Creato da corsaramora il 24/05/2005
tutto cio' che ci accade intorno ..mie riflessioni e non...
 

Messaggi di Maggio 2005

Post N° 25

Post n°25 pubblicato il 31 Maggio 2005 da corsaramora
Foto di corsaramora

Volevo raccontarvi una storia…a proposito di Nassirya
A cura dell'Associazione “EticaEnergEtica”

Nel Settembre del 2002, la Gazzetta petrolifera pubblica una tabella, realizzata dalla Caboto, che sintetizza i principali campi petroliferi iracheni indicandone la capacità produttiva, il costo e le società che ne hanno ottenuto la concessione o che erano in avanzata trattativa per ottenere una concessione di sfruttamento. 
C’è anche l’ENI (campo di Nassirya), oltre a società francesi, russe, giapponesi, coreane, turche, cinesi, siriane e vietnamite; solo una società americana e nessuna britannica. A causa dell’embargo molti degli accordi non sono mai diventati operativi.
Già l’8 Febbraio del 2003, il «Sole 24Ore» pubblicava un articolo dal titolo: «Eni, si apre la via ai pozzi iracheni». Si leggeva «...il pieno sostegno del Governo Berlusconi alle posizioni degli Usa e della Gran Bretagna sulla guerra in Iraq… potrebbe generare importanti ricadute economiche a favore dell’ENI….se la guerra si dovesse fare, si porrebbero le condizioni per l’ingresso del cane a sei zampe in territorio iracheno..».
Il settimanale «Carta» nella seconda settimana di marzo del 2003 scriveva: «Che il Governo italiano cerchi di emulare la Casa Bianca anche nella difesa armata degli interessi petroliferi nostrani?». Se lo sono domandato alcuni lavoratori dell’Eni costituiti in associazione (EticaEnergEtica) che per il 21 Marzo hanno organizzato, con l’adesione di movimenti, partiti e sindacati (tra cui i Beati i costruttori di Pace-Rete Lilliput, Attac, Verdi, PRC, Cobas….) un sit-in di protesta davanti alla Sede dell’Eni, “contro la guerra del petrolio”.
In quella occasione (21 Marzo 2003) una delegazione dei manifestanti fu ricevuta da un dirigente dell’ENI che negò qualsiasi interesse del cane a sei zampe in Iraq.

Il 15 aprile 2003 il parlamento italiano autorizza la missione italiana in Iraq.
«I militari italiani presidieranno probabilmente il sud del Paese, a Bassora» (L’Arena 23 Aprile 2003).

Nell’ultimo mese su questo argomento e sulla effettive capacità dell’ENI (che sta operando a Nassirya)  di influenzare le decisioni del Governo hanno iniziato a riflettere (finalmente!) anche alcuni esponenti politici.
Si sono susseguiti articoli e interrogazioni parlamentari, che sebbene in ritardo sono sicuramente positive per dipanare l’intreccio economico-affaristico di questa guerra.
Niente di umanitario, niente scorte ai medici e agli ospedali mobili (che tra l’altro non sono a Nassirya, ma nella zona di Baghdad), nessun aiuto ai civili siamo lì a proteggere i “nostri interessi e il nostro petrolio” e il dividendo delle azioni ENI, che frutteranno quest’anno al Ministero del tesoro circa 1 Miliardo di Euro (circa 2000 miliardi delle vecchie lire)..

Associazione “EticaEnergEtica”.

 


«I soldati italiani verranno inviati a fine giugno nella zona di Bassora» (Corriere della Sera 4 Maggio 2003).

 


«Il Ministro della Difesa, Antonio Martino, conferma che gli uomini impiegati saranno 3000 e che l’area delle operazioni sarà quella di Bassora» (La Repubblica 15 Maggio 2003).

 


«L’ENI è molto interessata alla possibilità di entrare in Iraq.. la situazione è in divenire, ma la seguiamo giorno per giorno». Lo ha detto Vittorio Mincato numero uno del gruppo, rispondendo alla domanda degli azionisti sull’interesse della società per il petrolio iracheno. (Adnkronos 30 Maggio 2003).
«I soldati italiani in Iraq hanno sostituito i marines del 25esimo Reggimento nella provincia di Dhi Qar, nel governatorato di Nassirya» (Istituto Affari Internazionali 23 Luglio 2003).

