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Post N° 362

Post n°362 pubblicato il 16 Gennaio 2007 da viralastrega
 

Capitolo 2
Il blogger

Il blogger è il creatore e il curatore di un blog, grazie al quale può comunicare in tempo reale con tutto il popolo online.
Secondo il 50% degli intervistati il blogger è semplicemente colui o colei che possiede un blog. Ma è interessante notare come, per molte altre persone, il blogger è un alter ego, un personaggio o più semplicemente una proiezione di se stessi. Un uomo brutto e solo può essere un blogger affascinante e pieno di amici. Un uomo anziano un blogger giovane. Una casalinga frustrata una blogger molto apprezzata. Dunque il blogger potrebbe essere quella parte di noi che nella realtà fatica a emergere per diversi motivi, spesso riconducibili alla sfera culturale, ma che nella realtà virtuale esplode con la complicità dell’anonimato e senza il peso, spesso inadeguato, del corpo, dell’età e della condizione sociale.
Una donna sposata con la passione per la poesia non può frequentare altri uomini senza subire i giudizi della collettività bigotta e senza scatenare la gelosia del marito. Quindi, per evitare malintesi e discussioni, evita di conoscere altre persone fino a soffocare nella sterilità della vita quotidiana. Invece, con un computer ed una connessione ad Internet, questa donna può surrogare questo bisogno restando confinata fra le mura domestiche senza scandalizzare i vicini e senza dare preoccupazioni inutili al marito. Grazie alla rete può finalmente discutere dei suoi interessi con un potenziale infinito di poeti.
In una società in cui l’alienazione è sempre più forte e le aspettative crescono sempre di più, i blogger riescono ad unirsi e a riscoprirsi grazie alle piccole cose importanti come la condivisione e l’interazione. Il blogger vive nel suo blog come un uomo vive nella sua casa. In un mio viaggio ad Amsterdam rimasi affascinata dalle case dei residenti in cui le finestre sono delle enormi vetrate simili alle vetrine dei nostri negozi. Pietrificata in un’evidente stato di voyeurismo, mi accorsi che quello che vedevo non era un negozio di arredamenti d’interni, ma una casa, con la sua famiglia. Lo stupore che provai fu lo stesso che ebbi quando vidi per la prima volta un blog. In quel momento capii che attraverso i blog potevo affacciarmi nella stanza di chi scriveva. Dal monitor guardavo, come da una finestra, lo scorrere della quotidianità di uno sconosciuto. Come se stesse vivendo la sua vita sul terrazzino condividendola con chiunque avesse voglia di carpirla.

