Creato da axel_74 il 29/11/2005

...e via discorrendo

Visioni ed illusioni

 

 

Messaggi

Post n°220 pubblicato il 08 Gennaio 2011 da axel_74

Non sono assiduo del Mio Blog, non più. Per fortuna la mia vita è ricca di impegni, attività, incontri REALI, amicizie VERE, amicizie semi-vere. Quando passo dal mio blog in genere lo faccio anche e soprattutto per postare, evidentemente è come una necessità, un bisogno dell'anima, sfogare per evitare di esplodere. Talvolta il nostro involucro non è sufficiente a contenere le nostre emozioni. Essì che oggi ho trovato un pò di tempo per passare di qui e dopo aver cliccato sul bottone SCRIVI nel tuo blog ho notato che c'erano messaggi per me. Strano, qui non mi scrivono spesso, chi mi conosce sa come trovarmi. La curiosità uccise il gatto, e la curiosità mi ha spinto a leggerli. Due messaggi, uno in inglese corretto, uno in italiano volutamente scorretto, sostanzialmente uguali: due donne che hanno letto il mio profilo e vogliono conoscermi. Giro per strada da 36 anni, in nazioni se non continenti diversi, non mi fila nessuno e poi trovo due donne che vogliono conoscermi. Ma davvero la gente crede ci siano solo sprovveduti a questo mondo? Magari erano in buona fede, ma allora lo trovo ancora più triste: possibile che non ci sia modo di relazionarsi con l'altro sesso se non virtualmente?? A sto punto siamo davvero alla frutta ! Se la tecnologia deve servire a separare anzichè unire, meglio un block notes ed una penna piuttosto che un ipad...... passatemi il concetto se non l'esempio intrinseco! Torno alle mie cose, la rete sta diventando sempre più squallida....

 
 
 

tell me why

Post n°219 pubblicato il 18 Dicembre 2010 da axel_74

Tell me why i cannot step out of the car, right now, while my mind ask me to jump out of this story.

Tell me why i just can't stop all of this, tears like rain upon my face, i squeeze my heart and fall.

Tell me what will come next, where's next bus stop for us, how long do we have to resist before we take two different roads.

God knows how hard i tryed to keep close all little parts of this love, broken like last picture printed out as a puzzle, a preview of our future.

Strange, yeah, isn't it ??

Tell me why i should cry for you, you, just you and not someone else.

I will survive, you too, enjoy.

 
 
 

Sclero

Post n°218 pubblicato il 20 Ottobre 2010 da axel_74

Voglio andare al maaare !

 
 
 

Workout

Post n°217 pubblicato il 16 Ottobre 2010 da axel_74

Allenamento. Si, è questo che ci serve. TAnto duro allenamento, costante, equilibrato e deve far sentire dolore. Questo dolore è il segnale, staiandando bene, continua così. Questo dolore lo percepiamo benevolmente, anche se fa davvero male, lo sopportiamo. C'è un muscolo che non possiamo volontariamente mettere sottostress per irrobustirlo. C'è un muscolo che quando fa male non ci da soddisfazione, non ci sussurra all'orecchio va bene così. Allora oggi niente semidio, in fondo la benzina del mio motore so benissimo qual'è, e senza di lei non parto, non corro, non gioco...

 
 
 

buongiorno

Post n°216 pubblicato il 13 Ottobre 2010 da axel_74

ci sono giorni che non valgo niente, altri giorni sono un semidio. ci sono notti che cerco disperatamente te, ci son notti in cui perdo me. stamane mi son ritrovato accanto me, mi son guardato, riconosciuto, approvato. buongiorno ...

