...e via discorrendo

Cantastorie

Mi racconti sempre un sacco di stronzate, lo so che lo fai per farmi ridere, almeno è lo scopo che ti proponi ogni volta. Sconfortato, dopo i più articolati tentativi, burle, scorregge anche, rinunci, sconfitto, trafitto nell'orgoglio ti accasci nel divano tre posti beige, di fronte alla cristalliera ed ai pezzi pregiati di murano. Qualche swarowski della disney sorride, lui si, nel vederti disperato, e ride di te.

Sono certo che non ti darai per vinto, non lo fai mai, sono certo che all'improvviso tirerai fuori qualche vecchia storia strampalata, il racconto di qualche tua ragazzata, o ancora una favola di quelle che riesci a confezionare su misura, ogni volta, quando con la vocina te lo chiedo: mi racconti una favola?

Stavolta appoggi il mento sul palmo della mano aperta, la destra, mentre la sinistra arrotola ciocche di capelli. Stavolta sei pensieroso. Cosa starai pensando? Chi? E dove siete? Sarò io al centro dei tuoi pensieri o sono sparito, sono stato rimosso come un virus dal pc, o semplicemente sono in un'altra partizione del tuo cervello?

La gelosia, cosa fa fare. Eppure si dice che si è gelosi perchè si ama. In fondo lo sono tutti quelli che amano, anche se si sforzano di non ammetterlo, di mentire più a se stessi che agli altri. IO SONO GELOSO! E non mi frega un benemerito di nasconderlo, nè a me stesso nè agli altri. Aspetto ancora un pò e finalmente rompo questo silenzio, questa atmosfera da film anni 60, capelli cotonati ed occhiali grossi. La donna in abiti da camera e l'uomo in giacca e cravatta e fuma.

Usciamo? Ho voglia di bere e di sudare, ho voglia di ridere e scherzare. Posso dire che sono vivo, ripetermi mentre fisso le rughe di fianco agli occhi che esisto e che se fuori nevica è perchè il bianco dei cristalli sta bene con il nero dei miei capelli, se fuori piove l'umido delle strade sta bene con l'asciutto delle mie idee più calde.

Vita, vengo a prenderti ancora, sei mia.