Ira Viola
sfogatoionel frattempo vi lascio con l'introduzione, il primo (un pò noiosello) e il secondo capitolo di Post it!
Introduzione
I nuovi mezzi di comunicazione di
massa non hanno mai sostituito completamente i precedenti, ne hanno
forse limitato l'utilizzo esclusivo ma non per questo dall'avvento
della televisione, la radio, i giornali, il teatro o il cinema
sembrano destinati a scomparire. Invece Internet rischia di far
perdere alla televisione la sua centralità come mezzo di
diffusione della cultura di massa. Oggi l'imperativo categorico da
rispettare per chiunque desideri parlare di comunicazione del futuro
è l'interattività.
Il blog è diventato un
fenomeno di comunicazione di massa in pochissimi anni proprio perchè
è interattivo. Permette lo scambio di opinioni tra chi lancia
un messaggio e chi lo coglie, in modo semplice e soprattutto
immediato, in tempo reale. Ho scelto di intitolare la mia tesi "Post
it" per esprimere chiaramente il senso del blog, che è
quello di comunicare al mondo le proprie idee, riflessioni o
emozioni. Il post, infatti, è il messaggio che pubblica il
blogger sul suo blog e 'postare' è entrato nel linguaggio
comune della blogosfera per indicare l'azione di inserire un post.
Post it, in italiano, si traduce con ‘postalo’, ovvero dillo,
comunicalo, è un'esortazione all'espressione libera e pura,
garantita dall'anonimato.
Come all'inizio del secolo scorso
era stato il cinema a sconvolgere le abitudini, l'informazione e la
comunicazione tra le persone, così oggi, all’ inizio del
terzo millennio è Internet la nuova scatola magica, il nuovo
contenitore emozionale alla portata delle masse e il blog è lo
strumento più semplice per esserci nella rete.
Nel primo capitolo presento il
blog come nuovo mezzo di comunicazione di massa che può
utilizzare chiunque sappia almeno accendere un computer, perchè
non richiede, a differenza dei siti personali tradizionali, la
conoscenza dei linguaggi di programmazione come il codice Html.
Vedremo come nasce il termine blog e come ha generato altri
neologismi quali blogger, blogosfera, blogstar. Spiego che cos'è
un blog, com'è strutturato e illustro i diversi utilizzi che
se ne possono fare attraverso una classificazione delle varie
tipologie. Nel secondo capitolo analizzo le categorie di blog
attraverso i blogger più conosciuti della rete, come il blog
di attualità di Beppe Grillo oppure il blog di Patrizia
Moretti, una madre disperata per la morte del figlio, che chiede
giustizia. Passando per i casi più diversi, dal blog vetrina
per artisti emergenti al blog come grido di aiuto di un giovane
aspirante suicida di nome Eugenio Ciro Milani. Inoltre dedico un
paragrafo alla blogstar, ovvero il blogger che emerge dal medium in
cui nasce per approdare agli altri mezzi di comunicazione come la
stampa o la televisione. Nell'ultimo capitolo metto a confronto la
realtà e la virtualità, dimostrando come il confine tra
i due mondi stia diventando sempre più tenue. Per finire, la
mia personale inchiesta sul mondo dei blogger dal quale emergono
riflessioni interessanti sulla realtà virtuale. Attraverso il
mio blog, ho posto ai blogger quattro domande per capire bene cosa
c'è alla base di questo nuovo fenomeno di massa. Ho chiesto
loro perchè hanno aperto un blog, cioè cosa li ha
spinti a rivelarsi alla rete e con quali aspettative, se leggono i
blog degli altri e per quale motivo, ho chiesto inoltre cosa
significa "blogger" per capire se c'è la
consapevolezza di un nuovo movimento e che valore danno alla comunità
della blogosfera. Per finire ho indagato sul rapporto che si instaura
tra il blogger e il suo blog. Dal centinaio di interventi che i
blogger mi hanno lasciato, ho deciso di concentrare l'analisi
dell'inchiesta alle trenta risposte più complete, ma
aggiungendo infine tutti i commenti più interessanti e
stimolanti per la riflessione che ne emerge. Purtroppo per una
minoranza di blogger, la realtà virtuale può sostituire
quella reale, con conseguenze catastrofiche, in quanto la
comunicazione virtuale potrebbe diventare una parodia della
comunicazione. Per esempio se non ho voglia di rispondere ad una
domanda o se semplicemente non ho più voglia di discutere con
qualcuno, basta spegnere il computer o cambiare identità.
