Creato da corsaramora il 24/05/2005
tutto cio' che ci accade intorno ..mie riflessioni e non...
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Messaggi di Settembre 2005
Post n°431 pubblicato il 29 Settembre 2005 da corsaramora
Cos’è la Saggezza? Erasmo da Rotterdam, coltivatore di utopie e di amicizie con utopisti come Tommaso Moro, seminatore instancabile di dubbi, beffardo apologeta della follia al punto da considerarla motore di ogni carica vitale e condizione prima per l’esistenza del mondo, tanto da relegare la saggezza nel ruolo mortificante di «freno che intristisce e paralizza », paradossalmente fu un saggio. La sua vita di apolide per elezione (ego mundi civis esse cupio), fu contrassegnata da molte contraddizioni: nel mentre componeva l’ «Elogio della Follia», il più famoso e più caustico tra i suoi lavori letterari, dichiarava la propria obbedienza alla ragione e la considerava fondamentale obiettivo della sua vita: una vita dedita interamente alla lotta contro l’ignoranza e alla esaltazione della cultura. Con i suoi comportamenti ed i suoi scritti, esercitava il difficile mestiere di saggio e faceva comprendere quanto fosse difficile definire la saggezza e imprigionarla in schemi teorici. Erasmo con le sue apparenti contraddizioni, scorgeva un’area di comune dominio in saggezza e follia. Nietzsche non doveva avere molta stima di ciò che ai suoi tempi si riteneva fosse la saggezza, se fa dire impietosamente a Zarathustra: «Voi tutti, saggi illustri, avete servito il popolo e la superstizione del popolo! – e non la verità… Allo stesso modo, il padrone lascia fare i suoi schiavi e si diletta alla loro tracotanza… colui che è odioso al popolo è come un lupo per i cani: è lo spirito libero, il nemico della catena, il non adoratore, randagio pei boschi… perché la verità è qui: qui infatti è il popolo! Guai, guai a colui che cerca!» Parole che accusano la falsa saggezza e fanno intendere quanto quella vera sia virtù rara, spesso assai lontana da coloro che sembrano professarla. E adesso, si può essere saggi al giorno d’oggi? Che cosa intendiamo per saggezza? Ha essa qualcosa in comune con il sapere, con la conoscenza, con la perfezione, con la virtù? O è un modo di essere che fa distinguere un individuo dagli altri a motivo dell’equilibrio e della serenità del suo agire? Nicola Abbagnano, con la semplicità e la chiarezza che ha sempre distinto il suo modo di esprimersi, ha scritto qualche anno fa: «Il saggio non è colui che si isola in una pretesa perfezione, ma chi vive in mezzo agli altri realizzando un grado di accordo e di simpatia umana che lo rende equilibrato e sereno». Cultura e sapienza, quindi, non bastano ad un uomo per essere saggio. E la saggezza, apparendo e scomparendo, mutando sembianze ogni volta, sembra voler sfuggire ad ogni definizione |
Post n°423 pubblicato il 25 Settembre 2005 da corsaramora
le mostre che si apriranno nell'autunno italiano annunciano, a colpo d'occhio, un paio di cose. La prima è che al vertice dei gusti resiste l'Ottocento francese. Insomma, si confermano la sua leggenda, la sua esibizione di una modernità che non mette ansia, campagne intatte, rocamboleschi destini umani, metropoli al loro stato nascente. Gauguin-Van Gogh dal 22 ottobre al 19 marzo a Brescia è avvincente la sua percezione di una bellezza presente. La passione per ciò che è fugace, transitorio, e l'individuazione del senso di vanità e di malinconia che la seguono. |
Post n°422 pubblicato il 24 Settembre 2005 da corsaramora
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Post n°421 pubblicato il 24 Settembre 2005 da corsaramora
L'AMORE NON FA RUMORE |
Post n°420 pubblicato il 23 Settembre 2005 da corsaramora
secondo il regista Alfred Hitchcock il sex-appeal non muta con gli anni, l'epoca e la moda. Spariscono soltanto le forme più appariscenti della lusinga, la maliarda si adegua: lo svenimento simulato o il fazzoletto lasciato cadere ad arte non contano più. L'arte di Circe non si può imparare: sirene si nasce. |
Post n°419 pubblicato il 23 Settembre 2005 da corsaramora
"Sarà una campagna elettorale orrenda. Orrenda e melodrammatica, il peggio che il nostro paese possa dare. Nei giorni scorsi ho aperto la televisione e ho assistito a un suo anticipo: c'era il conduttore di un telegiornale della casa che intervistava politici e imprenditori sui sondaggi di opinione per fargli dire che non valgono niente, che uno dice l'opposto dell'altro. Il direttore era quello che in base ai sondaggi aveva piantato sulla carta di Italia le bandierine azzurre della vittoria di Forza Italia alle elezioni passate e che sui sondaggi favorevoli al nostro ha veleggiato per anni. |
Post n°418 pubblicato il 23 Settembre 2005 da corsaramora
Polipetti affogati Ingredienti per 4 persone: 1 kg. di piccoli polpi veraci 500 g. di pomodori pelati o freschi aglio olio d'oliva prezzemolo tritato peperoncino (facoltativo) sale In un tegame di coccio mettere i piccoli polpi, puliti e lavati, i pomodori pelati a pezzetti, l'aglio, l'olio e il sale. Cuocere il tutto a fuoco lentissimo, senza aggiungere acqua, a pentola coperta. A cottura quasi ultimata unire il prezzemolo tritato e, volendo il peperoncino. Il sugo può essere utilizzato per condire la pasta.
