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Tentativi di risalita dopo innumerevoli cadute

 

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AL MIO ANGELO CUSTODE

Veglierò su di te
con i raggi della luna
e ti bacerò al risveglio
con un raggio di sole,
illuminandoti la strada del domani...


Se mi ami non piangere!
Se tu conoscessi il mistero immenso del cielo dove ora vivo, se tu potessi vedere e sentire quello che io vedo e sento in questi orizzonti senza fine, e in questa luce che tutto investe e penetra, tu non piangeresti se mi ami.
Qui si è ormai assorbiti dall’incanto di Dio, dalle sue espressioni di infinità bontà e dai riflessi della sua sconfinata bellezza.
Le cose di un tempo sono così piccole e fuggevoli al confronto. Mi è rimasto l’affetto per te: una tenerezza che non ho mai conosciuto.
Sono felice di averti incontrato nel tempo, anche se tutto era allora così fugace e limitato.
Ora l’amore che mi stringe profondamente a te, è gioia pura e senza tramonto. Mentre io vivo nella serena ed esaltante attesa del tuo arrivo tra noi, tu pensami così!
Nelle tue battaglie, nei tuoi momenti di sconforto e di solitudine, pensa a questa meravigliosa casa, dove non esiste la morte, dove ci disseteremo insieme, nel trasporto più intenso alla fonte inesauribile dell’amore e della felicità.
Non piangere più, se veramente mi ami!

 
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« DI NUOVO A "CASA"UN SALUTO »

IL COMPITO DI ALE

Post n°158 pubblicato il 25 Gennaio 2011 da unaemailperte

Ieri Alessandra è tornata a casa con questa novità: "mamma, ho dato un calcio ad A. perchè mi ha offesa... non è la prima volta... mi esaspera...". L'ho rimproverata per la sua reazione, ma questa mattina sono andata a scuola per parlare con l'insegnante di lettere. In effetti, non è la prima volta che Ale mi racconta dei dispetti di questo A. Ho chiesto all'insegnante, riconoscendo i torti di mia figlia, di cercare di capire il perchè di questi atteggiamenti da parte di entrambi, per evitare problemi più seri in futuro. Ale mi ha raccontato, all'uscita da scuola, della bella ramanzina che l'insegnante ha fatto a tutta la classe, a cui ha assegnato questo compito a casa: "Parla di te, della tua classe e proponi una soluzione". Svolgimento:

Sono consapevole di essere una ragazza con molti difetti: chiacchierona, orgogliosa, testarda. Si può dire tutto di me, ma non sono manesca, anche se purtroppo questa è l'impressione che ho dato ultimamente. Voglio precisare che è la prima volta che mi succede una cosa del genere e che mai in passato ho avuto questi comportamenti con alcuno. Lo ammetto, ho reagito male e "senza contare fino a dieci", ma sono stata esasperata da comportamenti che vanno avanti dai primi giorni di scuola. Non è bello veder volare la propria cancelleria fuori dalla finestra o usata per giocare a canestro col cestino della spazzatura; non è bello vedere la propria cartella presa a calci; non è bello vedere il proprio diario svolazzare da una parte all'altra dell'aula come un pallone da pallavolo. Ma non è tutto: non è bello che qualcuno usi la mia felpa come un asciugamani o dimentichi che ho un nome, chiamandomi con aggettivi poco educati. Forse, se fossi una persona taciturna e silenziosa, passerei inosservata, nessuno si accorgerebbe di me, lasciandomi in pace. Ma una fragorosa risata o un carattere esuberante non giustificano il comportamento di persone che, dopo quattro mesi di scuola, continuano a deludermi come il primo giorno. Se rifletto sulla mia classe, giungo ad una sola conclusione: troppi "figli di papà" e troppa immaturità, perchè purtroppo questo vuol dire crescere avendo tutto senza conoscere rinunce e sacrifici. Crediamo di essere grandi solo perchè siamo alle medie, ma facciamo i capricci come i bambini di prima elementare. Non dico di essere perfetta, lo so, ma ancora non abbiamo capito che cos'è l'amicizia, quella vera, quella dei grandi. Non abbiamo capito cosa vuol dire condividere il proprio materiale scolastico con gli altri, nè rivolgerci al compagno avendo rispetto per lui e per le sue cose. Io penso che, fino a quando non avremo capito questo, sarebbe il caso di lasciarci in pace l'un l'altro, evitando alleanze strategiche con pochi complici, ma soprattutto evitando litigi e ripicche. Per andare d'accordo con gli altri, bisogna avere rispetto e tollerare i difetti degli altri, ma per tutto questo ci vuole, appunto, quella maturità che non abbiamo. Insomma: cresciamo!

 
 
 
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Un blog di: unaemailperte
Data di creazione: 24/01/2009
 

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AL MIO ANGELO CUSTODE

Gli angeli vengono se tu li preghi

e quando arrivano ti guardano,

ti sorridono e se ne vanno

per lasciarti il ricordo di un sogno lungo una notte,

ma che vale una vita.

Vivilo in fondo perchè lui non torna più...

(Tiziano Ferro)

 

BUONA FORTUNA A ME

 

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