Invece nella vita reale non si può. E questo ci fa temere
ancora di più il confronto con gli altri.
Così la persona debole,
alienata, sola che ha enormi difficoltà a relazionarsi con la
nostra società può benissimo chiuderla, per sempre,
questa dura realtà perché nella blogosfera riceverà
senz’altro tutto quello che nella vita quotidiana, negli amici e
nei familiari non trova. Quindi non è da sottovalutare il
pericolo che il blog, che dovrebbe raccontare della propria vita,
finisca invece per diventare la vita stessa.
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la mia amica Sara, probabilmente perchè non riusciva proprio a dormire, ha letto tutto il mio blog... e mi ha detto ke su queste pagine non c'è neanke un quarto di me.
nel senso ke do troppo poco l'idea di ki sono. vuol dire ke la mia magni(de)ficenza non si riflette in questo diario ke ho ormai da 2 anni. quindi se ancora non sono riuscita a metterci dentro un pò più di me stessa allora è probabile ke non ci riuscirò mai.
ma questo blog è nato proprio per riuscire a fare ciò ke non riuscivo
più a fare. e allora non posso arrendermi.
devo continuare a tendere verso l'ideale ke mi ero prefissata.
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stavo pensando... e se invece di spedirvela, ve la postassi per intero?
in fondo
POST IT è di tutti xkè tutti hanno contribuito a scriverla... io ho
solo ricucito insieme le vostre riflessioni. quel pò di mio ke c'è fa proprio ridere!
ripeto: non è stata corretta! quindi non storcete il naso se leggete la stessa parola ripetuta 2 volte in 3 righe!
è il frutto di 10 giorni di panico depressivo. ero consapevole di non
potercela fare e così ho deciso di affrontare l'ennesima sfida e
accettare di essere coerente con tutto il mio studio universitario
all'insegna della precarietà. ho preferito mangiare subito l'uovo per
poi pensare domani alla gallina! ò, alla fine, meglio non mi poteva
andare. infatti ho preso il massimo dei punti, 3, ke l'ateneo di
bologna concede alle triennali.
per la serie vuoi fottere e andare in carrozza? sì. grazie.
ora voglio uscire con little boy blue... ho bisogno di prendere aria... non so dove vado, mi sa al parko...
intanto vi lascio un assaggino...
Il blogger vive nel suo blog come un uomo vive nella sua casa. In
un mio viaggio ad Amsterdam rimasi affascinata dalle case dei residenti in cui
le finestre sono delle enormi vetrate simili alle vetrine dei nostri negozi.
Pietrificata in un’evidente stato di voyeurismo, mi accorsi che quello che
vedevo non era un negozio di arredamenti d’interni, ma una casa, con la sua
famiglia. Lo stupore che provai fu lo stesso che ebbi quando vidi per la prima
volta un blog. In quel momento capii che attraverso i blog potevo affacciarmi
nella stanza di chi scriveva. Dal monitor guardavo, come da una finestra, lo
scorrere della quotidianità di uno sconosciuto. Come se stesse vivendo la sua
vita sul terrazzino condividendola con chiunque avesse voglia di carpirla.
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quando apro gli occhi la mattina penso: e ora?
trattengo il respiro mentre la mia mente cerca un appiglio... ma non c'è e si scivola.
allora mi rintano sotto il piumone, strizzo gli okki e mi immergo di nuovo nell'amnesia del sonno. ma a ki voglio prendere in giro? sono sveglia! e ke faccio? dovevo fare qcosa ke adesso non ricordo... maledetta agenda. non ho voglia di muovermi. non ho voglia di uscire. non ho voglia di affrontare il nuovo mondo ke mi aspetta, anzi ke io aspettavo...
dove s'è nascosta la lista infinita di cose da fare, appena finivo l'università?
ho pensieri ke si attorcigliano intorno a colonne ke si stanno sgretolando, sento lo scricchiolio ma non trovo lo strumento adatto al restauro.
