Creato da axel_74 il 29/11/2005

...e via discorrendo

Visioni ed illusioni

 

 

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Non lo so    

Post n°175 pubblicato il 27 Maggio 2008 da axel_74
 

Le scale mi sembrano più pesanti del solito oggi, sarà il caldo che finalmente è arrivato a ricordarci che, a fine maggio, siamo in primavera, sarà la notte quasi del tutto insonne alle spalle per i capricci del piccolo Gianluca, sarà per le buste della spesa e perchè abito al quarto piano senza ascensore, sarà!
Al secondo piano abita il commendator Salvati, un gentiluomo d'altri tempi, ha fatto la seconda guerra mndiale lui, altro che chiacchiere.
Ai suoi tempi non c'erano i proiettili all'uranio impoverito ma si moriva lo stesso, per il freddo, per la fame, per una baionetta tra le costole in nome della Patria.
Mi saluta cordialmente, come suo solito, mi prende un paio di buste, nonostante i miei tentativi di dissuaderlo, alla sua età, vani però e mi racconta della sua povera moglie che era solita fare una unica grande spesa al sabato, proprio come me.
Sabato. Già, un altro sabato sta per finire alle mie spalle.
Lo ringrazio, cerco di convincerlo a fermarsi da me anche solo due minuti, il tempo di riprendersi dallo sforzo fisico e di riprender fiato, magari anche grazie ad un bicchiere di qualcosa di fresco. Non sono persuasiva, finchè tiro fuori il coniglio dal cilindro, inattesamente, pronunciando la parola acqua di Telese.
Spalanca gli occhi il Salvati, le sue pupille si inumidiscono e con un filo di voce mi dice di si, "lo accetto volentieri un bicchiere d'acqua di Telese".
Ero a conoscenza della sua passione per quell'acqua, ricca di zolfo e di altre sostanze maleodoranti che sgorga in una fonte, privata oggi, nella città di Telese.
Il commendatore aveva conosciuto lì la donna con cui aveva scelto di condividere gioie e dolori, cinquantadue anni fa. Vedovo da tre anni, il Salvati non aveva certo perso il senso dell'humor, fulminee le sue battute e le sue barzellette, anche se note ai più, riscuotevano sempre enorme successo tra la gente proprio per il suo essere attore della vita, comparsa come tanti, ma nelle poche occasioni in cui ha avuto la possibilità di recitare la parte del protagonista è sempre riuscito a dare un taglio personale, una dimostrazione di attaccamento e dedizione, un esempio, un uomo straordinario, sicuramente semplice.
Apro la bottiglia, l'odore forte dell'acqua si diffonde rapidamente negli ambienti, si deposita tra i capelli e tra i tessuti degli abiti. A mano a mano che la verso nel suo bicchiere sorrido nello scorgere la gioia di un bambino mentre scarta i regali di natale nei suoi occhi. Non lo so, mi viene un crampo al cuore, so bene cosa vorrebbe dirmi, invece fissandomi negli occhi mi gela con un banale "Grazie Monica, avevo davvero bisogno di un bicchiere d'acqua". Nulla di più, nulla di più sarebbe servito, semplice, conciso, quadrato.

 
 
 
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