La lettera.

 

Noio vulevon savuar.

 

Compare nipote.

 

Ultimi commenti

Vedo che anche tu SEGUI TOTO'! OGNI VIENI A...
Inviato da: tommy812007
il 10/12/2007 alle 12:43
 
Troppo gentile...grazie mille....
Inviato da: fedor_2007
il 11/11/2007 alle 01:05
 
ormai è storia, è leggenda. nessun commento. bellissimo...
Inviato da: vignetorosso
il 10/11/2007 alle 21:34
 
Grazie mille...troppo gentile....ciao :)
Inviato da: fedor_2007
il 28/10/2007 alle 10:42
 
Complimenti scrivi molto bene.
Inviato da: merrygate1971
il 28/10/2007 alle 09:06
 
 
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Creato da: fedor_2007 il 16/10/2007
Votantonio.

 

 

La domenica controsportiva.

Post n°5 pubblicato il 22 Ottobre 2007 da fedor_2007

Raggiante per la vittoria Jean Todt si affretta a precisare alla stampa che in casa Ferrari non sono mai esistite in passato preferenze per un pilota piuttosto che per l'altro e ribadisce quindi che anche quest'anno per lui non c'è stata alcuna differenza tra i suoi Kimi e Rubens.
Alla notizia dell'avvio di indagini sulle proprie vetture nell'immediato dopogara di Interlagos i dirigenti di Bmw e Williams  hanno chiesto a gran voce il trasferimento dei commissari brasiliani.
Dopo il ricorso a seguito del giallo-carburanti, la Mclaren annuncia che in caso di rigetto ne avrà già pronto un altro contro Rosberg e Kubica per comportamento antisportivo dovuto al fatto di non essersi eliminati a vicenda nei vari tentativi di sorpassarsi nelle fasi finali della corsa.
Alla domanda se fosse più felice  dopo le sue vittorie mondiali o ieri Fernando Alonso pare abbia risposto sventolando una bandiera rossa con un equino al centro "la seconda che hai detto".
Laconico Lewis Hamilton commenta la sconfitta "ce l'abbiamo messa tutta, più di così non potevamo proprio spiar....ehm fare...".
Dallo zoom di una ripresa amatoriale di un tifoso sembra scovato il vero motivo per il quale l'imperatore Adriano ha rifiutato la stretta di mano del mister al momento dell'uscita dal campo. Osservando il fermo immagine del palmo di Mancini infatti si intravede raffigurata la tribuna vip dello stadio di san Siro.
Dopo una lunga e tortuosa trattativa familiare finalmente raggiunto l'accordo sul nome del primogenito di casa Del Piero. In lizza oltre al nome risultato alla fine vincente pare ci fossero anche Lucianone, Donfabio, Zdenek.
A chi gli chiedeva se i suoi avessero risentito dell'età avanzata dei difensori nella gara casalinga persa contro l'Empoli mister Ancelotti ha replicato che in realtà non si tratta affatto di questioni anagrafiche. Il vero problema stava nel fatto che molti dei suoi difensori non avevano potuto allenarsi regolarmente in settimana perchè impegnati a tempo pieno in una controversia giudiziaria nei confronti dell'Inps.

 
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Alcune notizie alquanto anomale.

Post n°2 pubblicato il 17 Ottobre 2007 da fedor_2007

Riflessiono su alcune anomale notizie. Ex personaggi eccellenti presentano prodotti del proprio intelletto sotto forma di libri con tanto di conferenza stampa tipica delle grandi occasioni in stile premio Strega o Campiello e con tanto di seguaci e giornalisti smaniosi, desiderosi di entrare in possesso di una prestigiosissima copia autografa. Copia autografa si immagina da mostrare ai nipoti con un sorriso pieno di vanto. Per la serie "quel giorno c'ero anch'io". In aule giudiziarie vanno in atto sparatorie degne delle migliori pellicole farwestistiche in stile Sergio Leone. Ovviamente il tutto garantito da un'arcigna serie di controlli incrociati all'ingresso (tipo antidoping sangue-urine) atti a prevenire ogni sorta di intrusioni di oggetti potenzialmente minacciosi per il pubblico ordine e per la pubblica incolumità. Per la serie "più in flagranza di così". L'ubriachezza alla guida diventa sempre più ordinaria, di routine, quasi tollerata. Dalla depenalizzazione al desanzionamento? Finirà che si comincerà a mettere in palio dei premi per questi benemeriti della società che dopo qualche piccola malefatta del tipo infanticidio se ne tornano beati a scuoletta con l'estremo paradosso di veder addossata la colpa alla vittima perchè percorreva in bici  strade che non erano adibite solo alle bici. Per la serie "ma l'auto ha sempre la precedenza?" E poi ancora per la serie "ciclismo d'altri tempi" ex veri campioni delle due ruote ci lasciano quasi nel silenzio generale stroncati da troppo dolore dopo accuse troppo pesanti. Il dolore a volte può far morire, non è solo un modo di dire. E ancora. Dal nome tu ti aspetti che le elezioni  per il partito democratico siano democratiche ma poi ti accorgi che di democratico hanno solamente il nome appunto. Per la serie "ma un altro nome no?" La Scozia perde in Georgia a sorpresa e fa un favore all'Italia. Ma poi accendi la tv e senti da fior fiori di esperti che era meglio se vinceva perchè psicologicamente l'Italia così ora potrebbe accontentarsi e rischierà di perdere. Tipo meglio non vincere alla lotteria sennò poi finisce che spendi di più. Per la serie "ma accontentarsi mai?". 