NOTIZIONE:ho lasciato il supermarket xkè ho trovato un nuovo lavoro.
è successo nella settimana prima della tesi. nell'arco di 10 giorni sono spariti entrambi gli incubi del lavoro e dell'università. x la verità, ero più felice x il nuovo lavoro ke x la fine degli studi. sì, effettivamente, quando mi kiedono se studio, continuo a dire d'istinto di sì. ad aprile mi scade la carta d'identità... cosa scriverò nella professione? l'angoscia mi attanaglia. meglio non pensarci ora. ancora non ho capito se sono contenta oppure no. a me piace studiare, ogni volta ke facevo un esame, non vedevo l'ora di cominciarne un altro. certo lo sbattimento per recuperare i libri in 6,7 biblioteche diverse, compilare sempre lo stesso foglio con nome cognome indirizzo telefono, prendere la kiave x posare la borsa nell'armadietto, sali le scale, kiedi il libro, incrocia le dita ke il libro non sia sparito, fai coincidere tutti gli orari, ogni biblioteca ha il suo orario e guai se non corrispondeva a quello letto su internet, e fare le fotocopie era davvero uno skazzo, ma l'entusiasmo c'è sempre stato, anke se poi mi faceva sentire in colpa... sì, fare sacrifici x prendere una laurea inutile è da idioti. fare il dams, a bologna poi, è da figli di papà, diciamoci la verità. e non avere il papi con i soldoni, mi ha fatto sentire spesso inadeguata e cretina. quando penso ke in questi 5 anni sono stata un caprone sui libri x farmi una cultura, mi prenderei a morsi in faccia. la cultura me la potevo fare anke da sola e penso pure ke sarebbe stato meglio. ora so tutto sul cinema muto e sulle avanguardie degli anni 20. ma ci sono ancora troppe cose ke non so, troppi registi ke ignoro, e questo mi fa vedere il mio pezzo di carta ancora con + rabbia. certo ke ho tutto il tempo x leggere tutti i libri ke non ho letto, comincerei dal cinema italiano dagli anni 60 in poi, mi dispiace troppo quel 27 in storia del cinema italiano in cui, x uno stupido errore con word, ero convinta ke il programma arrivasse fino al 45. e così ho preso un 27 portando solo mezzo programma. ke skifo. ma c'è sempre tempo!!! ke kazzo mi deprimo a fare? fa parte di me vedere il bicchiere non mezzo vuoto, ma quasi finito.
pensiamo a qualcosa di bello: il mio nuovo lavoro da H&M!
part-time 16,50 ore (un pò pokine) ven e sab 16,00-20,30 e dom 11,30-20,30. a tempo in-de-ter-mi-na-to!!!!
era una mattina del kazzo
e decisi di fare un'eccezione alla regola della resistenza e tentare una via di fuga.
ho odiato il plenty da subito, ma siccome l'incubo era solo nel fine settimana e negli altri giorni dovevo pensare solo a studiare, ho sempre resistito a denti stretti con i vari esaurimenti nervosi e picchi di depressione acuta ke ne derivano, ma mi dicevo ke la resistenza è un valore ke prima o poi mi farà onore. anke se non ci credevo un grankè, ma oggi so ke era vero. infatti ora da H&M mi sembra di essere in paradiso. solo passando dal terzo reich (del plenty di via irnerio) si può apprezzare ogni piccola cosa di un ambiente normale. per esempio la gentilezza. sembrerà una kazzata, ma non pensate ke sia normale essere gentili con i colleghi, io so come ci si sente ad essere accolti con acidità e scorbuticamente. siamo 43 persone, tutti ggiovani, molti studenti, vicino all'ufficio c'è anke una cucina con un enorme tavolata ke mi ricorda una classica casa di studenti. mi hanno fatto una testa così sull'importanza della franchezza, della personalità, dell'iniziativa personale... insomma cose ke venivano disprezzate nel mio ex ambiente di lavoro, e invece qui ne fanno dei valori portanti. sarà ke è una multinazionale e questo lo sapevo già ke più è grande l'azienda e meglio stanno i dipendenti, poi tutto dipende dai colleghi, è indubbio. anke se, eticamente parlando, non credo sia proprio una multinazionale per bene... i capi sono tutti made in terzomondo... infatti costano poco e la qualità non è male (sono cliente! ke devo fare se costano meno del mercato e sono + belli?!) ma l'esperienza mi insegna ke il piccolo proprietario non si fa scrupoli eticamente parlando... quindi...
