Post n°6 pubblicato il 28 Maggio 2009 da sturm_2009
Incontri, eventi,tempi sociali, in una parola sola la storia, intreccio di natura e cultura, plasmano l'individualità di ogni essere umano, di ciascuno definendone la singola, irrepetibile persona. Eppure alla fine è l'individuo che si sceglie da sè, rispondendo ad una ad una, alle sfide provocate dal solo fatto di esistere. La decisione è del singolo, esclusiva. Certo la situazione concorre a rendere più facile la decisione, in un senso invece che in un altro. Si è come su un piano inclinato che spinge a scendere: tuttavia si può anche camminare nel senso contrario all'inclinazione. Non c'è dubbio che seguire l'inclinazione sia assai più semplice e meno faticoso. La decisione radicale è il rifiuto. Si rifiuta ciò che ad un certo punto della vita ci si accorge di essere e purtroppo non piace per nulla, si rifiuta ciò che si è. Il che avviene paradossalmente quando l a coscienza si ribella all'essere di cui è lo specchio. La coscienza è l'essere stesso che , mentre è, si fa specchio di sè. Per lo più l'essere di un individuo è talmente deformato dai conformismi sociali. Se però avviene che la complicità tra l'essere e la coscienza s'incrini o addirittura si rompa, allora lo specchio nel riflettere l'essere inorridisce e si ribella, rifiuta di farne ancora parte e di servirlo, e non può che volerlo trasformare. |
Post n°5 pubblicato il 16 Maggio 2009 da steresis
E’ piovuto il caldo Ha squarciato il cielo Dicono sia colpa di un’estate come non mai Piove e intanto penso Ha quest’acqua un senso Parla di un rumore Prima del silenzio e poi… E’ un inverno che va via da noi Allora come spieghi Questa maledetta nostalgia Di tremare come foglie e poi Di cadere al tappeto? D’estate muoio un po’ Aspetto che ritorni l’illusione Di un’estate che non so… Quando arriva e quando parte, Se riparte? E’ arrivato il tempo Di lasciare spazio A chi dice che di spazio E tempo non ne ho dato mai Seguo il sesto senso Della pioggia il vento Che mi porti dritta Dritta a te Che freddo sentirai E’ un inverno che è già via da noi Allora come spieghi Questa maledetta nostalgia? Di tremare come foglie e poi Di cadere al tappeto? D’estate muoio un po’ Aspetto che ritorni l’illusione Di un’estate che non so… Quando arriva e quando parte, Se riparte? E’ un inverno che è già via da noi Allora come spieghi Questa maledetta nostalgia? Di tremare come foglie e poi Di cadere al tappeto D’estate muoio un po’ Aspetto che ritorni l’illusione Di un’estate che non so… Quando arriva e quando parte, Se riparte? E’ arrivato il tempo Di lasciare spazio A chi dice che di tempo E spazio non ne ho Dato mai Perchè questa canzone è bella e significativa? Prima cosa perchè non ha vinto Sanremo Giovani 2009, a scapito di una canzone più semplice e banale, Arisa in Sincerità e sulle voci non c'è paragone, Malika Ayane ha una voce meravigliosa, seconda cosa perchè in realtà contiene un significato profondo e che va in controtendenza alla morale comune e vivere ordinario: nell'estate, nella bella stagione, nel segno del sole l'uomo sente e vive la necessità di qualcosa di positivo, come reazione e ribellione alla difficoltà dell'inverno. Leggi il testo e capisci come sia coinvolgente e profondo il significato, apparentemente in contrasto, del morire in estate. Morire per rinascere, morire per vivere dentro, soffrire senza vergogna e assaporare la nostalgia. Anche questo è sinonimo di un percorso che coinvolge il coraggio di vivere e di amare la vita, l'amore per la vita, vita e amore l'una dentro l'altro e viceversa. E la vita, che è pur vero esser sole e sorrisi, ma se usati per coprirsi di sole foglie che intanto cadono non è più tale, ha le sue stagioni e il fascino sta anche nel sentirla dentro e propria in momenti come questi, momenti in cui d'estate ti senti morire un po', che non vuol dire crisantemi e lacrime funeree. |
Post n°4 pubblicato il 13 Maggio 2009 da sturm_2009
I miei genitori, dopo l'italia visitarono la Germania e la Francia. Io , il loro primogenito, Victor Von Frankenstein, nacqui a Napoli, e fin da quando ero in fasce li accompagnai nelle loro peregrinazioni..... dunque lo scienziato più famoso della storia della letteratura fantastica, il dottore che diede vita ad una creatura artificiale animata con esperimenti galvanici, vide la luce nella terra della sirena Partenope. Notizia a prima vista assai curiosa, ma che non rappresenta una scelta stilistica e narrativa isolata. Non solo infatti la scrittrice inglese Mary Shelley, autrice di quel romanzo considerato un capolavoro dell'orrido, scelse Napoli come riferimento geografico del suo talento visionario, ma buona parte della letteratura, in particolare britannica, fu ispirata ad un singolare e marcato interesse verso la città ed i suoi miti, dalla metà del settecento...
