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Resurrezione
Quella che segue è una lettera destinata ai medici, scritta da una persona il cui compagno è stato rianimato dopo un arresto cardiaco, riportando danni cerebrali gravissimi. La pubblico così, senza alcun commento.
Ai gentili signori Medici,
Questo è lʼamaro sfogo di una persona il cui compagno è stato rianimato dopo un “arresto cardiaco”.Non nego che se a suo tempo mi fosse stato chiesto, non solo avrei accettato la rianimazione, ma probabilmente lʼavrei io stessa sollecitata. Eravamo in una strutturaospedaliera. Ora, a posteriori, dico NO!. Non risuscitate chi è morto! Le conseguenze poi sono terribili. La vita di ognuno ha un inizio e una fine. La sofferenza non è vita né per chi la subisce né per chi assiste. Ora il mio compagno, dopo il coma che ha lasciato tracce terribili, non è più in grado di intendere e di volere. Ha subito lʼamputazione della gamba sinistra 10 centimetri sopra il ginocchio. In precedenza gli era stata amputata la gamba destra 10 centimetri sotto il ginocchio. Ha subito la tracheotomia per poter ricevere ossigenazione e per umidificare il suo apparato respiratorio, gravemente compromesso. Viene nutrito, dissetato, sedato, attraverso la PEG. È completamente afono. Non muove le braccia. Esprime le sue sensazioni di dolore con il pianto e la sensazione di paura sbarrando gli occhi e girando la testa a destra e a sinistra. Il mio povero compagno sembra un grande sacco di cerali in cima al quale è posta una cosa rotonda, la sua testa. Era un ingegnere elettronico. È una lunga agonia iniziata il 25/10/2009 e che non si sa quando avrà fine. Non ditemi che gli avete salvato la vita, a queste condizioni! Ogni essere umano ha il diritto di morire in pace e non di vivere così male! Perciò dottori abbiate lʼumiltà di non sostituirvi a Dio.
Grazie
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