uomo d'altri ... non  fa peccato; non andrà all'inferno. :-))) 

 

 
 
 

C'eravamo tanto amati

Post n°171 pubblicato il 09 Dicembre 2012 da vesirene
 

"Cerco un uomo alto, colto, informato (che legga almeno un quotidiano al giorno) intelligente, distinto, bravo, bello, buono, gentile, affettuoso, generoso, simpatico socievole, affabile, vivace, allegro, spiritoso divertente, brillante, sensibile, tenero, premuroso, devoto, che mi faccia compagnia fino all'arrivo del Principe Azzurro... "

Donne che scrivono  questi tipi di msg se ne trovano tante; c'è chi li scrive con tanta ironia ,ma la maggior parte (credo ) pensa realmente che qui ,ma anche fuori di qui esista  l'uomo dei sogni. l'uomo perfetto per loro. Se c'è...... se lo sono già accaparrate :-)))))

Il msg con cui ho esordito mi da spunto per iniziare un discorso che avevo in mente da tempo: Cosa cercano le donne . Un 20 % cerca amicizia, un 50% cerca sesso e il restante 30 % vuole l'amore. L'amore, qui ....Pie illuse. qui si travano calessi non amori! Donne romantiche,ingenue e credulone Svegliatevi! Siete solo facili prede di uomini  che adorano il sapore della conquista; Siete donne che ancora credono a babbo natale? alle favole? non sapete che spesso il lupo cattivo si traveste da agnello? Una volta  ottenuto quel che vuole: mangiarvi in un sol boccone, state pur certe che non vi richiamera' piu; e non  illudetevi con false speranze,non restate incollate al cell: non ha perso il vostro numero telefonico ,non è stavo investito da un camion, ne tanto meno ha perso memoria in un incidente.. probabile (certezza) che è già al telefono con un 'altra o e gia in cerca di un 'altra. Gli uomini si dividono in due categorie : Quelli che ti amano. E Quelli che non ti amano. Tutto il resto è una scusa; sono uomini che non vogliono impegnarsi o molto piu verosimile, sono gia' impegnati. (sposati) Ehi! credulona togli le fette del prosciutto dagli occhi. SVEGLIATI! impara a scegliere invece di essere scelta. impara l'arte dell'essere femmina. Impara ad ottenere  quel che desideri, non battendo i piedini facendo scenate inutili, recriminzioni superflue , ma facendogli credere che siano stati loro a scegliere.  

 
 
 

Italiani :popolo di Santi, poeti e navigatori

Post n°170 pubblicato il 28 Novembre 2012 da vesirene
 

LO STIPENDIO DEL PRETE

Come si calcola lo stipendio di un sacerdote? Anzitutto bisogna dire che ciascuno dei 38 mila sacerdoti in Italia ricevono lo stipendio ogni mese dall'Istituto Centrale  Sostentamente Clero, il quale calcola l'ammontare dello stipendio in base a punteggi. C'è un punteggio di partenza che è di 80 punti e poi ci possono essere punti in aggiunta in base ad alcune voci: anzianità, oneri d'ufficio, ecc. per un massimo di 110 punti. Il valore di ciascun punto è di 12,36 euro. Le voci che contribuiscono alla formazione  di questo stipendio sono diverse:  quello base che elargisce l'Istituto Centrale , -a percentuale di offerte che ogni Parroco è tenuto a trattenere per sè dalla Parrocchia (0,071 euro per ciascun abitante) , eventuali stipendi derivati da altri uffici (insegnamento della religione, uffici di Curia, ecc.) L'Istituto Centrale elargisce naturalmente solo la parte restante, detratte le altre entrate diocesane per ciascun sacerdote, precisa: la chiesa, sia le opere strutturali che coloro che lavorano a tempo pieno per la liturgia e la pastorale (come i sacerdoti) deve essere sostenuta unicamente dai fedeli.

Dopo la liturgia, il sacerdote trattiene i fedeli con degli avvisi d'interesse per la comunità. Ieri, come primo avviso, il "mio" parroco ha illuminato i fedeli  su come viene calcolato lo stipendio dei preti. Argomento che ha suscitato un "grande interesse"sopratutto in coloro che alla fine del mese non ci arrivano con lo stipendio. Al prete della "mia" parrocchia viene elargito uno stipendio di 900 euro,piu le offerte e senza calcolare  lo stipendio da docente religioso. La prima parola che mi è venuta in mente è stata: "Cazzarola" e alla parola è seguito un moto di rabbia al pensiero che molte famiglie non hanno  neanche 900euro mensili. La rabbia mi è montata ancor piu quando il prete ha continuato la sua predica (lavaggio del cervello) dicendo che donare è un bene; Si ho pensato, è un bene, ma solo quando le offerte vanno a chi ne ha veramente bisogno, se invece  il mio donare deve contribuire allo stipendio dei preti, sinceramente non mi va . Il mio paese è stato uno dei piu generosi della zona e il prete con motivzioni inconsistenti (a mio parere) e modi teatrali faceva leva sull'orgoglio dei parrocchiani invogliandoli a donare di piu affinche restasse il primato.Questo primato non mi fa sentir fiera, anzi ,mi  lascia indifferente,avvilita e arrabbiata. Avrei voluto che il mio paese avesse il primato come paese con meno disoccupazione, come paese dove si vive meglio. Invece questo non è. L'altro giorno il tg ha confermato che la "mia" provincia è una delle ultime 10 dove si vive peggio.

 

 
 
 

QUALUNQUISMO: é la solita presa per il c***

Post n°169 pubblicato il 22 Novembre 2012 da vesirene
 

"Non ci sono piu i valori di una volta" Sarà capitato a tutti di dire questa frase e puntualmente cadiamo "nell'errore "di fare del qualuquismo.Di frasi fatte come quella citata ce ne sono a iosa; mette d'accordo tutti, destra e sinistra,nord e sud, ricci e poveri, analfabeti e intelletuali.