 
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I fans e la bottiglia.

Post n°1 pubblicato il 16 Ottobre 2007 da fedor_2007

Una delle frasi più fatte che ci siano è "i veri amici si vedono nel momento del bisogno", dove con "bisogno" non ci si riferisce ovviamente a delle impellenti necessità fisiologiche. E' vero. E' una delle frasi più fatte che esistano nell'ormai sterminato universo degli pseudoaforismi o dei luoghi comuni. Pur tuttavia, tutto sommato sono d'accordo. Questo non è un periodo ottimale per lo stato d'animo del sottoscritto. No non lo è affatto. Tutt'altro. A volte, spesso, troppo spesso mi illudo di poter far fronte alle nuove difficoltà senza fare troppa fatica. Sai che i tuoi amici sono lì e non hai paura. Pensi di farcela come se una salita in più o una in meno non possa aumentare il macigno che già pesa. Ma poi in alcuni istanti ti accorgi che non basta che siano lì. Ti accorgi che hai bisogno di una loro pacca sulla spalla. Di una loro parola. Speri che qualcuno di loro si renda conto che il peso comincia a pesarti e che una semplice pacca può alleviarne il dolore. Proprio mentre la salita si fa più nemica ti accorgi che hai bisogno di una mano. E allora in quel momento ti senti come un ciclista che, in forte ritardo dal gruppo di testa, tenta disperatamente di proseguire la scalata solitaria verso la vetta, sudato e stremato, sperando sempre più vivamente che un qualche suo fan tra la folla sbuchi fuori da qualche angolo e accorra in suo aiuto porgendogli dell'acqua. Ed ecco che tu tra la fatica della salita riesci a malapena a voltarti tra la folla e ti accorgi che i tuoi fans non sono poi così tanti. Anzi, riesci a contarli sulle dita di una mano. Riesci a contarli nonostante la fatica, il dolore, la salita. Li conti. Fai in fretta a contarli. Ti soffermi su di loro. Subito emergono dalla folla e ti raggiungono fin sulla strada per porgerti dell'acqua. Sanno che ne hai bisogno dal tuo sguardo. Senza che tu gliela chieda. Ti corrono dietro per un tratto di salita. Senza farsi vedere dagli altri ti danno qualche spinta per allegerire la tua andatura pesante. Ti gridano senza parlare parole di incoraggiamento. E tu allora li osservi e pensi che la salita non è poi così nemica. Anzi. Sorridi a loro e sorridi anche alla salita. E la sfidi quasi. Lei è sola e tu invece no. Ora sai che la puoi vincere. I tuoi alleati sono pochi. Pochi ma buoni si usa dire. Ottimi direi io. La salita lo sa. Adesso ti teme. Il sudore comincia a scemare e a trasformarsi in forza prima forse svanita. Ma in realtà solamente dimenticata. Sopraffatta dal dolore. Non quello della salita. Quello della mancanza d'acqua. Ora devi raggiungere il traguardo. Non importa in che posizione. Devi farlo anche per loro. Poi potrai dedicare la vittoria a loro. A loro e anche a quelli che si sono assentati quel giorno su quell'arduo ed ermo colle. In fondo forse per loro non era poi così necessario passarti quella bottiglia d'acqua. Dovevano riempire la propria. Ancora una volta. Ma tu dedicherai anche a loro il tuo arrivo in vetta. Ma saprai che non hanno vinto con te insieme ai fans che hai incontrato sulla salita. Ecco. E' così che a volte ti senti. Come quel ciclista in fuga su quella salita ardua e silenziosa.  Ti illudi che gli amici che hai creduto tali tutti i giorni siano tutti come i fans della collina. Ma poi scopri che solo pochi lo sono in realtà. Ti illudi che un fan sappia accorgersi che hai bisogno di quella bottiglia solo dal tuo sguardo. Solo dal tuo silenzio. Solo pochi sanno ascoltare il tuo silenzio. Ti illudi e ti disilludi. Ma impari. Impari tanto. E ti tieni stretto al cuore quelli che c'erano e ci sono sempre. Anche quando non ci sono tratti in discesa o di vento a favore. Impari e cresci. Ci stai male, sì. Ma ti tieni ancor più stretti al cuore i tuoi pochi fans. I tuoi veri fans. E ne sei fiero. E felice. E puoi continuare a raggiungere il traguardo. Proseguendo la salita. Ma stavolta con passo più agile. La salita è meno nemica.

 
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