domenica ero alle cabine, na pacchia, non dovevo far altro ke dare cartellini alla gente con il numero dei capi con cui entravano in camerino e mettere in ordine i capi sulle stampelle, dopo qualke ora viene la floor manager a prendermi dicendo: poverina! sta qui da stamattina la porto un pò con me a fare formazione. io ho pensato ma questa skerza? io stanca?! ahahhahahahahhahaha
al plenty mi abbandonavano 8 ore di fila in cassa da sola il ven e sab col delirio, e nessuno mai mi kiedeva se avessi bisogno di un cambio x una pipì o semplicemente xkè mi girava la testa... tra di loro si sostituivano, facevano un pò ciascuno, invece a me no... forse mi consideravano come wonderwoman, indistruttibile e con poteri sovrannaturali... mica male eh?!
da spizzico, tutti i giorni, per 30 giorni, oltre a rincorrere zingari ke si nascondevano sotto i tavoli e io dovevo cacciarli, non feci altro ke pulire vassoi, cessi e bidoni della spazzatura simpaticissimi con sacchi troppo piccoli ke non si fissavano bene al cesto con la conseguenza... ahahhahahahah ke ridere se ci penso ora... ke tutta la roba cadeva all'interno del bidone e non nel sacco quindi, quando ormai era saturo, mi toccava trascinare il bidone dentro il corridoio di servizio, rovesciarlo x terra e raccogliere tutta la spazzatura in due sacchi... ce n'erano 4 o 5 di bidoni... ke momenti! ricordo ke avevo i capelli viola ke x il sudore mi scambiavano la pelle e la divisa ke diventava a chiazze arancione e viola... ecco in questo caso, il lavoro faceva skifo, ma l'aria era pulita, i colleghi stavano tra di loro come in una grande famiglia e questo non mi faceva pesare + di tanto il pulire i cessi xkè anke con un semplice sorriso ci si scambiava affetto... cmq furono solo 30 giorni xkè poi la manager patty, una grande, mi disse ke gli altri avevano fatto una petizione in mio favore x assumere qualcun altro e farmi fare altre cose...
quindi immaginate come mi sembri una pacchia il lavoro da H&M?
ma se quella mattina non mi fossi svegliata storta, oggi forse stavo ancora in quel posto di stronzi.
da H&M mi posso vestire come mi pare, tra i miei colleghi c'è ki ha la cresta nera e blu, ki ha tremila piercing in faccia, il mio padrino ha una croce rossa tatuata sul cranio rasato, insomma mi sento in un ambiente familiare finalmente! al plenty ogni forma di personalità era al bando, e se entrava un cliente coi piercing bisognava seguirlo xkè era considerato un potenziale ladruncolo.
essì sono contenta. non è il lavoro della mia vita, non è nelle mie aspirazioni, economicamente sono sempre al di sotto della soglia di povertà, ma ora è quello ke ci voleva. poi sta anke a milano. e milano mi aspetta... era ciò ke desideravo. un lavoretto nel fine settimana ke mi permetta di avere il tempo x fare le mie cose, x costruirmi il mio sentiero parallelo. poi mal ke vada ho sempre la possibilità di fare altre cose in H&M. spero così ke papà stia più tranquillo. il posto fisso in fondo ce l'ho. anke se poi già lo so ke secondo lui prendersi una laurea per poi fare la commessa è da falliti... ma ke posso fare? mio padre deve accettare l'idea ke nel ramo dove voglio lavorare io, il posto fisso non c'è. si lavora a progetto. poi sta a me, trovare progetti ke mi facciano campare decentemente. ma qui entriamo nel campo minato. e non mi va. ci devo pensare bene. cameramen? ... e se invece prendo coraggio e affronto il mio sogno nel comò?