"Il mondo va male." con questo postulato il qualunquista sintetizza tutta la situazione geo-socio-economico-culturale-politica contemporanea, che lui naturalmente conosce alla perfezione. Questo postulato si chiama anche dogma del "qualunquismo statico", per distinguerlo da quello del "qualunquismo dinamico" che recita:  "Il mondo va sempre peggio". Generalizzazione del precedente. Con questi due postulati il qualunquista spiega tutto il mondo e la storia senza sapere né dell'uno né dell'altra. "Il qualunquismo non esiste" Il qualunquista nega di essere qualunquista, lui è realista. È il mondo stesso che lo porta a pensare che il mondo va male. Ma al tempo stesso è cosciente del fatto che il mondo va male per via di quelli come lui che sono qualunquisti. Questo prende il nome di auto-giustificazione qualunquista, ed è usata dal qualunquista come argomento vincente per ogni discussione.

Corollario n.1 Qualunque cosa tu possa fare per migliorare le cose, si rivelerà inutile, in quanto il mondo andrà sempre peggio.
Corollario n.2  Se vedi qualcuno che riesce o è riuscito a cambiare effettivamente le cose, vuol dire che si è verificato uno tra i seguenti fatti: 
Questo qualcuno è stato ucciso.
Il cambiamento è stato illusorio, in realtà è cambiato in peggio o come ultima possibilità: Il cambiamento c'è stato e in meglio, ma è una cosa di molti anni fa,oggi questi cambiamenti non succedono più perchè il mondo è andato in malora. Qualunquismo di destra: È il qualunquismo che ha bisogno di un nemico. Di solito questo nemico è la sinistra o gli imigrati. Il mondo va sempre peggio per via della sinistra e degli immigrati. Ma quando c'era "Lui "era tutta un'altra cosa. E se le cose andavano male quando governava la destra era sicuramente colpa del governo precedente. Qualunquismo di sinistra: E' il più devastante. Non ha bisogno di nemici: è a trecentosessanta gradi. Il mondo va male per via della destra, della sinistra, dei politici, della televisione, degli operai, degli impiegati, di tutto. Ma soprattutto il mondo va male per via dei qualunquisti, o almeno così sarebbe se i qualunquisti esistessero. Qualunquismo analfabeta: " Non so cosa sia, ma probabilmente è la solita presa per il culo" qualunquista analfabeta non si interessa assolutamente di niente che vada oltre al suo naso. Nonostante non sappia niente del mondo, è assolutamente conscio che "il mondo va male". Qualunquismo intellettuale: "So perfettamente cos'è, ed è la solita presa per il culo" Qualunquista intellettuale su qualsiasi cosa. Il qualunquista intellettuale si interessa di tutto, sa tutto, conosce nei minimi dettagli tutto quello che succede in politica e attualità.  Nessuno però è mai riuscito a spiegare questo suo stakanovistico interessamento, in quanto alla fine il suo verdetto è sempre lo stesso:è la solita presa per il culo non è cambiato un ca***
Qualunquismo scolastico: l'alunno ha le potenzialità ma no si applica la classica tautologia rifilata dai professori ai genitori per non ferire il loro animo sensibile. Qualunquismo sessuale " Le donne sono tutte uguali " qualunquista di sesso maschile  su qualunque cosa gli venga chiesto a proposito della sua sfera sentimentale
" Gli uomini sono tutti uguali "  qualunquista di sesso femminile  su qualunque cosa le venga chiesto a proposito della sua sfera sentimentale E di solito tu sei sempre il più uguale di tutti i suoi partner.

Un antidoto al qualunquismo, ma anche  all'indifferenza, all'apatia e avere delle idee o almeno sforzarsi di averle, credere in qualcosa, impegnarsi per degli obiettivi sociali..

 

 
 
 

VOta Antonio. ITALIANI.....

Post n°168 pubblicato il 17 Novembre 2012 da vesirene
 

La parola "libertà" compare scritta per la prima volta su una tavola sumera cuneiforme col termine amargi, che vuol dire "ritorno alla madre", mentre si narra della rivolta del popolo contro il re tiranno.
 La libertà:  assenza di costrizioni , volontà di ideare e mettere in atto un'azione, ricorrendo ad una libera scelta dei fini e degli strumenti che ritiene utili a metterla in atto. L'uomo crede di essere libero quando può realizzare i suoi desideri, ad esempio puo decidere di comprarsi quanti cellulari vuole,auto, case, andare in vacanza dove gli pare,leggere giornali che vuole, sposarsi,divorziare ,votare chi si vuole, tutte cose sancite dall'esistenza della democrazia. Ma in sostanza siamo solo liberi di poterci-doverci adeguare alle regole imposte dalla nostra società (governo) il quale regala il dono artificioso di far sentire libero chi vi partecipa. (utopia ,Luca Rota)

Il libero arbitrio è il concetto filosofico e teologico secondo il quale ogni persona è libera di fare le sue scelte.
Ma si possono operare scelte in una società di diritti e di doveri ? La scelta libera avviene solo ed esclusivamente quando smettiamo di essere sottomessi ad una qualsiasi autorità(stato) , sia essa un altro essere umano oppure un concetto più o meno astratto (religione, patria)