 
 
 

testo

Post n°215 pubblicato il 30 Settembre 2010 da axel_74

capita spesso di finire un libro e di iniziarne subito un altro. capita spesso di finire un libro e di non leggerne altri per mesi. capita spesso di leggere un libro a metà e non finirlo perchè un buon amico ti confida gentilmente come andrà a finire. capita spesso di riconoscersi in un personaggio, di identificarsi in un soggetto, di scambiare le verosimiglianze con la propria realtà. capita raramente di finire un libro e dire - è il più bel libro che abbia mai letto! eppure ogni storia ci lascia una traccia di sottofondo, un brusio che si mescola con il tam tam delle nostre giornate. negli ultimi mesi ho consumato cinque, sei copertine. Ultimamente non mi riesce di superare pagina 4 dell'ultimo testo acquistato. Forse è solo deconcentrazione, oppure il carico di lavoro troppo intenso da poter dedicare tempo alla lettura. Di fatti nei pochi ritagli di giornata disponibile ho deciso di buttar giù qualche riga del MIO personalissimo testo d'esordio. Tanto è notorio che ognuno ha un libro nel cassetto. Allora perchè non tirarlo fuori?? :DLA mia storia parlerà di amicizia, di sogni, di attese interminabili, di passioni roventi, di disagi, di vittorie, di frustrazioni. Racconterà il raggiungimento di un sogno, la coronazione di una vita spesa per il prossimo, la tristezza di un addio e la magia di un ritorno. Non so se vi troverà spazio la cattiveria, la malvagità gratuita, l'ipocrisia. Di queste coase ne è pieno il mondo, posso farne a meno nel mio testo. Come ogni lavoro degno di nota, ci sarà una dedica più o meno ricca, ringraziamenti copiosi ed un pensiero conclusivo che raccolga il frutto delle mie esperienze e lo consegni ai posteri.

 
 
 

estasi

Post n°214 pubblicato il 21 Settembre 2010 da axel_74

con la cannuccia tiro su le ultime gocce di havana e cola, nei polmoni il fumo della città e della mia noia. con un movimento lento degli occhi scannerizzo  la visuale di fronte a me, da sinistra a destra. anime fradice che si confondono le  idee tra bpm selvaggi e superalcolici. una tipa mi affianca e mi chiede una cartina. la  mando  da nando, anche detto tom tom, lui le ha. lei si  allontana di tre passi e poi torna indietro, mi lecca il lobo destro e mi sussurra un grazie strascicato. se ne va, lenta e indecisa sui tacchi h7 e la gonna troppo corta. le guardo il culo, come farebbe il 99% della popolazione mondiale di sesso maschile. un pò basso, ma non male. luca mi da una spallata di media entità e mi sorride, come per dire - bel culo vero?? poso il bicchiere vuoto sul tavolino e mi concedo un ultimo ballo sulle note di love generation di bob sinclair. mi volto verso luca e gli faccio cenno di seguirmi, l'ultimo pezzo poi a nanna, domani si lavora.

 
 
 

Soggiorno

Post n°213 pubblicato il 02 Settembre 2010 da axel_74

Cominciamo dall'inizio:

impostazione della famiglia carattere, Tahoma; grandezza carattere: medio.

I pixel bianchi sul monitor sono tanti, troppi, nettamente la maggioranza ed uno dei primi risultati è il pallore del mio volto, illuminato dal TFT a matrice attiva nel buio del mio soggiorno. Definirlo soggiorno è già un complimento, gratuito, come tanti, diciamo che si difende, nel suo minimalismo, arredato in chiave moderna e per il 98% utilizzando forniture del maggior distributore di arredi al mondo. Quello svedese, tanto per intenderci. Lo so che ai più non frega assolutamente la descrizione del mio soggiorno ma già che stiamo toccando l'argomento, approfondiamolo. Partiamo dalla porta d'ingresso. Non c'è, semplicemente. Il corridoio ed il soggiorno sono un tutt'uno, senza privacy. Facendo ingresso dal corridoio sulla sinistra c'è un mobile basso, color ciliegio, a quattro ante a giorno che si accosta ad una cabina armadio ad angolo con due porte sccorrevoli del medesimo colore. Di fronte troviamo un tavolo rettangolare sei posti di colore beige al cui centro sono posti due vetri di forma quadrata. Le sedie, stranamente sono cinque. Non ho chiesto ai proprietari se fosse una gentile concessione la quinta oppure una sfortunata assenza la sesta. Le sedie hanno la seduta comoda, alta, del medesimo colore del tavolo, di materiale misto cotone, cordone, e rivestite da una sorta di tunica di colore verdino. Un tantino bruttine. Volgendo lo sguardo verso destra si scorge un divano di colore beige, quattro posti, due cuscini grandi, e, all'occorrenza, convertibile in divano letto. Di fronte al divano un piccolo tavolino in legno su cui, sollevato grazie a quatro piedini in alluminio, è montato un vetro trasparente di sei millimetri di spessore. Un tempo vi era un vaso ricolmo di fiori secchi, oggi vi si trova un pò di tutto, dagli hard disk esterni, alle riviste, alle briciole della cena, alla forfora. A destra del divano c'è una poltrona in legno di abete con seduta di tela beige, manca il cuscino, e finalmente la grande vetrata che da sul balcone. Il panorama non è certo lo skyline di New York, ne tantomeno il panorama dalla panoramica di Ravello, eppure c'è tanto verde, due ciminiere in lontananza, altri palazzi e l'alba che ogni mattina mi solletica e mi bacia la pelle. 