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Post n°417 pubblicato il 23 Settembre 2005 da corsaramora
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Post n°416 pubblicato il 23 Settembre 2005 da corsaramora
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Post n°415 pubblicato il 23 Settembre 2005 da corsaramora
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Post n°414 pubblicato il 23 Settembre 2005 da corsaramora
Luca Giordano Luminoso pittore barocco, figlio di un pittore di origine pugliese, nacque a Napoli nel 1632 e fu avviato dal padre stesso al mestiere di pittore e di affreschista. Dimostrò ben presto una straordinaria capacità di apprendimento nel senso che si creò un bagaglio molto ampio di formule e di temi espressivi che travalicavano la pur grande scuola napoletana, per aprirsi al colorismo veneto ed alla "aerea" visione delle realizzazioni delle "volte" romane. Questo particolare eclettismo espressivo derivò al Giordano anche dai frequenti viaggi di studio e di lavoro che lo portarono prima a conoscere, e poi addirittura ad influenzare le scuole pittoriche delle più importanti città italiane. Dotato di una rapida facilità di esecuzione fu anche chiamato "Luca fa presto" dai contemporanei stupiti dalla velocità di esecuzione, che aveva del prodigioso e che gli consentiva di affrontare grossi spazi e di risolverli in una rapidità impensabile per gli altri pittori. |
Post n°413 pubblicato il 23 Settembre 2005 da corsaramora
bonjour mes amis E dopo via Calogero Marrone piazza Padania (15 ottobre 2003) Varese avrà una "via Calogero Marrone" ma per, par condicio, anche una piazza Padania. |
Post n°412 pubblicato il 22 Settembre 2005 da corsaramora
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Post n°411 pubblicato il 22 Settembre 2005 da corsaramora
pausa di riflessione Quando aprii questo blog non avevo idea di cosa scriverci,ne\' di cosa gli altri ci scrivessero Non sono una scrittrice,non so scrivere poesie ,tanto meno sarei stata capace di scrivere un diario personale Il mio linguaggio e il mio stile e\' assolutamente tecnico e quindi mi sarebbe stato difficile raccontarmi Quando si parla di se stessi si corre il rischio di cadere nell\'auto-compiacimento o nell\'auto-commiserazione, si può fare la figura del falso modesto o del superbo ( del modesto non si corre il rischio ). la mia vita non ha nulla di eclatante o di fantastico anzi è tutto sommato abbastanza normale... perche\' ho scritto questo post?... non lo so!!! o forse si... cos\'e\' un blog e a cosa e a chi serve? |
Post n°410 pubblicato il 21 Settembre 2005 da corsaramora
Il posto sfisso Poi, invece, c'è l'immenso mare degli sfigati, dei lavoretti a termine precari, dell'orizzonte di vita ridotto ai tre-sei mesi del contrattino. Una marea di incertezze e insicurezze, di equilibri frantumabili ogni minuto, di famiglie in bilico, di paghe da fame, di flessibili. Che all'onorevole, al ministro e ai suoi camerati, al sindaco, al sindacalista non chiedono il «privilegio» a vita di un posto fisso, ma una semplice terapia di mantenimento: il rinnovo del contrattino a termine, l'allungamento del proprio futuro di qualche settimana. Quando zio Remo Gaspari, ai tempi della metastasi democristiana, assumeva alle Poste l'intero Abruzzo e la sua Gissi aveva forse il più alto tasso di postini nel mondo, allora sì che erano veri scandali. Ma va detto che a suo modo, nel modo furbetto e pecione dei democristi, era una specie di welfare, una redistribuzione del reddito che sì, portava consensi truffaldini (il voto di scambio), ma dava anche stipendi, certezze, distribuiva futuro. Un posto alle poste era addirittura proverbiale nell'immaginario italiano, era un'assicurazione per tutta la famiglia che si aggrappava a un lavoro sicuro, almeno uno, almeno qualcosa di certo. Ora, si sfoglia il dossier poste e si vede qual è il vero scandalo: che quel posto lì, quel lavoro inteso come diritto e sicurezza di una vita normale, non c'è più. |
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il 10/08/2018 alle 13:04
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