La libertà è piu un concetto astratto è uno stato mentale che reale. La realtà ci dice che la nostra libertà è vincolata a quella dell'altro,ma è difficile che coincida con quella dell'altro, se coincidesse ,se ognuno rispettasse il confine che separa la nostra libertà da quella dell'altro  forse non ci servirebbero,non ci sarebbero state  regole che  tutelino i diritti di tutti;  ma qui si ricade nell'utopia.
Si dicono diritti di libertà civile alcuni diritti pubblici soggettivi fondamentali, come i diritti di libertà personale, di libertà della corrispondenza, di libertà religiosa, di stampa, di riunione, e di associazione. Questi sono i nostri diritti ma senza doveri non vi è equilibrio .Il giusto equilibrio tra i diritti e i doveri , produce una società democratica.
"La libertà di un individuo finisce dove inizia quella dell'altro". Michail Bakunin capovolge questo "principio", sostenendo che, al contrario, la libertà individuale è confermata da quella altrui, cioè, maggiore è il numero delle persone libere, maggiore sarà la libertà individuale. E' quindi un interesse personale dell'individuo ampliare le libertà altrui poiché in questo modo si ampliano anche le proprie.  
Quando una nazione non progredisce, oppure addirittura regredisce, significa che non garantisce il giusto equilibrio della libertà tra i cittadini. Un'eccessiva disparità tra i ricchi e i poveri è un altro indice di tale situazione.
Nel bel paese, su dieci italiani, uno si mangia da solo la metà della torta, lasciando l'altra metà agli altri nove.
La disuguaglianza tra ricchi e poveri è in costante aumento.
Nelle prossime elezioni del 2013 il cittadino liberamente voterà un candidato a sua scelta. Scelta? Abbiamo scelta ? Abbiamo  la libertà di  scegliere un deliquente anzichè un altro deliquente o  votare "il il meno peggio"  sulla scia  emotiva e in assenza di veri dati oggettivi. Votare senza sapere nulla di reale, di concreto, di verificabile, di non ambiguo, non è più un diritto, è l'illusione di un diritto. La libertà è scegliere consapevolmente ,ma se non c'è consapevolezza, concretezza di chi e cosa faranno un certo gruppo di persone,non è piu libertà ma è coercizione operata sulla volontà altrui. E' giogo.

 
 
 

Tolleranza zero

Post n°167 pubblicato il 14 Novembre 2012 da vesirene
 

Intollerenza:in un contesto sociale o politico è l'intransigenza verso persone o opinioni che esprimano punti di vista differenti dai nostri. Intollerenza religiosa,intolleranza in medicina: l'incapacità di assumere determinati farmaci, intolleranza alimentare: l'incapacità di assumere determinati cibi. intolleranza politica....

Libero: sito di svago, di contradittori, di opportunità e perchè no, anche di crescita; e sito anche ,dove vige tanta intolleranza. Gente pronta ad offendere,a mandarti a facc*** per un nonnulla,  a regalarti rimproveri gratuiti solo perchè sei passato nel profilo senza previa autorizzazione, o perchè hai dissentito(educatamente) su argomento di un post o semplicemente perchè non la pensi come loro, sei di un'altra idea politica ,sei di un'altra parrocchia(religione) o solo perchè  sei te stesso, non ti nascondi dietro una maschera pur "nascondendoti " dietro un nick. Ma si puo essere sempre se' stessi? o spesso ciò che siamo e ciò che vorremmo essere non collimano? (ma questo è un altro argomento)  L'intollerenza qui è in esubero ed è accentuata ancor piu dal fatto che la gente usando  nick si sente libera, sicura di poter dir tutto senza rispetto ,senza educazione. L'anonimato lo si usa come scudo; sguainiamo  la parte peggiore di noi. Nel mondo reale non siamo nick: abbiamo  nome e cognome ,se vogliamo inveire, lo facciamo a viso scoperto, assumendoci responsabilità, pagando conseguenze, almeno in teoria. Ma non  sempre è così. Spesso nel "reale" indossiamo maschere come quella della diplomazia,quando non si vuol offendere dicendo quel che si pensa. Qui su libero ,invece, come dicevo all'inizio, protetti dall'anonimato, siamo diventati sempre piu intolleranti. Niente diplomazia.Tolleranza zero.

 

 
 
 

MENDICANTI NEI CONFRONTI DELLA VITA

Post n°166 pubblicato il 09 Novembre 2012 da vesirene
 

Spesso la  gente si dà molto da fare per conseguire un obiettivo ,poi ancora un obiettivo e così all'infinito, si agisce così perché ci si trova in uno stato d'insoddisfazione...per conseguire la soddisfazione ogni essere umano si ritrova su una linea di confine, un confine che separa le cose che gli danno piacere e a cui ha accesso da quelle invece a cui non ha accesso e che desidera. Ci diamo da fare per avere le cose che sono al di la di quella linea ,una volta raggiunto l'obiettivo appagato il desiderio subbentra la noia e l'insodisfazione e poniamo lo sguardo verso un'altro desiderio Oscar Wilde  definisce questa condizione umana con queste parole: "Ci sono due tragedie nella vita, due drammi che noi viviamo:" uno, quello di non avere ciò che desideriamo; l'altro, di aver soddisfatto il nostro desiderio!" La libertà dal desiderio non è l'assenza del desiderio...il desiderio è forse un qualcosa di naturale, come è naturale il piacere nella vita. Il problema forse non è il piacere ma il nostro attaccamento al piacere, il nostro desiderio di vederlo ripetersi, di volerne sempre di più . Ogni forma di attaccamento ,porta alla dipendenza , che sia dall'alcool, che sia dal fumo, è una forma di dipendenza; e dove c'è dipendenza e attaccamento allora c'è anche la paura di perdere quel che si ha. La libertà dalla paura non è possibile finché c'è l'attaccamento.Spesso ci si rivolge alla vita con l'atteggiamento di un  mendicante che stende la mano e dice: "Ho bisogno di soldi",anche noi spesso ci comportiamo come mendicanti, soltanto che la nostra mano tesa non si vede!
Una volta la nostra mano tesa chiede apprezzamento, un'altra volta
la nostra mano è tesa per chiedere piacere. Finché ci comportiamo come  mendicanti nei confronti della vita,non avremo amici ma sostenitori o nemici.Mendicare equivale ad avere una cattiva autostima, la persona non è in grado di contare su se' stesso e manifesta diverse paure legate soprattutto alla propria percezione di inadeguatezza e incapacità; al contrario, una persona con una solida autostima (che non diventi autostima ipertrofica) sceglierà senza troppe preoccupazioni e indecisioni la via ritenuta migliore saprà apprezzare il proprio valore personale fondato sulla sua autopercezione.

 
 
 

Le parole cambiano ma il significato resta

Post n°165 pubblicato il 04 Novembre 2012 da vesirene
 

Ho trovato questa frase:"non odio, al massimo detesto". Mi sono documentata sul vocabolario e recità cosi': detestare, sinonimo di odio. Spesso crediamo che scrivere una parola anzichè un'altra sia di impatto meno forte ,non ci rendiamo conto però che la parola cambia ma il significato resta; come per la barzelletta di Pierino:

maestra"Pierino che hai,perche' piangi?"
Pierino:"maestra, ho caduto...."
maestra: "ma pierino,non si dice "ho" caduto,si dice "sono" caduto!
Pierino:"o "ho" caduto,o "sono" caduto.....sempre in terra ho arrivato!!!"