 
 
 

Post N° 24

Post n°24 pubblicato il 31 Maggio 2005 da corsaramora
Foto di corsaramora

l'assurda guerra....

 
 
 

Post N° 21

Post n°21 pubblicato il 31 Maggio 2005 da corsaramora
Foto di corsaramora

Ruini: "La ricera sugli embrioni
produrrà orrore e paura"

Non ci muovono interessi di parte, fosse pure la parte cattolica". 

 

La ricerca e gli esperimenti sugli embrioni senza regole e limiti produrrà problemi che suscitano orrore e paura"

 
Il cardinale ha quindi aggiunto che la Chiesa non vuole intromettersi nelle competizioni fra i partiti e che non è contraria alla scienza e ai suoi progressi ma difende solamente l'integrità dell'uomo e la dignità di ogni essere umano. "Il dibattito che si è sviluppato in queste settimane - sono state le parole del presidente della Cei - ha avuto il merito di evidenziare che in concreto l'unica via per opporsi effettivamente al peggioramento della legge è quella della non partecipazione al voto, mentre il votare no, dato che contribuisce al raggiungimento del quorum, di fatto è un aiuto, sia pur involontario, ai sostenitori del referendum".

 
 
 

Post N° 20

Post n°20 pubblicato il 31 Maggio 2005 da corsaramora
Foto di corsaramora

Ha scoperto il meccanismo di una grave sindrome genetica
"Assurdo che ricercatori neghino la necessità di ampliare la conoscenza"
Elena Cattaneo, scienziata del Sì
"Non mischiare etica e scienza"
"Sono cattolica, ma il no alla ricerca sugli embrioni congelati è antiscientifico"
di MARIA NOVELLA DE LUCA


 
Una inseminazione artificiale in un laboratorio di ricerca

ROMA - Il simbolo del suo laboratorio è un antico mulino della campagna lombarda. Il mulino, infatti, "è la memoria del fiume, è il luogo dove la semplicità ed il caos del movimento si trasformano in forza produttiva, il nostro laboratorio vuole essere un mulino sempre aperto". La professoressa Elena Cattaneo ha poco più di 40 anni, due figli adolescenti, Francesca e Marco, un'energia contagiosa, un marito architetto, e "un gruppo di straordinari collaboratori".

E' una delle massime esperte in Italia di cellule staminali, ha deciso di dedicare la sua vita allo studio delle malattie neurodegenerative, ha passato tre anni al Massachussets Institute of Technology, nel 2001 il suo nome è salito alle cronache della Scienza mondiale perché ha identificato il meccanismo che scatena la "Corea di Huntington", gravissima sindrome genetica ancora incurabile.

Oggi Elena Cattaneo dirige il laboratorio sulle cellule staminali e malattie degenerative alla Statale di Milano, è schierata con il Sì, fa parte del comitato "Ricerca e salute" definisce la legge 40 "dannosa e pericolosa", e parla di "pseudoscienziati" che diffondono tesi "basate su principi etici e non su evidenze scientifiche".

Professoressa Cattaneo, che cosa c'è di pericoloso nella legge 40?
"I principi fondamentali: mescolare l'etica personale con la Scienza. E' un errore che un ricercatore non dovrebbe fare mai. E' lecito decidere di non intraprendere per motivi religiosi o filosofici una strada di ricerca, come ad esempio lo studio degli embrioni, ma non è lecito affermare che questa strada non funziona oggettivamente, mascherando in nome delle proprie convinzioni evidenze scientifiche".

Lei si riferisce alla posizione degli scienziati del No, i quali affermano che la ricerca sulle cellule staminali si potrebbe limitare a quelle adulte, senza toccare gli embrioni.
"Esattamente, è assurdo che un gruppo di ricercatori neghi la necessità di ampliare la conoscenza. E' contro il principio stesso dell'essere scienziati. Ritengo invece che lo studio delle cellule staminali embrionali possa offrire grosse possibilità per malattie ancora incurabili. Vietare l'uso degli embrioni congelati, così come prevede la legge 40, è sbagliato, anzi è anti-scientifico".

