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L'opposizione agli Ogm in agricoltura è una risposta coerente agli interessi della popolazione comunitaria come dimostra il fatto che il 67 per cento dei cittadini italiani e il 63 per cento di quelli europei che esprimono una opinione ritengono che i prodotti alimentari contenenti Organismi geneticamente Modificati (Ogm) siano meno salutari rispetto a quelli tradizionali. |
Oggi Bohr mi ha notificato l'esistenza di una lettera in un sito internet gestito da Lara. |
Post n°17 pubblicato il 03 Febbraio 2008 da Vittore_Bassani
In Italia una cosa è certa: si viaggia principalmente su strada. Nel 2006, rispetto al 1990, aumenta del 29% il trasporto stradale privato che arriva a costituire l’ 81,2% della domanda di trasporto passeggeri (di cui solo le autovetture il 75,3%). Vertiginosa crescita registrata nel campo del trasporto merci dal 1990 al 2005 che in quindici anni supera il 30%. In pratica la strada continua a rappresentare la forma di trasporto merci privilegiata, arrivando a costituire circa il 70% del totale. Restano ancora troppo basse le percentuali relative alle altre forme di spostamento delle merci: quelli via mare e su rotaia segnano rispettivamente un 16,1% e 9,9%, lasciando un marginale 0,4% al mezzo di trasporto aereo. Il rimanente 4% è relativo al trasporto dei combustibili nelle condotte di distribuzione. Inquinamento atmosferico e acustico, consumi energetici e rifiuti si confermano ancora i mali più gravi del Paese, mentre restano per lo più stazionari i consumi di acqua, che migliora invece in termini di qualità. Situazione positiva anche per la biodiversità e in particolare per la quantità di superficie territoriale coperta da bosco che, fino al 2006, si rivela in costante aumento. A livello generale si alzano i volumi e aumenta l’inquinamento acustico dovuto al traffico stradale, ferroviario e aereo, mentre la tipologia di sorgente ritenuta fortemente disturbante per eccellenza dai cittadini, rimane quella relativa alle attività commerciali e di servizio. Crescono anche i consumi di energia nazionali, mentre il primato per la regione più “energivora” d’Italia, spetta alla Lombardia. Si producono sempre più rifiuti sia per quanto riguarda la produzione totale, sia per quelli urbani e non decolla la raccolta differenziata che rimane molto diversificata passando da una macroarea geografica all’altra. L’Italia, infine mantiene la leadership europea per numero di aziende biologiche e per superficie interessata, seguita dalla Germania e dalla Spagna. Consegnato, quest’anno per la prima volta, il premio per la regione con i migliori indicatori di gestione della qualità dell’aria. Ad aggiudicarsi la prima posizione, il Piemonte che, in qualità di vincitore condurrà, insieme ad APAT, ICR (Istituto Centrale del Restauro) e ARPA Piemonte, uno studio finalizzato alla verifica degli effetti dell’inquinamento atmosferico. >> Opuscolo di sintesi [dal sito dell'Apat]. |
Post n°16 pubblicato il 30 Gennaio 2008 da Vittore_Bassani
Anche una qualità fatta per durare ha bisogno di qualche revisione. E’ quanto accade nel campo dei prodotti alimentari e agricoli registrati come “denominazione di origine protetta” (DOP) e come “indicazione geografica protetta” (IGP). Passati 14 anni dalla prima introduzione delle norme di settore, l’Unione europea semplifica e chiarisce le procedure di registrazione. Accoglie anche le richieste dell’Organizzazione mondiale del commercio per equilibrare la concorrenza, sicché i Paesi terzi non sono più tenuti al requisito della reciprocità e della equivalenza delle forme di protezione. I loro operatori possono inoltre presentare domande e opposizioni senza dover ricorrere all’intermediazione dei propri governi. Il nuovo regolamento CE 510/2006 (Gazzetta Ufficiale europea L 93 del 31.03.2006) riscrive completamente e abroga il regolamento CEE 2081/92. Il regolamento migliora innanzitutto la tutela dei consumatori europei per quanto riguarda la riconoscibilità dei prodotti. A decorrere dal 1° maggio 2009 le etichette