Creato da vuotoassordante il 14/11/2008

.....

L'insopportabile rumore del vuoto

 
 
 
 
 
 

DOLCE BARBARA

Sul davanzale di un tramonto
dietro le foschie
si affacciano sporgendosi
le mie malinconie
stasera dolce amica mia
io sto pensando a te
a te che forse stai
sentendo me

sul davanzale di un tramonto
profumano foschie

lo sai che non è facile
trovare le parole
trovar la porta giusta per
uscire da un dolore
lo sai che umanamente
ci si chiede ma perché
è capitato questo
proprio a te
che in ogni senso lascia
rabbia e vuoti
che non so riempire

sul davanzale di un tramonto
gridano foschie

così ti voglio ricordare
così tu vivi dentro me
così mi piace immaginare
che tu ci sei,
sei sempre qui
perché ci sei
spero che,
spero tanto possa essere così

i miei pensieri dicono di sì
i miei pensieri dicono

lo so che dove sei
non hai bisogno più di me
ma sono io che adesso
cerco te
perché vorrei capire
e non ci arrivano
le forze mie

sul davanzale di un tramonto
scendono foschie

 

 

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Interessi passivi

Post n°19 pubblicato il 10 Febbraio 2009 da vuotoassordante

Ti racconto ciò che è avvenuto ieri sera.
Ero stato a cena con un tizio, forse ne hai sentito il nome qualche volta, ma non importa. Per farla breve, finita cena, dopo averlo accompagnato alla sua macchina ci siamo fermati a fare le ultime chiacchiere prima dei saluti. Immancabilmente il discorso è caduto su quale fosse il mio stato d'animo. Ed immancabilmente ho detto ciò che mi gira per la testa, della voglia di concludere rapidamente i progetti in corso e del fatto che non sto più progettando altro.
Come al solito mi sono detto un uomo fortunato e come al solito la faccia di chi se lo sente dire è diventa perplessa.
Ad un certo punto, cercando di vincere quella perplessità, ho detto qualcosa del tipo: "Il Principale mi ha coperto con un enorme capitale di doni, di opportunità, di successi. Temo il giorno in cui mi chiederà gli interessi perchè il mio reddito non se li può permettere!".
Lui allora mi ha guardato fisso e mi ha detto: "Tu questi interessi in buona parte li hai già pagati a caro prezzo!"
Lì per lì non ho saputo rispondere ed ho solo insistito sulla fortuna che avevo avuto nellìaverti con me per 16 anni e che 16 anni, per uno che ha vissuto molte vite come me, non sono pochi.
Ma se la mia risposta non è stata sbagliata, non è stata neppure quella giusta.
E così stamani mattina mi sono svegliato con il pensiero che se il capitale di bene, grande o piccolo, che ci viene dato deve essere restituito con gli interessi questi interessi non sono "dolore".
Che se ne fa il Principale del mio dolore?
Mi avrebbe dato un capitale per godere della mia difficoltà a restituirlo? Sarebbe proprio un bello stronzo!
Quello che ieri sera avrei dovuto dire e non ho detto è che gli interessi non si pagano con il dolore bensì con il frutto che abbiamo prodotto investendo il capitale.
Io, che ho avuto a lungo un capitale grande, non credo di aver dato frutto sufficiente a ripagarlo.
Tu invece hai avuto un capitale per soli 16 anni ed il frutto che hai distribuito fra i tuoi compagni, nel paese, ed a noi che vivemano con te è stato grande.
Confido in una tua fidejussione quando dovrò portare i miei libri all'esame del Principale.

 

 

 
 
 
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