Perché sono così importanti le cellule staminali embrionali? Perché non bastano quelle adulte?
"Prima di tutto chiariamo che in entrambi i casi la ricerca è lontanissima dalla "cura". Altrimenti si alimentano false speranze tra i malati".

Ma qual è la differenza?
"Le cellule staminali embrionali sono fondamentali perché totipotenti, ossia non ancora differenziate. Sono cioè, in potenza, ogni parte del nostro corpo. Potrebbero servire per i trapianti, per riprodurre in laboratorio i modelli delle malattie, per capire i meccanismi che le scatenano, e individuare, ad esempio, i farmaci più efficaci".

E le staminali adulte?
"Non sono totipotenti, ma già indirizzate alla produzione di cellule di un particolare tessuto. Quindi sono più limitate. Ma un tipo di ricerca non esclude l'altra, affermare che le cellule embrionali non servono è da incoscienti, si deve avere il coraggio di dire "non le uso perché è contro i miei principi", come ha fatto una delle mie collaboratrici".

Per gli studi sulla Corea di Huntington avete usato cellule staminali embrionali?
"All'inizio no, abbiamo usato cellule del cervello di topo e abbiamo scoperto alcuni meccanismi fondamentali. Adesso invece per poter individuare i farmaci efficaci abbiamo importato dall'Australia cellule staminali embrionali di vecchia generazione, derivate cioè da embrioni congelati e abbandonati".

Senza quegli embrioni congelati la vostra ricerca si sarebbe fermata?
"Di certo queste cellule sono utili per farci progredire rapidamente, perché essendo di origine umana sono in grado di produrre i neuroni che vengono uccisi dalla malattia. Possiamo cioè simulare la malattia e capire come curarla. Per questo vietare la ricerca sugli embrioni congelati è anti-scientifico. E guardi che io ho rispetto per la vita, sono a mio modo cattolica, sono stata felice di poter riascoltare pochi giorni fa a Milano il cardinal Martini.

Degli altri divieti della legge 40 cosa pensa?
"Mi occupo di malattie genetiche gravi. Conosco la sofferenza di chi ne è affetto, di chi teme di trasmetterle ai figli. Negare la diagnosi pre-impianto è una crudeltà".

La fecondazione eterologa?
"Ho dei dubbi, ma non sono rispecchiati da questa legge, che lede l'autonomia delle donne ed è fortemente discriminatoria. Chi ha soldi continuerà a curarsi, andrà all'estero, avrà figli sani, gli altri no".

(28 maggio 2005)

 
 
 

Post N° 16

Post n°16 pubblicato il 30 Maggio 2005 da corsaramora
Foto di corsaramora

 a nessuno verrebbe in mente di entrare nel negozio sotto casa per chiedere un acchiapparagni. Su internet si può e non è la sola cosa inusuale che si rischia di trovare, spulciando tra i cataloghi online delle aziende che prosperano con il commercio elettronico. Molte sono serie e rispettabili, per carità, ma gli articoli che vendono sono a prova di utilizzabilità concreta.

acchiapparagni (“senza dolore” dice la scritta lampeggiante) viene offerto alla modica cifra di € 15,90 anzichè 18,10 (IVA Inclusa) e sembra la tanto cercata Araba Fenice per coloro che odiano gli aracnidi. Ecco finalmente la soluzione a tutte le loro paure, senza doversi sporcare le mani né dover sopprimere il malcapitato ragno. 
il prodotto viene fornito con  un ragno di plastica per “fare pratica”.

 
 
 

Post N° 15

Post n°15 pubblicato il 30 Maggio 2005 da corsaramora

PENSIONI - «La riforma della previdenza è pronta e verrà approvata prima delle elezioni europee».......

«È una riforma che ci viene chiesta dall’Europa, i conti della previdenza ci dicevano che fra qualche anno non ci sarebbe più stata la possibilità di pagare le pensioni. È una riforma strutturale che renderà certe le pensioni per i pensionati di domani».