Ho voluto saperne un po di piu sul significato di alcune parole,mi sono resa conto (anzi lo sapevo )che la lingua italiana è complessa ;basta sbagliare un accento,sostituire una virgola con un punto e cambia il significato del discorso.

SINONIMA:rapporto che le due parole dal significato quasi uguale.

Nessuna parola però ha significato identico ad un'altra. Esistono sempre delle sfumature che le connotano di un SIGNIFICATO PRECISO

Spesso i sinonimi possono essere usati indifferentemente e vengono usati al fine di non creare  ripetizioni dello stesso termine nell'ambito del medesimo discorso, ma in altri casi la sostituzione non è possibile.

Primitivo e preistorico  possono essere usati come sinonimi in determinati contesti: gli uomini primitivi, gli uomini  preistorici. Non è più adeguata la sinonimia se  cambia il contesto: "la parola primitiva"  è un concetto che  non può essere espresso con la " parola preistorica".

  Le parole: principio, avviamento, esordio, inizio, causa, origine, sorgente, fonte, nascita sono legate fra di loro dal comune concetto di qualcosa che inizia, ma ciascuna di esse ha sfumature di significato che le sono proprie.  

Vi sono sinonimi che appartengono a registri linguistici diversi: medico e dottore, ad esempio.  E' venuto il dottore, appartiene ad un registro linguistico meno elevato di: è venuto il medico. Fregare al posto di rubare appartiene ad un registro linguistico famigliare e confidenziale.

Spesso sinonimi eufemistici vengono usati per attenuare una espressione troppo cruda o per denotare mestieri umili o per rendere meno brutale l'indicazione di difetti fisici: ha un brutto male al posto di ha un cancro, oppure passare a miglior vita al posto di morire o ancora collaboratrice domestica al posto di cameriera, claudicante al posto di zoppo, non vedente al posto di cieco.

ANTONIMIA: rapporto che lega due parole dal significato opposto.

Le parole che hanno più di un significato hanno tanti antonimi (contrari) quanti sono i significati che può assumere.

Tenero può avere come contrari duro oppure spietato; abbandonare, trova i suoi contrari in  mantenere o resistere; accogliente, ha gli antonimi inospitale o scomodo ecc. Mantenere a sua volta può significare provvedere economicamente a qualcosa o qualcuno oppure salvaguardare o ancora resistere. Ognuna di queste accezioni ha, a sua volta,  il suo contrario.  

Non tutte le parole hanno un antonimo. I colori ad esempio non hanno un contrario. (verde non è il contrario di rosso, così come blu non è il contrario di giallo). Non hanno un contrario le figure geometriche (triangolo, quadrato, ecc), la cittadinanza (italiano, americano ecc.), l'appartenenza ad una comunità religiosa (cristiano, mussulmano ecc.), alcune condizioni soggettive (madre, padre, zia, nonna ecc.) 

INCLUSIONE: rapporto che lega le parole agli iperònomi (lett. parole che stanno sopra) e agli ipònomi (lett. parole che stanno sotto).

Ad esempio:  leopardo < animale          arredi > tavolo e sedie        fiori > gerani          

Le parole che hanno un significato più generico o più grande si chiamano iperònomi; quelle dal significato più ristretto ( e più denotativo) si chiamano ipònomi.

OMONIMIA: rapporto che lega due parole con lo stesso significante, ma con diverso significato.

Esempio: Tasse: femmine del tasso, ma anche imposta. Imposta a sua volta può essere sia una tassa che una protezione per le finestre. Zecca: acaro, ma anche istituto statale che conia e stampa denaro. Lira: moneta, ma anche strumento musicale.

Qualche volta gli omonimi si differenziano nella pronuncia (come nel caso della diversa accentazione di àncora e ancòra), ma in altri casi, quando l'omonimia è perfetta, (stessa scrittura e stessa pronuncia) potrebbe ingenerarsi un po' di  confusione. Il contesto del discorso, però,  permette quasi sempre l' attribuzione del giusto significato.

POLISEMIA: caratteristica di alcune parole della nostra lingua che possono avere un solo significante, ma più di un significato. Ad esempio: Volume = intensità di un suono oppure libro oppure essere relativo ad un corpo solido. Espresso = treno o tipo di  affrancatura o caffè. Penna = parte del corpo di un uccello,ma anche pasta alimentare o oggetto per scrivere.                     

 
 
 

si puo risolvere un conflitto senza litigare?

Post n°163 pubblicato il 27 Ottobre 2012 da vesirene
 

Litigare:avere un violento contrasto con qualcuno o piu persone.

Conflitto: scontro armato ,combattimento.Il termine "conflitto" deriva dall'etimologia latina del verbo fligo, fligere (urtare, percuotere, atterrare) ed il suffisso cum che indica una dimensione comune, compartecipazione,associazione, un mettersi insieme e quindi possiede una connotazione positiva. Il paradosso consiste nell'esperienza del conflitto che è uno stare insieme connotato in modo negativo, determinando un disequilibrio. Dunque il conflitto si svolge nell'ambito di una dimensione relazionale in cui ogni contendente vuole mantenere la propria posizione.

