Creato da corsaramora il 24/05/2005
tutto cio' che ci accade intorno ..mie riflessioni e non...
 

Messaggi del 10/06/2005

Post N° 96

Post n°96 pubblicato il 10 Giugno 2005 da corsaramora
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il quorum nelle tue mani.

dal blog

LA BACHECA


Domenica vai a votare presto.



Così i telegiornali delle 12 daranno la prima buona notizia: che l'affluenza alle urne è molto alta!!!



Continuare a restare a casa diventerà una scelta difficile per i
sostenitori dell'astensione, e sicuramente tanti di coloro che erano
orientati a votare no andranno a farlo, pensando che la strategia
dell'astensione sia ormai fallita.



Si tratta di una strategia condivisa da tutti i comitati promotori dei referendum.



Fai girare questa email a quante più persone possibile. Il raggiungimento del quorum è nelle tue mani!

:)

 
ultimo post sui referendum........
 
 
 

Post N° 95

Post n°95 pubblicato il 10 Giugno 2005 da corsaramora
Foto di corsaramora

Clementina torna a casa
Nel pomeriggio un aereo militare riporterà Clementina Cantoni in Italia. Pietro De Carli, della Cooperazione Italiana, ha incontrato Clementina a Kabul: "E' leggermente dimagrita e un po' frastornata ma sta bene". Fini conferma lo scambio con la madre del rapitore: "Abbiamo evitato il blitz per liberarla". L'ambasciatore italiano in Afghanistan assicura: "I sequestatori l'hanno trattata bene"


Il premier Silvio Berlusconi ha lasciato Palazzo Grazioli poco prima delle 17 senza nessuna dichiarazione alla stampa. Il presidente del Consiglio è atteso all'aeroporto militare di Ciampino per accogliere Clementina Cantoni.

 
 
 

Post N° 93

Post n°93 pubblicato il 10 Giugno 2005 da corsaramora
Foto di corsaramora

Sparavano, e non riuscivamo a spiegare che eravamo italiani"
Al Celio la deposizione davanti al pubblico ministero Ionta
Giuliana Sgrena interrogata dai giudici
"Non correvamo, attacco senza motivo"
La giornalista: "Frasi in video imposte dai sequestratori"
Uno 007 conferma: "L'azione di fuoco non era giustificata"

ROMA - "Non andavamo molto veloce, date le circostanze, non riuscivamo nemmeno a spiegare di essere italiani". Lo ha detto Giuliana Sgrena a Rai News 24, poco prima che il pm Franco Ionta, che indaga sulla sparatoria di ieri a Bagdad, iniziasse ad ascoltarla. "Siamo stati colpiti da una pioggia di fuoco, proprio mentre parlavo con Nicola Calipari, mi stava raccontando di tutte le fasi del sequestro".

Si fa strada l'ipotesi che i soldati del check-point, posto a settecento metri circa dall'aeroporto, non siano stati avvertiti dell'arrivo del convoglio italiano.

"Sono provata - afferma - per quello che è successo soprattutto nelle ultime 24 ore. E con il rischio che ho corso posso dire di stare bene. Pensavo che ormai il pericolo fosse finito dopo la mia riconsegna agli italiani, invece improvvisamente c' è stata questa sparatoria e siamo stati colpiti da una pioggia di fuoco".

"All'arrivo a Ciampino Berlusconi ha avuto parole molto gentili per me. Ora per favore vorrei stare tranquilla, sono molto stanca".

"Fuoco non giustificato". Dopo i controlli medici, l'inviata del Manifesto è stata ascoltata a lungo dai giudici. Sia lei che l'altro 007 ferito hanno confermato: "L'azione di fuoco non era giustificata dall'andamento della nostra auto. L'andatura era regolare e non suscettibile di equivoci".

"Sono rimasta sempre nella stessa casa - ha detto la giornalista- e tenuta sempre dallo stesso gruppo di rapitori. Fra loro c'era una donna. Alcuni di loro erano a viso scoperto. Non mi hanno mai fatto mancare l'assistenza. Le frasi in video ci sono state imposte dai sequestratori".


