Creato da SIAMOVIVI_VENETO il 31/01/2009

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c'è la crisi, ma non per tutti!!!

Post n°11 pubblicato il 15 Marzo 2009 da SIAMOVIVI_VENETO

Maxi premio ai super dirigenti,
bufera in Regione

Ai supermanager ricchi premi (a spese dei
contribuenti), ai lavoratori taglio dei salari e licenziamenti!

 

È polemica in Veneto per il premio di risultato - in media circa 15mila euro ciascuno - assegnato dalla Giunta Regionale ai 13 massimi dirigenti della Regione. Un maxi bonus che equivale al 10% dello stipendio, il massimo previsto, per il raggiungimento degli obiettivi 2008 da parte di dirigenti e segretari ai vertici dell’ente regionale. «La giunta - ha commentato oggi per il Pdci il consigliere regionale Nicola Atalmi - dimostra di non rendersi conto della crisi che sta colpendo i veneti. Dare un premio di 15 mila euro indistintamente a tutti i massimi dirigenti della Regione vuol dire insultare le migliaia di veneti che in questi giorni devono arrabattarsi con assegni di cassa integrazione di 700 euro al mese».

Per Atalmi significa anche dare «il cattivo esempio perchè, come già per i direttori delle Asl, non si premia chi merita, chi ha migliorato il funzionamento della macchina pubblica, chi ha servito meglio le istituzioni e i cittadini». In tempi di crisi, rileva l'esponente dei Comunisti italiani, servirebbe semmai «tagliare gli sprechi, ridurre i costi della politica, proprio a partire dai dirigenti e politici».

«Ai manager caviale e champagne, ai lavoratori devastati dalla crisi economica neppure un tozzo di pane». È il duro commento del deputato del Pd Andrea Martella, alla decisione della Giunta regionale del Veneto di gratificare con un maxi premio di risultato - circa 15 mila euro lordi - i massimi dirigenti dell’ente. «Questa - aggiunge - è la logica di chi governa la Regione, che elargisce a pioggia il massimo del premio previsto ai suoi dirigenti indipendentemente dai loro risultati e, soprattutto, incurante del clima sociale che stiamo vivendo nel Paese e nella nostra regione». Per Martella «la cosa ancora più strabiliante è che, contemporaneamente, Galan e la sua Giunta continuano a far finta di nulla nei confronti delle decine di migliaia di lavoratori che si trovano in cassa integrazione e che non hanno ancora alcuna certezza circa la copertura economica degli ammortizzatori sociali». «È bene che su questa vicenda - conclude Martella, annunciando in proposito un’interrogazione al ministro Brunetta - venga fatta piena luce. Anzi, se il presidente Galan ha un minimo di dignità, metta da parte i suoi quotidiani proclami, fatti su ogni cosa, e agisca bloccando questi aumenti». (ANSA).

Mentre decine di migliaia di lavoratori e le loro famiglie soffrono nella morsa di una crisi che taglia salari e posti di lavoro, la casta politica regionale foraggia i propri galoppini dispensando loro ricchi premi a pioggia e senza valutazione del merito, se non quello di un ferreo servilismo politico, utilizzando i soldi delle tasse pagati dai contribuenti, sempre più tartassati e spremuti dal fisco, compreso quello regionale e locale.

Ma quando verrà la crisi anche per costoro???

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Commenti al Post:
strega74_1
strega74_1 il 15/03/09 alle 22:18 via WEB
loro si abbuffano e noi a casa da lavoro che nn se sa dove sbattere la testa se togliessero loro politici un po de soldi io farei il contrario li metterei nelle nostre condizioni ma purtroppo siamo in italia
 
 
SIAMOVIVI_VENETO
SIAMOVIVI_VENETO il 15/03/09 alle 22:30 via WEB
già, forse ci vorrebbe anche un po' di pudore e qualche scrupolo morale nelle decisioni degli organi politici prima di elargire lauti premi (che da soli equivalgono quasi a uno stipendio ), utilizzando i soldi pubblici delle tasse, per compensare chi si distingue non per merito o capacità ma solo per fedeltà alla bandiera di partito...sarebbe interessante conoscere infatti quali sono i brillanti risultati che i super manager hanno conseguito per meritare tutti, indistintamente, il massimo del premio? Venga reso pubblico dalla Giunta regionale, visto che tale premio viene pagato con i soldi pubblici dei contribuenti, compresi quelli che faticano a sbarcare il lunario con 1.000 euro al mese, dovendo mantenere una famiglia, i figli che studiano, e rischiando magari il posto di lavoro, rischio che di certo i manager pubblici non hanno, almeno finchè sono protetti dai loro referenti politici! Grazie Strega, serena notte dalla redazione del blog
 
fuerte7
fuerte7 il 16/03/09 alle 09:43 via WEB
purtroppo ....per loro la crisi non ci sarà mai......
 