Poi scherza   (chi puo' essere colui che scherza????); sull'abolizione della tassa sulle successioni: «Avevo in mente uno slogan bellissimo: "Morire in Italia è conveniente". Ma è uno slogan che credo non funzioni»...

e ci credo !!!!!!!!!!!!!!

 
 
 

Post N° 14

Post n°14 pubblicato il 30 Maggio 2005 da corsaramora
Foto di corsaramora

PADANIA: ARRIVA LA MISS DIPINTA DI VERDE


Altro che devolution, crisi di Governo e secessioni. In questo periodo gli alti vertici della Lega Nord, insieme ai loro concittadini, si stanno sfregando le mani in attesa di chiome lunghe, tacchi alti e curve da capogiro. L’unica elezione che conterà nei prossimi giorni, infatti, sarà quella di Miss Padania.

La vincitrice sarà una donna elegante, che ”possiede i canoni della bellezza classica della Padania”.

Nulla da fare, in teoria, per i marcati tratti mediterranei, per gli occhi scuri e intensi del Sud, per la pelle ombrata dallo splendido sole di Sicilia. Solo prototipi della “razza” padana vinceranno. Almeno questo è nella convinzione degli organizzatori, ma non è quello che è accaduto nelle ultime edizioni.

A guardar bene, infatti, le vincitrici dei premi più importanti dello scorso anno non sembrano avere tratti classici del nord. Anzi, a dir la verità, potrebbero tranquillamente sembrare splendidi frutti del nostro meridione, visto che nessuna ostenta occhioni azzurri o tratti da bambolina. La loro provenienza emerge solo leggendo le schede personali, dove le troverete rigorosamente amanti della polenta e caldarroste.

I premi di consolazione, per chi non incarna la classica bellezza padana, sono molti ma i più “significativi” sembrano essere Miss Sole delle Alpi e Miss Camicia Verde. La prima sarà ”donna di talento e creatività, con grandi ideali e fiducia in un futuro di libertà”. Se piccole perplessità sorgono sulla possibilità di trovar una ragazza con tutte queste qualità, ci sono dubbi ancor maggiori se si immagina una Padania costantemente soleggiata. Miss Camicia Verde, invece, è il ritratto della partigiana che combatte per il suo popolo perché lei è ”combattiva, anticonformista e rivoluzionaria…è il simbolo del risveglio della gente del Nord”. Ricordiamo a tutti chi per ultimo ha dato un colore alle camicie, prima dei padani, e proprio per questo vorremmo evitare alcun tipo di risveglio.

In ogni modo, in questa manifestazione, oltre a gambe seducenti, fisico da modella e sguardo accattivante, sono richiesti altri requisiti che sembrano necessari più per entrare nel Partito Comunista Cinese che in un semplice concorso di bellezza. Per partecipare, come ricorda l’articolo 5 del regolamento, le ragazze devono essere cittadine padane da almeno dieci anni; non aver cambiato sesso rispetto al certificato di nascita (non si accettano sorprese!); e dulcis in fundo, non devono rilasciare dichiarazioni non in linea con gli ideali dei Movimenti che promuovono la Padania. Ridotto ai minimi termini, vuol dire proibire a ragazze di diciotto anni di esprimere le loro idee. Quindi altro che giovani con grandi ideali e fiducia in un futuro di libertà, o donne anticonformiste e rivoluzionarie, qui ancora una volta vince la logica di partito.

Concludo ricordando che l’unico vero articolo 5 che dobbiamo rispettare è quello della Costituzione Italiana, che ricorda come ”l’Italia è una e indivisibile”. Per il resto non ci sono altri articoli che tengano, e nemmeno concorsi di bellezza per presunte “etnie” che non esistono, visto che il popolo italiano è uno e le sue bellezze sono uniche, da Palermo a Bolzano

 
 
 

Post N° 13

Post n°13 pubblicato il 30 Maggio 2005 da corsaramora
Foto di corsaramora

Superstizione, e falsa scienza, per il popolino. .....