Non era un check point. "Non era un check point, ma una pattuglia che ha sparato appena dopo averci illuminato con un faro. Non si è capita la provenienza dei proiettili, precedentemente non avevamo incontrato posti di blocco".

(5 marzo 2005)

 
 
 

Post N° 92

Post n°92 pubblicato il 10 Giugno 2005 da corsaramora
Foto di corsaramora

Enzo Baldoni è stato ucciso... che strano paese il nostro.....

Al Jazeera: "Abbiamo un video"
I terroristi: "L'Italia se ne doveva andare dall'Iraq"
Nelle ultime ore erano sembrati aprirsi spiragli di trattative

ROMA - Enzo Baldoni è stato ucciso. I suoi rapitori hanno inviato alla tv satellitare Al Jazeera un video con l'esecuzione del giornalista freelance sequestrato il 20 agosto scorso. "Sono immagini agghiaccianti", ha detto l'ambasciatore italiano a Doha che ha potuto. "Abbiamo ricevuto il filmato che mostra Enzo Baldoni dopo essere stato ucciso", ha detto un giornalista di Al Jazeera alla Reuters, aggiungendo di non volerlo mostrare "per rispetto della famiglia". Il filmato mostrerebbe una serie di immagini confuse che si concludono con una colluttazione, forse l'ultima reazione dell'ostaggio. Baldonisarebbe stato ucciso con un colpo di arma da fuoco.

La tv ha anche detto che Baldoni sarebbe stato ucciso per il mancato ritiro delle truppe italiane dall'Iraq. "L'Esercito Islamico in Iraq ha annunciato di aver compiuto l'esecuzione dell'ostaggio italiano rapito in Iraq - ha detto al Jazeera, citando un comunicato - su ordine del suo legittimo tribunale". Baldoni, prosegue il comunicato, è stato ucciso perché "l'esecuzione risponde al rifiuto del governo italiano di ritirare i suoi soldati dall' Iraq entro 48 ore". La procura di Roma chiederà al Qatar di poter acquisire il video.

La notizia dell'assassinio di Baldoni arriva all'improvviso e gela le speranze che nelle ultime ore sia la famiglia che la Croce rossa italiana incominciavano a nutrire. L'ultimatum lanciato dal sedicente Esercito islamico dell'Iraq al governo italiano era scaduto oggi alle 16, ma qualche spiraglio nella trattativa per la sua liberazione sembrava essersi aperto.

C'erano alcuni elementi che inducevano all'ottimismo. Per esempio la natura di quell'ultimatum. Gli esperti, fin dal primo momento, avevano ritenuto non ultimativa la scadenza e considervano le 48 ore solo un termine per altre richieste. Tutti si aspettavano Quello che si aspettavano gli uomini dei Servizi era un secondo video, con nuove indicazioni.

Non solo. Anche i familiari erano ottimisti sui canali che sembravano aprirsi. Ancora oggi la moglie di Baldoni, Giusy Bonsignore, aveva espresso "piena fiducia nell'operato della Croce rossa italiana e del suo commissario straordinario Maurizio Scelli". "Sappiamo quanto la Croce Rossa Italiana abbia fatto e stia facendo per alleviare le sofferenze del popolo iracheno. Confidiamo nella sua azione per poter riabbracciare presto Enzo", aveva detto. E anche il commissario straordinario della Cri Scelli si era detto "preoccupato, ma ottimista".

Invece tutto inutile. Inutili le trattative, inutile l'appello di ieri del ministro degli Esteri Franco Frattini su Al Jazeera per difendere il "giornalista coraggioso", andato in Iraq "per aiutare".

Restano però molti interrogativi. Non solo su dove esattamente si siano inceppate le trattative, ma anche sulla ricostruzione della cattura di Baldoni. Il settimanale Diario per il quale il giornalista freelance lavorava solleva molte perplessità sulla versione fornita dalla Croce rossa con cui Baldoni viaggiava quel giorno. In un'inchiesta che verrà pubblicata nel numero in edicola domani, Diario accusa l'organizzazione di essere stata reticente su alcuni passaggi importanti.