Si litiga per lo piu perchè l'uno vuol prevalere sull'altro. Gli animali litigano per affermare la forza l'uno sull'altro,il loro comportamento è tuttavia più saggio del nostro; l'animale infatti una volta che ha stabilito il rapporto di forza lo mantiene: chi vince diviene il capo branco e chi perde e vuol rimanere in quel branco deve accettare il ruolo di rango inferiore. Questa cosa logicamente non puo sussistere in un rapporto di coppia o in un qualsiasi altro rapporto , la ragione impedisce o dovrebbe impedire un rapporto che non sia paritario.la coppia dovrebbe essere complementare non subordinata. L'aggressività non è una necessità ma è una delle risposte possibili alle situazioni conflittuali. La risposta aggressiva è una risposta primitiva molto diretta; rispondere in modo cooperativo tenendo conto della presenza dell'altro, non è altrettanto immediato, e questo richiede maggiore impegno ed energie ma rende possibile la risoluzione di un conflitto alla radice mentre la soluzione conflittuale, determinando un vincitore e un vinto, spesso non agisce sulle cause che hanno determinato il contrasto. Ciò può anche significare che un conflitto risolto unicamente in termini aggressivi avrà maggiori probabilità di riemergere e di riproporsi. La risoluzione dei conflitti, include il riconoscimento dei sentimenti, il definire il problema, il chiarire le aspettative, esplorare le alternative e contribuire con un piano d'azione  basato su principi che mantengano l'autostima, con particolare attenzione al problema e sviluppando rapporti costruttivi. La prima cosa da fare è ascoltare. Cosa difficilissima. Ascoltare con la curiosità di voler capire chi è , cosa pensa e cosa prova senza aver la presunzione di cosa dirà,senza avere  soluzioni preconfezionate è cosa altrettanto difficile. Assumere comportamenti di tolleranza ,cooperativi piuttosto che competitivi è sempre auspicabile. I  cambiamenti devono partire sempre da lui/lei, altrimenti è solo un "accontentarci" per evitare...di litigare. 

 

 
 
 

dialogo o discussione? meglio reciprocità.

Post n°162 pubblicato il 26 Ottobre 2012 da vesirene
 

I legami di reciprocità o mutualistico è una forma d'interazione  tra due individui di specie diversa, grazie alla quale entrambi riescono a ricevere dei benefici.
Questo concetto si è esteso anche alla sfera sociale, venendo ad indicare un'associazione fra due o più individui che si basa su regole di reciprocità.

In biologia il mutualismo è un «tipo di simbiosi armonica nella quale le specie conviventi traggono reciprocamente vantaggi dalla vita in comune». In campo socio-economico il mutualismo è, conseguentemente, un rapporto di reciprocità tra individui eo associazioni d'individui strutturati egualitariamente sul «pari doveri e pari diritti», scardinando quindi la subordinazione che al contrario caratterizza il rapporto individuo-Stato

 

  • Reciprocità: possibilità ed apertura al confronto e al dialogo, alla riconciliazione in caso di conflitti, riconoscimento nel partner di somiglianze e affinità ma anche di differenze, sono alcuni degli elementi che connotano un legame di reciprocità. Attraverso un ascolto empatico dell'altro e dell'impegno reciproco verso mete comuni, i due partner si muovono, pertanto, all'interno di una relazione dove i due soggetti pur rispettando l'altro nelle sue peculiarità, riescono a gestire insieme i problemi della vita quotidiana,o a progettare insieme il loro futuro, a perdonarsi a vicenda e guardare insieme al futuro.
  • Divisione di parti: all'interno di questo tipo di legame i partner si polarizzano all'interno di posizioni inconciliabili e in eterno conflitto. La tendenza, in questo caso, è quella di annullare tutte le somiglianze e affinità col partner per accentuare costantemente le differenze, con una forte e contrastante prevalenza della singolarità di ogni partner a discapito del senso del "noi", della complicità, del supporto reciproco ("io sono buono, tu sei cattiva"; io sono sensibile, tu sei insensibile")
  • Assimilazione: in maniera opposta alla divisione di parti, la similarità si caratterizza per la tendenza da parte della coppia ad annullare ogni manifestazione, ogni elemento che indichi differenze tra i due partner. Più precisamente, in questa tipologia di legame, ogni membro della coppia, da per scontato che l'altro percepisca e veda il mondo esattamente allo stesso modo in cui lo percepisce lui e quando si scontra con la diversità tenta di inglobare l'altro a sè. In caso di conflitti o di normali periodi personali di crisi, cambiamenti (ad esempio problemi di lavoro, periodi di stress,incomprensioni ecc..) è diffusa la tendenza ad attribuire la causa del proprio malessere o disagio al partner con tutte le conseguenze negative che un atteggiamento di questo tipo provoca ("sei tu la causa della mia sofferenza")
 
 
 

Sei bello e ti tirano le pietre; sei brutto e ti tirano le pietre,qualsiasi cosa fai...

Post n°161 pubblicato il 24 Ottobre 2012 da vesirene

Da cosa dipende quando il mondo che ci circonda non ci capisce? puo dipendere da tante cose,le due piu importanti sono: 1) stiamo vivendo un momento di malinconia e non riusciamo a comunicare 2)  dipende dagli altri che non sanno ascoltare non sanno empatizzare. Oggi non c'è più la pazienza nei sentimenti, nessuno perde un'ora del suo "prezioso" tempo ad ascoltare. Ciò che facciamo non viene mai capito, ma soltanto lodato o biasimato.

Non v'è dubbio, essere sinceri è una buona cosa, ma a volte non è sempre detto che dire ciò che si pensa, riferire le cose esattamente come stanno sia di giovamento agli altri e a se stessi.
Ci sono persone che si vantano sempre di esprimere il loro pensiero senza valutarne gli effetti, tale comportamento denota una sincerità non corretta da un sano buon senso che ne valuti l'opportunità.
Sincerità è il non mentire, è tenere soprattutto un atteggiamento rigoroso verso noi stessi.
Valutare le nostre motivazioni e le nostre azioni con sincerità significa non essere troppo indulgenti (un po comunque bisogna esserlo per non diventare eccessivamente severi) con i nostri comportamenti; ma si puo essere sempre se  stessi, si possono dire cose , scrivere pensieri senza offendere o irritare la suscettibilità altrui? Poniamo il caso ,veniate a sapere che un vostro amico (o amica) viene costantemente tradito dal partner: Rivelare o non rivelare?
E a domande dirette come rispondere, dove porre il confine tra la menzogna pietosa e la verità impietosa?
la gestione della sincerità è spesso molto difficile e comporta un attento esame delle conseguenze che potrebbero provocare.
Non è mai bene ciò che produce avvilimento, prostrazione, disperazione .C'è gente che dice:" io sono sempre me stessa non devo per forza  piacere a tutti nel bene e nel male dico sempre la verità". spesso la verità fa male e non  sempre è apprezzata ,per non parlare poi dei consigli : se dai consigli  passi per maestrina , se non ne dai sei persona poco sensibile ;se esprimi  le tue idee con calore  a lungo andare ne paghi le conseguenze; se non ti esponi sei asociale:ti tacciano per persona poco responsabile che non ha idee proprie che resta in disparte a guardare; se dici che  ci sono cose non conformi al nostro modo di pensare ,passi per arrogante ; se "critichi" esprimi un giudizio :sei superba, egocentrica ; se sei idealista passi per presuntuosa ; se  scherzi pesantemente sei superficiale, poco affidabile; se non scherzi sei musone e seriosa. C'è una via di mezzo ? o comunque ti poni è sempre sbagliato e non viene mai capito. 