Potere politico, e controllo sociale, per chi è nella stanza dei bottoni. Mentre nel mondo la ricerca andrà avanti, noi metteremo i dazi sulle mutande cinesi e spediremo le coppie infertili all'estero per cercare soluzione al loro problema.

 Quanto è facile, ancora una volta, per i gerarchi italiani e i loro mazzieri giornalistici, nominare invano il nome dell'America e poi fare esattamente il contrario.

 
 
 

Post N° 12

Post n°12 pubblicato il 30 Maggio 2005 da corsaramora
Foto di corsaramora

dopo aver letto il post precedente , qualcuno dira' solo falsi allarmi....solo speculazioni politiche ...speculazioni da parte di alcuni partiti...ed io per la par condicio e x nn essere tacciata di far parte di quella schiera di speculatori e mistificatori della realta' ...vi invito a leggere LA VERITA'.....

Berlusconi spiega a Blair:
«L'Italia è un paese ricco e felice»Frida Nacinovich
Macché Africa, macché gas serra. Silvio Berlusconi ha altro a cui pensare. Deve difendere il suo onore, ferito dagli industriali italiani e ora anche dall'"Economist". La piccola bibbia del mondo anglosassone degli affari l'ha (ri) fatta grossa, ha sbattuo il mostro in prima pagina: Italia malato d'Europa. La copertina ha fatto andare su tutte le furie il premier già colpito negli affetti più cari dall'inopinata sconfitta del suo Milan a Istambul. Altro che crisi, altro che povertà. «L'"Economist" sbaglia», sentenzia Berlusconi. Non è affatto vero che l'Italia sia «the real sick man of Europe», il vero malato d'Europa. «Il nostro paese - dice il presidente del Consiglio - non solo è bello per i suoi beni artistici, culturali e ambientali, ma ha anche le regioni più ricche d'Europa. La ricchezza delle famiglie supera di otto volte il Pil annuo, abbiamo una percentuale altissima di telefonini, auto e di case di proprietà». Tony Blair ascolta il collega, il premier inglese è arrivato in Italia, in teoria per discutere con Berlusconi del prossimo G8 in Scozia. Nella pratica, Blair assiste in diretta alla registrazione di uno spot con titolo "ma quale recessione". Re Silvio descrive un'Italia delle meraviglie, il bengodi d'Europa. «Abbiamo 100mila fra chiese e monumenti, 40mila palazzi storici con i tesori che contengono, 3500 musei, 2500 siti archeologici, 1000 teatri», elenca il premier. Presto saranno vendute, pardon cartolarizzate, ma che importa? Ora l'essenziale è rispondere agli industriali e a Luca Cordero di Montezemolo, che non è stato tenero con un governo per cui Confindustria si è spellata per anni le mani dagli applausi.

Non è solo una questione di bellezze artistiche. C'è anche «il più alto numero di telefonini (siamo play boy ed i nostri ragazzi mandano almeno 10 messaggi al giorno alle loro ragazze)». Un popolo di gigolò e di risparmiatori, «il paese che ha il maggior numero di case di proprietà delle singole famiglie». Insomma, «quando l'"Economist" guarda all'Italia e figura un'Italia sostenuta dalle stampelle, dice una cosa che è profondamente contraria alla situazione che noi viviamo. Una situazione di benessere e di gioia, perché siamo nati in un paese che è il più bello e fra i più ricchi del mondo». Un paese, tra l'altro, che «contribuisce alla cooperazione internazionale in rapporto al proprio Pil in misura pari agli Stati Uniti». Il che equivale a dire che siamo agli ultimi posti nel mondo.

