« Ascoltando la luce | D'estate muoio un po'... » |
I miei genitori, dopo l'italia visitarono la Germania e la Francia.
Io , il loro primogenito, Victor Von Frankenstein, nacqui a Napoli, e fin da quando ero in fasce li accompagnai nelle loro peregrinazioni.....
dunque lo scienziato più famoso della storia della letteratura fantastica, il dottore che diede vita ad una creatura artificiale animata con esperimenti galvanici, vide la luce nella terra della sirena Partenope. Notizia a prima vista assai curiosa, ma che non rappresenta una scelta stilistica e narrativa isolata.
Non solo infatti la scrittrice inglese Mary Shelley, autrice di quel romanzo considerato un capolavoro dell'orrido, scelse Napoli come riferimento geografico del suo talento visionario, ma buona parte della letteratura, in particolare britannica, fu ispirata ad un singolare e marcato interesse verso la città ed i suoi miti, dalla metà del settecento...
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Godi se il vento ch'entra nel pomario
vi rimena l'ondata della vita:
qui dove affonda un morto
viluppo di memorie,
orto non era, ma reliquiario.
Il frullo che tu senti non è un volo,
ma il commuoversi dell'eterno grembo;
vedi che si trasforma questo lembo
di terra solitario in un crogiuolo.
Un rovello è di qua dall'erto muro.
Se procedi t'imbatti
tu forse nel fantasma che ti salva:
si compongono qui le storie, gli atti
scancellati pel giuoco del futuro.
Cerca una maglia rotta nella rete
che ci stringe, tu balza fuori, fuggi!
Va, per te l'ho pregato, - ora la sete
mi sarà lieve, meno acre la ruggine ...
Eugenio Montale
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