 


 
 
 

Firmus: (parola latina) inamovibile,definito

Post n°160 pubblicato il 15 Ottobre 2012 da vesirene
 
Tag: firmus

Non sono persona formale. Quando scrivo msg privati, (sottolineo privati, non mi piace commentare in pubblico)  alla fine del mio dire .. non uso concludere  apponendo oltre al saluto anche la firma. Molta gente (sopratutto gli uomini) lo fa. Quando firmiamo lo si fa per convalidare contenuto precedente ,un documento, un opera d'arte ,un testo pubblico o privato. Con la firma lasciamo la nostra impronta, ci prendiamo responsabilità del contenuto. La firma è affermazione d'identita. Non mi piace (su libero) firmare un commento, un msg mi sembrerebbe formalizzare non solo il contenuto ma anche il rapporto con la persona.(punti di vista) Ironicamente... mi sono data delle risposte sul perchè molti uomini amano firmarsi anche qui. La risposta piu ovvia è ..per eccesso di zelo o/e  per sottolineare che quello che scrivono è loro, tutto loro; unico autore: bando ai plagi! ahahaha oppure molto piu "veritiero"(ihihihih ) perchè .. marcano il territorio.

 

 

 

 
 
 

è così facile farsi bannare da libero?

Post n°159 pubblicato il 12 Ottobre 2012 da vesirene

Premessa: Scrivo questo post non per difendere libero, non ho nessun interesse a difendere l'indifendibile ma perchè mi piace pensare che posso dir la mia senza essere censurata e/o bannata. Spesso (ne sono convinta) cio che fa ,ha fatto libero: bannando persone su segnalazione di altre non mi sembra corretto. La prima cosa è appurare i fatti ,senza lasciarsi forviare dalle solo segnalazioni. Sono dell'avviso che ogni persona è innocente se non viene provata colpevolezza e qui è difficile appurare con certezza; anche se ci sono regole ,spesso si è applicato due pesi e due misure 

Dico sempre  cio che penso! senza peli sulla lingua, espongo le mie idee politiche, il mio credo ma sempre usando toni pacati: questo almeno qui. Qui è piu facile  (in genere non sono pacata mi scaldo facilmente) i tempi sono piu lenti o modo di riflettere, quindi  non capisco  coloro che scrivendo post o facendo commenti si ergano come unici portatori di verità,soldati in procinto di andare in guerra,armati e corazzati  usano  linguaggio scurrile, offese gratuite; non pensiate che sia una bacchettona so usare, uso anch'io parole grosse per sottolineare concetti, quello che non mi piace (ribadisco) son le offese gratuite che non portano a niente. Nel linguaggio verbale, ( capisco che è piu difficile essere pacati) la comunicazione è piu diretta, mancano i tempi per riflettere : ahi voglia che ci dicono:" conta fino a 10..." la virzella (il cervello)non connette in quei momenti  e la lingua parte prima del pensiero. La rabbia, l'enfasi  sono cattive consigliere, ti danno l'illusione che buttando fuori rancori e rivendicazioni poi ..ci sentiremo soddifatti e con questo "diritto" vomitiamo nei post di tutto e di piu, non capiamo che così facendo: insultando ,attaccando.. ineschiamo mine pericolose che daranno vita a  comportamenti sgradevoli. (oserei dire da bassi fondi) Meglio sempre esporre fatti , con lucido ragionamento ,con una buona dose d'ironia, arrivando così in profondita alla questione; non restiamo in superfice insultando,rinfacciando cose che si è fatto o non si è fatto , offedendo, sparando a zero; chi alza la voce (verbalmente o  scrivendo) crede così di attirare attenzione,di averlo piu "duro" di risvegliare coscienze, invece inevitabilmente (pur avendo ragione) si ritrova per i suoi modi dalla parte del torto.

Qualcuno potrà ribadire che parlo così perchè non ho gli attributi per far sentire a gran voce le mie ragioni,che il mio modo di esprimermi e da vile, che il mio modo di fare non emoziona e non mi emoziono ,che cosi' facendo... non cambi niente; puo darsi che non cambi niente , ma ..(parafrasando un proverbio) dico: "l'acqua quieta logora i ponti."

 

 
 
 

la regola su internet: nessuna regola!

Post n°158 pubblicato il 09 Ottobre 2012 da vesirene
 

Uffa ...ci risiamo...sono la solita pallosa che ama le regole scitte e non scritte, che ribadisce sempre la solita tiritera:educazione, rispetto alla base di ogni rapporto: qui in virtuale e fuori di qui.