 
 
 

Time, time please

Post n°212 pubblicato il 01 Agosto 2010 da axel_74

Avete presente quel bel prato verde, un prato inglese verrebbe da dire, ed è in verità proprio un prato inglese, insomma avete presente? Immaginate di essere su una poltrona del centrale più famoso del grande slam e tra un tie break ed un ace da 123 kmh il pubblico rumoreggia. A fine game i giocatori tornano al loro posto per dissetarsi, qualcuno per svaporare lo stress armeggia con le corde della racchetta per ricomporre il logo dell'amato sponsor. Altri avidamente si fiondano su una banana, necessaria per evitare i crampi, e altri ancora semplicemente pensano agli affari loro, a come spenderanno i soldi del premio, agli autografi, al manager che succhia il 20% senza sudare. Cosa realmente balena nella mente dei tennisti nell'udire quel fastidioso - Time, time please!! - non ci è dato sapere. Sono certo che un bel - ma vacagare !! - nella lista dei pensieri possibili non può mancare. Come non può mancare un bel - jamme bell ja !! - ovviamente in tutte le lingue. Eppure quella frase ha un compito ben preciso, è un monito a realizzare, un invito a rompere la pace e di tornare a guerreggiare, un segnale inequivocabile che la quiete è il passato e che la tempesta sta arrivando veloce. Ed allora forza, mentre vi crogiuolate nei vostri pensieri, valutazioni, cazzeggiamenti vari, ditemi, cosa vi passa per la testa quando siete chiamati a fare????????? Time, time please !!!

 
 
 

... e se

Post n°211 pubblicato il 07 Dicembre 2009 da axel_74

... e se poi guardando la luna piena ti viene di urlargli in faccia il mio nome con quella audacia che hai sempre dominato e rinchiuso nel tuo fragile petto vorrà dire che le vertigini si sono piegate, che le onde non squarciano più con violenza la quiete della notte, che mai più la distanza avrà la meglio, mai più le parole si spegneranno a metà strada tra lo stomaco e l'esofago...

 

raccolto in un attimo di smarrito umorismo rialzo il capo ed osservo la mia ombra allungarsi sulle scale, fino alla porta e provo uno sgradevole sentire nell'osservare che non si staccherà da me, a differenza delle tue mani, e così mi allungo sul davanzale ed osservo l'argento che si accumula sulle rade nuvole di questa fresca sera di dicembre e mirando la sfera priva di luce propria le scaravento contro la mia rabbia, la mia sconfitta, il tuo nome così neutrale, il tuo nome eco di mille angosce.

 

mi volto nel letto ed il freddo mi avvolge, penetra i miei pensieri più che le mie membra...quando basterebbe un solo gesto a colmare questa vacanza invece mi crogiuolo nelle mie paure e nelle pieghe omogenee delle mie frustrazioni..ho bisogno di te, adesso, perchè non si è mai forti abbastanza, mai coraggiosi a sufficienza, mai consapevoli davvero dei rischi e delle probabilità... tendo la mano e ti sfioro, dormo.

 
 
 
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