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Greenpeace e scie chimiche: che imbarazzo...

Post n°33 pubblicato il 09 Luglio 2008 da Observer_of_the_Sky

La questione scie chimiche non è un sistema di credenze, ma un fatto scientifico ed osservabile. Greenpeace ed associazioni simili perdono la loro credibilità, quando rinunciano ad un'azione conseguente. Noi vediamo spesso arcobaleni chimici e l'arcobaleno è il simbolo di Greenpeace, un'organizzazione in cui molti ripongono le loro speranze. In seguito al polverone sollevato dal mio articolo "Cieli bianchi", pubblicato sulla rivista scientifica tedesca Raum und Zeit (Gennaio 2004), persone in grado di osservare si sono prefisse lo scopo di attirare l'attenzione di Greenpeace Germania sulle chemtrails. Greenpeace in Germania è un'enorme realtà con milioni di sostenitori che credono nella sua integrità. Perciò la loro normale reazione è stata quella di chiedere ai suoi esponenti di eseguire delle analisi scientifiche e di contribuire per fare chiarezza sugli obiettivi e le modalità di tale spaventoso programma di modificazione climatica.

Migliaia di persone, però, sono rimaste sconvolte, quando si sono avvedute che Greenpeace in Svizzera, Austria e Germania, per una ragione o per un'altra, non si è sufficientemente interessata al problema. Questo ovviamente mi ha offeso: quindi ho deciso di compiere una ricerca sui possibili retroscena dei gruppi ambientalisti, sulle loro strane posizioni e sulla loro tendenza ad eludere le questioni concrete.

Ufficialmente "Greenpeace è un'organizzazione senza fini di lucro ed è presente in 40 paesi. Per mantenere la sua indipendenza non accetta donazioni dai governi, ma si affida ai contributi dei sostenitori e di fondazioni private. Come organizzazione globale, Greenpeace si concentra sulle maggiori minacce mondiali alla biodiversità ed all'ambiente."

(...) Ad un lettore canadese che sollecitava Greenpeace ad occuparsi del tema, Kevin Gamble di Greenpeace Canada, dopo aver ammesso ambiguamente che "il bario può trovarsi o no in occasionali (?) scie chimiche", afferma poi che "Greenpeace ritiene di doversi occupare di altre emergenze, prima di considerare la possibilità di dedicarsi al tema delle chemtrails." Infine Gamble rammenta al lettore: "Ho controllato i tuoi dati e risulta che la tua più recente donazione risale al 2000."

Articolo di Gabriel Stetter, giornalista indipendente ed attivista svizzero.

Fonte: Straker - Tanker Enemy 

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