Non si sa nulla per esempio, sostiene il settimanale, delle ore della mattina di venerdì 20 agosto quando Baldoni era a Kufa insieme alla Cri prima che quest'ultima tornasse a Bagdad. Non si sa se, quando e con chi Baldoni avesse deciso di lasciare la città. Non si capisce perché in un primo tempo la Croce rossa abbia detto che Baldoni non era mai arrivato a Najaf, cosa smentita dalle immagini televisive della troupe della Rai che era con loro.

(26 agosto 2004)


 
 
 

Post N° 87

Post n°87 pubblicato il 10 Giugno 2005 da corsaramora
Foto di corsaramora

Procreazione, le regole all'estero

 

Francia
Una legge del 1994 stabilisce che le coppie sposate o conviventi da due anni possano ricorrere all'inseminazione artificiale. La donazione di gameti o ovuli estranea alla coppia - fecondazione eterologa - è possibile solo quando la fecondazione assistita interna alla coppia è fallita. Divieto di inseminazione post-mortem e utero in affitto.

Spagna
Ha provveduto a regolare la materia dal 1987. Le coppie sposate o conviventi possono usufruire dell'inseminazione artificiale omologa e eterologa purché vi diano il loro consenso "in modo libero e cosciente".

Germania
Solo le coppie sposate possono accedere all'inseminazione artificiale, sia omologa che eterologa. La fecondazione in vitro è ammessa solo se omologa. In ogni caso tre è il numero massimo di embrioni che si possono trasferire nell'utero della donna per ciascun ciclo di inseminazione. Divieto di ricorso alla tecnica dopo la morte del marito e utero in affitto.

Gran Bretagna
Dal 1990 le coppie sposate, conviventi e anche le donne singole possono ricorrere sia all'inseminazione eterologa che omologa. Permesso anche l'utero in affitto senza scambio di denaro e l'inseminazione post-mortem.

Austria
Oltre alla inseminazione medicalmente assistita tra coppie sposate e conviventi - omologa - è ammessa anche la fecondazione eterologa e i dati del donatore sono accessibili. Divieto per single, inseminazione post-mortem e utero in affitto.

Norvegia
Coppie sposate o conviventi in maniera stabile hanno il diritto di ricorrere all'inseminazione artificiale. La fecondazione eterologa è ammesa se il convivente o il marito è sterile o in caso di malattia ereditaria.

Svezia
Inseminazione omologa e eterologa per coniugi e conviventi. La fecondazione in vitro è ammessa solo all'interno della coppia. Vietato l'utero in affitto.

Stati Uniti
La legislazione cambia da Stato a Stato. Generalmente è ammessa sia l'inseminazione omologa che eterologa. In California è legale anche l'utero in affitto.

Ricerca scientifica su cellule staminali
In Gran Bretagna, Svezia, Spagna è possibile perché non vengono considerati embrioni le cellule con sviluppo inferiore a 14 giorni. Sui pre-embrioni sono infatti ammessi studi e ricerche sperimentali. In Gran Bretagna, Francia, Spagna, Svezia, Usa, Australia possono essere effettuate ricerche sugli embrioni soprannumerari con il consenso della coppia.

MIO ULTIMO POST...BUON VOTO A TUTTI...

 
 
 

Post N° 86

Post n°86 pubblicato il 10 Giugno 2005 da corsaramora
Foto di corsaramora

Donne in campo
Procreazione assistita: perché per molte donne è una minaccia al proprio corpo e alla libertà di scelta
La legge sulla procreazione assistita è riuscita a scuotere la diffusa indifferenza delle italiane per le problematiche sociali.


A molte non piace la legge 40/2004 per due ordini di motivi:
- il primo riguarda la sfera etica, e più precisamente il diritto a decidere autonomamente su questioni riguardanti la nascita e la procreazione;
- il secondo riguarda più strettamente la tutela della propria salute.

