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la memoria

Post n°33 pubblicato il 20 Maggio 2008 da montmorencydgl



La memoria sarebbe una gran bella cosa, se non appartenesse a pochi. Io mi accorgo come la maggioranza dei miei colleghi si dimentichi i mille atti e i mille volantini nei quali i sindacati da anni dimostrano di essere lo strumento di controllo datoriale dei lavoratori.
Tutti ci siamo dimenticati di come i nostri rappresentanti abbiano regalato, vincolando le scelte economiche dello stato, la banca d’italia alle banche private. Aggravando ulteriormente quella appropriazione indebita di cui nessuno si preoccupa di informarci, ma che esiste, del signoreggio.
Sull’argomento vi passo il link di un dj romano perché l’ha buttata giù in modo semplice e comprensibile
http://www.princefaster.com/index.php

e si merita un po’ di pubblicità gratuita. Il link sul signoreggio si trova in fondo alla pagina a destra.
Oggi si celebra la morte di D’Antona e ci siamo dimenticati dell’ingegnere informatico che fu suicidato perché scoprì che i servizi segreti stavano controllando le BR che preparavano l’attentato a D’Antona. Ci saremo sicuramente dimenticati di come la stampa ingarbugliò la vicenda dipingendo sulla vita privata dell’ingegnere informatico ipotesi assurde, fornendo per giunta materiale fotografico scadentissimo sulla sua presunta transessualità. Oggi ho visto liquidazioni e pensioni dei politici trombati e… altro che tesoretto, attualizzando le cifre, c’è solo da sperare che muoiano tutti il più in fretta possibile.
Ci siamo dimenticati chi è Berlusconi, anche perché visto che una sera in fretta fretta tutta la banda dei 952 ha costruito questa modifica alla legge elettorale dello sbarramento all’8% per favorirlo e per far sparire la finta rappresentanza di sinistra conviene dimenticare u passato e simme napule paisà, con tanto di pascià Sassolino compreso.
Ma ce n’è una curiosa, di cosa dimenticata, che secondo me dimostra quanto la realtà che noi viviamo sia una finzione costruita dall’alto. Logico che quanto accade nei microinsiemi diventi legge nei macroinsiemi, non so chi diceva che per capire l’infinitamente grande si debba studiare l’infinitamente piccolo (questa ve la butto lì e a chi vuole intendere intenda).

A voi l’articolo per intero col dubbio che questa vettura ad aria compressa non sia un brevetto del signor Negre, ma bensì da lui ripreso, perché mi sembra di ricordare di averne sentito parlare anni e anni prima del 2001. E chissà se c’è qualcuno tra di voi che si ricorda il nome dell’ingegnere informatico che è stato sucidato (a me pare Fantoni, ma potrei sbagliarmi)


Il caso Eolo auto

Guy Negre, ingegnere progettista di motori per Formula 1, che ha lavorato alla Williams per diversi anni, nel 2001 presentava al Motorshow di Bologna una macchina rivoluzionaria: la Eolo (questo il nome originario dato al modello), era una vettura con motore ad aria compressa, costruita interamente in alluminio tubolare, fibra di canapa e resina, leggerissima ed ultraresistente. Capace di fare 100 Km con 0,77 euro, poteva raggiungere una velocità di 110 Km/h e funzionare per più di 10 ore consecutive nell'uso urbano.
Allo scarico usciva solo aria, ad una temperatura di circa -20°, che veniva utilizzata d'estate per l'impianto di condizionamento. Collegando Eolo ad una normale presa di corrente, nel giro di circa 6 ore il compressore presente all'interno dell'auto riempiva le bombole di aria compressa, che veniva utilizzata poi per il suo funzionamento.
Non essendoci camera di scoppio né sollecitazioni termiche o meccaniche la manutenzione era praticamente nulla, paragonabile a quella di una bicicletta.
Il prezzo al pubblico doveva essere di circa 18 milioni delle vecchie lire, nel suo allestimento più semplice.
Qualcuno l'ha mai vista in Tv?
Al Motorshow fece un grande scalpore, tanto che il sito www.eoloauto.it venne subissato di richieste di prenotazione: chi vi scrive fu uno dei tanti a mettersi in lista d'attesa, lo stabilimento era in costruzione, la produzione doveva partire all'inizio del 2002: si trattava di pazientare ancora pochi mesi per essere finalmente liberi dalla schiavitù della benzina, dai rincari continui, dalla puzza insopportabile, dalla sporcizia, dai costi di manutenzione, da tutto un sistema interamente basato sull'autodistruzione di tutti per il profitto di pochi.
Insomma l'attesa era grande, tutto sembrava essere pronto, eppure stranamente da un certo momento in poi non si hanno più notizie.
Il sito scompare, tanto che ancora oggi l'indirizzo www.eoloauto.it risulta essere in vendita. Questa vettura rivoluzionaria, che senza aspettare 20 anni per l'idrogeno (che costerà alla fine quanto la benzina e ce lo venderanno sempre le stesse compagnie) avrebbe risolto OGGI un sacco di problemi, scompare senza lasciare traccia.
A dire il vero una traccia la lascia, e nemmeno tanto piccola: la traccia è nella testa di tutte le persone che hanno visto, hanno passato parola, hanno usato Internet per far circolare informazioni.
Tant'è che anche oggi, se scrivete su Google la parola “Eolo”, nella prima pagina dei risultati trovate diversi riferimenti a questa strana storia.

Come stanno oggi le cose, previsioni ed approfondimenti:
Il progettista di questo motore rivoluzionario ha stranamente la bocca cucita, quando gli si chiede il perché di questi ritardi continui. I 90 dipendenti assunti in Italia dallo stabilimento produttivo sono attualmente in cassa integrazione senza aver mai costruito neanche un'auto.
I dirigenti di Eolo auto Italia rimandano l'inizio della produzione a data da destinarsi, di anno in anno. Oggi si parla, forse della prima metà del 2006…

Quali considerazioni si possono fare su questa deprimente vicenda?
Certamente viene da pensare che le gigantesche corporazioni del petrolio non vogliano un mezzo che renda gli uomini indipendenti. La benzina oggi, l'idrogeno domani, sono comunque entrambi guinzagli molto ben progettati. Una macchina che non abbia quasi bisogno di tagliandi né di cambi olio, che sia semplice e fatta per durare e che consumi soltanto energia elettrica, non fa guadagnare abbastanza.
Quindi deve essere eliminata, nascosta insieme a chissà cos'altro in quei cassetti di cui parlava Beppe Grillo tanti anni fa, nelle scrivanie di qualche ragioniere della Fiat o della Esso, dove non possa far danno ed intaccare la grossa torta che fa grufolare di gioia le grandi compagnie del petrolio e le case costruttrici, senza che l'”informazione” ufficiale dica mai nulla, presa com'è a scodinzolare mentre divora le briciole sotto al tavolo…

 
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Commenti al Post:
Bellestar
Bellestar il 21/05/08 alle 17:43 via WEB
...e senza memoria si comprende ben poco.Un saluto ;)
(Rispondi)
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