"Far vedere agli altri, cioè a tutti, il proprio diario – anzi, spesso segnalandolo di proposito- è un po’ come essere nella casa del Grande Fratello. Gli altri ti guardano, ti giudicano, ti votano. E tu devi fare di tutto per sembrare più carina, più interessante, più intelligente, più colta. Insomma, meglio. O magari non è che ti sforzi tanto, perché tu sei davvero così, solo che senza il blog non lo saprebbe nessuno. Saresti uno tra un milione. Invece ecco che diventi unico, speciale, importante. Ho letto sui blog cose bellissime e così personali che non avrei avuto mai modo di vedere altrove, o di sentire a voce. E credo anche che molti tra i blogger non sarebbero così nella realtà. Nella realtà spesso dobbiamo (o vogliamo) indossare una maschera e recitare qualche parte del copione. Nel blog possiamo essere veramente noi stessi" Georgia Spaccapietra Il blog secondo me, in Eloisa Di Rocco(a cura di), Mondo Blog
Per altri invece blogger significa gruppo, famiglia. Perché nella blogosfera non si è mai soli, ma c’è sempre qualcuno pronto ad ascoltare.
Ma chi sono i blogger più visitati e conosciuti della rete?
Secondo le classifiche dei maggiori motori di ricerca, in Italia, il blogger più cliccato è Beppe Grillo che, apprendiamo da Technorati, è tra i primi dieci blogger più visitati al mondo.
Grillo, dal 26 gennaio 2005, sotto licenza Creative Commons, posta quotidianamente spunti di discussione che variano dalla politica alla critica dei media fino a storie di controinformazione, ottenendo un altissimo livello di partecipazione e coinvolgimento dei lettori. Infatti, ogni suo post raggiunge più di mille commenti al giorno. Grillo sfrutta la sua sensibilità e la sua capacità di comunicare per scoprire e condividere notizie critiche e informazioni che, senza il blog, potrebbero venire alla luce soltanto nei suoi spettacoli. Cacciato da tutte le televisioni italiane, è diventato la voce contro l’oscurantismo dei giganti delle comunicazioni. Beppe Grillo è riuscito, con il suo blog, a cambiare la percezione della rete da parte di tantissime persone. Ha fatto sapere alla massa che con il computer e la connessione si può parlare, come al telefono, gratis con Skype, ha fatto conoscere Wikipedia e fatto nascere oltre 200 gruppi con Meet up.
Grazie a Beppe Grillo e alla rete, e nello specifico ai blog, la gente viene messa a conoscenza di fatti che altrimenti non avrebbe mai saputo, come la recente campagna promossa da Grillo sull’abbattimento dei costi di ricarica dei cellulari, che solo gli italiani sono costretti a pagare. Grazie alla raccolta di centinaia di migliaia di firme, promossa tramite il blog di Grillo, la Tim propone oggi una nuova tariffa che azzera i costi di ricarica. Il blog di Beppe Grillo possiamo inserirlo nella tipologia dei blog di attualità, così come gli altri due esempi che seguono.
Un caso di estrema gravità, quello della morte di un giovane di Ferrara, sarebbe rimasto nell’ombra se la madre di questo ragazzo non avesse deciso di raccontarlo in un blog facendo conoscere questa storia a livello internazionale. Patrizia Moretti, a tre mesi dalla tragedia, sceglie di pubblicare il suo dolore e di chiedere che venga fatta giustizia attraverso un blog, dove racconta la sua verità e lascia intendere come nella morte del figlio Federico vi sia la responsabilità delle forze dell’ordine, in quanto avrebbero fatto ricorso in modo eccessivo all’uso della forza sul giovane fino ad ucciderlo e come abbiano tentato di eludere il fatto con menzogne notevolmente preoccupanti. In pochi giorni il blog diventa di interesse nazionale. I commenti sono centinaia: c’è chi esprime solidarietà alla famiglia e chi si interroga sul ruolo delle forze dell’ordine. Il dibattito risveglia l’attenzione dei media e dell’opinione pubblica oltre che delle istituzioni. Dal blog alle piazze il passo è breve. Nasce il comitato “Verità per Aldro” con l’obiettivo di mantenere viva l’attenzione sulla morte di Federico, le cui circostanze dal 25 settembre 2005 ad oggi restano ancora oscure. Anche Amnesty international di Londra apre un fascicolo sul caso.
Il blog di Patrizia Moretti dimostra come Internet sia partecipazione, non un bombardamento di informazioni ricevute in modo passivo, ma una comunità che agisce e si muove anche nella realtà di tutti i giorni.
Un altro modo per fare informazione attraverso i blog è Briciole di Pane  di Chiaretta1974 che decide di aprire un blog per far conoscere la piaga dei disturbi alimentari e le possibilità di cura e guarigione da essi. Lo scopo del blog è di mettere in contatto tutti coloro che s’interessano ai disturbi del comportamento alimentare perché ne soffrono o perché conoscono qualcuno che ne soffre, quindi è rivolto anche ad amici e familiari, e dare consigli e indicazioni su come gestire il problema. Ognuno può raccontare la propria storia ed esprimere le proprie opinioni. Il sostegno reciproco ne ha fatto un vero e proprio gruppo terapeutico con l’obiettivo di prevenire attraverso la discussione e la diffusione di informazioni su questa malattia che colpisce sempre più donne, sempre più giovani, e anche uomini. In primo piano nel blog di Chiaretta1974 troviamo diversi link come i forum di discussione, infatti l’autrice del blog prima era moderatrice del forum “Controllare la fame”. Vengono segnalati i libri che affrontano l’anoressia e la bulimia, viene risaltata la famosa quanto formosa attrice americana Kate Winslet che in un intervista si dichiara orgogliosa delle proprie curve, inoltre dei clip animati, doppiati da popolari attrici americane che si prestano a queste importanti campagne contro i disturbi alimentari. Infine troviamo diversi link di associazioni e gruppi di sostegno.
In un anno il blog “Briciole di Pane” è diventato un punto di riferimento per centinaia di persone accomunate dallo stesso terribile problema.

