Creato da bukowski3 il 09/06/2005

nearco

nulla di più di un'apertura di braccia

 

 

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Post n°12 pubblicato il 22 Dicembre 2007 da bukowski3
Foto di bukowski3

Il
funerale di uno scrittore


c'era una frana sulla

Pacific Coast Highway e ci hanno fatto fare una

deviazione fin su alle colline di Malibu

e c'era un gran traffico e faceva caldo, e poi

ci siamo persi.

ma ho intravisto un carro funebre e ho detto: "ecco

il carro funebre, seguiamolo", e la mia donna ha detto:

"quello non è il carro funebre", e io ho detto:
"sì, è il

nostro carro funebre".


il
carro funebre ha girato a sinistra e io l'ho seguito

mentre si arrampicava per una

stradina sterrata, fino a quando non ha accostato e io

ho pensato: "si è perso pure lui". c’era
un camioncino parcheggiato lì

e un signore che vendeva fragole

e io mi sono fermato

e ho chiesto

dov’era la chiesa e lui mi ha dato le indicazioni

e la mia donna ha detto al tizio delle fragole: "al ritorno

passiamo a comprare un po’ di fragole". poi ho fatto

inversione e il carro funebre si è rimesso in moto

e ci siamo avviati uno dietro l’altro

fino a quando non siamo arrivati alla

chiesa.


eravamo


per il funerale di un grand'uomo

ma

il gruppo era sparuto: la

famiglia, un paio di vecchi amici sceneggiatori,

e altre due o tre persone. abbiamo

detto due parole ai parenti e alla moglie del defunto

e poi siamo entrati e la messa è cominciata e il

prete non era niente di che ma uno dei figli del grand'uomo

ha fatto un bel discorso, e poi è finito tutto

ed eccoci di nuovo fuori, in macchina,

di nuovo dietro al carro funebre, giù per la stessa stradina

ripida

e di nuovo davanti al camioncino delle fragole, e la mia

donna ha detto: "non fermiamoci per le fragole",

e mentre proseguivamo verso il cimitero, ho pensato:

Fante, sei stato uno dei più grandi scrittori di tutti
i tempi

e questo è un giorno triste.

alla fine, eccoci al cimitero; il prete

ha detto qualcosa ed è tutto finito.

sono andato dalla vedova che se ne stava lì seduta tutta
pallida

e bella e piuttosto solitaria su una sedia pieghevole di metallo.

"Hank", mi ha detto, "è difficile",
e ho provato inutilmente

a dire qualcosa che le fosse di conforto.


allora
ce ne siamo andati, lasciandola lì, e

io stavo proprio male.


ho
chiesto a un amico di riaccompagnare la mia ragazza in

città e me ne sono andato all'ippodromo. sono arrivato

giusto in tempo per la prima corsa, e mentre giocavo la mia

scommessa l'impiegato mi guardava strano e mi ha detto

"Gesù, Hank, come mai porti la cravatta?"


 
 
 
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