ho finito le sigarette.
voglio andarle a comprare.
non ho voglia di vestirmi, nè di lavarmi.
il cielo non è più grigio piombo come stamattina.
potrei kiamarti pillow...
scendo in pigiama? come facevo anni fa, senza pormi il minimo problema...
non sono più la stessa persona di 5,6 anni fa. e ki sono? ma sono domande da farsi queste?!
cmq, grazie x gli auguri guaglioni... in particolare a peppe, ke condivide spesso le mie sensazioni , al caro papone (ho detto papone ;D) Matr974 sì, quella nella foto sono io, con la bacchetta magica da fata, la corona con le kiavi x aprire tutte le porte e le ali x spiccare il volo, che mi hanno portato i miei amici, a tripletwo ke aspetta ancora mie notizie ma io continuo a non raggiungermi, a Zelgadis ke condivide lo skazzo x il simpaticissimo 99, a Taffy ke ha apprezzato molto il titolo, a gatto.punk il punk + gatto ke punk ;), alla mia carissima Wendy ke nonostante l'abbia vergognosamente trascurata la sento sempre vicina, a quel pazzoide di twisted truth, all'amicone fratellone iofumodasolo ke mi ha dato tanti consigli insieme al sorcioverde, a taviel ke anke se non la sentivo da un pò so ke c'è sempre, ai fantastici cugini ke mi hanno aiutato con simpatia e nei momenti più tragici degli ultimi giorni pre-tesi e alla nuova amica frittarella, e x finire a pillowbiter, il mio primo amico di blog, ke mi ha fatto questa bellissima sorpresa...
non riesco a scrivere altro xkè mi commuovo!
![immagine](http://blog.libero.it/blog/pics/emoticons/010.gif)
sono un idiota emotiva io!!!
ah! siccome la tesi è quasi più vostra ke mia, kiunque la voglia leggere io, anke se mi vergogno, prometto di passargliela in formato word.
vi racconto un pò:
capitolo 1: che cos'è un blog?
1.1 anatomia di un blog
1.2 tipologie di blog
1.3 come si crea un blog con Libero
qui spiego praticamente che è sto blog, a ke serve, com'è strutturato e come sia facile aprirsene uno.
capitolo 2: il blogger
2.1 la blogstar
qua parlo delle diverse tipologie di blog attraverso i blogger + famosi della blogosfera. poi definisco la blogstar e porto come esempio i blodge, le creature del mitico Lorenzo M. (Ladri di virgolette, Augusto de Megni, Libreria Grande)
capitolo 3: realtà vs virtualità
3.1 il blog come piazza
3.2 il paradosso della comunicazione
qui, sulla base delle vostre risposte all'inkiesta, ci sono riflessioni sulle due realtà, sulla linea di confine sempre più labile, facendo anke l'esempio di second life, e sui pericoli di questa "provvidenziale" tecnologia
inchiesta sui blog
le 4 domande con le risposte prima in percentuale e poi x intero ho inserito tutte le risposte ke prendevo in esempio. ne ho prese solo 30 xkè erano le unike complete... a proposito volete sapere le percentuali? chiedetemi e vi sarà dato ;)
riflessioni dei blogger
qui ho messo tutti i vostri commenti, secondo me, migliori.
sono 70 pagine, il prof. ne voleva max 50 ma io non potevo non aggiungere le vostre riflessioni, sarebbe stato incompleto. cmq sta nuova riforma la odio sempre di più. è castrante, castrante, castrante, castrante.
a. finalmente ho scritto un post.
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finita.
è stato castrante come tutta l'esperienza universitaria.