"Non sono un numero.
Non permetterò che il mio io sia esprimibile attraverso un numero:
non sono le cifre che appaiono sul display della bilancia al mattino
non sono l’etichetta dei pantaloni su cui campeggia la taglia americana
non sono il computo delle calorie giornaliere del mio metabolismo basale
Non permetterò che un numero qualsiasi possa arrogarsi il diritto di rappresentarmi.
sono un essere complesso, unico, speciale
sono inesprimibile persino con le parole più alte del più eccelso narratore
sono un essere talmente ricco e prezioso da rendere ogni tentativo di definizione vano
Bisogna conoscermi, ciascuno di noi è così" dal blog di Chiaretta_1974

Il blogger che sceglie di dedicare al suo hobby un blog viene spinto dal bisogno di condividere la sua passione e di creare uno spazio dove raccogliere tutte le notizie e le informazioni sull’argomento. Spesso si tratta di blog collettivi ovvero gestiti da più persone, nel caso del blog tematico, accomunati dallo stesso interesse. Un esempio può essere il blog Mondo Jazz di Pierrde. Il jazz dalla A di Armstrong alla Z di Zorn. Raccoglie notizie, recensioni, personaggi, immagini, suoni e video. Le categorie in cui si articola il blog sono diverse: il jazz alla radio, il jazz in tv, jazz e cinema, jazz e fotografia, jazz e pittura, ecc… Nei box personalizzabili ci comunica la musica che ascolta in questo periodo, i film che l’hanno emozionato e i libri che ha sul comodino. Infine i consigli su cosa non acquistare. Come blog politico, o meglio del politico, c’è quello del ministro delle infrastrutture Antonio Di Pietro. E’ molto simile al blog di Beppe Grillo, anche se riscuote circa il 10% delle attenzioni rispetto a quello di Grillo, Di Pietro apre il blog per confrontarsi direttamente con i cittadini sul programma delle scorse elezioni e per riportare la politica al ruolo di espressione della volontà e dei bisogni del cittadino. Vi troviamo una biografia del politico e diversi video di apparizioni televisive, link per il tesseramento al partito di cui è presidente, gli appuntamenti della giornata e i comunicati stampa. Come fotoblog possiamo fare l’esempio del blog di Farde in Estonia, sono due giovani studenti in Erasmus in Estonia che hanno scelto il blog per stare più vicino agli amici lontani e per raccogliere tutte le fotografie, scattate con una macchina fotografica digitale, della loro esperienza in Estonia. Le immagini vanno dalle ricchezze monumentali delle città alle feste con gli studenti.
Per quanto riguarda i videoblog, possiamo prendere in esempio il blog della demoniaca coppia madre-figlia Vanna Marchi e Stefania Nobile. Costrette dalla magistratura a stare lontane dalla televisione in seguito al famoso caso di truffa scoperto da Striscia la Notizia qualche anno fa, hanno deciso di aprire un blog per raccontare la loro verità perché, dicono, dai media ne esce un quadro distorto della situazione. L’idea è venuta a Stefania Nobile che ai giornalisti ha dichiarato che il blog è nato per “aver restituita la parola”. Ma l’esperienza da videoblogger delle Marchi è durata poco. Come possiamo vedere all’indirizzo che prima era del blog c’è un annuncio in cui si comunica che “Stefania ha deciso di porre definitivamente la parola ‘fine’ all’esperienza del blog. Il blog le ha indubbiamente dato molto, le ha insegnato parecchio… ma il blog era anche impegno, il blog era fatica. A questo si è poi aggiunto l’inizio di una nuova ed importante attività che, sicuramente, non le avrebbe più permesso di seguire costantemente il suo ‘meraviglioso popolo del web’ ”. Nella tipologia di blog vetrina, possiamo fare l’esempio di LibeRA(L’)exspresSione, il blog di Nikò, un giovane studente dell’Accademia di Belle arti di Bologna che ha deciso di aprire un blog per pubblicare i suoi quadri in modo semplice e veloce. Dal blog basta un clic per raggiungere il sito web che raccoglie tutte le opere, ma siccome pubblicare su un sito non è facile come farlo su un blog, Nikò, per essere online senza l’aiuto del webmaster, approda all’esperienza del blog dove, oltre a postare i suoi quadri, si lascia coinvolgere anche dalla scrittura infatti troviamo massime e brevi racconti di delirio quotidiano. Nella barra laterale ci sono link a diversi portali d’arte, ai blog e ai siti di amici, un box aggiornato sulle ultime esposizioni e uno contenente gli ultimi quadri completati.
Come esempio di urban blog, è interessante notare l’esperimento di Bullone che raccoglie e diffonde tutte le iniziative che gruppi politicamente affini organizzano a Bologna. Una specie di portale di eventi sociali e solidali, che funga sia da agenda che da archivio storico delle iniziative, per tutti coloro che si chiedono dov’è finita la Bologna politicamente impegnata e attiva.
Il blogger, come sappiamo, in genere esprime attraverso il blog il suo bisogno di comunicare e di condividere, ma non è così per tutti i blogger. Ci sono blog che di comunicativo hanno ben poco, perché il blogger non ha interesse nel comunicare ma solo nell’avere uno spazio virtuale a disposizione da usare come contenitore di ricordi, ritagli, e link. Ma aprirsi un blog, come abbiamo visto nel caso della madre di Federico Aldrovandi, cela anche una richiesta di aiuto, solo che a volte l’aiuto non lo si chiede esplicitamente, ma attraverso l’esternazione dell’apice della sofferenza, la morte, il suicidio.
Eugenio Ciro Milani apre il suo blog il 18 aprile 2005 e lo intitola Prima di Partire. Questo è un estratto del primo post:

"Ecco qui il mio primo post, l’introduzione, il manifesto.
Questo è il diario pubblico di un aspirante suicida.
Un aspirante suicida: perché ormai le idee le ho chiare, so cosa farò e so quando loimmagine farò. Però sono anche un esibizionista, e così voglio con questo blog condividere un po’ dei miei con chiunque passi di qui. (…)
Questo blog non è un’istigazione al suicidio. Io, nel pieno possesso delle mie facoltà, scelgo consapevolmente di suicidarmi. Ma non chiedo né consiglio a nessuno di seguire la mia scelta. Il suicidio, per come lo penso io, è una scelta intima e personale."

Nel suo blog Milani ha descritto i suoi ultimi giorni e riflettuto su come suicidarsi fino alla decisione di buttarsi da un ponte, dallo stesso da cui si era lanciato un suo amico esattamente un anno prima. Aveva scelto il 20 luglio 2005 ma poi ha deciso di anticipare di dieci giorni. Lui se n’è andato, ma il suo blog resta per non dimenticare la disperazione di un ragazzo solo. Dal 18 aprile 2005 Milani inizia il suo countdown alla 'deadline', come la chiamava lui, con messaggi ordinati e sistemati in diverse categorie tra le quali “Suicide”, “How To” o “Preparativi”. C’è tutta una vita su quelle pagine web: qualche amore finito male, un esibizionismo dichiarato ('il mio ego si sta gonfiando a dismisura'), il piano A (farla finita col monossido di carbonio) e quelli di riserva, l’intenzione di lasciare qualcosa di scritto alla famiglia e a chi gli voleva bene, gli interrogativi più ricorrenti riportati in una lucidissima lista di domande e risposte sulla scia delle classiche Faq, i commenti dei lettori interessati alle varie “tecniche” e di quelli che non hanno mai creduto ad una sola parola di ciò che leggevano. E poi, soprattutto, le sue motivazioni per convincersi che una morte ad orologeria, programmata fin dai minimi dettagli, sarebbe stata comunque preferibile a una vita inconsistente. E così scatta la ricerca del 'posto migliore'. Il 26 giugno 2005 Milani l’ha trovato e scrive:

Devo ancora risolvere un problema molto pratico: per saltare di sotto devo scavalcare un parapetto alto un metro e sessanta centimetri. Non sono bravo a scavalcare ringhiere, come posso fare?