Capita a tutti , mi è capitato di trovare in posta msg con su scritto "successo qualcosa? stai bene, tutto a posto? la logica, l'educazione "imporebbe" che rispondessi:  "si, sto, bene;  no, non è successo niente ; ma quando ...la persona che ti fa questa domanda, e' un latitante ,una di quelle che spariscono per intere settimane senza un perchè , per poi riapparire con msg del tipo :" che hai fatto oggi?" (mi verrebbe da rispondere.. cazzi miei) come se non fossero passate settimane ,ma ci fossimo msg il giorno prima, allora penso.... cavoli, non merito spiegazione alcuna della sua latitanza?  neanche  scusa banale? insomma per il tizio sarei/sono persona x , e se non sono (giustamente ) nessuno (siamo in virtuale dove vige la regola : nessuna regola!) allora  anche a me non  va di risponderti. La storia sembrerebbe concludersi così:1 a 1 palla al centro, invece no...il tizio (90 volte su 100) manda altro  msg di cui ho accennato sopra: gentile , s'interesa della mia salute.. ihiihiih. Da cinica che sono ....invece penso che al tizio non va giu'  che questa volta sia io a non rispondere, a darmi latitante. Apro parentesi... ognuno è libero di comportarsi come crede e puo succedere/succede che si sparisca per mesi per problemi, perchè non si ha voglia di collegarsi ,per svariati motivi (non si discute) quello che non capisco e perchè nel momento che si riappare non vi è un accenno di "giustificazione" del tipo" ehi! ciao da quanto tempo non ci si sente, si, sono stato via ect ect" ,ma rispondere con il :" che hai fatto oggi? "senza nessuna considerazione per chi sta dall'altra parte del pc , a me non va. bastano semplici parole, un po di considerazione, un po di gentilezza ,per  far la differenza tra  persona attenta, educata,da  persona che non ha rispetto e considerazione per l'altro.

Bisogna assomigliare alle parole che si dicono! (stefano benni)

 
 
 

NOI.....

Post n°157 pubblicato il 30 Settembre 2012 da vesirene
 
Tag: noi

Dimmi con chi vai e ti dirò chi sei!

 sempre o quasi sempre ci affianchiamo a persone simili a NOi ; cerchiamo, dialoghiamo,amiamo persone che si avvicinano  al nostro modo di essere, di pensare, d'esprimere , d'emozionare. Il simile ci rassicura; il diverso ci spaventa ; ci spaventa il dover mettere in gioco idee, emozioni, modi di fare, è piu facile confrontarsi con il simile perchè non mette in dubbio il NOI. Un classico luogo comune dice che gli opposti si attraggono.ma quant'è vero? puo esser vero all'inizio del conoscersi,il diverso da NOI (non v'è dubbio) allarga i nostri orizzonti,aggiunge, potenzia,ma coinvivere con persone troppo diverse, a lungo andare divide.

 
 
 

MA..congiuzione che unisce due affermazioni in contrapposizione

Post n°156 pubblicato il 07 Settembre 2012 da vesirene
 

SI, " odio" i ma; è una congiunzione che limita ,avversativa (introduce un concetto che limita la validità di quanto affermato in precedenza o esprime un diverso punto di vista:

- vorrei partire con te ma...

- vorrei restare qui ma.....

- mi piaci ma....

Ancor peggio quando il ma è seguito dalla congiunzione però

- vorrei star con te ma però.....

le due congiunzioni servono a rafforzare il concetto avversativo.

non mi piace il ma ...  nelle conversazioni, arriva alla chitichella, freddo e come lama ferisce; premessa a qualcosa che non vorremmo sentire. Il ma sottolinea un non voler prendersi responsabilità, come a voler dire: vorrei far quella cosa ma non posso, (io direi ,non vogliamo) esula dalla mia volonta

 

 
 
 

Se non ci sono certezze almeno cerchiamo di essere coerenti.

Post n°155 pubblicato il 03 Settembre 2012 da vesirene
 

Le certezze come gia ho scritto in altra occasione non esistono. La vita è un'incognita. Si possono solo vivere momenti. Il domani non è cosa certa, ma questo non ci autorizza a far quel che ci pare senza rispetto; ci sono regole non scritte da rispettare, come   educazione e rispetto per gli altri, coesione fra quel che si pensa e quel che si fa.

Essere persona coerente significa aver fermezza,,armonia tra le proprie convinzioni e l'agire pratico: mancanza di contraddittorietà, coesione di un discorso, ma stiamo attenti ad aver misura ,il troppo puo portare all'intrasigenza ed essere intrasigente è sinonimo di  mente non aperta: chiusa nelle sue convinzioni; troppo arrogante per mettere in discussione le proprie idee.

 
 
 

ACCOGLIENZA!!!! le donne sanno cos'è.

Post n°154 pubblicato il 30 Agosto 2012 da vesirene

"..forse dovrei avere anche la fica per capire cosa sia il "dentro"    da uomo.....non posso avere l'idea di cosa sia il concetto di "lasciare entrare qualcuno
la fica l'hanno solo le donne
e solo le donne sanno cosa sia il concetto di "ospitalità.."

(gginopino)

Grazie!!

Bellissimo questo concetto; poi quando a scriverlo è un uomo,il significato ,il valore..  vale il doppio. Scritta da una donna ...  avrebbe assunto meno  significato: sarebbe sembrato  di parte . 

 

 
 
 

NIENTE RAGIONAMENTI E FILOSOFIA: LA REGOLA è UNA SOLA.

Post n°153 pubblicato il 16 Agosto 2012 da vesirene
 

Parliamo un pò del sentito dire e di luoghi comuni sul quel che si dice del maschio italiano.Con un po d'ironia cercherò di stilare una lista

E' accertato,dimostrato il maschio possiede un cervello. Ci sono uomini che lo usano e uomini che pensano che il cervello sia un optional. (lo so... sono di parte, comunque il discorso per restare parziali vale anche per alcune specie di femmine)

- Tipologia di uomo che pensa solo al sesso ,il classico homo erectus :-)) : capisce solo cos'è un figa. (la cosa non è stata però del tutto accertata che lo sappia :-)))  Cerca espedienti per farsela dare,  bugie comprese, si palesa dietro situazioni inverosimili del tipo ho un cancro al cervello, mia moglie è un arpia e non me la da, sono infelice con la mia compagna ect ect ect. Fa di tutto perchè tu  creda alle sue fantasiose bugie e non ammette che tu possa  sgamarlo o pensarla diversamente da lui. In genere è il classico tipo di uomo frustrato che non riesce a istaurare nessun tipo di rapporto ,dialogo se non quello sessuale