99
voto simpaticissimo.
non riesco a prendermi.
sarà ke volo troppo alto...
ma c'è un post ke mi aspet.
vorrei ringraziarvi tutti, tutti quelli ke hanno reso possibile "Post it".
voi blogger ke mi siete vicini con tanto affetto,
gli amici ke non mi sono solo stati accanto, ma proprio vicini
![immagine](http://img155.imageshack.us/img155/4765/imgp0229uq9.jpg)
e l'amOr ke merita 'na statua al coraggio e alla forza per esserci stato sempre
nei momenti ke hanno fatto emergere il peggio di me.
![immagine](http://blog.libero.it/blog/pics/emoticons/005.gif)
vorrei dire molto di più, ma sono ancora sotto shock.
ieri ho addirittura pianto prima di entrare in via zamboni, la via universitaria.
sono ancora stupita.
torno presto.
vi abbraccio forte a tutti.
![immagine](http://img184.imageshack.us/img184/3128/imgp00472tt2.jpg)
![]() |
-3 alla tesi.
ho bisogno di urlare
ho bisogno di ridere
ho bisogno di piangere
ho bisogno di schiantarmi le chiocche sul muro
ho bisogno di un sosia ke funga da manichino mentre io espongo la mia tesi da sotto al mio piumino
ho bisogno di capire ke kazzo mi piglia
ho bisogno di divorare un elettrone ke sviaggia sflippato nelle viscere di un protosauro
ho bisogno di un caffè ke non mi faccia venire i tremolii
ho bisogno di più tempo
ho bisogno di litigare con qualcuno
ho bisogno di finirla
ho bisogno di togliermi ste espressione da lemure
![]() |
fun my babe no fun
No fun my babe no fun
No fun to hang around
Feeling that same old way
No fun to hang around
Freaked out for another day
No fun my babe no fun
No fun my babe no fun
No fun to be around
Walking by myself
No fun to be alone
In love with nobody else
Well maybe go out maybe stay home
maybe call Mom on the telephone
Well come on, well come on,
well come on...
come on, well come on,
well come on...
come on, well come on,
well come on...
![]() |
"Bevi, bevi compagno sennò t'ammazzerò"
"Nun m'ammazza compagno
che adesso beverò"
Mentre il compagno beve
la canteremo, la canteremo.
Mentre il compagno beve
la cantaremo larillerà
La la la la
La canzone che ammazza li preti
La la la la
'mazza monache, preti e fra'!
Se nasce l'anarchia
un bel pranzo s'ha da fa
tutto vitella e manzo
se duimo da magnà
E fritarelle di monache
preti e frati spezzati
l'ossa de 'sti maiali
ai cani s'ha da dà
E le chiese son botteghe
Li preti son mercanti
Vendono madonne e santi
e a noi ce credono vecchi poveri e ignoranti
vecchi poveri e ignoranti
La la la la
La canzone che ammazza li preti
La la la la
'mazza monache, preti e fra'!
per ascoltarla:
http://www.chiavedisvolta.org/anarchia/bevibevicompagno.mp3
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il Vesuvio dal Grattacielo di Torre Annunziata, Napoli
L'ascensore del Grattacielo...
P.S.: foto scrause fatte con cellulare_questo passa il convento!
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Nickname: viralastrega
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![]() ![]() ![]() ![]() Età: 41 Prov: MI |
"...feci il mio ingresso nel mondo con una radicale abitudine alla verità che ha automaticamente eliminato dalla mia vita quella piatta monotonia che devono provare i bugiardi ... e così sono rimasta, in una crudele ricerca di verità e perfezione, come il carnefice inumano di ogni ipocrisia , evitata da tutti, tranne da quei pochi che hanno vinto la propria avversione alla verità per poter liberare quanto di buono c'è in loro."
Yes, there were times, I'm sure you knew When I bit off more than I could chew. But through it all, when there was doubt, I ate it up and spit it out. I faced it all and I stood tall; And did it my way.
MY WAY_SID VICIOUS
-Molta...
Ho una gran paura, ma soltanto
se fossi solo. Vorrei che tutti
si morisse insieme"
Guimaraes Rosa
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