gioconda68_2
gioconda68_2 il 16/03/09 alle 09:46 via WEB
da noi si dice che i soldi chiamano soldi si a chi cè l'ha però ,buona settimana dany
 
sogno_di_domani
sogno_di_domani il 17/03/09 alle 11:32 via WEB
come sempre avviene nelle crisi economiche, c'è chi si impoverisce e soffre e chi della crisi se ne fa un baffo, e magari si arricchisce speculando sulle difficoltà altrui, soprattutto se opera nei settori non esposti alla concorrenza e al mercato, e soprattutto se gode di privilegi e protezioni politiche...bel blog, complimenti!...cordialità
 
strega74_1
strega74_1 il 18/03/09 alle 18:58 via WEB
È difficile vivere senza amici. Io non ci riuscirei mai. Ne ho avuti molti nella mia vita, ed ognuno di loro mi ha aiutato ad andare avanti. Basta una frase, un segno, uno sguardo, e tutto sembra più facile. Questa è la magia dell'amicizia..con questa frase ti lascio la buonanotte e ti ringrazio specie in questi momenti difficili per me di esserci sempre
 
albert.z
albert.z il 18/03/09 alle 21:45 via WEB
Spero che questo fatto apra gli occhi a tutti quegli elettori che hanno votato per il centrodestra. Non che Prodi fosse molto diverso, ma almeno qualche riduzione l'ha proposta. Occorre un grande partito della sinistra che elimini le differenze eccessive di stipendi tra operai e manager. Un rapporto equo può rendere la vita migliore a tutti. Scriviamo ai partiti dellA SINISTRA PER FARE UNA LEGGE CHE IMPEDISCA ASSURDE DISPARITA'. Il rapporto massimo tra operai e il più alto manager non deve superare il coefficiente 15. Cioè se un operai della FIAT guadagna 1000 euro il manager più alto non deve guadagnare più di 15.000 euro al mese.
 
albert.z
albert.z il 25/03/09 alle 15:23 via WEB
Precisiamo meglio il rapporto tra stipendi di operai e manger. Oggiun oprai Fiat prende circa 1000 euro al mese ( eccetto gli straordinari e le notti), Penso che se l'operai prende 13.000 euro l'anno, Montezemolo, che oggi prende circa 4 milioni di euro all'anno, non bebba prendere più di 200.000 annui. Il rapporto di 1 a 15 è tra operai ed il manager più alto in grado, non tra operaio ed il manager di livello basso come un direttore di reparto.
 
 
sogno_di_domani
sogno_di_domani il 25/03/09 alle 17:07 via WEB
il punto è che non puoi fissare dei tetti massimi retributivi per il management aziendale, il cui compenso è strettamente correlato ai risultati aziendali ed al conseguimento degli obiettivi di sviluppo fissati dalla proprietà: se il manager crea valore, è giusto che una quota del maggior valore generato remuneri anche il suo lavoro ed il rischio insito nella sua attività. E' il mercato delle alte professionalità manageriali che regola i livelli retributivi ed è giusto così: altrimenti le aziende non riuscirebbero a trovare i manager di qualità a fronte, ad esempio, di grandi progetti espansivi o di grosse ristrutturazioni aziendali, come fu per la FIAT in crisi che venne risanata da Marchionne. Il problema è semmai il livello retributivo minimo del personale dei livelli più bassi (impiegati, operai non specializzati, ecc.) che sta paurosamente perdendo quota a fronte dell'inflazione e dell'erosione dei salari anche ad opera del c.d. fiscal drag (drenaggio fiscale)...anche qui è il mercato del lavoro che regola, attraverso i contratti collettivi, le dinamiche retributive. Lo stato può intervenire semmai sulla riduzione dell'aliquota fiscale sui redditi bassi (quelli non già esenti), sulla riduzione del costo del lavoro (es. aliquote contributive) e sulla spesa pubblica per garantire la disponibilità di servizi di qualità e gratuiti ai cittadini bisognosi a basso reddito, facendoli invece pagare a quelli a reddito elevato. Nel settore pubblico, invece, di cui si parla nel post, entra in gioco pesantemente la politica e le consorterie che i vari personaggi riescono a coaugulare attorno a sè, sedimentando grumi di potere che si alimentano delle risorse finanziarie pubbliche, ed è quindi, come si può ben intendere, tutto un altro discorso in cui il mercato non c'entra più nulla...cordialità, fabry
 
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