Ira Viola

la democrazia secondo me, non è un sistema che prevede uguaglianza, xkè fin quando ci sarà una maggioranza ke decide sulla minoranza ci sarà sempre una parte forte contrapposta ad una parte debole e questo non va bene, x me non è giusto. x me la giustizia è di tutti, l'intelligenza è di tutti, la verità ovvero cosa è bene e cosa è male è dentro ognuno di noi. quindi per me le riforme, le correzioni non possono bastare, bisogna per forza fare tabula rasa... ma se ognuno di noi guarda le spalle di ki gli sta accanto, creando delle piccole comunità autosufficienti e naturalmente autogestite, che senso ha il discorso dei numeri? la gente si fa di crack, di eroina, di cocaina, di psicofarmaci, qui e ora, xkè il mondo fa skifo, xkè è la loro cultura, il loro background, il loro vissuto ke li porta a buttare la loro vita così. non possiamo dire se l'è cercato, l'ha voluto lui... no! non va bene. l'organo siamo noi. sono le famiglie e i compagni. x esempio i pigmei, quando hanno un problema xkè qcuno fa del male a qualcun altro non è un problema dei due (come nella nostra società, ke x questo si innalza a verità assoluta, a capo supremo di sto kazzo, e crea organi come la magistratura e il governo e naturalmente le carceri) ma un problema della collettività, se ne discute pubblicamente fino ad arrivare ad un punto comune e ki sbaglia viene allontanato, ma non per vendetta, ma solo per permettergli di riflettere da solo. così quando avrà capito tornerà dagli altri ke saranno felici di riaverlo con sè.
per quanto riguarda il lavoro, è certo, tutti dobbiamo lavorare, ma il lavoro dev'essere visto come un contributo alla socialità (vedi valle degli elfi) e come la realizzazione di passioni, se io voglio fare il pittore e c'è qualcuno che gioisce per i miei quadri, allora avrò fatto il mio dovere. troppo semplicistico? te l'ho detto ke bisogna fare tabula rasa. ma tu mi dirai, ke è solo un sogno, bene io preferisco vivere nel sogno ke dormire da sveglia. xkè se devo mettere le mie energie in qcosa voglio ke sia il massimo ke posso fare. Non mi unisco a ki protesta contro i numeri chiusi delle specialistiche, ma mi unisco a chi protesta contro il sistema dell'educazione scolastica, a cominciare dalle strutture fino al metodo d'insegnamento e valutazione. come faccio a lasciar stare il sistema economico? secondo me è proprio da lì ke parte l'ingiustiza, dal soldo. provo a spiegarmi. il soldo è il potere d'acquisto. il soldo è il potere. e il potere, incarnato in una moneta e non nella forza dell'individuo, ci rende tutti schiavi. se non ci fossero i soldi, la vita avrebbe il suo valore, ke oggi(come ieri) è il valore dei soldi. il camorrista diventa tale xkè prende il posto del potere dello stato. le donne a napoli ke prendono gli sbirri a pietrate x difendere il guappo di turno, lo fanno xkè a loro, la vita, gliela garantisce il camorrista, mica lo stato. quindi, eliminando il potere dello stato, e il potere (di acquisto, di proprietà e quindi di sopraffazione) automaticamente nessuno può mettersi sopra (x proteggere o x garantire) un altro. è davvero molto triste, quando "lotti" con persone (in genere le masse) che disprezzano il potere ma lo ricreano. creando un circolo perverso ke dalla ragione porta irreversibilmente al torto, alla sopraffazione. vuoi sapere io in che modo lotto? io cerco quotidianamente di coinvolgere le persone a pensare, ad avere un dubbio, soprattutto a sentire quella vocina della coscienza ke ti dice ke il mondo è malato. ke noi tutti siamo coinvolti in questo processo destinato alla fine. (e allora in genere ci si aggrappa alla fede...) io credo sia necessario lottare tutti i giorni tramite i piccoli pretesti della vita, della routine quotidiana. per esempio: la cliente del supermarket mi chiede dov'è la farina. io le rispondo dicendole che i prodotti che costano poco sono sempre posizionati in basso, così lei impazzendo nella ricerca, acquisterà sicuramente qualcosa in più, ben posizionato nel centro e dai colori magneticamente sgargianti. la farina ke costa in media 40 centesimi è in basso, come è in basso il cittadino che spende 40 centesimi per comprare la farina che gli serve per fare il pane, ma il pane è meglio comprarlo a 4 euro al kg, posso fare una torta con la farina, ma xkè non la compra già fatta, in 3 mosse avrà una perfetta torta al cioccolato ke rende la famiglia felice, posso fare la pasta fatta in casa con la farina, ma xkè? ci sono i tortellini freschi della nonna (peccato non siano conservati in frigorifero) a 26 euro al kg. un altro esempio. il teatro. quando feci living theatre, vidi una signora sconvolta dalla nostra rappresentazione della peste di artaud. ecco come lotto io. cerco di mettere degli omini nel cervello a tutti quelli che incontro, sull'autobus, all'università, per strada o al lavoro. voglio ke la gente si senta coinvolta. hai visto bullone?lo trovi tra i link, ecco cosa fanno gli anarchici a bologna, x esempio. ma è un discorso troppo ampio, esistono trattati, testi filosofici... secondo me, essere anarchico è un processo culturale, di coscienza. per me è giustizia. per il resto del mondo è caos. come x me questa giustizia è un caos. punti di vista?