La risposta arriva da Fra, uno dei suoi più assidui lettori:

Il rimedio per il muretto alto secondo me è una di quelle sedie ripieghevoli, sono giusto quei quaranta centimetri che ti mancano.

E aggiunge:

approposito volevo chiederti una cosa, per sigillare il tubo al finestrino secondo te, devo usare solo il nastro adesivo?


Milani risponde:

La sedia pieghevole non è male come idea, e ce l’ho già in casa!
Per sigillare il tubo io farei così. Comprerei al supermercato un nastro di american tape (fa fico, è resistente, lo tagli con le dita senza aver bisogno di forbici). Quindi mi porterei appresso un pezzo di cartone. Infilerei il tubo nel finestrino, poi chiuderei il finestrino quel tanto che basta per tenerlo chiuso. Quindi con il nastro e con il cartone chiuderei la parte rimasta aperta del finestrino. Fammi sapere.

Molti lettori lo ammiravano ('che blog spettacolare'), altri cercavano di convincerlo a rinunciare a quel progetto assurdo ('sto pensando di denunciare questo blog alla polizia postale'). Tanti gli vomitavano addosso il proprio disprezzo e lo consideravano un mitomane ('ammazzati. levati dalle palle, fai come vuoi! ma che senso ha questo blog?'). In pochi riuscivano a comprendere il suo stato d’animo perché si erano trovati nella stessa angosciante situazione. Un grido collettivo e virtuale. Come quelli lanciati dal Giappone dal 2003 ad oggi: una lunga catena di suicidi pianificati in rete. Cinquanta casi documentati dal 2003 al 2005. Inconcepibili progetti di morte realizzati tramite appuntamenti online, con il disincanto dell’età adulta o con l’assoluto candore dell’adolescenza : 'ho 15 anni, voglio morire, cerco qualcuno che lo faccia con me'. Dal blog di Eugenio Ciro Milani si capisce come la rete sia stata il suo unico e ultimo modo di comunicare. Nascosto dietro lo pseudonimo di Luca K. e fingendosi milanese vive gli ultimi tre mesi della sua vita e solo dopo, grazie a WordPress, mostrerà la sua vera identità. Con il suo blog ha sussurrato la propria vita, generando talvolta ilarità nei numerosi commenti dei lettori oppure insulti e rabbia o anche frasi di conforto. Il blog di Milani è stato forse l’ultimo tentativo di tendere la mano verso la società che lo ha escluso o dalla quale si è fatto escludere. L’unico modo per dire al mondo quel che la voce non riesce a pronunciare.


2.1 La Blogstar

Un blogger lo possiamo definire ‘blogstar’ nel momento in cui la sua popolarità, talmente alta nella blogosfera, emerge dalla rete e approda ad altri canali delle comunicazioni, come la televisione o la stampa. Infatti la blogstar che prenderemo in esempio è stata protagonista di diversi passaggi televisivi e articoli di stampa nazionale e locale.
Lorenzo M. è uno studente del DAMS di Bologna quando comincia la sua avventura nella blogosfera. Il suo primo blog è “Ladri di virgolette”27 nato nel marzo del 2005 sotto lo pseudonimo di Signore del Crimine, raccoglie, come in un archivio, tutti i post che lo colpiscono. Nella presentazione di sé emerge subito l’ironia dissacrante e l’abilità linguistica che lo contraddistingue:

Chi è il Signore del crimine?
Figlio bastardo concepito in un caotico e raffinato bordello di Bloggerdam, il Signore del crimine è un parassita della comunità, e , ovviamente, il suo salvatore.
Perché ladri di virgolette?
Ladri di virgolette ha un attaggiamento di recupero, in chiave parricida e formalistica, degli articoli o frammenti di articoli della blogosfera, e, per quanto l’operazione possa sembrare in apparenza anarchica, risulta una perfetta unione di forma e contenuto che allude in ogni singola parola al concetto di web log stesso.
Già da “Ladri di Virgolette” Lorenzo M. inizia a riflettere sul concetto di blog che lo porterà ad affermare che il blog è già morto, Bloggerdam si è ripiegata su se stessa e dalle ceneri del blog è nato il Blodge, dall’unione delle due parole blog e lodge (loggia). Il successo, al di fuori della rete, giunge con il fake del blodge di Augusto De Megni29, concorrente della sesta edizione del Grande Fratello e perugino come Lorenzo M.. Nell’intestazione riconosciamo subito la sua ironia. Da quando è finito il programma televisivo che ha visto la vittoria di Augusto, la presentazione dell’intestazione è leggermente cambiata. Prima che il vincitore uscisse dalla casa, Lorenzo si dichiarava Augusto, oggi il testo appare modificato:

Ciao, NON sono Augusto. Questo è il mio blodge. Per mesi ho fatto finta di essere uno dei concorrenti del Grande Fratello che scriveva in gran segreto dal bagno della Casa collegato via umts da un portatile che eseguiva peti in loop per non destare i sospetti dei coinquilini. E la gente ci credeva. Ciò che mi convinse ad intraprendere questo folle volo è semplice: per i giornali e le tv Augusto è sempre stato il povero bambino rapito nel 1990. Mi sarebbe piaciuto far associare il suo nome a qualcosa di diverso, in parole povere farlo diventare una blogstar.

Sopra al testo c’è la scritta del nome Augusto con al posto della A un simbolo massonico. Infatti il blog fake di Augusto era rivolto a due tipi di fruitori in quanto vi erano due messaggi. Uno, superficiale, rivolto ai fan del Grande Fratello e un altro, subliminale, per gli esoteristi dietrologi. Perciò i lettori erano composti principalmente da ragazzine fan dei reality show e da colti esegeti della massoneria. Il blodge vuole apparire come il blog personale di Augusto De Megni ma, guardando a fondo, notiamo numerosi riferimenti, più o meno espliciti, di solito in chiave ironica, alla massoneria. Il blodge è pieno di testi occultati scritti con lo stesso colore delle sfondo dei post, in vari punti del testo, e per vederli è necessario selezionare l’intero testo del post con il mouse. Sarà forse un richiamo a “Ladri di virgolette” i cui post sono tutti dei ‘copia e incolla’, dunque rievoca la pratica della selezione del testo per la sua moltiplicazione nell’epoca della riproducibilità. In questi messaggi criptati, alquanto inquietanti, si affermano varie cose sull’occultismo, l’esoterismo e la massoneria. Infatti gli giungono numerose mail, oltre che le foto di ragazzine smaliziate innamorate, gay e donne mature, anche di associazioni filo e anti massoniche.

Una lontana e segreta cospirazione tra i cannabinomani della endemol e alcuni vichinghi montanari dell’alta Scozia è in corso per favorire l’emersione dagli oceani degli uomini anfibio. Gli uomini anfibio sono figli e fedeli seguaci del culti del dio babilonese Dagon. (…) Dopo aver scatenato mediante i loro complici umani, dediti anch’essi al culto della divinità, le più grandi guerre e sventure della nostra storia hanno deciso di assoggettare definitivamente la nostra specie, preparando l’emersione finale.

Questo è ciò che si legge, criptato, nei primi post. Prosegue per tutto il blog raccontando la storia degli uomini pesce, gli Oannes. Ma i riferimenti alla massoneria sono anche espliciti, la colonna laterale ne è piena:

Sto leggendo “Ritorno al Nuovo mondo” di Aldous Huxley. Ho visto “Il mistero dei Templari”. Odio Maurizio Costanzo. Il mio guardaroba è composto in generale da kilts e abbigliamento scozzese. Mi piacerebbe che mi regalassero un biglietto per andare a vedere le piramidi in Egitto, è sempre stato il mio sogno.
Il fake di Augusto De Megni fa il boom, viene visitato da oltre cento mila persone e il fatto eclatante è che la gente ci crede. E’ davvero convinta che sia proprio Augusto De Megni a scrivere di nascosto dal bagno della casa. Ma si trattava di un’esperienza destinata a terminare con la fine del programma televisivo. Il 29 aprile 2006 Lorenzo M., alias Augusto, scrive l’ultimo post

