RICOMINCIO DA QUI

... E VISSERO TUTTI FELICI E CONTENTI...

Contrariamente a quanto supposto da Andrea e a quanto da me auspicato, il libro di Ale ha avuro un lieto fine e i due protagonisti sono tornati insieme. Soddisfatta e gongolante, la tipetta è venuta da me e mi ha detto: "hai visto mamma? Luca e Alice non si sono lasciati, come volevi tu". Come volevo io??? E chi l'ha detto che io volevo che Alice e Luca si lasciassero? Solo che io pensavo che un libro che parla dei ragazzi di oggi, fosse un pò più rispondente alla realtà. E' vero, ho letto solo la trama e i primi 5 capitoli, ma tutto lasciava pensare a tutt'altro epilogo. Anche per questo ero stata tutto sommato contenta di questa lettura: se avessi voluto che Ale continuasse a credere alle favole, ai per sempre e ai per tutta la vita, le avrei (ri)proposto Cenerentola o Biancaneve. Ma la vita non è fatta, purtroppo, di ...e vissero tutti feici e contenti... Bisogna inciampare, cadere, maturare per poter costruire qualcosa di solido...

E va bene, vuol dire che aspetterò che lei impari con le sue esperienze che spesso la vera felicità nasce da piccole e grandi sofferenze, tanto la sua mamma sarà sempre lì con le braccia aperte, un fazzoletto e un sorriso.

Intanto per Ale questa è la prima di quattro settimane di mare, col suo bel costumino nuovo con Mammolo dei sette nani (a proposito di favole...), ma lei ci tiene a precisare: "mamma, è un costume FixDesign!". Ed io: "E che è? Io so solo che te l'ho comprato a saldi, ma l'ho pagato comunque un occhio della testa! Non mi dire che verrò multata perchè non conosco questo Fix eccetera!"

E mentre lei si gode il mare, io in soffitta ho finalmente deciso di fare un pò di spazio, regalando parte dei vestiti e dei giocattoli di Ale, che gelosamente conservo da quando è nata. Così per ogni scatolone, ne vengono fuori 4: quello della roba che proprio non riesco a dare via, quello che metto da parte per una signora che si occuperà di darlo a chi potrebbe averne bisogno, quello che va definitivamente buttato nel cassonetto e quello che Ale raccoglie da queste ultime due scatole perchè "mamma, non puoi chiedermi di rinunciarci...". 

Infine, facendo spazio in un armadio dov'è conservato, tra l'altro, il materiale di Ale della scuola materna, ho trovato i suoi vecchi disegni (ebbene sì, li conservo tutti, anche i primissimi scarabocchi, ecco perchè la soffitta mi gridava ultimamente: "pietà... basta... soffoco..."). Ho preso il primo e c'ero io a letto, a destra una infermiera con lei in braccio, a sinistra il suo papà. In testa avevo una corona, come in tutti i disegni che Ale faceva di me, diceva che ero una regina.

Oggi i disegni di Ale sono completamente diversi e certamente, se ci sono io, la corona in testa non ce l'ho più. Non ci avevo fatto caso fino a questa sera, quando ho capito che Ale ha già scelto di uscire dal mondo delle favole, senza rinunciare a... vivere per sempre felice e contenta...