Berlusconi sorride, come nella pubblicità di un dentifricio. Intanto Blair, l'inquilino di Downing Street - un altro che del sorriso ha fatto un'arte - ripete per l'ennesima volta che il leone inglese non ha la minima intenzione di entrare nell'euro. «Non ci sono le condizioni». Troppo più comodo galleggiare fra Usa ed Europa e godere dei benefici dell'una e dell'altra. Blair sarà il prossimo presidente di turno dell'Ue, almeno per un anno Berlusconi resterà presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica italiana. «Ho tirato fuori dal cassetto una foto del G8 di Napoli del 1994 e mi sono accorto di essere l'unico premier ancora in attività», dice ancora il Cavaliere del paese più bello del mondo, «c'erano Kohl, Clinton, tanti altri e c'ero anch'io. Sono cambiati tutti, tranne me». «Ma dopo un certo periodo, per esempio 15 anni - aggiunge - bisognerebbe dedicarsi ad altro, alla famiglia e alle cose belle della vita...». Traduzione: ho intenzione di restare altri cinque anni in prima linea, naturalmente per il bene del paese. Sorridete industriali, sorridete cittadini. Silvio Berlusconi non molla. L'ottimismo è il sale della vita. Se poi gli industriali dicono che il paese è in recessione e gli italiani avvertono che non ce la fanno più ad arrivare a fine mese, che importa? In Italia ci sono il sole, i monumenti e le piazze.


 
 
 

Post N° 11

Post n°11 pubblicato il 30 Maggio 2005 da corsaramora
Foto di corsaramora

Ecco il primo rapporto sullo stato del Paese presentato oggi
dagli imprenditori. I servizi più cari, l'istruzione più bassa
L'allarme di Confindustria:
"Italia in declino, ultima in Europa"
Il reddito procapite nazionale è tornato ai livelli degli anni Settanta
di LUISA GRION


ROMA - E' un paese dove si produce di meno e si paga di più. Dove l'istruzione arranca e il costo dei servizi e della burocrazia possono ancora sembrare montagne invalicabili. Dove il declino non è più una sensazione, ma un'inesorabile serie di cifre.

A metterle assieme è stato il Centro Studi della Confindustria, elaborando il primo check-up completo sullo stato della competitività in Italia. L'analisi, che verrà aggiornata ogni tre mesi e che oggi sarà presentata al direttivo e alla giunta degli imprenditori, traccia un responso che lascia pochi dubbi: il Paese è in piena fase di rallentamento, in alcuni casi è addirittura tornato indietro di trent'anni. Basti pensare al livello del reddito pro capite: nel 1986 quello italiano sembrava aver preso il volo, era più alto del 6 per cento rispetto alla media europea (un anno dopo, l'allora premier Craxi avrebbe annunciato il "quinto posto" dell'Italia nella classifica dei "potenti" e il sorpasso sull'Inghilterra). Nel 2003 il suo livello si è riabbassato alla media Ue, come negli anni Settanta.

Stesso risultato se il paragone viene fatto con il reddito pro capite Usa: poco più di vent'anni fa il nostro era l'80 per cento di quello medio americano, ora è scivolato al 70. D' altra parte, fa capire Confindustria, i favolosi anni della crescita - boom economico, culle piene e morale alto - sono davvero un ricordo lontano. Se la produzione del Paese, trent'anni fa viaggiava a tassi di crescita del 3 per cento, oggi annaspa all'1.

E' vero che ora di mezzo c'è anche il caro petrolio e l'euro forte che penalizza le esportazioni (la quota italiana sul commercio mondiale, dal 1996 al 2004, è scivolata dal 4,8 al 3,8 per cento). Ma è altrettanto innegabile che gli altri partner europei hanno saputo parare i colpi meglio di noi: sia per quanto riguarda la capacità di produrre (il Pil della Ue nel 2004 è cresciuto ad un ritmo del 2,2 per cento), che per quanto riguarda quella di vendere (Francia e Germania hanno mantenuto stabili al 5 per cento le loro quote sul mercato mondiale).


Nella crisi che ci affligge, dunque, ci sono precise responsabilità nazionali. Prezzi che non diminuiscono - puntualizza la Confindustria - e ricerca che non viene sostenuta. E poi l'elettricità e i servizi: un'impresa italiana, per produrre, paga una bolletta più alta del 20 per cento rispetto alla media Ue .

