...e via discorrendo

Non ci credo

Allaccio le scarpe, in gran fretta. Mi accorgo in ritardo che ho messo quelle da lavoro, antinfortunistiche, con la punta in acciaio. Poco male, all'occorrenza posso rivelarsi molto utili. Infilo la giacca a vento, afferro le chiavi dell'auto dalla credenza in cucina e corro via per le scale senza controllare la segreteria telefonica. Lo faccio sempre. Mi deverte tanto ascoltare il messaggio registrato sulle note di Desire degli U2. " Non siamo per nulla spiacenti di non essere in casa, dovesse piacervi o meno! Se credete ci possa interessare un fico di voi, siete liberi di lasciare quanto crediate dopo il segnale acustico!" . -suono di sciacquone del WC. Ebbene, qualcuno aveva serie motivazioni per sorbirsi quello sgradevole invito a lasciare il messaggio e soprattutto ad ascoltare i nove litri d'acqua gorgogliare tra le pareti della tazza del cesso. Il messaggio diceva: "Dove cazzo sei finito, è più di un'ora ke ti aspetto, non riesci ad essere puntuale neppure nel giorno della separazione, sei incredibile!". E già. Non sono mai riuscito ad essere puntuale. Sono arrivato tardi per la bit-generation. Troppo tardi per il '68. Non ho potuto partecipare allo sconvolgimento dei figli dei fiori, troppo giovane per la rivoluzione sessuale. Represso sessualmente dalla fobia dell'AIDS, nemmeno incappuciato. La droga faceva male, dava dipendenza, lo avevano già detto a mezzo mondo quelli ke hanno sfracellato il suono, la poesia, i banchi dell'università quando era ormai il mio momento. Mi è toccato il Vasco che poi in un impeto separatista ha creduto bene definire cesso l'Italia al di sotto del Pò. Ed anche qui, purtroppo, siamo arrivati tardi. Siamo solo noi! Eppure qualcosa abbiamo visto. E già. Abbiamo visto come si fanno i soldi imbrogliando, come si porta a letto la soubrette in carriera e la giornalista rampante di turno. Abbiamo visto gente tirare calci alla palla e fare libri di barzellette tra una sputata ed una reclame. Abbiamo visto il peggio del trash artistico da Samantha Fox alla Salerno, da Nick Kamen ai Ragazzi Italiani. Abbiamo imparato che la legge NON è uguale per tutti, ma solo per chi non ha i soldi per pagarsi l'avvocato giusto o non può farsi le leggi giuste. Abbiamo imparato che NON è vero che chi rompe paga. Abbiamo imparato che la verità NON esiste, esistono tante verità verosimili. Abbiamo imparato che la Mafia non esiste. Abbiamo imparato che i ciuchi volano! Metto in moto l'auto e, guidando come meglio non saprei nel traffico di punta, in venti minuti sono in tribunale. Salgo le scale a tre per volta. Erano anni che non mi capitava. Ero bambino. Con la lingua che raschia i battiscopa raggiungo la sala d'attesa del terzo piano. Sei di spalle. I riccioli cadono lungo le spalle e le calze da 60 DEN non riescono a nascondere l'incanto delle tue gambe sinuose. Le natiche altere stanno su sontuose e gli stivali neri incorniciano il mio desiderio. Senti la mia presenza ansimante dietro di te. Lentamente ti volti ed il bagliore del tuo sorriso mi ristora come un'oasi nel deserto. E' davvero finita? No. Io non ci credo.