In che modo dunque la nuova normativa può costituire una minaccia al diritto individuale e al benessere fisico della donna?

Ragioni etiche
L’ art. 1 della legge fa espressamente riferimento ai “diritti del concepito”, mettendo “il concepito” sullo stesso piano, giuridicamente e moralmente, dei soggetti già nati.
Stabilito ciò, la normativa costringe la donna a ricevere l’impianto dei tre embrioni fecondati in vitro (se ne possono produrre solo 3 per volta), anche quando uno di essi sia affetto da una grave malattia o malformazione. L'ambiguità è evidente: non ci si può rifiutare di ricevere un embrione malato, ma si può intervenire, finché sarà in vigore la legge 194, con un aborto terapeutico entro il 180° giorno di gravidanza. Il timore di molte donne infatti è che si vogliano porre le basi per un eventuale, successivo intervento sulla legge 194 sull'aborto, mettendo a repentaglio importanti libertà acquisite.
Una volta fecondati gli embrioni in provetta, inoltre, la donna non può rifiutarsi di proseguire la terapia di inseminazione avviata.
C'è chi interpreta in questi provvedimenti l'emergere di una figura femminile molto simile a un “contenitore” piuttosto che a un essere cosciente in grado di esercitare scelte che dovrebbero competere solo a lei e al proprio partner.
Il divieto posto all'inseminazione artificiale infine, pare ridurre il significato di “maternità” e “paternità” alla trasmissione di un corredo cromosomico, come se le madri o i padri di un figlio adottivo fossero genitori di serie "b".

Ragioni mediche
Limitando a tre il numero degli embrioni che possono essere prodotti e vietandone la conservazione, come vuole la legge, non si tiene conto della peculiarità di ogni singolo caso, con gravi conseguenze per la salute della donna. Accade infatti che una donna normalmente fertile rischi di portare avanti una gravidanza trigemellare; oppure vi possone essere pazienti costrette a più tentativi di fecondazione, che devono pertanto sottoporsi a cicli di pesanti stimolazioni ormonali e a successivi interventi per il prelievo degli ovuli da fecondare... sperando che sia la volta buona, ma con un margine di probabilità che difficilmente supera il 25%.



 
 
 

Post N° 85

Post n°85 pubblicato il 10 Giugno 2005 da corsaramora
Foto di corsaramora

   c'e' un motivo personale del perche' io stamattina voglia dededicare un post a Pietro Gobetti

