Voglio un cielo blu
Guarda il cielo: che cosa stanno facendo?
L'IGNORANZA E' LA MADRE DELLA DEVOZIONE
Alluminio, torio, bario. Queste sono soltanto alcune delle pericolose sostanze che da circa un decennio vengono quotidianamente riversate nei cieli di tutto il mondo grazie all'utilizzo di aerei cisterna non meglio identificati. Il loro passaggio è solitamente accompagnato da scie lunghissime e persistenti che nell'arco di poche ore si espandono a dismisura, creando una pesante velatura del cielo. Televisioni e giornali hanno steso sull'argomento una criminale cortina di silenzio e disinformazione, negando all'opinione pubblica il diritto di conoscere la verità. Soltanto Internet, grazie a svariati siti e blog dedicati, cerca di far luce sul fenomeno "Scie chimiche". Voglio un cielo blu nasce proprio per questo: informare tutti coloro che sono ancora all'oscuro di quanto sta accadendo sopra le nostre teste.
Chiunque conosca già l'argomento e volesse collaborare con noi è ovviamente il benvenuto: per essere attivati come membri del blog è sufficiente farne richiesta scritta tramite e-mail all'indirizzo observerofthesky@hotmail.it. Inoltre, per qualsiasi domanda, dubbio o chiarimento, è possibile contattarci tramite Live Messenger (utilizzando il medesimo indirizzo) o ICQ, digitando il numero di contatto 351903494.
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La questione scie chimiche non è un sistema di credenze, ma un fatto scientifico ed osservabile. Greenpeace ed associazioni simili perdono la loro credibilità, quando rinunciano ad un'azione conseguente. Noi vediamo spesso arcobaleni chimici e l'arcobaleno è il simbolo di Greenpeace, un'organizzazione in cui molti ripongono le loro speranze. In seguito al polverone sollevato dal mio articolo "Cieli bianchi", pubblicato sulla rivista scientifica tedesca Raum und Zeit (Gennaio 2004), persone in grado di osservare si sono prefisse lo scopo di attirare l'attenzione di Greenpeace Germania sulle chemtrails. Greenpeace in Germania è un'enorme realtà con milioni di sostenitori che credono nella sua integrità. Perciò la loro normale reazione è stata quella di chiedere ai suoi esponenti di eseguire delle analisi scientifiche e di contribuire per fare chiarezza sugli obiettivi e le modalità di tale spaventoso programma di modificazione climatica.
Migliaia di persone, però, sono rimaste sconvolte, quando si sono avvedute che Greenpeace in Svizzera, Austria e Germania, per una ragione o per un'altra, non si è sufficientemente interessata al problema. Questo ovviamente mi ha offeso: quindi ho deciso di compiere una ricerca sui possibili retroscena dei gruppi ambientalisti, sulle loro strane posizioni e sulla loro tendenza ad eludere le questioni concrete.
Ufficialmente "Greenpeace è un'organizzazione senza fini di lucro ed è presente in 40 paesi. Per mantenere la sua indipendenza non accetta donazioni dai governi, ma si affida ai contributi dei sostenitori e di fondazioni private. Come organizzazione globale, Greenpeace si concentra sulle maggiori minacce mondiali alla biodiversità ed all'ambiente."
(...) Ad un lettore canadese che sollecitava Greenpeace ad occuparsi del tema, Kevin Gamble di Greenpeace Canada, dopo aver ammesso ambiguamente che "il bario può trovarsi o no in occasionali (?) scie chimiche", afferma poi che "Greenpeace ritiene di doversi occupare di altre emergenze, prima di considerare la possibilità di dedicarsi al tema delle chemtrails." Infine Gamble rammenta al lettore: "Ho controllato i tuoi dati e risulta che la tua più recente donazione risale al 2000."
Articolo di Gabriel Stetter, giornalista indipendente ed attivista svizzero.
Fonte: Straker - Tanker Enemy
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