Il peso della burocrazia la soffoca: per aprire una attività economica in Italia ci vogliono 9 procedimenti e 3.800 dollari, in Danimarca ne bastano quattro ed è tutto gratis. Se il consumatore italiano che apre un conto corrente in banca paga 113 euro all'anno per usufruire di una quota standard di servizi, il suo collega olandese - per lo stesso standard - ne paga 25. Quello francese 89. Il costo medio Ue è di 75 euro l'anno. E il guaio, afferma lo studio, è che a differenza dei prezzi di ristoranti, alberghi, pizzerie - ancora alti, ma con prospettive di rallentamento - per quelli dei servizi bancari è previsto un ulteriore balzo in avanti.

Né il futuro lascia sperare meglio: alla ricerca , che dovrebbe essere la spinta propulsiva della crescita di un Paese, l'Italia dedica investimenti per l'1,1 per cento del Pil. La media europea è del 2, ma la Francia destina il 2,2 . Germania e Danimarca il 2,5. La Svezia il 4,7. Ci sono pochi laureati ( il 12 per cento fra i giovani fra i 25 e i 34 anni), pochissimi ricercatori (il 2 per mille rispetto agli occupati contro una media europea del 6) e dal 1991 al 2001 il loro totale è diminuito ad un tasso dell'1,6 per cento l'anno. "La qualità del capitale umano - conclude il check up - nel nostro paese è relativamente bassa".

(28 aprile 2005)  

 
 
 

Post N° 10

Post n°10 pubblicato il 30 Maggio 2005 da corsaramora
Foto di corsaramora

Per la fecondazione eterologa La fecondazione eterologa è una pratica a cui si ricorre solo in casi di grave sterilità.

Si tratta di una tecnica che consente la fecondazione assistita anche utilizzando gameti di donatori esterni alla coppia. La legge attualmente la vieta categoricamente. Ma impedire a una coppia di ricorrere a un donatore esterno può produrre solo due effetti: vietare per sempre alla donna di quella coppia di partorire o costringerla, se la coppia può permetterselo economicamente, a recarsi in uno dei paesi dove la fecondazione eterologa è consentita.

 
 
 

Post N° 9

Post n°9 pubblicato il 30 Maggio 2005 da corsaramora
Foto di corsaramora

Per l'autodeterminazione e la libertà di scelta La norma attuale assicura al "concepito" gli stessi diritti della madre e di ogni persona nata. Per concepito si intende già l´ovulo fecondato, ancor prima che si formi l´embrione. È la prima volta al mondo che questo avviene per legge.

Stabilire che un ovulo fecondato ha gli stessi dritti di una persona nata è un´ affermazione etica e di parte, che però rischia di avere conseguenze pratiche assai rilevanti. Se questa affermazione fosse valida, ad esempio, si rischierebbe di mettere in discussione radicalmente la legge 194 sull´interruzione volontaria di gravidanza, legge che ha prodotto l´esito positivo della riduzione degli aborti in Italia.

 
 
 

Post N° 8

Post n°8 pubblicato il 30 Maggio 2005 da corsaramora
Foto di corsaramora

° Per la tutela della salute della donnaQuesto quesito è quello che più investe la salute della donna. La donna che, per mettere al mondo un figlio, è costretta a ricorrere alla fecondazione assistita è chiamata ad affrontare un percorso impegnativo, sul piano fisico e psicologico. Attualmente, la legge 40 lo complica ulteriormente.

Prima di tutto, non consente il congelamento degli embrioni e obbliga la fecondazione si un numero massimo di tre ovuli alla volta. Questo obbliga la donna, in caso di insuccesso del trattamento, a sottoporsi a più cicli di cura, con possibili danni per la sua salute.

Inoltre, non permette alle coppie portatrici di malattie genetiche e infettive la cosiddetta "analisi preimpianto", cioè un esame dell´embrione prima del suo trasferimento nell´utero della donna. Si espone così la donna a un doppio trauma: la possibilità di impiantare un embrione malato e la conseguente probabilità di dover ricorrere a un aborto terapeutico.

Infine, la legge impedisce alla donna di cambiare idea, poiché impone il trasferimento dell´ovulo fecondato anche in assenza di un suo rinnovato consenso.