Ho sforato, questo è chiaro...
Pensavo che nessuno se la sarebbe presa se avessi preso in giro un fregotto delle nostre parti.
Non avrei mai osato credere, nell'ottica di un'antropologia positiva, che qualcuno si sarebbe fidato o avrebbe creduto a chi asseriva di tenere un portatile nascosto nelle mutande e di chiudersi in bagno sparando peti in loop per non destare sospetti.
Credevo che alcuni fatti storici, quali l'offerta di pagamento del riscatto da parte di Licio Gelli o la vocazione massonica della nostra cittadina, fossero assodati, e che una bonaria associazione del rapito alla simbologia del sole d'oriente fosse facilmente riducibile (da parte di un'ipotetico pubblico, perché mai ci aspettavamo una tale risonanza) a scherzo, a gioco.
Ecco cos'era, ecco cos'è il Blodge: un gioco.
Per due mesi mi sono divertito a prendere in giro i nerd, gli smanettoni, gli endemol-dipendenti, i massoni di piazza Piccinino, le pischelle che chiedevano se davvero fossi Augusto.
Per due mesi ho coglionato gli stupidi, divertito gli svegli e provocato i bulletti.
E' stato uno scherzo, macabro forse, ma comunque divertente per me e per altri.
Prendetela come volete, a me fate solo ride', ma Augusto deve a me e alla community del Blodge 900.000 euro.30

Nel luglio del 2006 Lorenzo M. torna con Libreria Grande31, container di idee, ricordi e speculazioni sul mondo dei libri. Dalla grafica allo stile, molti sono i riferimenti alla precedente esperienza. Innanzitutto nel modo di presentarsi. Ora il ‘blogomastro’ si chiama Badalamenti. Lo scopo di questo blog lo leggiamo nella barra laterale

Ciò che lo ha convinto ad intraprendere questo folle volo è semplice: da anni Badalamenti lavora e convive con i libri, senza riuscire a familiarizzare con l'idea che Internet, privo dell’ Hic et Nunc cartaceo, tramuti l’assioma scripta manent in scripta volant. Per questo egli ha deciso di esorcizzare le sue paure passatiste direttamente in questa sede.

Nell’homepage troviamo diversi link. Il manifesto con le riflessioni sul blodge, i banner32 da inserire nei box personalizzabili del nostro blog, lo statuto del blodge e la possibilità di aderire al progetto qualora si condividano le intenzioni di Badalamenti.
Il blodge di Libreria Grande è un blog collettivo, infatti Badalamenti invita i lettori a partecipare attivamente dando la possibilità di pubblicare opinioni, critiche e monografie su tutto ciò che ruota intorno al mondo dei libri, dando così vita ad una nuova comunità di blogger uniti dalla passione per la letteratura.

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"...feci il mio ingresso nel mondo con una radicale abitudine alla verità che ha automaticamente eliminato dalla mia vita quella piatta monotonia che devono provare i bugiardi ... e così sono rimasta, in una crudele ricerca di verità e perfezione, come il carnefice inumano di ogni ipocrisia , evitata da tutti, tranne da quei pochi che hanno vinto la propria avversione alla verità per poter liberare quanto di buono c'è in loro."immagine


LOUISE BROOKS

 

IO AMO

IO_AMO: l'amOr mio, la mia gatta nera fetente e la nostra splendida routine, la mia piccola famiglia di amici e mia cugina ke passa sempre a trovarmi, svegliarmi al tramonto con la voglia di bere, aspettare l'alba per darle il buongiorno, le canzoni ke hanno dato una svolta alla mia vita, i film di Nanni Moretti, la mia determinazione, correre in scooter, conoscere gente, le citazioni, ki mi fa ridere, ki mi fa piangere, il bisogno di aiutare gli altri, i temporali estivi, ki non ha peli sulla lingua, il viola e il nero, il cielo grigio piombo, giocare, il vino e la birra, sperimentare sostanze che alterano i livelli di percezione, mangiare, dormire a culo aperto, la considerazione di cose o persone, immaginare la fine del mondo, la schiettezza, l'autoironia, le fate e i folletti, la fotografia e le mie fotografie, il gelato cioccolato e fragola e mi raccomando prima il cioccolato, ki nn è mai stanco, i concerti e il pogo, ki sorride agli sconosciuti, accettare caramelle dagli sconosciuti, chiacchierare con gli autisti dell'autobus, dare significato a quello ke indosso, le cenette a casa con l'amOr, l'umiltà, andare al parchetto, i falò sulla spiaggia, andare a zonzo, l'idea di viaggiare senza una meta, il living theatre, le cianfrusaglie ai mercatini, conservare le mie scarpe rotte, inkazzarmi di prima mattina leggendo i giornali, i cuscini, le stelle, far ridere senza averne la consapevolezza, il mio blog, i gatti, immaginare, sapere tutto della gente, l'mp3, le imperfezioni, le voci fuori dal coro, i cartoni di Matt Groening, le bolle, ... 
 