Chi era?? In primo luogo un personaggio straordinario, meteorico: nato a Torino nel 1901 morirà a Parigi nel 1926. In questi 25 anni egli riesce a segnare, con la sua poliedrica figura, la cultura dei suoi anni; critico letterario e teatrale, teorico e osservatore politico di finissima capacità, editore - fu peraltro il primo a pubblicare "Ossa di seppia" di Montale -, fonderà una rivista, "Rivoluzione Liberale", destinata ad avere un ruolo fondamentale nell'opposizione al fascismo. Intorno ad essa si raccoglierà il fronte più intransigente della secessione Aventiniana. La piccola rivista "Rivoluzione Liberale", una rivista da intellettuali, con una scarsa diffusione, giungerà tuttavia a preoccupare fortemente le autorità, che ne chiederanno più volte il sequestro... lo stesso Mussolini fu autore di un noto telegramma in cui egli chiedeva di far tacere quell'"insulso oppositore" ...
    Gobetti è particolarmente interessante come interprete del fascismo. Da Gobetti prende le mosse  una tra le principali correnti
interpretative, quella che vede il fascismo come fatto eminentemente nazionale, italiano. Secondo questo filone interpretativo il fascismo è il necessario compimento e realizzazione di condizioni preesistenti ad esso: dietro a questa interpretazione sta l'idea che la democrazia italiana sia nata e si sia sviluppata in modo imperfetto. Tuttavia è pericoloso incasellare Gobetti in questo filone interpretativo che da lui si diparte ma che, col tempo, ha finito per significare qualcosa di completamente diverso da quanto egli sosteneva.
    Difatti esistono due aspetti rimarchevoli nell'interpretazione del fascismo di Gobetti che lo pongono che lo pongono decisamente "fuori dal coro" e in stridente contrasto con la "vulgata resistenziale" del fascismo.
    L'antifascismo di Gobetti è "istintivo" perché, secondo lui il fascismo è negazione della dialettica democratica. Tuttavia cos'è la dialettica democratica, per Gobetti? Come egli esprime in modo indiscutibilmente chiaro ne "La nostra fede" la dialettica democratica non è il luogo della discussione pacata, fatta solo di indifferenza e di tolleranza distratta; è piuttosto il luogo davvero dialettico e anche feroce dello scontro delle opinioni. "Democrazia", per Gobetti, non è semplicemente rispetto delle opinioni altrui o difesa della legittimità di ogni forma di pensiero. E' indubbiamente questo, perché laddove non vi è rispetto di ogni forma di pensiero non può esservi democrazia. Ma, affinché esista la democrazia deve esistere partecipazione vera: laddove vediamo apatia, indifferenza, accettazione passiva non può esservi democrazia; la democrazia deve essere sostenuta sempre da una ferrea determinazione di coerenza rispetto alle proprie idee. Solo questo consente alle idee di "scontrarsi" e divenire vera dialettica. Insomma, secondo Gobetti la "Democrazia" è fatta da due cose:
1)- Tolleranza e rispetto delle opinioni altrui
2)- Assoluta coerenza rispetto alle proprie idee.
Il fascismo secondo Gobetti non è antidemocratico perché "intollerante": Gobetti, fedele testimone di quegli anni vedeva continuamente il triste spettacolo della violenza politica compiuta dall'una e dall'altra parte e certo non faceva gran differenza tra l'intolleranza dei fascisti, quella dei cattolici e quella dei marxisti. La ragione per cui il fascismo non è democratico, per Gobetti, va ricercata nel fatto che esso riguarda con troppa disinvoltura la questione della coerenza. Insomma ciò che non va, nel fascismo, non è tanto la violenza - che da sempre larga parte dell'antifascismo ha visto come elemento saliente, per non dire identificante del fascismo - ciò che non va, nel fascismo è piuttosto il fatto che esso genera una unanimità consenziente, una dimensione in cui tutti sono daccordo su tutto e in cui, di fatto, si rinuncia alla dialettica democratica vera e propria:

[...]il fascismo è stato qualcosa di più; è stato l'autobiografia della nazione. Una nazione che crede alla collaborazione delle classi; che rinuncia per pigrizia alla lotta politica, è una nazione che vale poco (da l' "ELOGIO DELLA GHIGLIOTTINA")

L'opposizione Gobettiana al corporativismo fascista nasce proprio dall'idea che la contrapposizione dialettica, e al limite lo stesso conflitto, siano elementi indispensabili al progresso di una società moderna:

Privi di interessi reali, distinti, necessari gli Italiani chiedono una disciplina e uno Stato forte. Ma è difficile pensare Cesare senza Pompeo, Roma forte senza guerra civile. Si può credere all'utilità dei tutori e giustificare Giolitti e Nitti, ma i padroni servono soltanto per farci ripensare a La Congiura dei Pazzi ossia ci riportano a costumi politici sorpassati.(da l' "ELOGIO DELLA GHIGLIOTTINA")