 
 
 

Post N° 7

Post n°7 pubblicato il 30 Maggio 2005 da corsaramora
Foto di corsaramora

° quesito La legge attualmente vieta ai ricercatori di utilizzare cellule staminali prelevate da embrioni non utilizzati. Le cellule staminali sono cellule che, debitamente orientate, sono capaci di moltiplicarsi, consentendo la cura di una serie di organi vitali.

La ricerca sulle staminali è fondamentale per combattere malattie come il cancro, la sclerosi, l´Alzheimer, il Parkinson, il diabete e molte altre ancora.
Si tratta di problemi che, solo in Italia, investono circa 12 milioni di persone a cui la legge 40 , così com´è, sottrae una speranza fondata di guarigione.

 
 
 

Post N° 6

Post n°6 pubblicato il 29 Maggio 2005 da corsaramora
Foto di corsaramora

le mobilitazione delle associazioni contro le nuove forme di fecondazione assistita


Roma - «I mezzi di informazione ne parlano poco, ma la legge 40 sulla procreazione assistita ha effetti devastanti sulle donne malate di emofilia che vogliono avere un figlio».

La denuncia, tagliente come un colpo di rasoio, arriva dalla Federazione delle Associazioni Emofiliaci, in occasione della Giornata Mondiale dell´Emofilia che si svolgerà domani (domenica 16 aprile 2005, ndr). Pochi sanno cosa sia e quali problemi crea.
È una malattia genetica rara, che riguarda 400 mila persone al mondo, di cui 5 mila in Italia, ed è causata dalla mancanza o dalla carenza nel sangue di una proteina particolare, il fattore VIII, fondamentale nel processo di coagulazione. Chi è colpito dalla malattia soffre di ripetute emorragie interne che possono provocare invalidità permanenti quando colpiscono ginocchia, gomiti o caviglie, addirittura mortali se si sviluppano nella zona cranica.
Quali sono le terapie?
Quando le emorragie si avvicinano a 30 episodi l´anno, situazione che comporta circa 150 giorni di trattamento con la somministrazione di dosi di fattore VIII, anche nell´adulto si preferisce adottare, come si fa normalmente nei bambini, una profilassi preventiva del fattore carente. In Italia i centri di assistenza sanitaria sono 49.

Come se non bastassero questi problemi, è arrivata la legge sulla fecondazione assistita. Una legge che autorizza la fecondazione solo in caso di infertilità. Ma proibisce, come ormai molti sanno, le analisi preimpianto indispensabili per scoprire eventuali malattie ereditarie. La conseguenza è che se una donna emofiliaca scoprisse che l´embrione è malato sarebbe costretta all´impianto in utero, salvo poi ricorrere all´aborto terapeutico.


NON E' UN BUON MOTIVO X VOTARE SI ?

 
 
 

Area personale

 

Archivio messaggi

 
 << Maggio 2005 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
            1
2 3 4 5 6 7 8
9 10 11 12 13 14 15
16 17 18 19 20 21 22
23 24 25 26 27 28 29
30 31          
 
 

FACEBOOK

 
 
Citazioni nei Blog Amici: 3
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

Ultime visite al Blog

francogambinopantaleoefrancainterculturemc.bottarigersy1misia_mistrani_manima_on_lineAfter_The_Ordealgh0std0gnany275trippafcaprifoglio0evelina55mizar_a
 

Ultimi commenti

Sat24, Sat 24 Pogoda, Prognoza pogody National...
Inviato da: Wetter
il 10/08/2018 alle 13:04
 
Sat24, Sat 24 Pogoda, Prognoza pogody National...
Inviato da: Weather
il 10/08/2018 alle 13:04
 
Sat24, Sat 24 Pogoda, Prognoza pogody National...
Inviato da: Pogoda
il 10/08/2018 alle 13:03
 
Sat24, Sat 24 Pogoda, Prognoza pogody National...
Inviato da: Sat24
il 10/08/2018 alle 13:03
 
Sat24, Sat 24 Pogoda, Prognoza pogody National...
Inviato da: Test internetu
il 10/08/2018 alle 13:02
 
 

Chi può scrivere sul blog

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963