 

IO ODIO

IO_ODIO: la maggior parte delle persone, svegliarmi a mezzogiorno con tremila cose da fare, gli studenti fankazzisti ke vengono a fare la spesa un quarto d'ora prima della kiusura, gli ipocriti, quelli ke ti aggrediscono quando sanno di avere torto, credere nelle mie emozioni, a volte me stessa, dire sìmammahairagione, quando piove solo in quei 5 minuti in cui io mi sposto in motorino, le farse, ki fa finta di niente, ki fa finta in tutto, dio, i punkabbestia miliardari, le donne in macchina che mi fanno fare il semaforo rosso, il mio istinto di fuggire, fare ciò ke non vorrei fare, il tempo, le previsioni e i discorsi sul tempo, la fretta, i rapporti di comodo, il mio lavoro e i galoppini, ki se ne frega di tutto, le mie tette giganti, fare le pulizie, dire ti kiamo e poi nn kiamare mai, le soluzioni temporanee, i miei capelli e il mio colore naturale, il processo di femminilizzazione ke mi aspetta, il culo pesante, l'arroganza dell'ignoranza, l'indifferenza, gli egocentrici e gli egoisti, freud, la competizione e la fatica, la malinconia, gli skieramenti, ki nn vede oltre il proprio naso, ki se ne lava le mani, ki segue la moda, le spazzole, tutti i poteri del mondo a cominciare dal soldo ovvero il potere d'acquisto, la tecnologia ke anzikè aiutarci ci complica, il mio compleanno, fare la fila, le discoteche, il sabato sera, quelli ke fanno tanto gli alternativi e poi scopri ke sono le prime pecore, gli americani, avere sempre qualcosa da fare, i sacrifici e ki non sa cosa siano, i miei incubi, i primi 3 minuti della giornata, le feste comandate, gli ereditieri, i figli Di, la democrazia, piergiorgio il vicino, gli amici lontani, le religioni ke si basano sulla favola di adamo ed eva, i frisbee, la sveglia, i programmi, il bianco, le scadenze, la legge della giungla, quando ho bisogno di un abbraccio, commuovermi tutti i giorni, le tradizioni senza radici, i giornalisti in generale, il gossip, i programmi televisivi che vogliono fare... ma ke alla fine..., i sensi di colpa, l'impotenza, la paura di essere violentata, i miei complessi, l'idea del sesso debole e del sesso forte, preferire il silenzio alla guerra cioè evitare risse x il bene di ki mi sta vicino, dare per scontato ke siamo tutti buoni, l'educazione maschilista, le gerarchie, i benpensanti, la morale borghese, le diete, l'estate e il caldo, rispondere agli squilli, rispondere Pronto al telefono, andare al cinema da sola, il mio essere troppo polemica, la sindrome del foglio bianco, le visite mediche, gli aghi, fare le cose sempre all'ultimo minuto, ...
 
"Quando me metto 'n testa 'na cosa io, deve da esse quella! O il mondo ammazza a me, o io ammazzo a lui."

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DA ACCATTONE

 

Yes, there were times, I'm sure you knew When I bit off more than I could chew. But through it all, when there was doubt, I ate it up and spit it out. I faced it all and I stood tall; And did it my way.

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You make me forget myself
I thought I was someone else
Someone good

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Inviato da: Amour du goût
il 11/08/2013 alle 10:11
 
Thanks for your posting; Hope you can keep going. ugg boots...
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