Sussurri

Il vero modo di essere felici è quello di procurare la felicità agli altri. Cercate di lasciare questo mondo un pò migliore di come lo avete trovato...

 

CONTATTA L'AUTORE

Nickname: tkpaolo
Se copi, violi le regole della Community Sesso: M
Età: 54
Prov: VI
 

AREA PERSONALE

 

INFO SUL BLOG

Potete trovare alcuni dei messaggi presenti su questo blog anche sul mio sito personale:
www.tkpaolo.altervista.org

 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Settembre 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
            1
2 3 4 5 6 7 8
9 10 11 12 13 14 15
16 17 18 19 20 21 22
23 24 25 26 27 28 29
30            
 
 

FACEBOOK

 
 
 

 

« Perché finisce... Il mio pensiero su Eluana »

Siamo i difensori della vita: dobbiamo essere i primi a viverla nella sua pienezza.

Post n°3 pubblicato il 07 Dicembre 2008 da tkpaolo

Spesso durante la mia attività professionale mi sono trovato a gestire eventi drammatici che
modificano radicalmente la famiglia. In quest'ottica mi è venuto fra le mani un opuscolo redatto da un sacerdote che riporta frasi che condivido e che quindi approfitto di questo mio spazio per estendere a chiunque vorrà leggerle.

Le ho fatte mie:

--*--

Perché tanti, in base ad una scelta lucida e cosciente, decidono di rinunciare alla lro vita? Quando succedono certi fatti sento dire "ma come si fa a quell'età", "aveva tutta la vita davanti a se", "era così
giovane", "ma non si capisce proprio cosa vogliano questi giovani".
Sono spesso questi i commenti della gente. Ma quello che mi colpisce di più ed è più grave è che ognuno si sente solo con se stesso tanto da rimarcarlo in qualche foglietto dell'ultimo momento lasciato a memoria.
Ho l'impressione che ci sia un problema, quello di ritrovarsi invischiati in una società che non sazia il desiderio di giustizia, anche la più elementare, che non concede spazio a chi vuol progredire,
che non accetta essere "ripresa" e "corretta" da chi, più giovane e più "puro", vede con più chiarezza l'ipocrisia in cui si è costretti a vivere. Il giovane è un impaziente: non ha voglia di aspettare, spesso
vittima di se stesso. Un maratoneta dell'uguaglianza, del rispetto reciproco, dell'abolizione della miseria, delle malattie, delle disumanità ricorrenti. Ma quante ragioni ha che nessuno capisce, anzi,
che nessuno vuol capire. Non basta andare in discoteca per sentirsi un'altra cosa, né al cinema e nemmeno alla processione. Il problema oggi è la solitudine dell'uomo, portato a non credere alle sue crisi, ai suoi travagli, ai suoi desideri in qualcosa di utile. La solitudine del giovane è una tragedia perché cancella di colpo quello che la natura rigogliosa gli offre. Chi vede un suo amico morore volontariamente non sa più se c'é ancora qualcosa che può aiutarlo a vivere, non lo sa perché, a volte dalla parte di coloro che dovrebbero parlargli di fede gli arrivano discorsi astratti che affidano solo alle preghiere quello che dovrebbero affidare alla volontà di agire, di compromettersi con se stessi per mettersi alla prova, di non trovarsi in nessun caso disarmati di fronte alla vita.

Un giovane che crede in qualcosa è una forza della naturache può solo pensare di vivere e a far vivere.

Si perde la vita dopo aver perso la ragione di viverla. Una condizione comune a molte persone e a tantissimi giovani in particolare. Il crescente numero di suicidi sono il segnale delle patologie dell'anima, ai cui bisogni si tende a rispondere con l'offerta di cose piuttosto che di contenuti. Inevitabilmente si va verso una cultura salutista e biologistica nell'illusione di un'eterna giovinezza, incapace di misurarsi con il limite, la malattia, la sofferenza e la morte. San Giacomo ci dice: "guardate che seguendo questa strada vivete male e fate vivere male gli altri". Il Cristo ci ha voluto affidare una parabola in cui pone un bambino sotto i nostri occhi. Perché il bambino, ogni bambino è la novità, il mistero, l'avvenire, la resurrezione.

Dovremmo dire come Bernanos: "che importa la mia vita? Voglio solamente che essa rimanga fedele fino alla fine al fanciullo che sono stato". Il fanciullo che ciascuno di noi è stato potrebbe parlarci di bellezza di ricevere la vita come dono continuo, della bellezza di confidare, di risorgere ogni giorno a vita nuova ed aperta. E come sono? Uomini senza eccessiva vanità e ambizione, capaci di guardare con serenità alla morte e che sanno ridere nello spendersi per gli altri. Uomini che sanno servire con spontaneità e naturalezza senza neppure sapere di essere loro i primi del Regno.

Ci dice Madre Teresa: "la fede in azione è Amore, l'Amore in azione è servizio". Lo spirito di servizio deve animare, allora tutta la nostra vita cristiana, qualunque sia il posto nel quale Dio ci chiama a vivere: i suoi doni sono per l'utilità di tutti.

Termino con una frase di Tagore: "Dormivo e sognavo che la vita era gioia. Mi svegliai e vidi che la vita era servizio. Volli servire e vidi che servire era gioia!".

 

Don Antonio

La URL per il Trackback di questo messaggio è:
https://blog.libero.it/vitareale/trackback.php?msg=6056779

I blog che hanno inviato un Trackback a questo messaggio:
Nessun trackback

 
 
 
 

INFO


Un blog di: tkpaolo
Data di creazione: 21/10/2008
 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 

ULTIME VISITE AL BLOG

Vale.LazzarinCecere.artemrmaxxxleg.pubblicitaproietti.antoDessin85tittialessandrocarmelagalatitkpaolostrawberry_and_kissrm.puntoverderoseilmareiraceprintangy020brigantecalabro_2008
 

CHI PUÒ SCRIVERE SUL BLOG

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti possono pubblicare commenti.
I messaggi e i commenti sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 

I MIEI BLOG AMICI

 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963