- L'uomo di pensiero: sa di avere  cervello, e lo sa usare, cio non toglie ...che sa come "" fotterti"" lo stesso ma con ragionamento. :-)) Con lucido ragionamento ti espone cosa vuole da te. (che poi a conti fatti vuole sempre la stessa cosa... ) Sono abili conoscitori dell'animo femminile o almeno si palesano tali.  Il rapporto che cercano di costruire e' fatto di comprensione, coccole, intrigo, complicita', evasione dal casino quotidiano, esperienze, sensazioni, ed emozioni nuove, nell'assoluta discrezione... cercano una donna da emozionare.. e con cui emozionarsi... con cui suscitare e condividere sensazioni... far crescere l'intesa e la complicita' incontro dopo incontro... per lasciarsi andare sempre di piu' incontro dopo incontro...far venire fuori la femmina bollente che c'e' in una donna, scavare nel suo animo... indovinare e realizzare le sue fantasie erotiche piu' inconfessabili... e darsi il buongiorno al mattino e la buona notte la sera, per sms o per telefono. Fanno si che la donna in questione sia abbagliata  dalle  belle  parole: sanno come sedurre e convincere.

- L'uomo romantico: usa piu il cuore che il cervello. Il cervello?... e cosa troppo razionale meglio lasciarsi andare alle emozioni.  Niente  estremizzazioni. La  relazione per loro è più bella, quanto piu  libera è,  tanto più spontanea, più autentica, e che si tinga di tanti colori intermedi.... niente  bianco o nero . Le emozioni per loro ( per tutti quanti io direi) sono così delicate che non hanno bisogno di regole su cui  basarsi. Viverle  facendosi condizionare dalle regole ne implica una non spontanietà; da qui ne  consegue che si toglie  vitalità, all'allegria, ironia allo stare insieme  soffocata da troppa razionalità.

- L'uomo ragione e sentimento: Brutto connubio!(per la scema di turno) Sono i peggiori! Dosano, cervello-cuore con molta abilità. Riescono a farti intravedere la favola e a farti sognare, emozionandoti fisicamente e mentalmente per poi riportarti bruscamente a terra con logica realtà.

Possiamo raggruppare questi uomini in una sola "cattegoria": maschio.

Con una sola verità-regola; e a qualsiasi "cattegoria" tu ,uomo appartenga ....la regola è una, una sola: darvela e non rompere il cazzo ! :-)))))))))

 

PS. NON FACCIAMO PERò......DI TUTT UN 'ERBA UN FASCIO.


 

 
 
 
 
 

INFO


Un blog di: vesirene
Data di creazione: 08/12/2009
 

"

Non importa a cosa credi,l'importante è credere!

 

Il desiderio è come fuoco che si alimenta dalla stessa aria che consuma per bruciare....più brucia e più si alimenta !!!

(pin7p)

 

Sei donna e
sei chi sei e
sei la donna che
è irrequieta
tranquillamente indomita
ti tieni a bada

(gginopino)

 

Quando non farò piu domande... è perchè non m'interessano più le risposte..                                                                          

 

Brivido dara' la carezza a quel vello che il dolce monte ricopre ed esplorar con umide ed ansimanti labbra quel che cela all'ignaro occhio. E far si che, anche dal nero manto, sbocci il roseo fiore della passione.

(L. paolo)

 

La bellezza di una donna s'esprime nell'armonia tra corpo e mente

Quella del vino  nell'armonia  di sapori e profumi

Il rischio di un uomo in entrambi i casi è..... d'ubriacarsi

(Lopez N.)

 

ANIME

CONQUISTARE LEI AFFINCHè MI DONI LA SUA ANIMA

ED ESSERNE CONQUISTATO AFFFICHè LEI COCCOLI LA MIA ANIMA

(Kriss321)

 

Colui al quale  confidate il vostro segreto,diventa padrone della vostra libertà

(Francois de la Rochefoucauld)

 

 

!

SOLO PER TE IO CAMBIERò PELLE!

 

SAKAMOTO

COSA SEDUCE UNA DONNA CON LA D MAIUSCOLA

IL FASCINO DELLA MENTE. 
LA SEDUZIONE DELLE PAROLE. 
GLI UOMINI,CHE FANNO PAZZIE PER UNA DONNA
.

 

 

ULTIME VISITE AL BLOG

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Quando si guarda a lungo nell'abisso....Poi l'abisso guarda dentro te


 

La giusta posizione del filosofo non consiste nell'affermare, ma nell'interrogare; non una risposta a tutte le domande, ma una domanda ad ogni risposta. Mettere in evidenza le opposizioni, renderle lampanti, portare la comunità all'altezza della situazione e quindi chiederle di trovare una soluzione, o di ammettere che esiste una contraddizione irriducibile..

 

 

 

PENSACI!!!

SE UN UOMO TI TRATTA  COME SE NON GLI è NE FREGASSE UN CAZ.. DI TE,

NON CLI è NE FREGA UN CAZ.... DI TE, DAVVERO, SENZA ECCEZIONI

http://www.youtube.com/watch?v=vMSB37rrlTs&feature=youtu.be

 

 

LA DONNA SA DONARE L'ANIMA PRIMA DI CEDERE IL SUO CORPO

 

In realtà temiamo il domani solo perché
non sappiamo costruire il presente
e quando non sappiamo costruire
il presente ci illudiamo
che saremo capaci di farlo domani, e
rimaniamo fregati perché domani finisce
sempre per diventare oggi.

-- Muriel Barbery

 

 

La cosa più importante nella vita è amare qualcuno.

La seconda cosa più importante nella vita è avere qualcuno che ti ami.

La terza cosa più importante è che le prime due accadano in contemporanea.

H. Schneider

 


GLI UOMINI VORREBBERO ESSERE SEMPRE IL PRIMO AMORE, QUESTA è LA LORO SCIOCCA VANITà. LE DONNE HANNO UN ISTINTO PIU SOTTILE, A LORO PIACE ESSERE L'ULTIMO AMORE DI UN UOMO

 

un cervello che iucula alla stessa velocità di un pisello eccitato

pruduce la stessima cazzata

 
 

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