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Post n°3 pubblicato il 11 Maggio 2009 da steresis
'Ho cominciato con la pittura e poi, fotografando le mie tele, ho scoperto il gusto di riprodurle in bianco e nero. Un giorno sono arrivato al punto di distruggere l'originale per conservare poi la sola riproduzione. Da quel momento in poi, non ho più cessato di credere che la pittura fosse una forma espressiva ormai superata e destinata, non appena il pubblico avrà la sufficiente educazione visiva, ad esser spodestata dalla fotografia...Per me, una cosa è certa: ho bisogno di sperimentare, in un modo o nell'altro. La fotografia me ne offre un mezzo, semplice e più rapido della pittura'. (Man Ray, pittore e avanguardista del novecento appartenente al DADAISMO) Ecco. Questa è potrebbe esser la metafora di steresis, una metafora di vita e di come sperimentare, in un modo o nell'altro, la propria capacità e consapevolezza di fotografare il mondo che circonda il nostro esser e le nostre passioni. Steresis. Come un'oasi nel deserto. Vive e porge la vita solo se c'è il deserto tutto intorno rimanendone indifferente...muore, o, se volete, non ha senso la sua esistenza, in mancanza del deserto. Benvenuti in questo blog :-) |
^^Prossimamente la Des sbarcherà a Napoli ma,ahimè,non conosce un solo vocabolo del nostro dialetto e ha chiesto il nostro aiuto(..??!!..).Tra noi,amici napoletani,c'è solo uno in grado di farlo così,ho pensato che oltre le lezioni che le impartirà"l'esimio"Prof(rà) napoletano DOC"anche un video di"corso accellerato"sarebbe stato utile..(..!..) Enzo Fischetti spiega a Des le regole grammatico-fonetiche del napoletano!!:-pppp Sei pronta Des?..allora ripetiamo insieme...!!!^^ Buon ascolto e....BUON DIVERTIMENTO!:-))))))) Les |
Godi se il vento ch'entra nel pomario
vi rimena l'ondata della vita:
qui dove affonda un morto
viluppo di memorie,
orto non era, ma reliquiario.
Il frullo che tu senti non è un volo,
ma il commuoversi dell'eterno grembo;
vedi che si trasforma questo lembo
di terra solitario in un crogiuolo.
Un rovello è di qua dall'erto muro.
Se procedi t'imbatti
tu forse nel fantasma che ti salva:
si compongono qui le storie, gli atti
scancellati pel giuoco del futuro.
Cerca una maglia rotta nella rete
che ci stringe, tu balza fuori, fuggi!
Va, per te l'ho pregato, - ora la sete
mi sarà lieve, meno acre la ruggine ...
Eugenio Montale
Inviato da: sturm_2009
il 12/06/2009 alle 23:07
Inviato da: comeunalibellula
il 10/06/2009 alle 22:01
Inviato da: sturm_2009
il 01/06/2009 alle 11:43
Inviato da: sturm_2009
il 01/06/2009 alle 01:51
Inviato da: sturm_2009
il 01/06/2009 alle 01:41