dovranno riportare i simboli comunitari standard o le apposite diciture. I simboli e il registro dei prodotti DOP e IGP sono pubblicati in un sito internet della Commissione europea /Agricoltura. Quanto ai produttori, le richieste di registrazione sono presentate di norma dalle associazioni interessate presso le autorità nazionali. La commercializzazione dei prodotti registrati è aperta a tutti gli operatori che adottano gli appositi disciplinari, nei quali si dà conto di ogni aspetto che costituisce e rappresenta la peculiarità, l’identità e l’origine dei prodotti. In termini essenziali, quelli a denominazione di origine protetta hanno tuttavia un legame più forte ed esclusivo con l’area geografica di riferimento. Nella stessa area si svolgono infatti tutte le attività di produzione, di trasformazione e di elaborazione. Per il riconoscimento dell’indicazione geografica protetta è invece previsto che la notorietà dei prodotti sia associata ad almeno uno dei tre stadi operativi della filiera. Le norme per la registrazione tutelano i produttori e i consumatori contro il rischio di confusioni o di abusi più o meno intenzionali. Sono a questo proposito determinanti gli aspetti linguistici e giuridici che riguardano l’uso dei nomi e il loro confronto. La registrazione non è ammessa nei casi in cui il nome di un prodotto, pur essendo collegato con il nome del luogo o della regione in cui è stato inizialmente prodotto o commercializzato, corrisponde ad una denominazione divenuta generica nell’uso comunitario. Non è parimenti ammessa se il nome proposto è in conflitto con il nome di una varietà vegetale o di una razza animale, in modo tale da poter indurre in errore il consumatore sulla vera origine del prodotto. Sono infine definiti i criteri di fondo per affrontare i problemi legati alle possibili omonimie, anche parziali. Particolarmente dettagliate le norme sulla protezione. Tra queste, il divieto di usare espressioni che mirano a sfruttare, anche in modo evocativo, la reputazione di una indicazione o di una denominazione protetta (“genere”, “tipo”, “metodo”, “alla maniera”, “imitazione” e simili). Il regolamento non si applica ai prodotti del settore vitivinicolo, ad eccezione degli aceti di vino, e alle bevande spiritose. Nella Gazzetta Ufficiale europea L 93/2006 è pubblicato anche il nuovo regolamento CE 509/2006 sulle specialità tradizionali garantite dei prodotti agricoli e alimentari (STG). Una specialità tradizionale garantita non fa riferimento ad una origine ma ha per oggetto la valorizzazione di una composizione tradizionale del prodotto o un metodo di produzione tradizionale. Chi fosse interessato alla modulistica può richiedermela con un messaggio o chiamando al 3928314728. Vit |
Post n°15 pubblicato il 21 Gennaio 2008 da Vittore_Bassani
Con il 17 gennaio 2008 è entrato in vigore lo storico decreto salva olio di oliva italiano per garantire la provenienza nazionale dell'extravergine in commercio ed impedire di “spacciare” come Made in Italy miscugli di olio spremuto da olive spagnole, greche e tunisine, come è avvenuto fino ad ora senza alcuna informazione per i consumatori. Occorre attivare i controlli negli stabilimenti per assicurare che tutti gli oli etichettati, d’ora in poi, rispettino le condizioni fissate dal Decreto che prevede che sulle confezioni di vergine ed extravergine siano indicati obbligatoriamente lo Stato nel quale le olive sono state raccolte e dove si trova il frantoio in cui è stato estratto l'olio, mentre se le olive sono state prodotte in più paesi, questi andranno tutti indicati in ordine di quantità decrescente, con la possibilità di multe fino a 9.500 euro per i trasgressori di ogni singola violazione.
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Inviato da: the unit cell phone ringtone
il 02/05/2009 alle 23:14
Inviato da: free ringtone send to mobile phone
il 02/05/2009 alle 22:26
Inviato da: ringtones samsung
il 02/05/2009 alle 20:15
Inviato da: ringtones wake up
il 02/05/2009 alle 19:24
Inviato da: free ringtone morrissey
il 02/05/2009 alle 19:09