Fuori da ogni retorica Gobetti è istintivamente antifascista perché crede che non vi sarà progresso alcuno mediante il fascismo; non è antifascista perché il fascismo "irreggimenta le persone", le "inquadra", le violenta: è antifascista perché il fascismo addormenta il paese; perché il fascismo, secondo Gobetti non funziona...
    Gobetti sembra intuire i caratteri salienti del fascismo prima ancora che essi vengano fissati in un corpus dottrinario definito: il fascismo che aborre il "pensiero pensato", che esalta solo il "pensiero pensante", che considera idee e principi come ipostatizzazioni che limitano la libertà e il coraggio del fascista è, di fatto, un fascismo che esalta l'incoerenza come un valore: vivere pericolosamente, senza sentire il bisogno di obbedire a schemi precostituiti. La mistica fascista del coraggio, dell'uomo che non ha bisogno, per vivere, della sicurezza garantita da un coerente insieme concettuale di valori e di principi trae giustificazione da una negazione del carattere oggettivo delle idee e dei valori: al primo posto si colloca l'individuo, la sua libertà assoluta, il suo potere creativo. Questa esaltazione della incoerenza, che altrove ho chiamato "incoerenza virtuosa" (Il Gobetti, dicembre 2000) sembrava trovare giustificazione e rinforzo, negli anni 20-30 dal clima rivoluzionario che attraversava l'intera  cultura occidentale e segnatamente la scienza (si pensi alle interpretazioni relativiste o all'interpretazione di Copenaghen nella fisica). E in effetti "l'incoerenza virtuosa" fu una pratica costante del regime: senza di essa non si comprende perché il totalitarismo fascista fu sempre imperfetto, scarsamente efficace e non si comprende come il fascismo abbia potuto passare da una impostazione razziale di tipo imperialista ed etnocentrico a una segregazionista (oggi siamo tutti convinti che sia l'imperialismo etnocentrico che il segregazionismo razziale siano due cose ugualmente brutte; tuttavia esse obbediscono a principi assolutamente opposti: per l'imperialismo etnocentrico le culture e le razze diverse devono essere assorbite, a costo dell'annientamento dei loro caratteri culturali; per il razzismo segregazionista le razze non sono emendabili e nessuna integrazione è possibile).
    Esiste tuttavia un altro aspetto che dovremmo considerare, nel valutare la sua interpretazione del fascismo: quest'ultimo non è un accidente nella nostra storia: per Gobetti il fascismo è l'autobiografia della nazione, qualcosa che non poteva non essere, qualcosa che nasce nel nostro stesso corpo... di nuovo siamo del tutto fuori da una certa retorica antifascista secondo cui il fascismo fu l'occasionale presa del potere da parte di uno sparuto gruppo di persone che si impose al paese con la violenza..... una retorica che fu certo il segno di un errore propagandistico dei fuoriusciti già negli anni trenta e che poi, per ragioni anche in parte legittime - legate alla credibilità in politica estera dell'italia del dopoguerra - si è voluto imporre a tutti i costi. Quando i governanti italiani del dopoguerra parlavano agli alleati o all'Unione Sovietica essi dovevano, in un certo qual modo fare propria e imporre quella visione retorica proprio al fine di convincere i vincitori recalcitranti a offrire migliori condizioni di pace e maggiori aiuti economici al nostro paese.
    Ma le astuzie diplomatiche possono risultare utili sul piano dei rapporti internazionali, non certo su quello della comprensione storica. Leggendo Gobetti  non si può fare a meno di pensare che il fascismo, anziché essere superato sia stato semplicemente rimosso dal paese; che in qualche modo esso alligni ancora nelle nostre carni, nel nostro sangue.
    Al riguardo vale la pena di notare come l'interpretazione delineata (il fascismo come "incoerenza virtuosa") contrasta in modo lampante con certe recenti valutazioni del fascismo, che colgono un momento particolarmente rivelatore nei mesi della Repubblica Sociale: alludiamo principalmente alla distinzione tra fascismo-movimento e fascismo-regime, particolarmente cara a De Felice, secondo cui la vera anima del fascismo sarebbe più facilmente individuabile negli anni di Salò, in cui riemergerebbero gli aspetti più salienti del fascismo-movimento. Al contrario, nell'interpretazione su delineata, Salò, con il suo atteggiamento di ardua coerenza e di intransigenza sembra qualcosa di strutturalmente diverso dal fascismo stesso.

 
 
 

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