Creato da vuotoassordante il 14/11/2008

.....

L'insopportabile rumore del vuoto

 
 
 
 
 
 

DOLCE BARBARA

Sul davanzale di un tramonto
dietro le foschie
si affacciano sporgendosi
le mie malinconie
stasera dolce amica mia
io sto pensando a te
a te che forse stai
sentendo me

sul davanzale di un tramonto
profumano foschie

lo sai che non è facile
trovare le parole
trovar la porta giusta per
uscire da un dolore
lo sai che umanamente
ci si chiede ma perché
è capitato questo
proprio a te
che in ogni senso lascia
rabbia e vuoti
che non so riempire

sul davanzale di un tramonto
gridano foschie

così ti voglio ricordare
così tu vivi dentro me
così mi piace immaginare
che tu ci sei,
sei sempre qui
perché ci sei
spero che,
spero tanto possa essere così

i miei pensieri dicono di sì
i miei pensieri dicono

lo so che dove sei
non hai bisogno più di me
ma sono io che adesso
cerco te
perché vorrei capire
e non ci arrivano
le forze mie

sul davanzale di un tramonto
scendono foschie

 

 

« Il nonno sta arrivando...Messaggio ricevuto »

stasera un groppo in gola

Post n°33 pubblicato il 07 Febbraio 2013 da vuotoassordante

Con te non sono necessari i giri di parole che ho dovuto fare con tua sorella, con mamma e con nonna: mi hanno licenziato.
C'è crisi, ma l'azienda andava bene; ho chiuso il bilancio in attivo e con un patrimonio attivo di parecchie centinaia di migliaia di euro...
...eppure proprio perchè l'azienda andava bene... ero scomodo... volevano ridurre il personale....io non ho voluto... volevano metterci il bavaglio... io non ho voluto...
... e dunque, visto che mi sono messo di traverso....hanno licenziato me. :-)

Son cose che capitano da queste parti :-)
Ma son tranquillo...credo di aver fatto il mio dovere di direttore...

E' già qualche giorno che sono a casa e piano piano sto assorbendo anche questo colpo che arriva dopo 30 anni da quel giorno che inventai dal niente l'azienda.

Questa sera però ho un groppo in gola, colpa di una poesia di Pessoa che ho sentito leggere in tv...

Ho pena delle stelle
che brillano da tanto tempo,
da tanto tempo...
Ho pena delle stelle.

Non ci sarà una stanchezza
delle cose,
di tutte le cose,
come delle gambe o di un braccio?

Una stanchezza di esistere,
di essere,
solo di essere,
l'essere triste lume o un sorriso...

Non ci sarà dunque,
per le cose che sono,
non la morte, bensì
un'altra specie di fine,
o una grande ragione:
qualcosa così, come un perdono?

 
 
 
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